Scipione l'Africano libera Massiva: differenze tra le versioni
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| titolo=Scipione l'Africano libera Massiva
| artista=[[
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| data = tra il [[1719]] ed il [[1721]]
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| ubicazione=[[Walters Art Museum]]
}}
==Storia
Il dipinto<ref>[http://art.thewalters.org/detail/19755/scipio-africanus-freeing-massiva/ Scheda del dipinto sul sito del Walters Art Museum.]</ref> è una delle prime opere conosciute del Tiepolo e preannuncia già la moda per gli argomenti di carattere storico e mitologico di ambientazione romana, tipici del pittore veneziano.
Il committente originario non è conosciuto: si ritiene possa essere il [[Doge di Venezia|doge]] [[Giovanni II Corner]], poiché la sua [[Corner (famiglia)|famiglia]] si vantava di discendere dalla [[gens Cornelia]], a cui anche Scipione apparteneva.
Raffigura il momento in cui il gnerale romano [[Scipione l'Africano]], dopo la vittoria di [[Battaglia di Baecula|Baecula]], libera [[Massiva]], il nipote di [[Massinissa]], capo dei [[Numidi]] Massili. L'episodio è ben descritto da [[Tito Livio]]. ▼
L'opera faceva parte della collezione di Don Marcello Massarenti; fu catalogato nel [[1897]], anche se le modalità dell'acquisizione sono totalmente ignote. Fu poi acquistato nel [[1902]] dallo statunitense [[Henry Walters]], che lo lasciò in eredità al [[Walters Art Museum]] nel [[1931]].
Qualche anno dopo Massinissa risulterà decisivo per la fine della seconda guerra punica e, fra l'altro, combatterà a [[Battaglia di Zama|Zama]] al fianco di Scipione.▼
Citato in precedenza come ''Giugurta dinnanzi al console romano''<ref>P.e. è ancora citato così in {{Cita|Anna Pallucchini 1968}}, p. 89.</ref> oppure ''Giugurta davanti a Silla'' il riferimento all'episodio effettivo, e quindi l'attuale titolo, è stato precisato nel 1965 da Klara Garas<ref>{{Cita|Pedrocco-Gemin 1993|p. 227}}.</ref>.
Il dipinto mostra il generale romano [[Scipione l'Africano]] mentre rimprovera il giovane [[Massiva]] per aver disobbedito allo zio [[Massinissa]] e, quindi, non si era mantenuto a distanza durante la battaglia. Questi non riesce a sostenere lo sguardo di Scipione a causa dell'umiliazione provata. ▼
==Descrizione==
Scipione è seduto su una posizione elevata ed indossa una armatura dorata ed è circondato da elementi architettonici tipicamente romani. La presenza dello stato romano è confermata dallo stendardo con la sigla [[SPQR]] (''il Senato e il popolo di Roma''). Massiva indossa anch'egli armatura dorata, ma ha le catene sia ai polsi che alle caviglie ed ha le fattezze di un europeo, che era la prassi convenzionale nel corso del [[XVIII secolo]]. In questo dipinto, comunque, Tiepolo dimostra di aveva avuto l'opportunità di studiare a Venezia anche gli esotismi, come si vede nella rappresentazione di un ragazzo africano a sinistra del dipinto, identificato come un servo di Scipione, che viene raffigurato come un paggio contemporaneo.▼
▲Raffigura il momento in cui il
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▲Qualche anno dopo Massinissa risulterà decisivo per la fine della [[seconda guerra punica]] e, fra l'altro, combatterà a [[Battaglia di Zama|Zama]] al fianco di Scipione.
[[Categoria:Giambattista Tiepolo]]▼
[[Categoria:Dipinti Giovanni Battista Tiepolo]]▼
▲Il dipinto mostra il generale romano
▲Scipione è seduto su una posizione elevata ed indossa una armatura dorata ed è circondato da elementi architettonici tipicamente romani. La presenza dello stato romano è confermata dallo stendardo con la sigla [[SPQR]] (''il Senato e il popolo di Roma''). Massiva indossa anch'egli armatura dorata, ma ha le catene sia ai polsi che alle caviglie ed ha le fattezze di un europeo, che era la prassi convenzionale nel corso del [[XVIII secolo]]. In questo dipinto, comunque, Tiepolo dimostra di aveva avuto l'opportunità di studiare a Venezia anche gli esotismi, come si vede nella rappresentazione di un ragazzo africano a sinistra del dipinto, identificato come un servo di Scipione, che viene raffigurato come un [[paggio]] contemporaneo.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore=Guido Piovene|autore2=Anna Pallucchini|titolo=L'opera completa di Giambattista Tiepolo|anno=1968|editore=Rizzoli|città=Milano|cid=Anna Pallucchini 1968}}
*[[Federico Zeri]] ''Italian paintings in the Walters Art Gallery, Baltimore: Walters Art Gallery'', no. 449, pp. 559-560 -1976
*{{cita libro|autore=Filippo Pedrocco|titolo=Giambattista Tiepolo – i dipinti, opera completa|editore=Arsenale|città=Venezia|cid=Pedrocco-Gemin 1993|autore2=Massimo Gemin|anno=1993}}
== Altri progetti ==
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▲{{portale|arte}}
▲[[Categoria:Dipinti a soggetto storico di Giambattista Tiepolo]]
[[Categoria:Dipinti nel Walters Art Museum]]
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