Addio zio Tom: differenze tra le versioni
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|immagine = Addio zio Tom (Cartwright).png
|didascalia = Il professor Samuel Cartwright illustra le misure da adottare contro la [[drapetomania]]
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|durata = 119 minuti (prima edizione)<br/>135 minuti (seconda edizione)
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}}
'''''Addio zio Tom''''' è un [[film]] del [[1971]]. È il quinto [[lungometraggio]] della coppia di registi formata da [[Gualtiero Jacopetti]] e [[Franco Prosperi]], famosi per aver dato origine insieme a [[Paolo Cavara]]
== Trama ==
A differenza della costruzione documentaristica sull'attualità presente in ''[[Africa addio]]'', Jacopetti e Prosperi rivelano subito che lo spettatore si trova davanti a una rappresentazione di ''fiction'': ''Addio zio Tom'' è un "documentario nella Storia", che si addentra nell'[[Stati Uniti d'America|America]] [[schiavismo|schiavista]] dell'[[XIX secolo|800]], fotografata dai due autori in soggettiva, intervistatori moderni e dotati di elicottero, proiettati nel passato e alle prese con personaggi bizzarri e spiazzanti, tutti coinvolti nel traffico di uomini e donne africane.▼
La storia della schiavitù negli Stati Uniti: l'arrivo sui galeoni, le misure sanitarie d'accoglienza, la vendita, l'utilizzo per i lavori più pesanti, la riduzione a oggetti di passatempo sessuale nelle case private e nei bordelli, l'appoggio delle gerarchie cattoliche allo schiavismo, le battute di caccia per uccidere i fuggiaschi, l'impiego come stalloni e fattrici per creare altri schiavi.
Ricostruzione storica sotto forma di inchiesta giornalistica, con grandi mezzi produttivi, una moltitudine di comparse haitiane (offerte dal dittatore Doc Chevalier) e altrettanta crudezza realistica, utile per far capire allo spettatore l'orrore che ha davvero subìto il popolo africano. Alle immagini di ricostruzione storica si alternano immagini che rappresentano l'attualità (inizi degli anni settanta) dell'America e del popolo afroamericano.
==Produzione==
Il film arrivò alcuni anni dopo le polemiche seguite ad ''[[Africa addio]]'', scaturite in seguito alla descrizione dei disagi del [[continente]] [[africa]]no dopo la fine del [[colonialismo]] [[Europa|europeo]]. Fu girato fra gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ed [[Haiti]] grazie alla intercessione del dittatore [[François Duvalier]] (Papa Doc) che concesse lo status di corpo diplomatico all'intera troupe per i diciotto mesi di durata delle riprese. In un primo tempo la produzione aveva deciso di utilizzare il Brasile per ricreare le ___location dell'epoca, ma dopo il blocco imposto dalle autorità di questa nazione, Jacopetti e Prosperi optarono per Haiti.
Ampiamente criticata per [[razzismo]] e pretestuosità, nonché per un neo-schiavismo massmediologico nei confronti di una moltitudine di comparse di colore (e spesso nude),
▲A differenza della costruzione documentaristica sull'attualità presente in ''[[Africa addio]]'', Jacopetti e Prosperi rivelano subito che lo spettatore si trova davanti a una rappresentazione di ''fiction'': ''Addio zio Tom'' è un "documentario nella Storia", che si addentra nell'[[Stati Uniti d'America|America]] [[schiavismo|schiavista]] dell'[[XIX secolo|800]], fotografata dai due autori in soggettiva, intervistatori moderni e dotati di elicottero, proiettati nel passato e alle prese con personaggi bizzarri e spiazzanti, tutti coinvolti nel traffico di uomini e donne africane.
== Distribuzione ==
▲Ampiamente criticata per [[razzismo]] e pretestuosità, nonché per un neo-schiavismo massmediologico nei confronti di una moltitudine di comparse di colore (e spesso nude), gentilmente fornite dal dittatore haitiano Papa Doc, la pellicola non ha avuto facile circolazione a causa della censura ed è stata inizialmente sequestrata, per essere poi rimontata (con interventi dello stesso Jacopetti) e riedita con il titolo alternativo di ''Zio Tom''.
Il film uscì nelle sale italiane il 23 settembre 1971 col titolo ''Addio zio Tom'', con una durata di 119 minuti e col divieto ai minori di 18 anni.<ref name=Visto1>
{{Citazione|Pochi hanno capito che è una epopea dei negri americani. Vorrei che potessero considerare le pagine della loro schiavitù come pagine di gloria e perdonare. Ma ne siamo lontani. [in ''Addio zio Tom''] c'era solo violenza morale, non fisica. Il bambino era chiaramente un fantoccio e certe immagini le ho lasciate perché sono nate spontaneamente, in modo quasi involontario. Eppoi quando giro, io non faccio che registrare cose vere. La mia valutazione dei fatti è di tipo giornalistico. Niente altro.|Gualtiero Jacopetti<ref>
▲la versione rimontata di 135 minuti è adesso disponibile in DVD in alcune edizioni estere, tra le quali "The Mondo Cane Collection", cofanetto uscito negli Stati Uniti e comprendente in edizione integrale anche ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'', ''[[Mondo cane 2]]'', ''[[La donna nel mondo]]'', ''[[Africa addio]]'' e il documentario ''The Godfathers of Mondo'', sulla carriera dei due registi e sul fenomeno [[mondo movie]]. Tuttavia tale film, così come quelli più famosi di questo genere, viene spesso proposto in orario notturno da tv private in Italia, senza alcuna censura.
Al contrario di quanto si può pensare, le proiezioni del film non vennero bloccate a causa del suo soggetto o della crudezza di alcune immagini, ma da un'accusa di plagio pervenuta dallo scrittore statunitense [[Joseph Chamberlain Furnas]], il quale nel 1957 pubblicò un libro intitolato ''Goodbye to Uncle Tom'', edito in Italia dalla [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]] proprio col titolo ''Addio, zio Tom'', accusando che il contenuto del film fosse un'imitazione dell'opera letteraria.<ref>
▲Da segnalare la [[colonna sonora]] di [[Riz Ortolani]], storico collaboratore di Jacopetti e Prosperi fin da ''Mondo cane''.
A causa di ciò la [[Euro International Film]], casa produttrice del film, si vide costretta, per una imminente ridistribuzione nelle sale, a modificare il titolo in ''Zio Tom''. Oltre al titolo, venne completamente rimontato l'intero film: vennero aggiunte scene di attualità della società statunitense con diversi filmati d'archivio, il corteo funebre al funerale di [[Martin Luther King]], disordini da parte di afroamericani, vista della società attuale a [[New Orleans]], filmati raffiguranti dimostranti delle [[Pantere Nere]], degli [[hippie]]s, pellegrinaggi e carnevali statunitensi; il tutto accompagnato dal commento dalla voce narrante di [[Stefano Sibaldi]], atto a rendere al film un tono più documentaristico. Tali scene non sono state inserite in ordine cronologico ma inframezzate alle precedenti ambientate nel XIX secolo. Da questa edizione vennero eliminate: la sequenza del mercante di schiavi (Mr. Ling), del frustatore professionista, della vecchia signora del sud, dell'agitatore nordista, del veterinario di schiavi, dello schiavo compiacente al mercato, il finale raffigurante Jacopetti e Prosperi in posa per essere fotografati con accanto le prede abbattute nella caccia agli schiavi in cui le vittime si rialzano e molte altre.<ref>
== Edizioni ==▼
▲Il film uscì nelle sale italiane il 23 settembre 1971 col titolo ''Addio zio Tom'', con una durata di 119 minuti e col divieto ai minori di 18 anni.<ref name=Visto1>[http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-I-Edizione.compressed.pdf Visti censura della 1ª edizione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304082832/http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-I-Edizione.compressed.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref> Il film genera ben presto proteste: a [[Bologna]] studenti universitari aderenti ai movimenti di [[Lotta Continua]] e [[Potere Operaio]] insorsero assieme ad altri studenti di origine africana accusando il film di avere una connotazione razzista; un centinaio di essi in occasione della proiezione serale del 7 ottobre si radunarono nei pressi di due cinematografi impedendo l'accesso agli spettatori.<ref name= "Visto1" /> La protesta si protrasse per diversi giorni, il 9 cinque ragazzi somali vennero arrestati per l'organizzazione di un corteo non organizzato contro il film.<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1971_10/19711010_0006.pdf ''Scontri a Bologna per un film razzista''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304104956/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1971_10%2F19711010_0006.pdf |data=4 marzo 2016 }}, [[l'Unità]], 10 ottobre 1971</ref><ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0140_01_1971_0293_0007_4904487/anews,true/ Assolti i dimostranti contro ''Addio zio Tom''], La Stampa, 15 dicembre 1971</ref> A partire dal 14 ottobre, su ordine emesso dal procuratore della Repubblica di Rimini Giuseppe Scarpa<ref>[http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1971_10/19711015_0007.pdf ''Sequestrato «Addio Zio Tom»''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151223042626/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1971_10%2F19711015_0007.pdf |data=23 dicembre 2015 }}, [[l'Unità]], 15 ottobre 1971</ref>, la pellicola venne sequestrata in molte città italiane, tra cui [[Rimini]]<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0139_01_1971_0241_0007_4831744/anews,true/ ''Sequestrato il film «Addio zio Tom»''], [[La Stampa]], 15 ottobre 1971</ref>, [[Bari]]<ref name= "Visto1" /> e infine sull'intero territorio nazionale.
Una terza revisione si ebbe nel 1994; affinché si potesse abbassare il divieto ai minori di 14 anni e poterlo trasmettere più facilmente in televisione vennero apportate ulteriori modifiche rispetto alla precedente edizione: venne eliminata la scena dell'inserimento dei tappi di sughero nell'ano degli schiavi per bloccare la dissenteria; ridotta la sequenza in cui un marinaio costringe uno schiavo a mangiare inserendogli di forza un imbuto in bocca; eliminata la sequenza in cui una schiava immerge il figlio nella mangiatoia somministrandogli la poltiglia presente all'interno; eliminata quasi totalmente la scena dello stupro alle schiave nel fienile e rimossi i fotogrammi finali della scena in cui un nero uccide un bambino bianco sbattendogli la testa contro il muro.<ref>
▲{{Citazione|Pochi hanno capito che è una epopea dei negri americani. Vorrei che potessero considerare le pagine della loro schiavitù come pagine di gloria e perdonare. Ma ne siamo lontani. [in ''Addio zio Tom''] c'era solo violenza morale, non fisica. Il bambino era chiaramente un fantoccio e certe immagini le ho lasciate perché sono nate spontaneamente, in modo quasi involontario. Eppoi quando giro, io non faccio che registrare cose vere. La mia valutazione dei fatti è di tipo giornalistico. Niente altro.|Gualtiero Jacopetti<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,1520_02_1971_0241A_0022_23288801/ ''Jacopetti difende il film sequestrato''], [[Stampa Sera]], 18 ottobre 1971</ref>}}
▲Al contrario di quanto si può pensare, le proiezioni del film non vennero bloccate a causa del suo soggetto o della crudezza di alcune immagini, ma da un'accusa di plagio pervenuta dallo scrittore statunitense [[Joseph Chamberlain Furnas]], il quale nel 1957 pubblicò un libro intitolato ''Goodbye to Uncle Tom'', edito in Italia dalla [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]] proprio col titolo ''Addio, zio Tom'', accusando che il contenuto del film fosse un'imitazione dell'opera letteraria.<ref>[http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-I-Edizione-sentenza-cambio-titolo.pdf Visto censura sul cambio del titolo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304190603/http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-I-Edizione-sentenza-cambio-titolo.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>
<references/>▼
▲A causa di ciò la [[Euro International Film]], casa produttrice del film, si vide costretta, per una imminente ridistribuzione nelle sale, a modificare il titolo in ''Zio Tom''. Oltre al titolo, venne completamente rimontato l'intero film: vennero aggiunte scene di attualità della società statunitense con diversi filmati d'archivio, il corteo funebre al funerale di [[Martin Luther King]], disordini da parte di afroamericani, vista della società attuale a [[New Orleans]], filmati raffiguranti dimostranti delle [[Pantere Nere]], degli [[hippie]]s, pellegrinaggi e carnevali statunitensi; il tutto accompagnato dal commento dalla voce narrante di [[Stefano Sibaldi]], atto a rendere al film un tono più documentaristico. Tali scene non sono state inserite in ordine cronologico ma inframezzate alle precedenti ambientate nel XIX secolo. Da questa edizione vennero eliminate: la sequenza del mercante di schiavi (Mr. Ling), del frustatore professionista, della vecchia signora del sud, dell'agitatore nordista, del veterinario di schiavi, dello schiavo compiacente al mercato, il finale raffigurante Jacopetti e Prosperi in posa per essere fotografati con accanto le prede abbattute nella caccia agli schiavi in cui le vittime si rialzano e molte altre.<ref>[http://cinecensura.com/wp-content/uploads/1971/05/Zio-Tom-II-Edizione.pdf Visti censura della 2ª edizione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304092802/http://cinecensura.com/wp-content/uploads/1971/05/Zio-Tom-II-Edizione.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref> Con queste modifiche, il film viene ridistribuito nelle sale, ancora col divieto ai minori di 18 anni, sul finire del marzo 1972.<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,10/articleid,1511_02_1972_0075_0010_21020272/ ''In prima - ZIO TOM (in prima all'Ideal)''], Stampa Sera, 29 marzo 1972</ref>
▲Una terza revisione si ebbe nel 1994; affinché si potesse abbassare il divieto ai minori di 14 anni e poterlo trasmettere più facilmente in televisione vennero apportate ulteriori modifiche rispetto alla precedente edizione: venne eliminata la scena dell'inserimento dei tappi di sughero nell'ano degli schiavi per bloccare la dissenteria; ridotta la sequenza in cui un marinaio costringe uno schiavo a mangiare inserendogli di forza un imbuto in bocca; eliminata la sequenza in cui una schiava immerge il figlio nella mangiatoia somministrandogli la poltiglia presente all'interno; eliminata quasi totalmente la scena dello stupro alle schiave nel fienile e rimossi i fotogrammi finali della scena in cui un nero uccide un bambino bianco sbattendogli la testa contro il muro.<ref>[http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-III-Edizione.compressed.pdf Visti censura della 3ª edizione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304082332/http://cinecensura.com/wp-content/uploads/2014/05/Zio-Tom-III-Edizione.compressed.pdf |data=4 marzo 2016 }}</ref>
== Bibliografia ==
* [[Stefano Loparco]], ''Addio zio Tom'', prefazione di [[Franco Prosperi]], Gremese, 2019,
▲<references/>
==Collegamenti esterni==
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[[Categoria:Film diretti da Gualtiero Jacopetti]]
[[Categoria:Film diretti da Franco Prosperi]]
[[Categoria:Film con composizioni originali di Riz Ortolani]]
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