Fedele D'Amico: differenze tra le versioni
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|Nazionalità = italiano
|Immagine = Fedele D'Amico.jpg
|Didascalia = Fedele D'Amico nel 1969
}}
== Biografia ==
Chiamato familiarmente '''Lele''', era figlio del critico teatrale [[Silvio D'Amico|Silvio]]. Dopo la laurea in [[Giurisprudenza]] studiò musica con [[Alfredo Casella]] e iniziò a collaborare come critico musicale a "Il Tevere" di [[Telesio Interlandi]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/settembre/11/Noi_Amico_allevati_pane_libri_co_0_95091110883.shtml articolo sulla famiglia D'Amico nel Corriere della sera]</ref>, legandosi successivamente al mondo antifascista e, in particolare, al gruppo dei [[Cattocomunismo|cattocomunisti]] romani [[Adriano Ossicini]] e [[Franco Rodano]]. In questa veste fu direttore dal [[1943]] al [[1944]] del giornale "Voce operaia". Dopo la caduta del fascismo visse per un periodo in Svizzera dovendo curarsi per la tubercolosi. In seguito riprese l'attività intellettuale e di critico musicale, occupandosi in particolar modo di [[Gioachino Rossini]], [[Giacomo Puccini]], [[Gian Carlo Menotti]], [[Goffredo Petrassi]], [[Alfredo Casella]], [[Pietro Mascagni]], [[Hector Berlioz]], [[Modest Petrovič Musorgskij]], [[Richard Strauss]], [[Arnold Schönberg]], [[Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov]], [[Leoš Janáček]], [[Bedřich Smetana]], [[Alban Berg]] (fornendo sue versioni in italiano di varie opere) e collaborando a varie riviste ("Cultura e realtà", "Vie nuove", "Il contemporaneo", "Nuova rivista musicale italiana", "Melos", "Scuola e cultura", "[[Paragone (rivista)|Paragone]]"), alla ''[[Enciclopedia dello Spettacolo]]'' e al ''Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti'' della [[UTET]]. Fu anche consulente musicale della [[RAI]] e curatore dei programmi di sala del [[Teatro dell'Opera di Roma]]. Dal [[1967]] al [[1989]] fu critico musicale de "[[L'Espresso]]"<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/29/Fedele_Amico_musica_spiegata_profani_co_0_0205295381.shtml|titolo=una recensione della raccolta di articoli sul Corriere della sera}}</ref>, e dal [[1963]] [[professore]] di [[Storia della musica]] all'[[Università La Sapienza]] di Roma.
[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] pubblicò sue versioni del teatro di [[Bertolt Brecht]] e dell{{'}}''[[Egmont (dramma)|Egmont]]'' di [[Goethe]].
Per [[Garzanti]] curò la storia di [[Giuseppe Verdi]] postuma di [[Gabriele Baldini]]; per [[il Saggiatore (casa editrice)|Il Saggiatore]], insieme a [[Luigi Dallapiccola]], il volume di tutti gli scritti sulla musica di [[Ferruccio Busoni]]. Per [[Adelphi]] introdusse ''Il paese del melodramma'', raccolta di [[Bruno Barilli]].
Morì a Roma nel 1990.
== Vita privata ==
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== Opere principali ==
* ''I casi della musica'', Milano, [[Il Saggiatore (casa editrice)|Il Saggiatore]], 1962
* {{Cita libro|nome=Fedele|cognome=D'
* {{Cita libro|nome=Fedele|cognome=D'
* {{Cita libro|nome=Fedele|cognome=D'
* {{Cita libro|nome=Fedele|cognome=D'Amico|nome2=Luigi|cognome2=Bellingardi|nome3=Suso|cognome3=Cecchi d'Amico|titolo=Tutte le cronache musicali
* ''L'albero del bene e del male. Naturalismo e decadentismo in Puccini'' (raccolta di scritti a cura di Jacopo Pellegrini), Maria Pacini Fazzi,
* ''Eppure, forse, domani: carteggio 1938-1990'' con [[Rudolf Arnheim]], a cura di Isabella d'Amico, introduzione di Franco Serpa, Milano,
* {{Cita libro|nome=Luciano|cognome=Berio|nome2=Fedele|cognome2=D'Amico|nome3=Isabella|cognome3=D'Amico|titolo=Nemici come prima: carteggio 1957-1989|data=2002|editore=Archinto|ISBN=978-88-7768-357-1}}
* {{Cita libro|nome=Fedele|cognome=D'
== Note ==
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[[Categoria:Antifascisti italiani]]
[[Categoria:Germano-italiani]]
[[Categoria:Professori
[[Categoria:Sepolti nel cimitero del Verano]]
[[Categoria:Storici della musica italiani]]
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