Comics Code Authority: differenze tra le versioni
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La maggior parte dei critici e degli storici di fumetti asserisce che l'obbligo del visto del CCA abbia danneggiato questo medium ponendo vincoli agli autori che imponevano storie con una morale molto semplice e questo, escluse anche la maggior parte delle relazioni adulte, relegò il fumetto ai soli bambini/ragazzi. Il codice dominò per anni, durante i quali la maggior parte degli editori - e tutti quelli più importanti - pubblicarono solo storie approvate. Solo alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] iniziarono a venire pubblicate le prime opere della corrente [[fumetto underground|underground]], con soggetti e temi al di fuori delle norme stabilite.
Nel [[1971]], [[Stan Lee]], direttore responsabile della [[Marvel Comics]], venne incaricato dal ministero dell'Educazione e Salute degli [[Stati Uniti d'America]] di realizzare una storia sull'abuso di stupefacenti. Lee scrisse la storia per [[Uomo Ragno]], ma la CCA la respinse a causa della presenza di droghe nell'albo, ritenendo il contesto irrilevante. Lee, con l'approvazione del suo capo [[Martin Goodman]], pubblicò ugualmente la storia su ''[[Amazing Spider-Man]]'' n. 96, senza il marchio della Comics Code Authority. Questo costrinse a rivedere il Codice in modo da permettere la presenza di «dipendenze da narcotici o droghe» se presentata come «abitudine viziosa»; furono anche ammessi vampiri, lupi mannari e simili «quando presentati nella classica tradizione di [[Frankenstein o il moderno Prometeo|Frankenstein]], [[Conte Dracula|Dracula]] e altri lavori letterari di alto livello di autori come [[Edgar Allan Poe]], [[Saki (scrittore)|Saki]], [[Conan Doyle]] e altri rispettabili autori le cui opere sono lette nelle scuole». Forse a causa della mancanza della presenza dei morti viventi in queste opere, gli zombi rimasero esclusi.
Col tempo l'influenza del codice nei fumetti diminuì: la [[DC Comics]], la Marvel e altri sponsor della CCA pubblicarono linee di fumetti senza il marchio destinati ad adulti.
Nel [[2001]], la [[Marvel Comics]] abbandona la CCA in favore di un proprio sistema di classificazione dei contenuti. Dal [[2005]], il bollino della CCA è raramente presente sulla copertina degli albi o la sua visibilità è molto scarsa, solo la [[DC Comics]] (soprattutto nella linea [[Johnny DC]]) e la [[Archie Comics]] hanno continuato a pubblicare alcuni titoli con il simbolo della CCA. Infine, nell'aprile [[2011]] la [[DC Comics]] abbandonò definitivamente il visto della CCA per adottare un proprio sistema di classificazione<ref>{{cita web|url=http://www.comicsblog.it/post/9455/dc-comics-mai-piu-comics-code|titolo=Dc Comics - mai più Comics Code|accesso=28 gennaio 2011|editore=ComicsBlog.it|data=22 gennaio 2011|dataarchivio=11 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110211163444/http://www.comicsblog.it/post/9455/dc-comics-mai-piu-comics-code|urlmorto=sì}}
Il 29 settembre [[2011]] è stata annunciata ufficialmente l'acquisizione dei diritti sul marchio del Comic Code da parte dell'[[organizzazione non profit]] ''Comic Book Legal Defense Fund'', che ha dichiarato che si
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