Se io fossi onesto: differenze tra le versioni

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{{Film
|titoloitalianotitolo= Se io fossi onesto
|immagine= Se_io_fossi_onesto.jpg
|didascalia= [[Vittorio De Sica]] in una sequenzascena del film
|lingua originale= ita
|titolooriginale= Se io fossi onesto
|linguaoriginale= italiano
|paese= [[Italia]]
|anno uscita= 1942
|titoloalfabetico= Se io fossi onesto
|tipo colore= B/N
|annouscita= [[1942]]
|aspect ratio= 1,37 : 1
|durata= 78 min
|tipocolore= B/N
|tipoaudio= mono
|ratio= 1,37 : 1
|genere= commedia
|regista= [[Carlo Ludovico Bragaglia]], [[Maria Teresa Ricci]] (aiuto)
|soggetto= [[Aszlányi Károlyne]]
|sceneggiatore= [[Carlo Ludovico Bragaglia]], [[Aldo De Benedetti]], [[Vittorio De Sica]], e [[Piero Tellini]]
|produttore=
|produttore= [[Attilio Fattori]] (direttore), [[Vincenzo Genesi]] (stampa del film), [[Gualtiero Bagnoli]] (ispettore)
|produttore esecutivo=
|produttoreesecutivo=
|casaproduzionecasa produzione= [[Nembo Film]]
|casa distribuzione italiana= Artisti associati
|distribuzioneitalia= [[Artisti Associati]] (1942)
|attori=
* [[Vittorio De Sica]]: Pietro Kovach
* [[María Mercader|Maria Mercader]]: Clara
* [[Paolo Stoppa]]: Il barone Paolo Vareghi
* [[Sergio Tofano]]: Vittorio, il maggiordomo
* [[Virgilio Riento]]: Il direttore del carcere
* [[Guglielmo Barnabò]]: Il barone Demetrio Vareghi
* [[Jone Morino]]: La contessa Magda Englesh
* [[Arturo Bragaglia]]: Il conte Stefano Englesh
* [[Clelia Matania]]: Paola Englesh, loro figlia
* [[Armando Migliari]]: Il giudice Vasani
* [[Carlo Ludovico Bragaglia]]: Un signore nell'ufficio del carcere
* [[Giuseppe Condorelli]]: L'avvocato Mori
* [[Angelo Dessy]]: Unun detenuto
* [[Lina Tartara Minora]]: Maddalena
* [[Domenico Serra (attore)|Domenico Serra]]: Il maggiordomo del barone Vareghi
|doppiatori italiani=
|doppiatoriitaliani=
*[[Rosetta Calavetta]]: Clara
|fotografo= [[Mario Albertelli]], e [[Anchise Brizzi]]
*[[Gualtiero De Angelis]]: carcerato
|fotografo= [[Mario Albertelli]], [[Anchise Brizzi]]
|nomefonico= [[Carlo Passerini]]
|montatore= [[Mario Bonotti]]
|effetti speciali=
|effettispeciali=
|musicista= [[Mario Nascimbene]], [[Ugo Giacomozzi]] (direzione)
|temamusicale=
|scenografo= [[Ottavio Scotti (scenografo)|Ottavio Scotti]]
|costumista=
|truccatore=
|sfondo=
|premi=
}}
 
'''''Se io fossi onesto''''' è un [[film]] del [[1942]], diretto dal registada [[Carlo Ludovico Bragaglia]]. Il film è stato girato negli stabilimenti S.A.Titanus-Farnesina su pellicola Agfa con registrazione sonora R.C.A. Photophone.
 
== Trama ==
L'ingegnere minerario Pietro Kovach, con 5tre lauree ma spiantato e disoccupato, accetta, riluttante ma costretto dal bisogno, di scontare (per un compenso di 10.000 lire) 3tre mesi di prigione a nome del trentunenne barone Paolo Vareghi, condannato per aver falsificato la firma di suo zio, Demetrio Vareghi, su un assegno di 50.000 lire. Sennonché 18Diciotto giorni prima dei termini arriva però un'amnistia e Demetrio, su suggerimento della figlia Clara, si reca nel penitenziario per far visita al (presunto) nipote, (quelloche veronon l'havede visto l'ultima voltada quando questi aveva 6sei anni), per perdonarlo, dargli ospitalità e aiutarlo economicamente.
Pietro vorrebbe spiegare tutto ponendo fine alla farsa ma Vittorio, maggiordomo di Paolo nonché architetto dell'inganno, lo dissuade. In casa di Demetrio Vareghi il conte Stefano, con toni entusiastici, parla al "nipote" di un libro sulle ricerche petrolifere che ha suscitato in lui un interesse tale da indurlo a cercare di rintracciare l'autore, l'ingegner Pietro Kovach (!), per fruire dei suoi servigi.
Clara, che si sta innamorando del "cugino", non sopporta che il suo nome sia stato infangato, per cui vorrebbe chiedere la revisione del processo per cancellare quella macchia dal suo nome, ignara dei rischi a cui Pietro andrebbe incontro qualora tali tentativi andassero in porto. Intanto Paolo, rifugiatosi in campagna col nome di Pietro Kovach, viene raggiunto dallo zio, che però crede di parlare con l'ingegnere, per chiedergli di sondare se in un terreno incolto ed abbandonato, c'è il petrolio. Condotto in casa Paolo incontra Pietro, qui i due si chiariscono, ma continuano a reggere le loro parti. Il giorno dopo l'"ingegnere", valutato il terreno a modo suo, consiglia il conte di acquistarlo per 30.000 lire (appena dopo che lui l'aveva acquistato per molto meno dal proprietario originale). Saputo che il padre ha progettato di mandare a Sidney "nipote" e maggiordomo, Clara raggiunge suo "cugino" per vederlo prima che parta, e a questo punto viene a sapere tutta la verità. Indispettita per l'inganno, scappa via. Intanto il vecchio barone, ritenendo che l'acquisto del terreno sia una truffa, manda a chiamare Kovach, ma non lo trova, così ne chiede l'arresto. Pietro, ritornato a casa propria deluso per l'abbandono di Clara, viene condotto di nuovo in carcere... e stavolta col suo vero nome! Ma sotto quel terreno il petrolio c'è davvero. Clara allora spiega al padre la sostituzione di persona, non resta che far uscire il povero Pietro a cui viene offerta anche la direzione dei lavori di estrazione, purché riconosca come sua, nel contratto già stipulato, la firma dell'incorreggibile Paolo.
 
Pietro vorrebbe spiegare tutto ponendo fine alla farsa ma Vittorio, maggiordomo di Paolo nonché architetto dell'inganno, lo dissuade. In casa di Demetrio Vareghi il conte Stefano, con toni entusiastici, parla al "nipote" di un libro sulle ricerche petrolifere che ha suscitato in lui un interesse tale da indurlo a cercare di rintracciare l'autore, l'ingegner Pietro Kovach (!), per fruire dei suoi servigiservizi.
==La critica==
Clara, che si sta innamorando del "cugino", non sopporta che il suo nome sia stato infangato, per cui vorrebbe chiedere la revisione del processo per cancellare quella macchia dal suo nome, ignara dei rischi a cui Pietro andrebbe incontro qualora tali tentativi andassero in porto. Intanto Paolo, rifugiatosi in campagna col nome di Pietro Kovach, viene raggiunto dallo zio, che però crede di parlare con l'ingegnere, per chiedergli di sondare se in un terreno incolto ed abbandonato, c'è il petrolio. Condotto in casa Paolo incontra Pietro, qui i due si chiariscono, ma continuano a reggere le loro parti. Il giorno dopo l'"ingegnere", valutato il terreno a modo suo, consiglia il conte di acquistarlo per 30.000 lire (appena dopo che lui l'aveva acquistato per molto meno dal proprietario originale). Saputo che il padre ha progettato di mandare a SidneySydney "nipote" e maggiordomo, Clara raggiunge suo "cugino" per vederlo prima che parta, e a questo punto viene a sapere tutta la verità. Indispettita per l'inganno, scappa via. Intanto il vecchio barone, ritenendo che l'acquisto del terreno sia una truffa, manda a chiamare Kovach, ma non lo trova, così ne chiede l'arresto. Pietro, ritornato a casa propria deluso per l'abbandono di Clara, viene condotto di nuovo in carcere... e stavolta col suo vero nome! Ma sotto quel terreno il petrolio c'è davvero. Clara allora spiega al padre la sostituzione di persona, non resta che far uscire il povero Pietro a cui viene offerta anche la direzione dei lavori di estrazione, purché riconosca come sua, nel contratto già stipulato, la firma dell'incorreggibile Paolo.
« Se io fossi onesto, ci mette di fronte ad un De Sica inaspettato, il destino degli irresistibili che si allontanano lentamente dalla loro irresistibilità ispira sempre un sentimento di malinconia. Ma De Sica avanza con disinvoltura e garbo verso altre età. Egli rinuncia ai cinque o sei anni nei quali avrebbe ancora potuto darla ad intendere e ci si presenta un po' curvo e con un paio di occhiali. De Sica timido e miope ecco la novità di questo film..» [[Diego Calcagno]] in [[Film]] del 28 marzo [[1942]].
 
Pietro, tornato a casa propria deluso per l'abbandono di Clara, viene condotto di nuovo in carcere, stavolta col suo vero nome. Ma sotto quel terreno il petrolio c'è davvero. Clara allora spiega al padre la sostituzione di persona: non resta che far uscire di carcere Pietro, a cui viene offerta anche la direzione dei lavori di estrazione.
 
== Produzione ==
Il film è stato girato negli stabilimenti S.A.Titanus-Farnesina su pellicola Agfa con registrazione sonora R.C.A. Photophone.
 
== Critica ==
« {{citazione|''Se io fossi onesto,'' ci mette di fronte ada un De Sica inaspettato,. ilIl destino degli irresistibili che si allontanano lentamente dalla loro irresistibilità ispirainspira sempre un sentimento di malinconia [...]. Ma De Sica avanza con disinvoltura e garbo verso altre età. [...] Egli rinuncia ai cinque o sei anni nei quali avrebbe ancora potuto ancora darla ad intendere [e ci si presenta] un po' curvo e con un paio di d'occhiali. De Sica timido e miope: ecco la novità di questo film.|[[Diego Calcagno]]<ref>{{Cita in [[pubblicazione|pubblicazione=Film]] del |data=28 marzo [[1942]]}} Cit. in {{cita|F. Savio|p. 316}}.</ref>}}
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* {{Cita libro |autore=[[Francesco Savio]], ''|titolo=Ma l'amore no'', Milano, |editore=Sonzogno editore, |città=Milano |anno=1975|cid=F. Savio}}
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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