Scipione l'Africano libera Massiva: differenze tra le versioni
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Raffigura il momento in cui il generale romano [[Publio Cornelio Scipione|Scipione l'Africano]], dopo la vittoria di [[Battaglia di Baecula|Baecula]], libera [[Massiva (figlio di Gulussa)|Massiva]], il nipote di [[Massinissa]], capo dei [[Numidia|Numidi]] Massili. L'episodio è ben descritto da [[Tito Livio]].
Qualche anno dopo Massinissa risulterà decisivo per la fine della [[seconda guerra punica]] e, fra l'altro, combatterà a [[Battaglia di Zama|Zama]] al fianco di Scipione.
Il dipinto mostra il generale romano Scipione l'Africano mentre rimprovera il giovane [[Massiva (figlio di Gulussa)|Massiva]] per aver disobbedito allo zio [[Massinissa]] e, quindi, non si era mantenuto a distanza durante la battaglia. Questi non riesce a sostenere lo sguardo di Scipione a causa dell'umiliazione provata.
Scipione è seduto su una posizione elevata ed indossa una armatura dorata ed è circondato da elementi architettonici tipicamente romani. La presenza dello stato romano è confermata dallo stendardo con la sigla [[SPQR]] (''il Senato e il popolo di Roma''). Massiva indossa anch'egli armatura dorata, ma ha le catene sia ai polsi che alle caviglie ed ha le fattezze di un europeo, che era la prassi convenzionale nel corso del [[XVIII secolo]]. In questo dipinto, comunque, Tiepolo dimostra di aveva avuto l'opportunità di studiare a Venezia anche gli esotismi, come si vede nella rappresentazione di un ragazzo africano a sinistra del dipinto, identificato come un servo di Scipione, che viene raffigurato come un [[paggio]] contemporaneo.
==Note==
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==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore=Guido Piovene|autore2=Anna Pallucchini|titolo=L'opera completa di Giambattista Tiepolo|anno=1968|editore=Rizzoli|città=Milano|cid=Anna Pallucchini 1968}}
*[[Federico Zeri]] ''Italian paintings in the Walters Art Gallery, Baltimore: Walters Art Gallery'', no. 449, pp. 559-560 -1976
*{{cita libro|autore=Filippo Pedrocco|titolo=Giambattista Tiepolo – i dipinti, opera completa|editore=Arsenale|città=Venezia|cid=Pedrocco-Gemin 1993|autore2=Massimo Gemin|anno=1993}}
== Altri progetti ==
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