Workingman's Death: differenze tra le versioni
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|didascalia=Titoli di testa del film
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|anno uscita=2005
|durata=122 min
|aspect ratio= 1:1,85▼
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▲|nomegenere= documentario
|
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▲|nomesceneggiatore=[[Michael Glawogger]]
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▲|nomefotografo=[[Wolfgang Thaler]]
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▲|nomemontaggio=[[Ilse Buchelt]], [[Monika Willi]]
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|truccatore=
▲|nomemusicista=[[John Zorn]]
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|casa distribuzione italiana=
▲|casaproduzione=Lotus Film, Quinte Film Produktion
|nomepremi= *[[London Film Festival]] [[2005]]: [[Grierson Award]]▼
}}
'''''Workingman's Death''''' è un [[Documentario (film)|film documentario]] del [[2005]] scritto e diretto da [[Michael Glawogger]] che presenta cinque ritratti sul lavoro manuale nel [[XXI secolo]].
È stato presentato nella sezione [[Orizzonti]] alla [[62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|Mostra del Cinema di Venezia]] e nella selezione ufficiale del [[Toronto Film Festival]]. Ha vinto il Premio Grierson, assegnato dal [[British Film Institute]] al miglior documentario presentato al [[London Film Festival]].
È uscito nelle sale cinematografiche italiane il
==Trama==
===Cinque ritratti sul lavoro nel XXI secolo (''5 bilder zur arbeit im 21. jahrhudert'')===
Il documentario si apre su immagini d'epoca sovietiche, con i lavoratori che promettono fieramente di raggiungere nuovi record di produzione.
Quindi mostra la seguente citazione:
{{
===Capitolo 1: Eroi (Helden)===
[[Donbass]], [[Ucraina]].
Uomini strisciano in angusti tunnel soprannominati "trappole per topi" per estrarre il [[carbone]] da miniere ufficialmente chiuse. È un lavoro faticoso, per di più illegale, da cui riescono a ricavarne giusto per sopravvivere.
Si tratta delle miniere nelle quali lavorò negli [[Anni 1930|anni trenta]] l'Eroe del Lavoro Socialista [[Aleksej Grigor'evič Stachanov]], dando inizio allo [[stacanovismo]].
Mentre una nuova coppia di sposi, come da tradizione, depone ai piedi della statua a lui dedicata un bouquet di fiori, un gruppo di minatori festeggia la pensione di uno di loro bruciando il suo equipaggiamento da lavoro.
===Capitolo 2: Fantasmi (Geister)===
[[Kawah Ijen]], [[Indonesia]].
File di uomini con contenitori di bambù in spalla salgono e scendono lungo le pendici di un vulcano. Immersi nei vapori malsani, estraggono dal cratere lo [[zolfo]] che trasportano poi a valle, alla stazione di pesatura.
A seconda dell'età, dell'esperienza e della forza, possono trasportare fra le 155 e le 255 [[Libbra
Su quello stesso sentiero, le file di lavoratori incrociano quelle dei turisti che si godono la bellezza dello scenario naturale. I lavoratori stessi sono un'attrazione turistica e per qualche sigaretta o pochi soldi si prestano volentieri ad essere fotografati, oppure vendono statuette scolpite nello zolfo.
In qualche modo, pur essendo impegnati in un lavoro così arcaico, sono raggiunti dalla globalizzazione. Uno dei portatori più giovani veste una maglietta dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] ed è appassionato di [[Bon Jovi]].
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===Capitolo 4: Fratelli (Brüder)===
[[Gaddani]], [[Pakistan]].
Sulle coste del [[Belucistan (Pakistan)|Belucistan]], enormi petroliere in disuso vengono smantellate per riutilizzarne il metallo. Gli operai sono in gran parte di etnia [[pashtun]], provenienti dalle montagne del nord del paese.
È un lavoro duro, pericoloso («Questo lavoro è la morte stessa [...] La morte è sempre con noi»), mal retribuito, nel quale è fondamentale la collaborazione, per riuscire ad avere la meglio, pezzo dopo pezzo, su quelle gigantesche imbarcazioni: «Siamo come fratelli. E dobbiamo avere fiducia in noi. In fondo siamo tutto ciò che abbiamo. Se uno dei colleghi ha un problema ci riuniamo tutti e vediamo cosa possiamo fare e se possiamo risolvere il problema. Non ci sono mai litigi tra gli operai. Litigare ci ruberebbe solo le energie, cosa che non possiamo permetterci. Certamente è un lavoro di merda, ma nonostante ciò andiamo molto d'accordo.»
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===Capitolo 5: Futuro (Zukunft)===
[[Liaoning]], [[Cina]]. In un paese lanciato in uno straordinario sviluppo economico, nelle acciaierie di Angang gli operai sono consapevoli dei cambiamenti dovuti al passaggio dall'economia pianificata all'economia di mercato, ma sembrano credere alla [[propaganda]] governativa e ad un futuro di progresso, benessere e prosperità.
Uno dei vecchi operai si dice pronto a sacrificarsi come gli eroi del lavoro del passato, ma ammette che i propri figli potrebbero non seguire la stessa strada.
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== Riconoscimenti ==
L'autorevole rivista del [[British Film Institute]] ''[[Sight & Sound]]'' l'ha indicato fra i trenta film chiave del [[Anni 2000|primo decennio]] del [[XXI secolo]].<ref>{{cita web|url=http://www.bfi.org.uk/sightandsound/feature/49593|titolo= Sight & Sound’s films of the decade| accesso=8-6-2010|lingua=en}}</ref>▼
▲L'autorevole rivista del [[British Film Institute]] ''[[Sight & Sound]]'' l'ha indicato fra i trenta film chiave del [[Anni 2000|primo decennio]] del [[XXI secolo]].<ref>{{cita web|url=
== Note ==
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web|1=http://www.workingmansdeath.at/|2=Sito ufficiale|lingua=de, en|accesso=11 marzo 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100325231741/http://www.workingmansdeath.at/|dataarchivio=25 marzo 2010|urlmorto=sì}}
*{{Collegamenti esterni}}
{{Portale|cinema}}
[[Categoria:
[[Categoria:Film documentari tedeschi]]
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