Don Camillo monsignore... ma non troppo: differenze tra le versioni

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{{Film
|titoloitalianotitolo = Don Camillo monsignore...<br /> ma non troppo
|titolooriginale = Don Camillo monsignore... ma non troppo
|immagine = Don_Camillo_Peppone_il_ritorno.jpg
|didascalia =[[don Camillo]] ([[Fernandel]]) e [[Peppone]] ([[Gino Cervi]]) ritornano al paese dopoin treuna anniscena adel Romafilm
|paese = [[Italia]]
|annouscitaanno uscita = [[1961]]
|tipo colore = B/N
|durata = 117 min
|genere = Commedia
|tipocolore = B/N
|tipoaudio = sonoro
|genere = commedia
|regista = [[Carmine Gallone]]
|soggetto = [[GiovanniGiovannino Guareschi]] ''(romanzo)''
|sceneggiatore = [[LeoLeonardo Benvenuti]], [[Piero De Bernardi]], [[e Carmine Gallone]]
|produttore = [[Angelo Rizzoli (1889-1970)|Angelo Rizzoli]]
|attori = *[[Fernandel]]: [[Don Camillo]]
|casa produzione = [[Cineriz|Cinema Rizzoli]]
*[[Gino Cervi]]: Giuseppe Bottazzi ([[Peppone]])
|attori = *[[Fernandel]]: [[don Camillo]]
*[[Gino Cervi]]: [[Peppone]]
*[[Leda Gloria]]: Maria Bottazzi
*[[Gina Rovere]]: Gisella Marasca
*[[Carl Zoff]]: Walter Bottazzi<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,4/articleid,0083_01_1961_0260_0004_17194925/anews,true/ La Stampa, 2 novembre 1961, p. 4] archiviolastampa.it</ref>
*[[Valeria Ciangottini]]: Rosetta Grotti
*[[Saro Urzì]]: Il sindacoil Brusco
*[[Marco Tulli]]: Lolo Smilzo
*[[Andrea Checchi]]: dirigente del PCI di Roma
*[[Ruggero De Daninos]]: segretario di don Camillo
*[[Emma Gramatica]]: Desolina
*[[Karl Zoff]]: Walter Bottazzi
*[[Carlo Taranto (attore)|Carlo Taranto]]: Marasca
*[[Armando Bandini]]: Dondon Carlino
*[[Giuseppe Porelli]]: Dottdott. Galluzzi
*[[GiulioAndrea GirolaScotti]]: Signoril Grotti,capo padredei digiovani Rosettaatleti
*[[Giulio Girola]]: Grotti, il padre di Rosetta
|doppiatoriitaliani=
*[[CarloAlexandre RomanoRignault]]: FernandelBagotti
*[[Carlo Giuffré]]: maresciallo dei carabinieri
*[[Rina Morelli]]: Leda Gloria
*[[Armando Migliari]]: un esponente democristiano
*[[Lydia Simoneschi]]: Gina Rovere
*[[Ignazio Balsamo]]: un compagno socialista
*[[Maria Pia Di Meo]]: Valeria Ciangottini
*[[MarioFranco PisuPesce]]: Saroil Urzìsacrestano
*[[EmilioGustavo CigoliSerena]]: Andrea Checchipopolano
*[[Mario Siletti (1897-1977)|Mario Siletti]]: un altro esponente democristiano
*[[Massimo Turci]]: Karl Zoff
|doppiatori originali = *[[RenzoPaul-Emile RicciDeiber]]: voce crocifisso
|doppiatori italiani = *[[Carlo Romano]]: don Camillo
*[[Rina Morelli]]: Maria Bottazzi
*[[Lydia Simoneschi]]: Gisella Marasca
*[[Massimo Turci]]: Walter Bottazzi
*[[Maria Pia Di Meo]]: Rosetta Grotti
*[[Mario Pisu]]: il Brusco
*[[Emilio Cigoli]]: dirigente del PCI di Roma
*[[Giuseppe Rinaldi]]: segretario di don Camillo
*[[Achille Millo]]: Marasca
*[[Edoardo Toniolo]]: dott. Galluzzi
*[[Bruno Persa]]: maresciallo dei carabinieri
*[[Manlio Busoni]]: un esponente democristiano
*[[Cesare Fantoni]]: un compagno socialista
*[[Gianfranco Bellini]]: don Cesare Salvi
*[[Renzo Ricci]]: voce crocifisso
*[[Sergio Fantoni]]: voce narrante
|fotografo = [[Carlo Carlini]]
|montatore = [[Niccolò Lazzari]]
|effetti speciali =
|effettispeciali =
|musicista = [[Alessandro Cicognini]]
|scenografo = [[Piero Filippone]]
|costumista = [[Lucia Mirisola]]
|premi =
}}
 
'''''Don Camillo monsignore... ma non troppo''''' è il quarto episodio della saga di [[Don Camillo]] e [[Peppone]], diretto da [[Carmine Gallone]] e tratto dai racconti di [[Giovanni Guareschi]]. Molti degli ambienti e dei soggetti presenti nel film esistono realmente nel paese di Brescello.
'''''Don Camillo monsignore... ma non troppo''''' è un film del 1961 diretto da [[Carmine Gallone]].
 
Si tratta del quarto episodio della saga di [[don Camillo]] e [[Peppone]], tratto dai racconti di [[Giovannino Guareschi]].
 
==Trama==
[[File:Brescello Madonnina del Borghetto.JPG|thumb|left|Madonnina del Borghetto a [[Brescello]].]]
La storia narra delle continue dispute fra Don Camillo (monsignore) e Peppone (senatore) che coinvolgono il piccolo paese di [[Brescello]]. I due già in passato avevano avuto alcune diatribe, mai superate. Il loro incontro avviene dopo 3 anni nel vagone letto di un treno.
1960. Da tre anni i superiori di don Camillo si sono sbarazzati di lui facendolo [[monsignore]] e trasferendolo a [[Roma]]. Lo stesso hanno fatto i dirigenti del [[Partito Comunista Italiano|partito comunista]] con Peppone, eletto finalmente al [[Parlamento italiano|Parlamento]] come [[Senato della Repubblica|senatore]]. Gli giunge da [[Brescello]], loro paese natale, la notizia che è stato approvato il progetto della costruzione di una casa popolare per alloggiare alcune famiglie in difficoltà; il problema è che sul luogo di costruzione sorge la cosiddetta «Madonnina del Borghetto», di proprietà della Curia. Don Camillo e Peppone, indipendentemente l'uno dall'altro, decidono di tornare al loro paese con lo scopo di seguire la vicenda da vicino, con il risultato che si incontrano per caso nel vagone letto del treno che li sta riconducendo a casa.
 
Appena tornati al paese hanno nuovi problemi da affrontare, come la costruzione di una [[Casa popolare]]Arrivati a discapitodestinazione di una piccola cappella votiva posta su terreno della curia. Ilil sindaco (ildi Brusco)Brescello e Peppone vogliono abbattere la cappella e strumentalizzare politicamente il fatto che presumibilmente la chiesaChiesa avrebbe rifiutato il terreno, cosa che invece non si verifica, a patto però che gli alloggi vengano distribuiti equamente tra famiglie proposte dalla chiesa e famiglie proposte dal comune. La cappella resisteràresiste a tutti i tentativi di abbatterla e faràdiventa infine parte dell'edificio.
Altra questione che Peppone deve risolvere al suo arrivo è quella del matrimonio di Walter, suo figlio maggiore: il padre, per una serie di questioni legate al partito in cui milita, vuole che il figlio si sposi nella sola forma civile, mentre la moglie di Peppone, così come la futura nuora e i genitori di lei, vorrebbero un matrimonio in chiesa. Peppone, per avere l'assenso del futuro [[consuocero]] alla forma civile, gli offre un posto di usciere in comune. Don Camillo, di contro, promette che gli farà avere la concessione di una pompa di benzina, giungendo a un'impasse.
 
AltraGisella, questioneuna è quellamilitante del matrimonio delpartito figliocomunista di [[Peppone]]Brescello, cheruba questii vuolvestiti fardi celebraredon nella sola forma civileCamillo, mentreche laera moglieandato vorrebbea percercare ilrefrigerio figliodalla uncalura matrimonioestiva comecon quellouna chenuotata hanel fattofiume lei con[[Po]]. Peppone, cioèpensando indi chiesa.avere Peppone,tolto perdi avermezzo l'assensotemporaneamente delil padrerivale, dellasi futuraappresta nuora,a uomofare "dellacelebrare bandail delmatrimonio prete"civile ema invalido,la alla forma civilenotizia, gliche offrepoi unsi postoscoprirà difalsa, usciereche in comune. Dondon Camillo, persia contrastareannegato invecenel promettefiume cheinterrompe gliil faràmatrimonio. avereLa lasituazione concessionesembra digiunta unaa pompauno distallo, benzina.ma Allaalla fine cisi saràtrova il solitoun compromesso, dovuto anche al fatto che Peppone vince al [[totocalcio]], con lo pseudonimo di Pepito Sbazzeguti (comeottenuto poianagrammando vedremo)il suo nome e cognome di battesimo Giuseppe Bottazzi), ma non sa come ritirare il premio senza essere scoperto dai "[[Compagno (politica)|compagni]]": Dondon Camillo lo aiuteràaiuta nell'intento, strappandoandando lui in città a ritirare i soldi e strappandogli la promessa di un matrimonio anche in forma religiosa, che saràviene riservatissimacelebrato in una chiesina[[Chiesa di campagnaSan Martino (con Peppone che, ricattato tramite vecchie foto giovanili che lo ritraevano mentre faceva la comunione, a dispetto della sua sbandierata famaGodezza)|chiesina di ateo mangiapreti dalla nascitacampagna]], sarà costretto a far anche da chierichetto) mentre la cerimonia civile saràavviene in pompa magna in municipio.
 
Intanto da don Camillo si presenta il marito di Gisella, disperato perché la moglie è troppo presa dalla politica e non sta mai a casa trascurando così la famiglia; nell'esternare la sua disperazione di marito si fa scappare che è stata proprio la moglie a rubare i vestiti al monsignore, così che don Camillo prende ancora più a cuore la vicenda dell'uomo. Il giorno dopo arriva la notizia che Gisella è stata aggredita: viene infatti trovata in un bosco con un sacco in testa e le terga dipinte di rosso con il [[minio]]. La donna si ritrova così coperta di vergogna per via dello scherno dei compaesani e non ha più il coraggio di uscire di casa.
Questo episodio ricorda lo sposalizio dell'Avvocato Maralli, socialista e ateo, con Virginia, di famiglia borghese e cattolica, de "Il giornalino di Gianburrasca". Don Camillo dovrà cercare di riconciliare i due coniugi, lui meridionale e conservatore, lei del posto e comunista militante, (che tra l'altro una volta aveva rubato i vestiti al prete mentre faceva il bagno nel Po durante un afoso pomeriggio estivo per tenerlo bloccato affinché non potesse darsi da fare per far avere al futuro consuocero di Peppone la promessa pompa di benzina) e che per la politica trascurava la famiglia. Per riuscirci dovrà ricorrere ad un modo piuttosto brutale e sleale: con l'aiuto del marito metterà un sacco in testa alla donna, la legherà, le toglierà le mutande e le dipingerà le terga di rosso col minio lasciandola poi in un bosco: la popolazione (tranne, ovviamente i compagni di partito) più che inorridire per il gesto, ci troverà del comico e la poveretta non avrà più il coraggio di uscire di casa per non essere presa in giro.
 
Ormai i vari problemi sono stati risolti e sia don Camillo che Peppone non possono più ignorare i richiami da parte dei loro superiori a rientrare a Roma. La malinconia nel dover lasciare i luoghi a cui sono affezionati è molta, ma entrambi ritornano ai loro doveri con la consapevolezza che a Roma non sono più distanti l'uno dall'altro di quanto lo sarebbero stati a Brescello.
Don Camillo avrà inoltre a che fare con la clamorosa vincita di Peppone al totocalcio: egli però ha paura di essere scoperto e di dover poi dare in gran parte il denaro al partito. Don Camillo riesce a scoprire il vero nome del vincitore, notando che il nome scritto sulla schedina vincente e riferito dai giornali, "Pepito Sbazzeguti", altro non è che l'anagramma di Giuseppe Bottazzi, ovvero Peppone. Don Camillo si offre però di aiutarlo: andrà lui a ritirare il premio, tornando al paese in tarda sera e promettendo di consegnare la vincita l'indomani. Ma durante la notte, Peppone non resiste dalla voglia di vedere la vincita e va a trovare il parroco insieme a sua moglie. Questa gli mette in testa l'idea che se durante la notte Don Camillo dovesse avere un "colpo", egli non potrebbe dimostrare che i soldi in possesso del prete in realtà sarebbero i suoi, e torna disturbare in canonica ritirando finalmente il denaro.
 
==Produzione==
Il film si conclude con il ritorno dei due protagonisti nella capitale, richiamati a forza dai loro superiori di chiesa e di partito.
Le riprese iniziarono il 22 maggio 1961 e si conclusero nel luglio successivo.
 
===Fonti storiche===
Nel film vengono citati e messi in risalto i fatti di [[Reggio Emilia]], del ''[[Strage di Reggio Emilia|7 luglio 1960]]'', dove morirono cinque militanti del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], nell'occasione che seguì ai [[Fatti di Genova del 30 giugno 1960|fatti di Genova]] e che spinse moltissimi militanti di [[Sinistra (politica)|sinistra]] a protestare animatamente contro il [[Governo Tambroni]], composto dalla [[Democrazia Cristiana|DC]] e appoggiato esternamente dall'[[Movimento Sociale Italiano|MSI]] e dai [[Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica|monarchici]].
 
===Fonti letterarie===
Alcuni episodi del film sono stati ideati ex novo, ma altri provengono dai racconti originali di Guareschi: ''Il pittore'' (1947), ''In riva al fiume'' (1947), ''Il muraglione'' (1951), ''Vincita Sisal'' (1952), ''Il campanone'' (1960) e ''La vendetta'' (1961).
 
===Riprese===
Per le riprese in esterna è nuovamente [[Brescello]] il luogo principale e in luoghi lontani dalla Bassa Padana [[Godezza]] (casa dei Grotti e [[chiesa di San Martino (Godezza)|chiesa San Lucio]]), [[Boretto]], [[Castelnovo di Sotto]] ([[Stazione di Castelnovo Sotto|ex stazione]] e dintorni) e [[Roma]] ([[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo Madama]], [[Arcispedale di Santo Spirito in Saxia|Palazzo del Commendatore]]).
 
== Distribuzione ==
=== Data di uscita ===
In Italia il film fu proiettato in pubblico per la prima volta il 7 ottobre 1961.
 
== Accoglienza ==
=== Incassi ===
Il film incassò [[Lira italiana|₤]] {{formatnum:1125428000}} (circa 13 milioni di euro) con {{formatnum:6620165}} spettatori, classificandosi come sesto maggiore incasso dell'anno<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/bof/boi/boi1961-62.htm|titolo=Hit Parade Italia - Classifica Film 1961 - 62|accesso=2018-04-03}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://boxofficebenful.blogspot.com/2012/09/box-office-italia-1961-el-cid.html|titolo=Box Office Italia 1961: El Cid|sito=boxofficebenful.blogspot.it|lingua=it|accesso=2018-04-03}}</ref>.
 
== Seguito ==
* ''[[Il compagno don Camillo (film)|Il compagno don Camillo]]'' (1965)
* ''[[Don Camillo e i giovani d'oggi (film incompiuto)|Don Camillo e i giovani d'oggi]]'' (1970) (incompiuto)
 
==Scene del film<ref>In ordine sequenziale</ref>==
<gallery>
File:ArmandoBandini donCarlino.jpg|Don Carlino ([[Armando Bandini]]) in una scena, dove spiega una faccenda di “un [[Brescello|certo paese]]”.
File:Fernandel ride.jpg|Don Camillo ([[Fernandel]]) diventato monsignore.
File:Cervi ride.jpg|Peppone ([[Gino Cervi]]) diventato senatore.
File:Don Camillo monsignore... ma non troppo - Emma Gramatica.jpg|Desolina ([[Emma Gramatica]]) in una scena, mentre prega alla ''Madonnina del Borghetto'' per il figlio morto in guerra.
File:Don Camillo monsignore... ma non troppo - Giulio Girola.jpg|Grotti, il padre di Rosetta ([[Giulio Girola]]) in una scena.
File:Don Camillo monsignore... ma non troppo - Valeria Ciangottini.jpg|Rosetta Grotti ([[Valeria Ciangottini]]) in una scena.
File:Don Camillo monsignore... ma non troppo - Gina Rovere, Marco Tulli, Saro Urzì, Ignazio Balsamo.jpg|Gisella Marasca ([[Gina Rovere]]) con lo Smilzo ([[Marco Tulli]]), Il Brusco ([[Saro Urzì]]) e un compagno socialista ([[Ignazio Balsamo]]) in una scena, mentre leggono sul giornale il vincitore del totocalcio, ''Pepito Sbazzeguti''.
File:Don Camillo monsignore... ma non troppo.jpg|Peppone ([[Gino Cervi]]) fa una visita notturna a don Camillo per la terza volta per riprendersi i soldi, in una scena.
File:Don Camillo monsignore... ma non troppo - Fernandel e Carlo Taranto.jpg|Don Camillo (Fernandel) con il Marasca ([[Carlo Taranto (attore)|Carlo Taranto]]) in una scena, mentre spiega il problema con la moglie Gisella.
</gallery>
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* RiccardoPasquale F. EspositoIaccio, ''DonNon Camillosolo e PepponeScipione. CronacheIl cinematografichecinema delladi BassaCarmine Padana 1951-1965Gallone'', LeLiguori, ManiNapoli, Recco 20082003, ISBN 978-88-8012207-4553313-91.
* Riccardo Esposito, ''Don Camillo e Peppone. Cronache cinematografiche dalla Bassa Padana 1951-1965'', Le Mani, Recco 2008, ISBN 978-88-8012-455-9.
* Elisa Soncini, ''I rossi e il nero. Peppone, don Camillo e il ricordo del dopoguerra italiano'', Lupetti, Milano 2009.
* Elisa Soncini, ''I rossi e il nero. Peppone, don Camillo e il ricordo del dopoguerra italiano'', Lupetti, Milano 2009, ISBN 88-8391-199-7.
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{Imdb|film|id=0054814}}
 
{{Don Camillo}}
{{portale|cinema|televisione}}
 
[[Categoria:Film commedia]]
 
[[Categoria:Film commedia italiani]]
[[de:Hochwürden Don Camillo]]
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[[fr:Don Camillo Monseigneur]]
[[Categoria:Film ambientati a Roma]]
[[Categoria:Film girati a Roma]]
[[Categoria:Film di Don Camillo]]
[[Categoria:Film diretti da Carmine Gallone]]
[[Categoria:Film con composizioni originali di Alessandro Cicognini]]