L'ultimo dei Corleonesi: differenze tra le versioni
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{{FictionTV
|titolo italiano= L'ultimo dei Corleonesi
|titolo alfabetico= Ultimo dei Corleonesi, L'
|tipo fiction= film TV
|immagine=
|didascalia=
|paese= Italia
|anno prima visione= [[2007]]
|genere= drammatico
|genere 2= gangster
|durata = 102 min
|lingua originale= [[Lingua italiana|italiano]]
|aspect ratio=
|regista= [[Alberto Negrin]]
|soggetto= [[Laura Toscano]], [[Franco Marotta]]
|sceneggiatore= [[Laura Toscano]], [[Franco Marotta]]
|attori= *[[David Coco]]: [[Bernardo Provenzano]]
*[[Stefano Dionisi]]: [[Luciano Liggio]]
*[[Marcello Mazzarella]]: [[Totò Riina]]
*[[Emilio Bonucci]]: [[Michele Navarra]]
*[[Federica De Cola]]: [[Antonietta Bagarella|Antonietta "Ninetta" Bagarella]]
*[[Giuseppe Loconsole]]:
*[[Raffaella Rea]]: [[Saveria Benedetta Palazzolo]]
*[[Vincent Riotta]]: Vintaloro
*[[Gaetano Bruno]]: [[Placido Rizzotto]]
*[[Rodolfo Corsato]]: [[Carlo Alberto
*[[Franco Castellano (attore)|Franco Castellano]]: [[Pietro
*[[Giuseppe Vitaliano]] : Totò Riina ragazzo
*[[Jacopo Cavallaro]]: Bracciante Coraggioso
*[[Bruno Torrisi]]: [[Vito Ciancimino]]
*[[Fabio Costanzo]]: [[Calogero Bagarella]]
*[[Siddharta Pristinari]]: Arcangela Riina
*[[Massimo Pupella]]: [[Michele Cavataio]]
*[[Gaspare Balsamo]]: [[Leoluca Bagarella]]
|fotografo= [[Enrico Lucidi]]
|montatore= [[Antonio Siciliano]]
|musicista= [[Ennio Morricone]]
|scenografo= [[Luciano Ricceri]]
|costumista= [[Mariolina Bono]]
|casa produzione= [[Endemol|Palomar Endemol]], [[Rai Fiction]]
|inizio prima visione = 13 febbraio 2007
|rete TV = [[Rai Uno]]
}}
'''''L'ultimo dei Corleonesi''''' è un [[film per la televisione]] italiano.
==
La fiction, girata a [[Ragusa]] e dintorni, venne trasmessa in prima visione dalla [[RAI]] il 14 febbraio del 2007, ottenendo una [[audience]] di 6.360.000 telespettatori e uno [[Audience#Share|share]] del 26,70%<ref>[https://antoniogenna.com/2007/02/15/ieri-e-oggi-in-tv-15022007/ ''Ieri e oggi in TV – 15/02/2007''] su antoniogenna.com</ref>. La regia è di [[Alberto Negrin]]. Nel film viene raccontata l'ascesa del clan dei corleonesi e dei suoi capi: [[Michele Navarra]], [[Luciano Liggio]], [[Totò Riina]] ed infine [[Bernardo Provenzano]].
==Trama==
La fiction parte con la [[strage di Capaci]] e con l'arresto di [[Bernardo Provenzano]]. All'improvviso prende il via un [[flashback]] che porta il film nella [[Corleone]] del 1948 quando Provenzano, insieme all'amico [[Totò Riina]], viene notato da [[Luciano Liggio]], feroce killer di [[Michele Navarra]], il medico capomafia del paese. Egli ordina l'assassinio di [[Placido Rizzotto]], sindacalista socialista che vuole che le terre siano distribuite ai contadini. Ad eseguire il delitto è lo stesso Liggio, che getta il cadavere in un dirupo. Navarra uccide in ospedale l'unico testimone dell'omicidio, il bambino [[Giuseppe Letizia]]. Ad indagare c'è l'allora capitano dei [[carabinieri]] [[Carlo Alberto dalla Chiesa]] che fa arrestare Navarra.
Liggio, Riina e Provenzano fanno un patto di sangue e diventano inseparabili. Pochi anni dopo sono a Piano di Scala ad effettuare la macellazione clandestina di bestiame rubato. Ormai sono troppo potenti per dipendere da Navarra (che appena scarcerato ha ordinato un fallito attentato ai danni di Liggio), e per questo lo fanno uccidere e si danno allo sterminio dei suoi fidati, che vengono quasi tutti uccisi in un conflitto a fuoco durante una processione, in cui Totò Riina salva la sua fidanzata [[Antonietta Bagarella]] (Ninetta) dalla sparatoria. Poi i [[Corleonesi]] tentano di impadronirsi dell'edilizia di [[Palermo]]. Riina e Liggio vengono assolti al processo di Bari del 1969 e si vendicano uccidendo il boss [[Michele Cavataio]] nella [[strage di Viale Lazio]]. Nell'agguato però muore pure [[Calogero Bagarella]], fratello della fidanzata di Totò Riina, Ninetta. Nel 1974 Liggio viene arrestato e Riina e Provenzano, latitanti da alcuni anni, diventano gli unici capi del clan corleonese. Provenzano conosce [[Saveria Benedetta Palazzolo]] e la sposa. Riina scatena la [[seconda guerra di mafia]] e dopo di essa diventa capo incontrastato di [[Cosa Nostra]].
Ordina l'uccisione di [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], appena nominato prefetto di [[Palermo]], e comincia la feroce "guerra allo stato" che culminerà con le [[strage di Capaci|stragi di Capaci]] e [[Strage di via D'Amelio|di via D'Amelio]]. Riina viene arrestato nel 1993 e Provenzano rimane da solo al timone della mafia siciliana. A dargli la caccia si presentano il procuratore [[Pietro Grasso]] e la squadra di polizia denominata "Gruppo Duomo", guidata da [[Renato Cortese]] che scopre che nel 2003 Provenzano si è ricoverato in [[Francia]] per curare un tumore alla prostata. Seguendo la scia dei cosiddetti "[[pizzino|pizzini]]", nel 2006 Provenzano è arrestato nelle campagne di [[Corleone]]. Allora s'interrompe il flashback e tutto ritorna all'inizio e Provenzano, arrestato, incontra il procuratore Grasso nel carcere di Terni e così si conclude il film.
==Inesattezze storiche==
*Nel film [[Michele Navarra]] viene arrestato per l'omicidio di [[Placido Rizzotto]] e rimane in carcere una decina di anni. In realtà Navarra fece soltanto qualche mese di [[confino]] e fu rimesso in libertà per via delle amicizie politiche di cui beneficiava.
*Nel film [[Michele Navarra]] viene ucciso da due killer nascosti dietro i cespugli della strada. In realtà gli assassini erano molti di più e vennero fuori da un'[[Alfa Romeo 1900]] che precedeva la [[Fiat 1100]] di Navarra.
*Nel processo di [[Bari]], in cui vengono assolti [[Luciano Liggio]] e [[Totò Riina]], la voce che legge la sentenza è femminile mentre nella realtà il giudice era uomo.
*Nel film vengono fatti molti errori riguardo all'omicidio del prefetto [[Carlo Alberto dalla Chiesa]]: innanzitutto, l'auto del prefetto era seguita da un'auto guidata dall'agente di scorta [[Domenico Russo (poliziotto)|Domenico Russo]], anch'egli ucciso, che nel film è assente; poi il commando mafioso che compì l'agguato era composto da una moto e da un'auto mentre nel film sono solo due moto; nel film i killer sparano contro il vetro posteriore dell'auto del prefetto mentre lasciano intatto il [[parabrezza]] ma in realtà avvenne tutto il contrario ed il vetro posteriore non venne sfiorato neanche da un colpo; infine, subito dopo l'agguato, si vede una donna che si avvicina all'auto crivellata di colpi e copre il [[parabrezza]] con un lenzuolo mentre in realtà il lenzuolo venne messo dalla polizia accorsa sul luogo del delitto ed addirittura non venne messo subito dalle forze dell'ordine.
*Nel film [[Totò Riina]], al momento dell'arresto, viaggia su una [[BMW]] mentre in realtà l'auto era una [[Citroën ZX]]; alcuni agenti che lo arrestarono erano dentro un [[furgone]] mentre nel film non c'è e tutti i poliziotti sbucano da auto. Addirittura si vedono volanti dei [[carabinieri]] che nella realtà non avrebbero dovuto esserci perché l'arresto era segreto e gli agenti dovevano essere sotto copertura.
*Nella scena dell'arrivo del generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]] in elicottero , una scritta in sovraimpressione informa lo spettatore in merito all' anno, il 1982: pochi secondi dopo si intravede un'[[Alfa Romeo 155|Alfa 155]] con le insegne dell'Arma: quest' auto, il cui lancio avverrà dieci anni dopo, e la cui produzione cesserà nel 1998, nel 1982 ovviamente non esisteva.
== Note ==
<references/>
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* Scheda su ''[http://www.raifiction.rai.it/raifiction2006fiction/0,,2363,00.html L'ultimo dei Corleonesi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090324135405/http://www.raifiction.rai.it/raifiction2006fiction/0,,2363,00.html |date=24 marzo 2009 }}'' del sito di [[Rai Fiction]]
{{Portale|musica|televisione}}
[[Categoria:Fiction televisive sulla mafia]]
[[Categoria:Film con composizioni originali di Ennio Morricone]]
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