Guerra degli ottant'anni: differenze tra le versioni

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{{Infobox conflitto
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Guerra degli ottant'anni
|Immagine = Slag bij Nieuwpoort.jpg
|Didascalia = La [[battaglia di Nieuwpoort]] (2 luglio 1600)
|Data = 23 maggio [[1568]] - 30 gennaio [[1648]]
|Luogo = [[Paesi Bassi]], [[Germania]] e scontri coloniali e marittimi
|Casus = Ribellione delle ''[[Province Unite]]'' contro il dominio [[Spagna|spagnolo]]
|Esito = * [[Pace di Münster]]
* Indipendenza della [[Repubblica delle Sette Province Unite]]
*[[Pace di Münster]]
* La Spagna mantiene i suoi [[Paesi Bassi spagnoli]]
*Indipendenza della [[Repubblica delle Sette Province Unite]]
* Creazione dell'[[Impero coloniale olandese]]
*La Spagna mantiene i suoi [[Paesi Bassi spagnoli]]
|Schieramento1 = {{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Province Unite]]<br>
*Creazione dell'[[Impero coloniale olandese]]
* {{simbolo|Statenvlag a15 (1600).svg|20px}} [[Stati generali dei Paesi Bassi|Stati Generali]]
|Schieramento1={{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Province Unite]]<br />{{Bandiera|ENG}} [[Regno d'Inghilterra|Inghilterra]]<br />{{simbolo|Flag of Scotland (1542–2003).svg|20px}} [[Regno di Scozia|Scozia]]<ref>In unione personale con l'Inghilterra dal 1603</ref><br>{{simbolo|Christian cross.svg}} [[Unione evangelica|Protestanti tedeschi]]<br />{{simbolo|Croix huguenote.svg}} [[Ugonotti]]<br />{{simbolo|Royal Standard of the King of France.svg}} [[Regno di Francia]]<br />{{simbolo|Flag of Bohemia.svg|20px}} [[Boemia]] (fino al 1621)<br />{{Bandiera|DNK}} [[Danimarca]] (1624 - 1629)
|Schieramento2=<hr /><small>'''Alleati europei'''</small><br/>{{simboloBandiera|Flag of New Spain.svgENG}} [[ImperoRegno Spagnolod'Inghilterra|SpagnaInghilterra]]<br />*{{simbolo|Flag of PortugalScotland (15781542–2003).svg|20px}} [[Regno deldi PortogalloScozia|PortogalloScozia]]<ref>Sino al 1640 inIn unione personale con lal'Inghilterra dal Spagna1603</ref><br/>{{simbolo|Christian cross.svg}} [[Unione evangelica|Protestanti tedeschi]]<br />{{simbolo|BannerCroix huguenote.svg}} [[Ugonotti]]<br />{{simbolo|Royal Standard of the HolyKing Romanof EmperorFrance.svg}} with[[Regno haloesdi (1400-1806)Francia|Francia]]<br />{{simbolo|Flag of Bohemia.svg|20px}} [[SacroBoemia]] Romano<small>(fino Imperoal 1621)</small><br />{{Bandiera|DNK}} [[Danimarca]] <small>(1624-1629)</small>
|Schieramento2 = {{simbolo|Flag of New Spain.svg}} [[Impero spagnolo|Spagna]]<br/><hr /><small>'''Alleati europei'''</small><br/>{{simbolo|Flag of Portugal (1578).svg}} [[Regno del Portogallo|Portogallo]]<ref>Sino al 1640 in unione personale con la Spagna</ref><br />{{simbolo|Banner of the Holy Roman Emperor with haloes (1430-1806).svg|20px}} [[Sacro Romano Impero]]
|Comandante1={{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Guglielmo I d'Orange]]<br />{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Maurizio di Nassau]]<br />{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Federico Enrico d'Orange]]<br>{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Guglielmo Luigi di Nassau-Dillenburg]]<br>{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Maarten Harpertszoon Tromp]]<br>{{Bandiera|ENG}} [[Elisabetta I d'Inghilterra]]<br>{{Bandiera|ENG}} [[Robert Dudley, I conte di Leicester|Robert Dudley]]<br>{{Bandiera|ENG}}{{simbolo|Flag of Scotland (1542–2003).svg|20px}} [[Giacomo I d'Inghilterra]]<br>{{Bandiera|ENG}}{{simbolo|Flag of Scotland (1542–2003).svg|20px}} [[Carlo I d'Inghilterra]]<br>{{Bandiera|ENG}}{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[Francis Vere]]<br>{{Bandiera|ENG}}{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}}{{simbolo|Bandera de Reino de Navarra.svg|20px}} [[Roger Williams]]
|Comandante2Comandante1 = {{simbolo|Flag of New SpainPrinsenvlag.svg|20px}} [[FilippoGuglielmo III di Spagnad'Orange]]<br />{{simbolo|Flag of New SpainPrinsenvlag.svg|20px}} [[Filippo IIIMaurizio di SpagnaNassau]]<br />{{simbolo|FlagPrinsenvlag.svg|20px}} of[[Federico NewEnrico Spaind'Orange]]<br/>{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[FilippoGuglielmo IVLuigi di SpagnaNassau-Dillenburg]]<br/>{{simbolo|Flag of New SpainPrinsenvlag.svg|20px}} [[FernandoMaarten ÁlvarezHarpertszoon de ToledoTromp]]<br/>{{Bandiera|FernandoENG}} Álvarez[[Elisabetta deI Toledod'Inghilterra]]<br/>{{Bandiera|ENG}} [[Robert Dudley, IIII ducaconte d'Albadi Leicester|Robert Dudley]]<br />{{Bandiera|ENG}} {{simbolo|Flag of NewScotland Spain(1542–2003).svg|20px}} [[FadriqueGiacomo ÁlvarezI de Toledo y Enríquez de Guzmán|Fadrique Álvarez de Toledod'Inghilterra]] <br/>{{Bandiera|ENG}} {{simbolo|Flag of NewScotland Spain(1542–2003).svg|20px}} [[AlessandroCarlo FarneseI d'Inghilterra]]<br />{{simboloBandiera|FlagENG}} of New Spain{{simbolo|Prinsenvlag.svg|20px}} [[AmbrogioFrancis SpinolaVere]]<br/>{{Bandiera|ENG}} {{simbolo|FlagPrinsenvlag.svg|20px}} [[Roger Williams (militare)|Roger Williams]]<br/>[[File:Royal flag of NewFrance.svg|20px]] Spain[[Enrico IV di Francia]]<br/>[[File:Royal Standard of the King of France.svg|20px}}]] [[AntonioLuigi deXIII di OquendoFrancia]]
|Comandante2 = {{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} {{simbolo|Flag of Portugal (1578).svg|20px}} [[Filippo II di Spagna]]<br/>{{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} {{simbolo|Flag of Portugal (1578).svg|20px}} [[Filippo III di Spagna]]<br/>{{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} {{simbolo|Flag of Portugal (1578).svg|20px}} [[Filippo IV di Spagna]]<br/>{{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} [[Fernando Álvarez de Toledo|Fernando Álvarez de Toledo, III duca d'Alba]]<br />{{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} [[Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez de Guzmán|Fadrique Álvarez de Toledo]] <br/>{{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} [[Alessandro Farnese]]<br />{{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} [[Ambrogio Spinola]]<br/>{{simbolo|Flag of New Spain.svg|20px}} [[Antonio de Oquendo]]
|Perdite1 = c.circa 100,000{{formatnum:100000}} olandesi morti<ref>{{cita libro |lingua=en |autore=M. Clodfelter |titolo=Warfare and Armed Conflicts: A Statistical Encyclopedia of Casualty and Other Figures, 1492–2015, 4th ed |p=17}}</ref><small>(1568–1609)</small>
|Perdite2 = 27.000{{formatnum:27000}} spagnoli<ref>Clodfelter, 2017, p. 17</ref>
|Perdite4 = 230.000{{formatnum:230000}} - 2.000.000{{formatnum:2000000}} perdite in totale tra civili e militari<ref>Dere</ref>
}}
{{Campagnabox Battaglie della Guerra degli ottant'anni}}
{{Storia dei Paesi Bassi}}
La '''guerra degli ottant'anni''', o '''rivolta olandese''' o '''rivolta dei Paesi Bassi''', fu la ribellione delle [[Province Unite]] contro il dominio [[Spagna|spagnolo]], che si tramutò in un conflitto durato dal [[1568]]<ref>Viene qui utilizzata come data d'inizio del conflitto il 1568, anno dei primi scontri tra truppe spagnole e truppe mercenarie al soldo di Guglielmo d'Orange; in realtà, visto che il conflitto vero e proprio fu preceduto da una lunga fase di rivolta, esistono varie interpretazioni riguardo alla data d'inizio della guerra; date alternative sono il 1567, data delle prime repressioni spagnole, o il 1572, data della presa di Brienne da parte dei pezzenti d'acqua.</ref> al [[1648]], quando l'indipendenza delle Province Unite fu sancita dalla [[Pacepace di Vestfalia]].
 
Il conflitto fu una delle cause del progressivo declino della potenza della Spagna e vide sorgere un nuovo statoStato, la [[Repubblica delle Sette Province Unite]], che sarebbe presto divenuta una delle potenze mondiali del [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]], distinguendosi per il suo dinamismo in campo commerciale, scientifico e culturale ([[secolo d'oro olandese]]).
La '''guerra degli ottant'anni''', o '''rivolta olandese''' o '''rivolta dei Paesi Bassi''', fu la ribellione delle [[Province Unite]] contro il dominio [[Spagna|spagnolo]], che si tramutò in un conflitto durato dal [[1568]]<ref>Viene qui utilizzata come data d'inizio del conflitto il 1568, anno dei primi scontri tra truppe spagnole e truppe mercenarie al soldo di Guglielmo d'Orange; in realtà, visto che il conflitto vero e proprio fu preceduto da una lunga fase di rivolta, esistono varie interpretazioni riguardo alla data d'inizio della guerra; date alternative sono il 1567, data delle prime repressioni spagnole, o il 1572, data della presa di Brienne da parte dei pezzenti d'acqua</ref> al [[1648]], quando l'indipendenza delle Province Unite fu sancita dalla [[Pace di Vestfalia]].
 
Il conflitto fu una delle cause del progressivo declino della potenza della Spagna e vide sorgere un nuovo stato, la [[Repubblica delle Sette Province Unite]], che sarebbe presto divenuta una delle potenze mondiali del [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]], distinguendosi per il suo dinamismo in campo commerciale, scientifico e culturale ([[secolo d'oro olandese]]).
 
== Situazione dei Paesi Bassi prima del conflitto ==
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=== Situazione politica ===
I Paesi Bassi entrarono a far parte, nel corso del [[XV secolo]], dei domini dei [[Ducato di Borgogna|duchi di Borgogna]]; in seguito alla morte del duca [[Carlo I di Borgogna|Carlo il Temerario]] nel [[1477]] e al conseguente sfaldamento dei domini del ducato, l'area dei Paesi Bassi venne a trovarsi sotto il dominio degli [[Casa d'Asburgo|Asburgo]]. Proprio in quest'area, a [[Gand]], nacque nel [[1500]] [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], futuro [[Imperatore del Sacro Romano Impero|imperatore]], che sarebbe divenuto, nel [[1506]], titolare dei domini asburgici nella regione; Carlo, che era stato allevato nei Paesi Bassi e che conosceva varie lingue, tra cui l'[[Lingua olandese|olandese]], avrebbe in seguito riunificato sotto il suo dominio vasti territori in Europa centrale, la [[Spagna]] e le colonie spagnole d'oltreoceano, creando un impero di dimensioni planetarie.
 
I [[Paesi Bassi (regione storica)|Paesi Bassi]], e specialmente le [[Contea delle Fiandre|Fiandre]], grazie alla loro ricchezza e ai fiorenti commerci che li interessavano, costituivano uno dei cardini del dominio asburgico in Europa. La frammentazione dei domini di Carlo V, tuttavia, ne rendeva molto difficoltosi il mantenimento e la difesa, che si rivelarono fondamentali durante le numerose guerre che gli Asburgo intrapresero nel corso del XVI secolo, in particolar modo contro la [[Francia]] e l'[[Impero ottomano|Impero Ottomano]], e in seguito contro i [[Protestantesimo|protestanti]] nell'[[Sacro Romano Impero|Impero]] stesso; tali sforzi bellici richiedevano grandi quantità di denaro e i Paesi Bassi, per la loro ricchezza, si trovarono a essere sottoposti a un pesante regime fiscale<ref>J. I. Israel (1998), ''The Dutch Republic Its Rise, Greatness, and Fall 1477-1806'', 1st paperback (1st - 1995), Oxford University Press, 132-134. ISBN 0-19-820734-4.</ref>, che spesso veniva percepito come inutile e dannoso, anche perché diretto a finanziare guerre intraprese contro loro importanti ''partner'' commerciali.
 
Oltre al pesante giogo fiscale, i Paesi Bassi furono sottoposti a una progressiva centralizzazione amministrativa; tale politica urtava contro la tradizionale autonomia di governo e gestione economica che erano in vigore nella zona fin dal [[Medioevo]], e che veniva esercitata in particolar modo dalla piccola nobiltà e dai mercanti. La politica di centralizzazione in materia di tassazione e legislatura, iniziata già dai duchi di Borgogna, venne proseguita con determinazione dai nuovi governanti asburgici, suscitando sospetti e malcontenti proprio tra le classi economicamente più attive. Un esempio di questa politica si verificò nella città di [[Utrecht]] nel [[1528]], quando il consiglio delle gilde che governava la città fu rimpiazzato da uno ''[[statolder]]'' scelto da Carlo V, cui vennero affidate le incombenze secolari per tutta la provincia della città, togliendole all'[[Arcidiocesi di Utrecht|Arcivescovo di Utrecht]]; inoltre venne costruita la fortezza di [[Vredenburg]], allo scopo di proteggere il territorio dal [[Duchi di Gheldria|Duca di Gheldria]] e di controllare la città stessa di Utrecht. In seguito a tale politica, al tempo del governo di [[Maria d'Asburgo (1505-1558)|Maria d'Asburgo]], dal 1531 al 1555, la nobiltà e i tradizionali detentori del potere nelle città erano stati allontanati e sostituiti da giuristi di nomina asburgica nel Consiglio di Stato.
In seguito a tale politica, al tempo del governo di [[Maria d'Asburgo (1505-1558)|Maria d'Asburgo]], dal [[1531]] al [[1555]], la nobiltà e i tradizionali detentori del potere nelle città erano stati allontanati e sostituiti da giuristi di nomina asburgica nel Consiglio di Stato.
 
=== Situazione religiosa ===
[[File:Johannes calvin.jpg|thumb|[[Giovanni Calvino]]; la diffusione del [[calvinismo]] in nei [[Paesi Bassi (regione storica)|Paesi Bassi]] fu un fattore chiave per lo scoppio del conflitto]]
 
Durante il XVI secolo le dottrine protestanti trovarono largo seguito nell'Europa settentrionale; in particolare, nella regione settentrionale dei [[Paesi Bassi]], si diffuse la dottrina [[Calvinismo|calvinista]]. Dopo alcuni iniziali tentativi di repressione, le autorità locali decisero di attenersi a una politica di tolleranza, che in ogni caso avrebbe anche favorito i già fiorenti commerci che coinvolgevano la regione. Nonostante questo, sia Carlo V, sia in special modo suo figlio [[Filippo II di Spagna]], ritenevano loro preciso dovere morale combattere, per quanto possibile, quella che veniva considerata dai [[Cattolicesimo|cattolici]] nient'altro che un'[[eresia]]. Le misure adottate per estirpare il protestantesimo dalla regione si sarebbero rivelate una delle cause principali del conflitto.
 
== La rivolta dei Paesi Bassi (1555-1572) ==
[[File:Philip II.jpg|thumb|[[Filippo II di Spagna]] ritratto da [[Tiziano Vecellio|Tiziano]]]]
 
Nel [[1556]] Carlo V abdicò, suddividendo i suoi domini tra il fratello [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando]], che divenne Imperatore, e il figlio Filippo, re di Spagna; i Paesi Bassi vennero a trovarsi nei possedimenti di quest'ultimo. Mentre Carlo, nato e allevato nella regione, tentò, per quanto possibile, di conciliare le richieste della popolazione e della nobiltà con la politica di tassazione e centralizzazione, Filippo, nato e cresciuto in Spagna, accentuò il controllo statale e il peso fiscale, senza curarsi troppo di violare apertamente le tradizioni secolari di autogoverno dei Paesi Bassi.
 
=== L'opposizione nobiliare ===
Filippo, allo scopo di costituire un governo dei Paesi Bassi fedele alla [[Spagna]] e ligio alle direttive provenienti da [[Madrid]], pose diversi membri dell'alta nobiltà locale nell'organo di governo della regione, gli [[Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite|Stati Generali]]; inoltre nominò capo degli Stati Generali il suo confidente [[Antoine Perrenot de Granvelle]] e la sorellastra [[Margherita d'Austria]] reggente.
 
Tuttavia, già a partire dal [[1558]], le speranze di Filippo furono deluse, in quanto gli Stati Generali cominciarono a sollevare una serie di obiezioni e proteste riguardo alla sempre più pesante politica fiscale, chiedendo anche il ritiro delle truppe spagnole dalla regione. Ulteriori interventi da parte del governo centrale incontrarono una crescente opposizione, diretta in particolar modo verso Granvelle, particolarmente odiato per la sua politica repressiva contro la libertà religiosa dei protestanti; varie petizioni per la sua rimozione dall'incarico da parte della nobiltà locale rimasero inascoltate, e alcuni dei più influenti nobili dei Paesi Bassi, tra cui il [[Lamoral di Egmont|conte di Egmont]], il conte di [[Horne]] e [[Guglielmo I d'Orange|Guglielmo d'Orange]], decisero di ritirarsi dagli Stati Generali fino a quando Granvelle non fosse stato richiamato.
 
Nel [[1564]] Granvelle fu ritirato, ma sorse una nuova crisi quando, alla fine dello stesso anno, i nobili richiesero a Filippo di adottare una politica più tollerante e realistica verso la crescente parte di popolazione di religione protestante; Filippo dichiarò che l'unica risposta possibile da parte del governo di Madrid era quella di inasprire le misure anti-protestanti, il che provocò ancora una volta il ritiro dei nobili dagli Stati Generali e le proteste di alcune città come [[Bergen]] e [[Megen|Meghem]], nonché un inasprimento degli scontri religiosi.
 
Nel [[1566]] una lega di 400 tra nobili e ricchi mercanti presentò alla reggente Margherita una petizione, detta [[Compromesso di Breda]], per ottenere maggiore tolleranza; in tale occasione uno dei consiglieri di Margherita, il conte [[Charles de Berlaymont]], chiamò i rimostrantidimostranti "''[[Geuzen|pezzenti]]''" ("''gueux''"), appellativo che essi assunsero subito come proprio distintivo.
 
=== L'intervento del Duca d'Alba ===
{{Vedi anche|Rivolta dei pezzenti}}
[[File:Detail_of_a_portrait_of_Fernando_Alvarez_de_Toledo_by_Antonio_Moro.jpeg|thumb|Il Duca d'Alba; egli fu sostenitore di una linea di condotta molto dura verso i ribelli olandesi]]
La situazione nei Paesi Bassi si fece sempre più difficile, a causa di vari fattori: oltre alla sempre presente ostilità dei leader calvinisti al dominio cattolico, si aggiunsero nel [[1565]] le difficoltà dovute a un raccolto particolarmente scarso, difficoltà aggravate l'anno successivo dallo scoppio della [[Guerra del nord dei sette anni|guerra nordica dei sette anni]], in seguito alla quale l'importante mercato [[Scandinavia|scandinavo]] vide di molto ridotti i profitti.
La situazione precipitò all'inizio di agosto del [[1566]], quando scoppiò una serie di rivolte popolari nelle principali città calviniste; il movimento assunse connotati [[Iconoclastia|iconoclastici]], e si verificarono episodi di assalto alle chiese cattoliche con lo scopo di distruggere le immagini dei santi, viste dai calvinisti come idoli (''[[Beeldenstorm]]''). In realtà il numero di immagini distrutte sembra essere stato piuttosto esiguo, e l'episodio suscitò reazioni contrastanti all'interno della classe dirigente olandese: mentre Guglielmo d'Orange e altri nobili si opposero al movimento iconoclasta, altri notabili, tra i quali [[Enrico di Brederode]], diedero il proprio supporto.
{{Vedi anche|Rivolta dei pezzenti}}
La situazione precipitò all'inizio di agosto del [[1566]], quando scoppiò una serie di rivolte popolari nelle principali città calviniste; il movimento assunse connotati [[Iconoclastia|iconoclastici]], e si verificarono episodi di assalto alle chiese cattoliche con lo scopo di distruggere le immagini dei santi, viste dai calvinisti come idoli (''[[Beeldenstorm]]''). In realtà il numero di immagini distrutte sembra essere stato piuttosto esiguo, e l'episodio suscitò reazioni contrastanti all'interno della classe dirigente olandese: mentre Guglielmo d'Orange e altri nobili si opposero al movimento iconoclasta, altri notabili, tra i quali [[Enrico di Brederode]], diedero il proprio supporto.
 
Filippo si accorse ben presto di avere perso il controllo della situazione; la soluzione del governo centrale fu l'invio di [[Fernando Álvarez de Toledo|Fernando Álvarez de Toledo, Duca d'Alba]], alla testa di 10 000{{formatnum:10000}} soldati spagnoli, con lo scopo di schiacciare la ribellione: ma proprio questo "sarà l’inizio della radicalizzazione rivoluzionaria. Ne seguirà infatti l’acquartieramento delle truppe spagnole in città che erano rimaste fedeli a [[Margherita d'Austria|Margherita]]"<ref>Benigno Francesco, ''Ripensare le sei rivoluzioni contemporanee: considerazioni sul conflitto politico nel Seicento'', Nuova rivista storica: XCVI, 3, 2012, p. 791-792 (Roma: Società editrice Dante Alighieri, 2012).</ref>.
truppe spagnole in città che erano rimaste fedeli a [[Margherita d'Austria|Margherita]]"<ref>Benigno Francesco, ''Ripensare le sei rivoluzioni contemporanee : considerazioni sul conflitto politico nel Seicento'', Nuova rivista storica : XCVI, 3, 2012, p. 791-792 (Roma: Società editrice Dante Alighieri, 2012).</ref>.
 
Alba ricorse ben presto a misure drastiche, nominando un tribunale speciale, il ''[[Consiglio dei torbidi]]'' ("''Raad van Beroerten''"), allo scopo di giudicare e condannare chiunque si fosse opposto al volere di Filippo; ben presto molti membri della nobiltà dei Paesi Bassi furono coinvolti nella repressione. Il caso più eclatanteclamoroso fu quello dei fuggitivi [[Lamoral di Egmont|Lamoral, conte di Egmont]] e [[Filippo di Montmorency|Philip de Montmorency, conte di Horn]]: Alba costrinse la reggente Margherita a indurli a fare ritorno (Margherita per questo avrebbe poi rinunciato all'incarico nel settembre del [[1567]]), per poi accusarli di alto tradimento; essi furono condannati e giustiziati nella [[Grand Place (Bruxelles)|Grand Place di Bruxelles]].
 
In realtà Egmont e Horne erano due nobili cattolici moderati, che rimasero fino alla morte sempre fedeli al governo spagnolo; per questo la loro condanna suscitò una vasta ondata di proteste nei Paesi Bassi. Ma il tribunale continuò nella sua attività repressiva, e più di un migliaio furono le condanne a morte nei mesi seguenti; queste misure valsero al tribunale il soprannome di "''Tribunale di sangue''", e ad Alba quello di "''Duca di Ferro''". Alba, invece di controllare la situazione e di stabilizzarla, aveva di fatto aggravato i malcontenti fino a un punto di non ritorno.
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[[File:WilliamOfOrange1580.jpg|thumb|Guglielmo I d'Orange, primo capo riconosciuto della rivolta]]
 
L'anno [[1568]] vide il deciso intervento di [[Guglielmo I d'Orange|Guglielmo d'Orange]], che assunse di fatto la guida del movimento di rivolta. Guglielmo era [[statolder]] delle province di [[Contea d'Olanda|Olanda]], [[Contea di Zelanda|Zelanda]] e [[Signoria di Utrecht|Utrecht]], nonché [[margravio]] di [[Anversa]], ed era il più influente tra i firmatari del Compromesso di Breda; all'arrivo del Duca d'Alba egli si era rifugiato presso il padre della moglie, [[Augusto I di Sassonia]], e tutti i suoi possedimenti nei Paesi Bassi erano stati incamerati nei domini del [[Sovrani di Spagna|Re di Spagna]].
 
Guglielmo ritornò per tentare di allontanare il Duca d'Alba; egli vedeva questo tentativo non come una ribellione verso il dominio di Filippo, quanto piuttosto come un atto di lealtà e riconciliazione, in quanto, con l'allontanamento di Alba, Filippo avrebbe potuto riassumere il controllo della regione. Nonostante ciò, in vari opuscoli e in lettere dirette ai propri alleati, Guglielmo ribadì il concetto secondo cui se un sovrano non avesse rispettato i diritti e i privilegi dei propri sudditi, questi avrebbero avuto il diritto di recedere dal loro giuramento di obbedienza.
 
Le intenzioni di Guglielmo erano quelle di attaccare i Paesi Bassi da più direzioni: il suo piano prevedeva un'invasione proveniente dall'[[Sacro Romano Impero|Impero]] da parte di alcuni contingenti guidati dai propri fratelli, mentre le truppe [[Ugonotti|ugonotte]] avrebbero intrapreso un attacco da sud. Il 23 aprile [[1568]] i rivoltosi furono battuti nella [[battaglia di Rheindalen]], vicino a [[Roermond]], ma ottennero una vittoria nella [[Battaglia di Heiligerlee (1568)|battaglia di Heiligerlee]] del 23 maggio, data che spesso viene considerata come inizio della guerra. Nonostante questa vittoria, la campagna si rivelò fallimentare, in quanto Guglielmo rimase a corto di fondi e le sue armate, non pagate, si dispersero, mentre quelle dei suoi alleati venivano distrutte dalle forze del Duca d'Alba. Guglielmo rimase comunque il leader riconosciuto della rivolta dei Paesi Bassi contro il dominio spagnolo.
 
== Ripresa della rivolta (1572-1585) ==
Intorno al [[1570]] la Spagna era impegnata militarmente su più fronti: oltre a dovere affrontare il sempre presente problema della [[Corsaro|guerra di corsa]] nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]], il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] era sede di un conflitto con l'[[Impero ottomano]] che limitava fortemente la disponibilità di truppe e fondi da impiegare in altri teatri come quello dei Paesi Bassi; nonostante ciò, la situazione in quest'ultima regione pareva essere stata stabilizzata in maniera soddisfacente.
 
=== Ripresa del conflitto ===
{{Vedi anche|Haarlem#Assedio_di_Haarlem{{!}}Assedio di Haarlem}}
Tale relativa calma fu tuttavia provvisoria: nel mese di marzo del [[1569]], proprio per finanziare i crescenti sforzi militari, il Duca d'Alba propose l'introduzione di una tassa del 10% su tutte le compravendite tranne quelle di beni fondiari; tale proposta fu respinta dagli Stati, e si trovò invece un compromesso meno gravoso, ma, nel [[1571]], Alba decise di procedere comunque con l'introduzione della tassa, ignorando il parere contrario degli Stati. Questa azione ebbe l'effetto di far crescere la protesta e il supporto ai ribelli, non solo tra la popolazione protestante, ma anche tra quella cattolica, anche grazie all'incitamento di gruppi di rifugiati.
 
Un'importante svolta avvenne il 1º marzo del [[1572]], quando la [[Sovrani britannici|regina d'Inghilterra]] [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I]] vietò ai "''pezzenti dell'acqua''", come venivano chiamati i [[corsari]] olandesi che agivano contro la Spagna, di utilizzare i porti inglesi come basi operative; il leader dei [[Geuzen#I_pezzenti_del_mareI pezzenti del mare|pezzenti]], [[Guglielmo II di La Marck]], decise di occupare una base permanente sulla costa dei Paesi Bassi e, inaspettatamente, occupò la città di [[Brielle]], che non aveva alcuna guarnigione; in modo analogo venne occupata anche [[Flessinga]]. In tal modo essi avevano guadagnato importanti basi strategiche, e tali avvenimenti vennero considerati dagli abitanti dei Paesi Bassi un segnale per dare nuovamente inizio alla rivolta.
 
Molte delle più importanti città in Olanda e Zelanda si dichiararono solidali ai ribelli, con l'eccezione di [[Amsterdam]] e [[Middelburg]], che rimasero fedeli ai cattolici fino al [[1578]]. Capo della rivolta fu subito nominato Guglielmo d'Orange, nominato ''[[statolder]]'' di Olanda, Zelanda, [[Signoria di Frisia|Frisia]] e Utrecht in un congresso a [[Dordrecht]] nel luglio del 1572; egli si trasferì a [[Delft]] e da qui iniziò a coordinare gli sforzi olandesi, in base a un accordo secondo cui il potere sarebbe stato diviso equamente tra Guglielmo e gli Stati Generali.
 
La [[Rivolta_dei_pezzentiRivolta dei pezzenti#Ruolo_storico_dei_pezzenti_del_mareRuolo storico dei pezzenti del mare|ripresa della rivolta]] fece tuttavia emergere i primi segni di una seria spaccatura nel fronte dei ribelli: da un lato una minoranza di [[Calvinismo|calvinisti]] militanti premeva per continuare la lotta contro [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] e diffondere la loro fede religiosa a tutti i Paesi Bassi; dall'altro lato, una minoranza cattolica intendeva rimanere leale all'amministrazione spagnola di Bruxelles. Tra le due fazioni opposte si situava la maggioranza della popolazione cattolica, non schierata, che richiedeva la restaurazione dei privilegi locali e l'espulsione delle truppe spagnole. Guglielmo, che aveva l'arduo compito di tenere unite queste fazioni, fu costretto a dare via via più supporto ai calvinisti, che costituivano la punta di lancia della ribellione.
 
=== L'Unione di Gand e le Unioni di Utrecht e Arras ===
[[File:Map Union of Arras and Utrecht 1579-en.svg|thumb|Le Unioni di Utrecht (azzurro) e di Arras (giallo)]]
{{Vedi anche|Furia spagnola{{!}}Assedio d'Anversa}}
[[File:Map Union of Arras and Utrecht 1579-en.svg|thumb|Le Unioni di Utrecht (azzurro) e di Arras (giallo)]]
Nel [[1573]] Alba, a causa della sua evidente incapacità nel gestire la rivolta, venne sostituito da [[Luis de Zúñiga y Requesens|Luis de Requesens]], che tentò di attuare una politica di moderazione e riconciliazione, ma moriva nel [[1575]] senza essere riuscito a raggiungere il suo scopo; al suo posto venne nominato [[Don Giovanni d'Austria]]. Nel frattempo la Spagna attraversava gravi difficoltà finanziarie, e nel 1575 dichiarò bancarotta; la mancanza di fondi provocò tra le truppe spagnole senza paga numerosi ammutinamenti e nel novembre del [[1576]] i soldati senza controllo assaltarono e saccheggiarono la città di [[Anversa]], provocando circa 8.000{{formatnum:8000}} vittime. Questa cosiddetta "''[[furia spagnola]]''" contribuì a cementare le province dei Paesi Bassi e a portarle sempre più verso la rivolta.
 
Si giunse così, l'8 novembre [[1576]], alla firma della [[Pacificazionepacificazione di Gand]], in cui le province dei Paesi Bassi si accordavano per il mantenimento della tolleranza religiosa e per il proseguimento comune della lotta contro le forze ammutinate presenti nella regione. Va comunque notato che, nonostante le province cattoliche del sudSud avessero alla fine aderito alla rivolta, esse rimasero formalmente leali al governo di Madrid.
 
Nel [[1578]] venne nominato governatore dei Paesi Bassi [[Alessandro Farnese]], giunto poco tempo prima con nuove truppe per aiutare Don Giovanni, che morì nello stesso anno; Farnese si dimostrò un valido avversario per Guglielmo d'Orange, sia dal punto di vista militare sia diplomatico. Egli aveva individuato le sostanziali differenze e divisioni esistenti nel fronte dei ribelli, che contrapponevano i calvinisti ai cattolici e i [[fiamminghi]] ai [[valloni]], e decise di sfruttare il malcontento delle province cattoliche meridionali verso il calvinismo militante delle province settentrionali; con una efficace opera di persuasione riuscì a riportare le province meridionali sotto il controllo spagnolo, e il 6 gennaio [[1579]] una parte delle province meridionali, corrispondente alla regione oggi denominata "Fiandre Valloni", firmò l'[[Unione di Arras]], in cui ribadivano la propria lealtà a Filippo II. In risposta a questo trattato, il 23 gennaio, Guglielmo unì le province settentrionali nell'[[Unione di Utrecht]], cui aderirono anche alcune città meridionali come [[Bruges]], [[Gand]], [[Anversa]] e [[Bruxelles]]. Ora le 17 province dei Paesi Bassi erano, a tutti gli effetti, divise in una parte meridionale fedele alla Spagna e in una settentrionale in piena rivolta.
 
=== L'Atto di abiura e la caduta di Anversa ===
 
Dopo la scissione dei Paesi Bassi, la parte settentrionale si rivolse alla regina [[Elisabetta I d'Inghilterra]] per chiederle di assumere il ruolo di sovrana; Elisabetta, nonostante favorisse la causa dei ribelli e fosse ostile alla Spagna (sarebbe infatti scoppiata a breve la [[guerra anglo-spagnola (1585-1604)|guerra anglo-spagnola]] del [[1585]]), era restia a intervenire nelle questioni interne di un paese straniero, anche a causa del recente scotto seguito al [[Trattato di Hampton Court]] con gli Ugonotti francesi, che aveva visto il tradimento degli Ugonotti e l'umiliazione inglese. Per questo, pur continuando a supportare la causa olandese, rifiutò l'offerta.
 
Gli [[Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite|Stati Generali dei Paesi Bassi]] si rivolsero allora al fratello minore del [[re di Francia]], [[Francesco Ercole di Valois|Francesco, duca d'Alençon]], che accettò, ponendo la condizione che gli Stati Generali sciogliessero ogni legame con Filippo II. Per questo, nel [[1581]], fu siglato l'[[Attoatto di abiura]], con cui gli Stati Generali dichiaravano che, poiché Filippo non aveva svolto i propri doveri di sovrano nei confronti dei sudditi olandesi, essi erano sciolti dal giuramento di fedeltà nei suoi confronti. Alençon trovò tuttavia seri problemi nei Paesi Bassi: non era affatto benvoluto dalla popolazione, ed egli stesso era contrariato dagli scarsi poteri che gli venivano accordati dagli Stati Generali. Dopo alcuni tentativi di guadagnare potere con azioni militari contro le città più recalcitranti, egli prese la decisione di rinunciare al trono, abbandonando i Paesi Bassi nel [[1583]].
 
Poiché Elisabetta d'Inghilterra continuava a non essere disposta ad assumere il ruolo di sovrana, gli Stati Generali decisero di strutturare le province ribelli come una repubblica; nasceva così la [[Repubblica delle Sette Province Unite]].
 
Immediatamente dopo la proclamazione dell'Attoatto di abiura, Filippo inviò nuove truppe per riconquistare le Province Unite, ormai sfuggite completamente al suo controllo. Guidati da Farnese, i soldati spagnoli riconquistarono quasi totalmente le [[Contea delle Fiandre|Fiandre]] e il [[Ducato di Brabante|Brabante]], nonché vaste aree delle province nord-orientali, ripristinando la supremazia del credo [[Cattolicesimo|cattolico]] in queste aree. Si verificarono a questo punto due avvenimenti cruciali per il proseguimento del conflitto: il 10 luglio [[1584]] [[Guglielmo I d'Orange|Guglielmo d'Orange]] fu assassinato da un sostenitore di Filippo; l'anno successivo, [[1585]], la più grande città dei Paesi Bassi, [[Anversa]], cadde in mano agli spagnoli, provocando una massiccia fuga degli abitanti verso nord (si calcola che dal [[1560]] al [[1590]] la popolazione di Anversa sia passata da 100 000{{formatnum:100000}} abitanti a circa 42 000{{formatnum:42000}})<ref>G. Marnef, "The towns and the revolt", contenuto in: Darby, G. (ed), "The Origins and Development of the Dutch Revolt" (Londra/New York 2001) 84-106; 85 e 103.</ref>.
 
A questo punto la divisione dei Paesi Bassi divenne estremamente netta: nella parte settentrionale, governata dalle Province Unite, la popolazione si convertì nella quasi totalità alla religione calvinista; nella parte meridionale occupata dagli spagnoli, al contrario, il cattolicesimo riprese il sopravvento, e i protestanti locali fuggirono verso il nordNord. La Spagna mantenne nelle aree sotto il suo controllo forze cospicue (tali forze costituirono l{{'}}''Esercito delle Fiandre''), con lo scopo di esercitare pressione sia verso le Province Unite sia verso la Francia.
 
== L'indipendenza di fatto delle Province Unite (1585-1621) ==
Le Province Unite erano, nel 1585, in gravi difficoltà, e cercarono aiuti esterni, in modo particolare dalla [[Francia]] e dall'[[Inghilterra]]; [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta]], considerando anche la crescente ingerenza spagnola nelle questioni religiose francesi, decise che era giunto il momento di intervenire direttamente nel conflitto, o la causa degli olandesi sarebbe stata perduta. Il 20 agosto venne quindi firmato il [[Trattatotrattato di Nonsuch]], con il quale l'Inghilterra forniva alle Province Unite uomini e denaro (circa 6.000{{formatnum:6000}} uomini e 600.000{{formatnum:600000}} fiorini all'anno), e in cambio esse accettavano quale governatore-generale [[Robert Dudley, I conte di Leicester]].
 
L'accordo si rivelò però fallimentare: Leicester rivelò scarse doti militari, e provocò seri problemi fomentando il radicalismo calvinista contro i cattolici e i moderati e tentando di assumere più vasto potere scontrandosi con gli Stati Generali e il patriziato locale. Il risultato di tale situazione fu che Leicester, perduto il supporto sia della popolazione sia della classe dirigente olandese, ritornò in Inghilterra rinunciando al governatorato; al suo posto gli Stati Generali posero il figlio di Guglielmo d'Orange, [[Maurizio di Nassau]], con l'incarico di Capitano Generale delle forze olandesi.
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[[File:Michiel Jansz van Mierevelt - Maurits van Nassau, prins van Oranje en Stadhouder.jpg|thumb|Maurizio di Nassau assunse la guida delle forze olandesi dopo l'assassinio di suo padre Guglielmo]]
 
L'assunzione del comando da parte di Maurizio di Nassau si rivelò un fattore chiave per le sorti del conflitto: egli rivelò infatti notevoli capacità strategiche. Inoltre gli ultimi quindici anni del [[XVI secolo]] videro una serie di gravi difficoltà per le finanze e le armi spagnole: nel [[1588]] la fallimentare spedizione dell'[[Invincibile Armata]], costata a Filippo circa 60 navi e migliaia di uomini, costrinse la Spagna a dare fondo alle proprie casse per ricostituire le proprie forze navali; nel [[1595]] [[Enrico IV di Francia]] dichiarò guerra a Filippo, e la Spagna dichiarò nuovamente bancarotta. Le speranze olandesi di un crollo economico spagnolo furono tuttavia disattese, perché, una volta che la marina spagnola fu nuovamente in grado di assicurare i collegamenti con inil Nuovo Mondo, un abbondante flusso di metalli preziosi dalle Americhe risollevò le sorti di Madrid, consentendo a Filippo di rinnovare gli sforzi bellici contro i propri nemici inglesi e francesi.
 
Nel [[1598]], a seguito del [[Pace di Vervins|Trattatotrattato di Vervins]] (2 maggio [[1598]]) con la Francia, i Paesi Bassi spagnoli furono ceduti da Filippo a sua figlia [[Isabella Clara Eugenia d'Asburgo|Isabella]] e a suo marito [[Alberto d'Austria]]. Essi trovarono una situazione militare particolarmente sfavorevole in quanto, già da vari anni, Maurizio aveva intrapreso una metodica campagna di riconquista delle piazzeforti in mano spagnola: la prima a cadere fu [[Bergen op Zoom]], nel [[1588]], seguita da [[Breda (Paesi Bassi)|Breda]] nel [[1590]], [[Zutphen]], [[Deventer]], [[Delfzijl]] e [[Nimega]] ([[1591]]), [[Steenwijk]], [[Coevorden]] ([[1592]]), [[Geertruidenberg]] ([[1593]]), [[Groninga]] (1594), [[Groenlo]], [[Enschede]], [[Ootmarsum]], [[Oldenzaal]] ([[1597]]) e [[Grave (Paesi Bassi)|Grave]] (1602). Questa campagna di conquista, svolta totalmente alla periferia delle Province Unite, consentì a queste ultime di godere di un periodo di pace che diede inizio al [[1602Secolo d'oro olandese]]).
Questa campagna di conquista, svolta totalmente alla periferia delle Province Unite, consentì a queste ultime di godere di un periodo di pace che diede inizio al [[Secolo d'oro olandese]].
 
Uno dei fattori che contribuirono molto al fiorire nelle Province Unite dei commerci e degli scambi, e conseguentemente all'aumento della ricchezza, fu la posizione strategica occupata dagli olandesi sull'estuario del fiume [[Schelda]], che, bloccando di fatto il traffico del porto di Anversa, favorì enormemente il centro commerciale di [[Amsterdam]], tanto che la classe mercantile olandese cominciò a temere che una un'eventuale riconquista del sudSud avrebbe fatto venir meno questa favorevole situazione, permettendo la ripresa di Anversa. Una campagna verso sud decisa dagli Stati Generali fu lanciata nel [[1600]] contro il parere di Maurizio; lo scopo principale di questa spedizione era eliminare il pericolo per i traffici mercantili olandesi dovuto all'incessante attività dei corsari di [[Doncherche]].
 
La spedizione provocò uno scontro con le truppe spagnole di stanza lungo la costa, che si risolse nella [[battaglia di Nieuwpoort]] del 2 luglio, conclusasi con il trionfo delle Province Unite. Maurizio non poté però proseguire la propria marcia a causa di problemi di rifornimento, e fu costretto a ritirarsi verso nord, rinunciando a conquistare Doncherche. Gli olandesi, considerando l'importanza di proteggere i loro commerci marittimi, incrementati nel [[1602]] dalla fondazione della [[Compagnia Olandeseolandese delle Indie Orientaliorientali]], decisero di puntare sulla creazione di una potente marina militare, che si sarebbe rivelata fondamentale nei futuri scontri con la Spagna.
 
=== La Tregua dei dodici anni ===
{{Vedi anche|Tregua dei dodici anni}}
La difficile situazione convinse gli spagnoli a firmare, nel [[1609]], una tregua, della durata di dodici anni; durante questo periodo le Province Unite conobbero un vero e proprio periodo di splendore, con un incremento nei commerci e nelle forze militari e una grande fioritura nelle arti. Questo periodo molto favorevole fu però turbato dalla lotta intestina tra due fazioni politiche e religiose: da una parte gli [[Arminiani]], moderati, guidati da [[Johan van Oldenbarnevelt]] e sostenuti dagli Stati Generali, dall'altra gli intransigenti [[Gomar]]isti, supportati da Maurizo di Nassau. La lotta, in cui si inserivano anche le tensioni tra Maurizio e gli Stati Generali per l'esercizio del potere, si concluse con la vittoria dei Gomaristi, culminata nel [[1619]] con l'esecuzione di Oldenbarnevelt.
 
== Fasi finali del conflitto (1621-1648) ==
Quando cominciò ad avvicinarsi il [[1621]], data di scadenza della tregua, Spagna e Province Unite tentarono di giungere a una pace permanente, ma due furono i fattori che lo impedirono: da un lato la richiesta di ognuna delle parti che l'altra garantisse libertà di religione nei suoi territori, dall'altro varie controversie sulle rotte commerciali. Il risultato fu che le ostilità ripresero, con gli spagnoli che tentavano ancora di riconquistare le Province Unite, e gli olandesi che utilizzando la loro potente flotta tentavano di impedire i traffici spagnoli sugli oceani, mentre il conflitto si inseriva nel più ampio contesto della [[guerra dei trent'anni]].
 
=== Operazioni nei Paesi Bassi ===
[[File:Velázquez - de Breda o Las Lanzas (Museo del Prado, 1634-35).jpg|thumb|La resa di Breda agli spagnoli, dipinta da [[Velázquez]]]]
 
L'inizio delle ostilità vide gli spagnoli all'offensiva nei Paesi Bassi, anche se un loro tentativo di catturare la fortezza di [[Bergen op Zoom]], nel [[1622]], fu respinto. Nel [[1624]] le forze di [[Ambrogio Spinola]] strinsero d'assedio [[Breda (Paesi Bassi)|Breda]], costringendola a capitolare l'anno seguente; nel corso dell'assedio morì Maurizio di Nassau, e il comando delle operazioni olandesi passò a suo fratello [[Federico Enrico d'Orange]].
 
La cattura di Breda costituì il culmine dell'offensiva spagnola; da allora, le sorti del conflitto volsero definitivamente a favore delle Province Unite. Un primo clamoroso successo olandese si verificò nel [[1629]], quando Federico Enrico catturò la fortezza chiave di [[Boscoducale|'s-Hertogenbosch]] (in italiano ''Boscoducale''), la più grande e fortificata città del Brabante settentrionale, considerata inespugnabile; la perdita di questa piazzaforte rappresentò un colpo durissimo per le forze spagnole.
 
Nel [[1632]] Federico Enrico intraprese la cosiddetta "''Marcia sulla Mosa''", conquistando [[Venlo]], [[Roermond]] e [[Maastricht]], e si preparò quindi a sferrare l'offensiva finale verso le Fiandre; le operazioni di riconquista di Anversa e Bruxelles si rivelarono però fallimentari. In realtà si era venuta a creare una definitiva spaccatura tra le due parti dei Paesi Bassi, settentrionale e meridionale, e le forze olandesi trovarono scarso supporto o addirittura ostilità tra la popolazione ormai completamente cattolica della parte sotto dominio spagnolo.
 
Gli spagnoli fecero un estremo tentativo di riconquistare le posizioni perdute inviando verso le Fiandre una consistente flotta, con a bordo 24 000{{formatnum:24000}} uomini circa tra soldati ed equipaggi; le forze spagnole vennero però sconfitte nella decisiva [[Battaglia delle Dune (1639)|battaglia delle Dune]] del 31 ottobre [[1639]], che segnò una svolta sia per la guerra tra Province Unite e Spagna, sia per il dominio spagnolo dei mari, che tramontò definitivamente.
 
[[File:Gerrit van Honthorst - Frederik Henderik van Nassau, prins van Oranje en Stadhouder.jpg|thumb|[[Federico Enrico d'Orange]]]]
 
Il fattore di svolta definitivo della situazione fu rappresentato da un'alleanza stipulata con la [[Francia]], che avrebbe permesso alle Province Unite di riconquistare le regioni meridionali. Tuttavia, una un'accurata analisi della situazione da parte dei dirigenti olandesi consigliò di non portare a fondo l'offensiva: riconquistare le Fiandre avrebbe significato dover confinare con una Francia particolarmente potente, nonché rinunciare ai vantaggi derivanti dal blocco di [[Anversa]], che tanto aveva contribuito al fiorire dei porti olandesi; mentre la situazione della [[guerra dei trent'anni]] appariva risolversi sempre più a sfavore degli [[Asburgo]], le Province Unite decisero che combattere ancora non avrebbe portato ulteriori vantaggi, e cominciarono a intavolare trattative di pace.
 
=== Operazioni oltremare ===
Mentre nei Paesi Bassi si svolgevano aspri combattimenti, altrettanto duri scontri avevano luogo nei teatri coloniali, dove le Province Unite, sfruttando la loro potente flotta militare e mercantile, sferrarono un'offensiva senza quartiere contro i traffici e le colonie [[Spagna|spagnole]] e [[Portogallo|portoghesi]] (allora unite sotto un solo sovrano). Varie battaglie si svolsero sia nel teatro dell'[[Oceano Atlantico]] (in [[Brasile]] e nelle [[Indie Occidentalioccidentali]]), sia nel teatro delle [[Indie Orientaliorientali]] ([[Macao]], [[Ceylon]], [[Filippine]], [[Formosa]]).
 
Nel teatro orientale gli olandesi perseguirono una politica di espansione territoriale e intrapresero una serie di attacchi alle colonie nemiche, specialmente le colonie portoghesi, piuttosto sparse e più facilmente conquistabili; il risultato di tale politica fu che i domini portoghesi in Asia vennero in gran parte conquistati dalle Province Unite, che si assicurarono importanti e ricchi territori specialmente nell'[[Insulindia]].
 
Nel teatro occidentale, nonostante la formazione della [[Compagnia Olandeseolandese delle Indie Occidentalioccidentali]], le Province Unite preferirono promuovere la guerra di corsa (anche se controllarono dal [[1630]] al [[1654]] la colonia portoghese in Brasile del [[Pernambuco]]). Uno dei maggiori successi ottenuti dagli olandesi fu sicuramente la cattura da parte dell'ammiraglio [[Piet Pieterszoon Hein|Piet Hein]] di gran parte della Flottaflotta spagnola delle Indie e del metallo prezioso che trasportava, consentendo a Federico Enrico d'Orange di finanziare la campagna di [['s-Hertogenbosch]].
 
== Firma della pace (1648) ==
{{Vedi anche|Pace di Vestfalia}}
Il 30 gennaio [[1648]], con il Trattatotrattato di Münster, venne firmata la pace tra la [[Spagna]] e le [[Province Unite]]; il trattato era parte della [[Pacepace di Vestfalia]], che metteva fine alla [[guerra dei trent'anni]].
 
Le clausole del trattato riguardanti i Paesi Bassi stabilivano che le Province Unite erano riconosciute formalmente indipendenti dal dominio spagnolo e mantenevano il possesso di tutti i territori conquistati fino al termine del conflitto. La Repubblica delle Province Unite veniva così a essere composta da sette province, ovvero [[Contea d'Olanda|Olanda]], [[Contea di Zelanda|Zelanda]], [[Signoria di Utrecht|Utrecht]], [[Ducato di Gheldria|Gheldria]], [[Signoria di Overijssel|Overijssel]], [[Signoria di Frisia|Frisia]] e [[Stad en Lande|Groninga]], governate da propri stati provinciali e da uno [[statolder]]. Nonostante gli statolder fossero in teoria subordinati agli Stati Generali, in realtà i membri della [[Casa d'Orange-Nassau]] assunsero di fatto il ruolo di statolder ereditari di Olanda e Zelanda; questa situazione avrebbe in futuro portato a uno scontro per il potere tra gli Orange e gli Stati Generali. Alle sette province si aggiungevano i [[Generaliteitslanden|territori delle generalità]], corrispondenti ai territori di confine conquistati nelle fasi finali del conflitto, e consistenti nel Brabante settentrionale, nelle Fiandre zeelandesizelandesi e nella regione attorno a Maastricht.
 
La pace così ottenuta non sarebbe stata duratura per la Repubblica delle Province Unite: terminato il quasi secolare conflitto con la Spagna, un nuovo nemico venne infatti ad affacciarsi, ovvero l'[[Inghilterra]]; la [[prima guerra anglo-olandese]] sarebbe scoppiata soltanto quattro anni dopo la Pacepace di Vestfalia, nel [[1652]].
 
== Conseguenze del conflitto ==
La guerra degli ottant'anni fu un avvenimento cruciale della storia moderna sotto molti aspetti; oltre a segnare l'ascesa di una nuova potenza, quella olandese, che avrebbe lasciato il proprio segno sul [[XVII secolo]] e il declino della Spagna, il conflitto vide sorgere anche la prima importante repubblica in Europa e dal punto di vista militare fu caratterizzato da una serie di innovazioni che diedero il via a quella che molti storici chiamano [[Rivoluzionerivoluzione Militaremilitare]]<ref>Vedi: M. Roberts "The Military Revolution", 1560-1660 (Belfast, 1956); ristampato con alcune correzioni in "Essays in Swedish History" (Londra, 1967) e nel testo di C. Rogers "The Military Revolution Debate: Readings on the Military Transformation of Early Modern Europe" (Boulder, 1995). Vedi inoltre G. Parker, "La Rivoluzione Militare", ed. Il Mulino.</ref>.
 
=== Conseguenze sui Paesi Bassi ===
I Paesi Bassi erano, prima del conflitto, una delle regioni più ricche d'Europa; nonostante mantenessero questa caratteristica anche dopo il conflitto, si verificò nella regione una sostanziale spaccatura, politica, culturale ed economica: la Repubblica delle Province Unite, di religione calvinista, conobbe uno straordinario periodo di fioritura economica; la regione meridionale cattolica (corrispondente all'incirca all'odierno [[Belgio]]), pur rimanendo un'area economicamente florida, conobbe un sostanziale declino, il cui maggior sintomo fu lo spostamento dell'asse dei commerci da [[Anversa]] ad [[Amsterdam]].
 
La divisione dei Paesi Bassi si rivelò definitiva: all'inizio del [[XIX secolo]] il tentativo di riunificare la regione sotto il dominio olandese provocò nel [[1830]] la [[Rivoluzione Belgabelga|rivolta della parte meridionale]] e la nascita del moderno Belgio.
 
=== Conseguenze sulla Spagna ===
La guerra degli ottant'anni fu uno dei fattori principali che portarono al declino della potenza spagnola a partire dalla fine del [[XVI secolo]]: il conflitto si rivelò estremamente dispendioso, sia per la durata sia per le caratteristiche stesse della lotta, aggravate dai problemi di rifornimento verso i Paesi Bassi e dal continuo logoramento della marina spagnola lungo tutte le rotte oceaniche. Impegnata, oltre che nel conflitto con le Province Unite, in guerre con l'[[Impero Ottomanoottomano]], l'Inghilterra e la Francia, la Spagna non possedeva risorse finanziarie sufficienti per sostenere gli sforzi bellici, neppure con il flusso di metalli preziosi provenienti dalle Americhe; la conseguenza di questo fatto fu che la corona spagnola più volte dichiarò bancarotta, minando in modo ancora maggiore gli sforzi militari.
 
La necessità di riconquistare le province perdute fu alla fine uno dei motivi che indussero la Spagna a intervenire attivamente nella [[guerra dei trent'anni]] e nella conseguente lotta contro la [[Francia]]; con la perdita delle Province Unite, del [[Portogallo]] e con la sconfitta sancita dalla [[Pacepace dei Pirenei]], tramontava definitivamente il potere spagnolo in Europa.
 
=== Conseguenze politiche e ideologiche ===
La rivolta degli olandesi contro il loro sovrano fu sancita in modo netto dall'Attoatto di abiura, che conteneva l'importantissimo concetto secondo cui un sovrano di diritto divino poteva essere deposto se non rispettava i doveri del suo mandato; il concetto di [[Diritto divino dei re|diritto divino del sovrano]] subiva così un primo importante colpo, che sarebbe stato seguito pochi anni dopo dall'altrettanto significativa deposizione (ed esecuzione capitale) di [[Carlo I d'Inghilterra]].
 
L'instaurazione della Repubblica delle Province Unite segnò un'altra importantissima svolta nella storia europea: per la prima volta veniva accettata l'esistenza di uno statoStato retto non da un sovrano, ma da una forma di governo popolare (anche se non va dimenticato che in realtà a esercitare il potere erano le classi nobiliare e mercantile) nell'Europa settentrionale. Infatti nel Sud Europa esistevano da secoli le Repubbliche di Genova e Venezia. Nonostante i Paesi Bassi fossero destinati a ritornare a essere una monarchia, l'esistenza stessa della Repubblica delle Province Unite rimane un fatto di estrema importanza per la storia europea e mondiale.
settentrionale. Infatti nel Sud Europa esistevano da secoli le
repubbliche di Genova e Venezia;
Nonostante i Paesi Bassi fossero destinati a ritornare a essere una monarchia, l'esistenza stessa della Repubblica delle Province Unite rimane un fatto di estrema importanza per la storia europea e mondiale.
 
=== Conseguenze militari ===
{{Storia dei Paesi Bassi}}
La guerra degli ottant'anni vide da parte degli olandesi l'introduzione di alcune importanti novità in campo tattico e strategico. [[Maurizio di Nassau]] decise di introdurre nella fanteria olandese la tecnica, che sarebbe divenuta comune nei secoli successivi, del fuoco di fila; con tale tattica le truppe erano schierate su più ranghi (Maurizio raccomandava l'utilizzo di 8-10 file) in cui la prima faceva fuoco e si ritirava per ricaricare, per essere sostituita dalla seconda, che procedeva in modo analogo. Tale tecnica si rivelò spesso vincente, e sarebbe poi stata affinata dal [[re di Svezia]] [[Gustavo II Adolfo]] negli anni venti e trenta del [[XVII secolo]].
La guerra degli ottant'anni vide da parte degli olandesi l'introduzione di alcune importanti novità in campo tattico e strategico.
[[Maurizio di Nassau]] decise di introdurre nella fanteria olandese la tecnica, che sarebbe divenuta comune nei secoli successivi, del fuoco di fila; con tale tattica le truppe erano schierate su più ranghi (Maurizio raccomandava l'utilizzo di 8-10 file) in cui la prima faceva fuoco e si ritirava per ricaricare, per essere sostituita dalla seconda, che procedeva in modo analogo. Tale tecnica si rivelò spesso vincente, e sarebbe poi stata affinata dal [[re di Svezia]] [[Gustavo II Adolfo]] negli anni venti e trenta del [[XVII secolo]].
 
Dal punto di vista strategico, il conflitto vide confermata la tendenza a combattere un numero limitato di battaglie campali (considerate pericolose e spesso inconcludenti) per dedicarsi invece alla pratica sistematica di assediare le fortezze avversarie; in effetti la maggior parte degli scontri del conflitto consistettero in assedi e in tentativi di liberare città assediate.
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Venne inoltre alla luce, nel campo della guerra navale, l'efficacia di gruppi di corsari che agivano molestando le comunicazioni e le rotte nemiche, come evidenziato dai grandi successi riportati dai "''pezzenti d'acqua''".
 
Già nel Cinquecento alcune potenze europee avevano inviato squadre navali (e soprattutto corsari) nelle acque americane e nel triangolo compreso tra le Canarie, le Azzorre e Madera, inoltre sin dal tardo Quattrocento la Francia aveva mosso le sue flotte dal Mediterraneo all'Atlantico e viceversa. Il conflitto tra Paesi Bassi e Spagna, soprattutto tra il 1598 e il 1606 e, a maggior ragione, tra il 1621 e la sua conclusione vide le flotte olandesi impegnate in un conflitto "mondiale" con le potenze iberiche. Infatti le flotte olandesi e zelandesi, oltre a quelle della [[Compagnia olandese delle Indie orientali|VOC]] (Verenigde oost indische compagnie - compagnia delle indie orientali) e della WIC (Geoctroyeerde Westindische Compagnie)<ref>''Enciclopedia Britannica'': [https://www.britannica.com/EBchecked/topic/174648/Dutch-West-India-Company "Dutch West India Company, Dutch West-Indische Compagnie"]</ref>, le due compagnie monopolistiche di Stato per il commercio con l'Oriente e le Americhe, entrarono con grandi flotte nei Caraibi e nell'Oceano Indiano, oppure combatterono (con alterne fortune, va aggiunto, perché la reazione degli iberici fu spesso furiosa ed efficace) lungo le coste del Brasile e della stessa Spagna mediterranea. Le azioni dei "ribelli" non furono prive di conseguenze, innanzi tutto spagnoli e portoghesi (fino al 1640 sottoposti alla corona di Spagna, poi ribelli) potenziarono enormemente le loro flotte, rendendole statali e permanenti, in secondo luogo la Francia e l'Inghilterra fecero altrettanto, in funzione anti-spagnola (ma l'Inghilterra guardava già con preoccupazione la potenza olandese e quella delle potenze nordiche di Danimarca e Svezia).
Infatti le flotte olandesi e zelandesi, oltre a quelle della [[Compagnia olandese delle Indie orientali|VOC]] (Verenigde oost indische compagnie - compagnia delle indie orientali) e della WIC (Geoctroyeerde Westindische Compagnie)<ref>''Enciclopedia Britannica'': [https://www.britannica.com/EBchecked/topic/174648/Dutch-West-India-Company "Dutch West India Company, Dutch West-Indische Compagnie"]</ref>, le due compagnie monopolistiche di stato per il commercio con l'Oriente e le Americhe, entrarono con grandi flotte nei Caraibi e nell'oceano indiano, oppure combatterono (con alterne fortune, va aggiunto perché la reazione degli iberici fu spesso furiosa ed efficace) lungo le coste del Brasile e della stessa Spagna mediterranea. Le azioni dei "ribelli" non furono prive di conseguenze, innanzi tutto spagnoli e portoghesi (fino al 1640 sottoposti alla corona di Spagna, poi ribelli) potenziarono enormemente le loro flotte, rendendole statali e permanenti, in secondo luogo la Francia e l'Inghilterra fecero altrettanto, in funzione anti-spagnola (ma l'Inghilterra guardava già con preoccupazione la potenza olandese e quella delle potenze nordiche di Danimarca e Svezia).
 
In pratica nel 1560 solo poche nazioni nord europee (Danimarca, Svezia, Inghilterra) disponevano di una marina da guerra permanente o semi permanente, molte altre avevano tentato di costituirla con scarso successo (Spagna, Francia, Impero, Lubecca, Polonia, Scozia; Brandeburgo-Prussia), dopo il 1640 tutte queste nazioni o avevano definitivamente rinunciato a difendere le loro coste (Lubecca, Polonia, Impero, Brandeburgo) oppure si dotarono di più o meno grandi marine professionali di navi a vela. Anche le galere, molto usate anche nel Mare del Nord fin verso il 1600 (da Spagna, Francia, Olanda, Fiandra, Zelanda e in maniera minore Inghilterra) declinarono rapidamente, sia perché queste nuove flotte potenziarono tanto l'armamento quanto la capacità di manovra dei loro velieri, sia perché gli spagnoli nelle Fiandre introdussero un nuovo tipo di imbarcazione, la [[fregata (nave)|fregata]] (circa 1625), molto più manovrabile e veloce di galeoni e vascelli (che erano invece, inizialmente, estremamente più lenti delle galere e incapaci quasi di navigare di bolina) e destinata a un grandissimo successo, tanto che fu immediatamente copiata da olandesi e zelandesi oltre che dagli inglesi.
Anche le galere, molto usate anche nel mare del nord fin verso il 1600 (da Spagna, Francia, Olanda, Fiandra, Zelanda e in maniera minore Inghilterra) declinarono rapidamente, sia perché queste nuove flotte potenziarono tanto l'armamento quanto la capacità di manovra dei loro velieri, sia perché gli spagnoli nelle Fiandre introdussero un nuovo tipo di imbarcazione, la [[fregata (nave)|fregata]] (circa 1625), molto più manovrabile e veloce di galeoni e vascelli (che erano invece, inizialmente, estremamente più lenti delle galere e incapaci quasi di navigare di bolina) e destinata a un grandissimo successo, tanto che fu immediatamente copiata da Olandesi e Zelandesi oltre che dagli Inglesi.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Roberto Lenti, "I Paesi Bassi verso il «secolo d'oro» nelle relazioni di osservatori stranieri", COEDIT.
* [[Geoffrey Parker]], "La Rivoluzione Militare", ed. Il Mulino, ISBN 88-15-10782-7.
* Geoffrey Parker, "La Guerra dei trent'anni", ed. Vita e Pensiero, ISBN 88-343-2536-2.
 
;In lingua inglese:
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* Pieter Geyl (1936), "The Netherlands Divided, 1609-1648", Williams & Norgate, UK.
* Jonathan I. Israel (1998), "The Dutch Republic. Its Rise, Greatness, and Fall 1477-1806", Clarendon Press, Oxford, ISBN 0-19-820734-4.
* Geoffrey Parker (1977), "The Dutch revolt", Penguin books, London.
 
== Voci correlate ==
* [[Armata delle Fiandre]]
* [[Battaglie della guerra degli ottant'anni]]
* [[Cammino spagnolo]]
* [[Guerra dei trent'anni]]
* [[Repubblica delle Sette Province Unite]]
* [[Pace di Vestfalia]]
* [[Egmont (dramma)|''Egmont'']] (Dramma di [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]])
 
== Altri progetti ==