Franz Jacob: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nacque ad Amburgo in una famiglia di operai. Sua madre, Marie Pgetz, esercitava la professione di cameriera e suo padre, August Moser, era impiegato come domestico e morì prematuramente. La famiglia visse con il nonno, membro attivo del [[Partito Socialdemocratico di Germania]] (SPD), fino al 1917, quando la madre si risposò con Gustav Jacob e adottò Franz.<ref name="
Si unì alla [[Rote Hilfe]] e al [[Roter Frontkämpferbund]] (RFB). La sua attività nel gruppo della Gioventù Comunista lo portò ad essere eletto responsabile dell'organizzazione. Nel 1928 entrò a far parte dello stesso KPD e gli fu permesso di partecipare come delegato al 5° Congresso Internazionale della Gioventù Comunista e al 6° Congresso Mondiale dell'Internazionale Comunista, entrambi tenuti a Mosca. In seguito, Jacob perse il suo lavoro presso l'Ufficio Telegrafico di Amburgo e trovò lavoro presso la [[Reiherstieg Schiffswerfte & Maschinenfabrik]], ma fu licenziato senza preavviso dopo aver indetto un breve sciopero.<ref name="
A partire dal 1929, Jacob iniziò a collaborare come corrispondente per le pubblicazioni del KPD di Amburgo e dello Schleswig-Holstein, l{{'}}''Hamburger Volkszeitung'' e il ''Norddeutsche Echo''. Per un breve periodo si recò a Kiel per contribuire alla creazione di una nuova organizzazione antifascista in sostituzione della RFB, dichiarata illegale.<ref name=":1" /> Nel 1931 assunse la carica di segretario per l'agitazione e la propaganda per il distretto portuale di Amburgo del KPD, dedicandosi principalmente all'attività per il partito. I suoi volantini contribuirono a far conoscere il suo nome e nell'aprile 1932, all'età di 26 anni, fu eletto nel Parlamento di Amburgo.<ref name="
=== Carriera ===
==== Gli anni ad Amburgo ====
Le elezioni del marzo 1933 sancirono l'ascesa al potere dei [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori|nazionalsocialisti]], sia a livello statale che nazionale. Il 27 febbraio 1933, sei giorni prima delle elezioni, il [[incendio del Reichstag|Reichstag fu incendiato]], evento strumentalmente attribuito ai comunisti. Con i nazisti insediati nel governo, [[Adolf Hitler]] fu in grado di far approvare il [[decreto dell'incendio del Reichstag]], poi convertito in legge dal presidente [[Paul von Hindenburg]]. Il decreto revocò le libertà civili e consentì ai nazisti di arrestare chiunque fosse ritenuto un oppositore. Questa misura divenne innanzitutto un'azione repressiva nei confronti del KPD, ma di fatto mise fuori legge tutti i partiti politici attivi in Germania, tranne il NSDAP. Il [[decreto dei pieni poteri]] del 27 marzo 1933 consolidò il loro potere e la loro autorità. Alla fine di aprile 1933, i nazisti avevano arrestato circa {{formatnum:18000}} comunisti, {{formatnum:12000}} membri della SPD e altri oppositori, riempiendo i campi di concentramento. Nel giugno 1933, più della metà dei leader distrettuali del KPD erano in carcere e centinaia di oppositori nazisti erano stati uccisi. Molti si diedero alla clandestinità, tra cui Franz Jacob.<ref name="
Un anno dopo, a metà agosto 1933, fu arrestato a Berlino dai nazisti e incarcerato.<ref name=":1">{{Cita web|lingua=de|url=https://www.bundesstiftung-aufarbeitung.de/de/recherche/kataloge-datenbanken/biographische-datenbanken/franz-jacob|titolo=Jacob, Franz {{!}} Bundesstiftung zur Aufarbeitung der SED-Diktatur|sito=www.bundesstiftung-aufarbeitung.de|accesso=2025-04-16}}</ref> Durante la detenzione, fu sottoposto a torture nelle prigioni della [[Gestapo]], la [[Campo di concentramento di Columbia|Columbia-Haus]] a Berlino e la [[Campo di concentramento di Fuhlsbüttel|KolaFu]] ad Amburgo.<ref name="
Dopo il rilascio, si recò immediatamente ad Amburgo, dove trovò lavoro in un cantiere navale e riprese i contatti con gli amici [[Bernhard Bästlein]] e [[Robert Abshagen]]. Con loro formò il gruppo di resistenza comunista, meglio noto come [[Gruppo Bästlein-Jacob-Abshagen]]. Anche in questo caso si occupò di agitazione e propaganda, producendo volantini e altre pubblicazioni. Iniziò anche a creare un archivio per il gruppo, che nascose con l'aiuto dell'amico Otto Gröllmann, scenografo al Thalia Theater di Amburgo, e andato perduto.<ref name="
==== Gli anni a Berlino ====
Dopo l'ondata di arresti ad Amburgo nell'ottobre 1942, che coinvolse anche Bästlein e Abshagen, Jacob fuggì e si recò a Berlino, dove continuò la sua attività clandestina. Nel 1943 costituì un altro gruppo di resistenza, questa volta con [[Anton Saefkow]]. Bästlein riuscì a fuggire dal carcere durante un bombardamento nel 1944 e incontrò casualmente Jacob, unendosi a loro per formare l'[[Organizzazione Saefkow-Jacob-Bästlein]],<ref name="kauperts" /><ref name=":2" /> denominata anche "Direzione operativa del Partito Comunista in Germania". Questo nuovo gruppo rappresentò uno dei più grandi gruppi di resistenza in Germania.<ref name="Benz" /><ref name="neumann">{{Cita web |autore=Annette Neumann |url=http://netkey40.igmetall.de/homepages/vst_berlin_neu/hochgeladenedateien/Dokumente/News/News%2021.1.09/02_Vortrag-Dr.Neumann.pdf |titolo=Lecture on Saefkow-Jacob-Bästlein Organization |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120304083827/http://netkey40.igmetall.de/homepages/vst_berlin_neu/hochgeladenedateien/Dokumente/News/News%2021.1.09/02_Vortrag-Dr.Neumann.pdf |formato=PDF |sito=[[IG Metall]] |accesso=15 marzo 2010 |lingua=de}}</ref> Il loro impegno principale consisteva nella diffusione di informazioni ottenute dai giornali stranieri e dalle trasmissioni radiofoniche da Mosca.
Organizzarono anche il [[Bewegung Freies Deutschland]] (Movimento per la Germania Libera) per coinvolgere trasversalmente gli operai nelle fabbriche, i militari, i militanti nei partiti di opposizione, arrivando a contare diverse centinaia di persone. Nella sua pubblicazione ''Am Beginn der letzten Phase des Krieges'' ("All'inizio dell'ultima fase della guerra"), Jacob sostenne che per porre fine alla guerra e rovesciare la dittatura, i comunisti avrebbero dovuto concentrare i loro sforzi "nello sviluppo di un ampio fronte nazionale composto da tutti i gruppi che si oppongono al fascismo".<ref name="uz-hf">{{Cita web |autore=Hilmar Franz |url=http://www.dkp-online.de/vorOrt/berlin/41291501.htm |titolo=Weg mit Hitler - Schluss mit dem Krieg! |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303224500/http://www.dkp-online.de/vorOrt/berlin/41291501.htm |accesso=4 aprile 2010 |lingua=de}}</ref>
Jacob visse in clandestinità a Berlino per quasi due anni, spostandosi frequentemente (circa 30 volte in 18 mesi)<ref name="uz-hf" /> e mantenendo un comportamento molto silenzioso durante il giorno per non essere scoperto. La clandestinità lo costrinse anche a stare lontano dai bombardamenti e a non cercare rifugio nei bunker.<ref name="
Nell'aprile 1944, i socialdemocratici [[Adolf Reichwein]] e [[Julius Leber]], membri del [[Circolo di Kreisau]], presero contatto con Saefkow e Jacob per discutere la partecipazione nella loro organizzazione comunista per il [[complotto del 20 luglio]] per l'assassinio di Adolf Hitler.<ref name="gdw" /> Ciò avvenne con la conoscenza e l'accordo di [[Claus von Stauffenberg]]:<ref name="
Il 4 luglio 1944 fu programmato un ulteriore incontro per discutere di misure concrete. Tuttavia, furono denunciati da un informatore e, all'arrivo di Jacob, Saefkow e Reichwein sul luogo stabilito, la Gestapo li arrestò tutti.<ref name=":1" /><ref name=":2" /> Leber fu arrestato pochi giorni dopo.<ref name=":1" /> Jacob fu condannato a morte dal [[Volksgerichtshof|Volksgerichthof]] il 5 settembre 1944 e giustiziato il 18 settembre 1944, nella prigione di Brandeburgo-Görden, insieme a Saefkow e Bästlein.<ref name="
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[[File:Stamps of Germany (DDR) 1964, MiNr 1015.jpg|miniatura|
Jacob conobbe [[Katharina Jacob|Katharina Hochmuth]] (nata Emmermann) nella Lega dei Giovani Comunisti e la sposò.<ref name=":1" /> Si trasferì a vivere con lei e la figlia Ursel. Anche Katharina era politicamente attiva, era già stata più volte nei campi di concentramento e aveva scontato un anno di prigione. Aiutò Jacob nella raccolta di informazioni per i suoi volantini, che venivano trasportati a Berlino dal corriere Charlotte Groß.
Dopo che Jacob fu costretto a fuggire a Berlino nell'ottobre 1942, fu Charlotte Groß a portargli la notizia della nascita della figlia Ilse, avvenuta il 9 novembre 1942. Jacob vide la figlia solo una volta, in occasione di un viaggio di Katharina e dei suoi figli, durante il ritorno a casa trascorse segretamente una notte a Berlino.
La moglie di Jacob sopravvisse alla guerra e si impegnò attivamente nell'[[Associazione dei Perseguitati del Regime Nazista - Federazione degli Antifascisti|Associazione dei Perseguitati del Regime Nazista]]. Anni dopo, le fu chiesto se la sua lotta contro Adolf Hitler fosse valsa la pena.<ref name="
{{citazione|55 milioni di persone in Germania e in Europa
La storica e scrittrice Ursel Hochmuth, figlia di Katharina e figliastra di Franz Jacob, ha condotto ricerche sulla Resistenza tedesca per decenni e ha scritto diversi libri sull'argomento.<ref>{{Cita web
== Memoria ==
Nel 1975 il quartiere Lichtenberg di Berlino ha dedicato una strada a Franz Jacob.<ref>{{Cita web |url=https://maps.google.com/maps?f=q&source=s_q&hl=en&geocode=&q=franz-jacob-str.,+berlin,+germany&sll=52.528631,13.481037&sspn=0.011918,0.01884&ie=UTF8&hq=&hnear=Franz-Jacob-Stra%C3%9Fe,+Lichtenberg+10369+Berlin,+Germany&ll=52.528206,13.466771&spn=0.011919,0.01884&t=h&z=16 |titolo=Map link to Franz-Jacob-Str., Berlin. |sito=Google Maps |accesso=22 marzo 2010}}</ref> Anche la città di Rostock ha intitolato una strada a Jacob.<ref>{{Cita web |url=https://maps.google.com/maps?hl=en&q=rostock+%22franz-jacob-strasse&ie=UTF8&hq=&hnear=Franz-Jacob-Stra%C3%9Fe,+Reutershagen+18069+Rostock,+Mecklenburg-Vorpommern,+Germany&t=h&z=16 |titolo=Map link to Franz-Jacob-Straße, Rostock. |sito=Google Maps |accesso=30 marzo 2010}}</ref> Ad Amburgo è stata posta una [[stolperstein]] in Jarrestraße 21 in sua memoria, luogo dove visse con la moglie e la famiglia.<ref name="
== Note ==
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* {{Cita libro |autore=Frank Müller |titolo=Mitglieder der Bürgerschaft. Opfer totalitärer Verfolgung |volume=2 |città=Amburgo |anno=1995 |pp=47–50}}
* {{Cita web |url=http://www.gdw-berlin.de/bio/ausgabe_mit.php?id=421 |titolo=German Resistance Memorial Center |lingua=de |accesso=22 marzo 2010}}
== Voci correlate ==
* [[Organizzazione Saefkow-Jacob-Bästlein]]
* [[Resistenza tedesca]]
* [[Resistenza nella seconda guerra mondiale]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web |autore=Kathleen Marowsky |url=http://www.unter-hamburg.de/kommunistischer_widerstan.369.0.html |titolo=Die Bästlein-Jacobs-Abshagen Gruppe - Ein Beispiel des kommunistischen Widerstands in Hamburg im „Dritten Reich" |accesso=23 marzo 2010 |lingua=de}}
* {{Find a Grave|34785112|Franz Jacob}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|seconda guerra mondiale|nazismo}}
[[Categoria:Resistenza tedesca]]
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