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}}
'''Oltrarno''',
Parte integrante del [[centro storico di Firenze]], comprendente
== Storia ==
Già in epoca tardo romana esisteva un piccolo insediamento su questa sponda del fiume dove arrivava l'estremità del predecessore del [[Ponte Vecchio]]. In questa zona vivevano soprattutto mercanti e figure di passaggio, fra i quali si distinse una colonia siriana che fondò la [[Chiesa di Santa Felicita (Firenze)|chiesa di Santa Felicita]]. Con l'espansione della città nel primo medioevo, grazie anche a un periodo di pace generale, si svilupparono numerosi
Un drastico cambiamento avvenne sul finire del [[XV secolo|'400]] quando le ricche famiglie fiorentine iniziarono a guardare a quest'area come uno spazio dove poter costruire nuovi grandi palazzi e residenze fastose. Questa zona ancora un po' rurale e tranquilla iniziò ad essere vista come più salubre rispetto alla ipertrafficata sponda nord. Fra i primi nuovi residenti vi furono i [[Pitti (famiglia)|Pitti]], che edificarono la parte centrale dell'omonimo [[Palazzo Pitti]], ma fu solo con l'arrivo della famiglia [[De' Medici|Medici]] nel [[1550]] che la zona diventò d'obbligo per la nuova nobiltà cittadina.
Nel [[1865]] altri importanti lavori, conseguenti lo spostamento della capitale d'Italia a Firenze, portarono alla realizzazione del panoramico [[Piazzale Michelangelo]], un nuovo salotto e punto di ritrovo cittadino, e il taglio dell'omonimo viale Michelangelo sulle colline, divenuto zona di residenza di lusso per la nuova alta borghesia otto-novecentesca.
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Nonostante tutto, il quartiere non ha mai avuto uno sviluppo caotico ed oggi, soprattutto nella zona fra Santo Spirito e San Frediano a ovest, oppure nel quartiere di San Niccolò ad est, si respira ancora l'atmosfera tradizionale più autentica della città, non turbata nemmeno dallo sviluppo dell'industria turistica, che qui è più discreta e sostenibile.
=== Criminalità ===
==Gentrificazione e resistenze==▼
Il quartiere in cui è collocata piazza Santo Spirito, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, era considerato il rione “nero” di [[Firenze]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anna|cognome=Pellegrino|data=2015-03-01|titolo=Firenze noir. Criminalità e marginalità a Firenze tra Otto e Novecento|rivista=Diacronie. Studi di Storia Contemporanea|numero=N° 21, 1|lingua=it|accesso=2022-11-14|doi=10.4000/diacronie.1845|url=https://journals.openedition.org/diacronie/1845?lang=en#tocto1n1}}</ref>. “Nero” in primo luogo per la delinquenza che aleggiava nel quartiere: assassinii, furti, ma anche liti e risse, testimonianze di una delinquenza endemica connessa alla situazione sociale del quartiere, conosciuto soprattutto per la sua povertà, per il suo disagio. “Nero" in secondo luogo perché era lo spazio privilegiato di una certa letteratura che ricalcava i “[[I misteri di Parigi (romanzo)|Misteri di Parigi]]” di [[Eugène Sue]], impegnando molti scrittori fiorentini. “Nero” in terzo luogo perché estraneo ai movimenti socialisti e riformisti: il rosso delle bandiere socialiste, che copriva gran parte dei quartieri cittadini, si arrestava ai confini di San Frediano; lì i socialisti non erano riusciti, fino a quell’epoca, a impiantare le loro strutture organizzative. Sventolavano spesso e volentieri in San Frediano le bandiere nere dell’anarchismo. “Nero” infine perché le nude cifre della statistica non lasciavano dubbi: Ugo Giusti (1873-1953), all’epoca il capo dell’ufficio di statistica del comune di Firenze, in un'indagine del 1901 censiva, su {{formatnum:6895}} abitanti nel rione di San Frediano, ben 1030 ammoniti o sorvegliati dalla polizia (circa il 15%).
Negli ultimi anni, l'Oltrarno ha subito massicce trasformazioni legate all'ingresso in parti del quartiere di ceti sociali più benestanti - spesso residenti a breve termine - ma soprattutto all'industria turistica e dell'intrattenimento, rivolta anche al resto di Firenze.▼
Il disagio e il degrado colpivano nel quartiere altresì le condizioni elementari di vita, a cominciare dall’alimentazione, anche quelle parti di popolazione, come i bambini, che erano più deboli e bisognosi di protezione. Questa situazione provocò un ritorno di attenzione nei confronti di San Frediano (XX secolo) non solo da parte di scrittori e giornalisti, ma anche da parte di studiosi, di enti e amministrazioni pubbliche a cominciare dal comune, che specialmente nel periodo dell’amministrazione popolare promosse una serie d’indagini statistiche che misero in luce come tutta una serie di indicatori fossero tali da dimostrare una situazione di disagio nel quartiere di Santo Spirito e nel suo cuore più oscuro, cioè a San Frediano.
Nel novembre del 2011, l'ufficio di restauro urbano del Comune di Firenze ha promosso un progetto<ref>{{cita web|url=http://www.scribd.com/doc/113203392/Firenze-gasometro-Studio-Di-Fattibilita|titolo=Recupero struttura di archeologia industriale ex gasometro di Firenze|editore=Comune di Firenze Direzione Servizi Tecnici - Ufficio Restauro Urbano|data=7 novembre 2011|accesso=13 maggio 2013}}</ref>, ancora non realizzato, di trasformazione dell'ex-gasometro - a poche decine di metri dall'Oltrarno - in un grande centro privato di wellness e di ristorazione, rivolto a tutta la città e ai turisti.▼
Il quartiere di Santo Spirito, entro il quale era completamente compreso il rione di San Frediano, che ne costituiva la parte più popolare e disagiata, era nettamente sfavorito, rispetto alla media della città, da tutta una serie di indicatori, in particolare dai vari indicatori di mortalità e di sovraffollamento nelle abitazioni.
=== Progetti e fallimenti del "risanamento" ===
La campagna di denuncia del degrado della zona di Santo Spirito e Oltrarno doveva quindi portare a una serie di iniziative per correggere la situazione e realizzare anche un miglioramento non indifferente.
Col passare degli anni ci furono molte proteste e richieste che si tradussero in un'ipotesi di radicale risanamento. Si arrivò persino a prevedere la distruzione di larga parte del quartiere, costruendo strade più larghe rendendo il quartiere «arieggiato». Durante l’età giolittiana si costituì una «Unione fiorentina per il miglioramento e il risorgimento del quartiere d’Oltrarno» che premette sulle autorità e sull’opinione pubblica per ottenere almeno il risanamento delle zone più degradate.
Alla vigilia della [[Grande guerra|Grande Guerra]] questi progetti trovarono una sintesi ad opera di Giovanni Bellincioni, il quale aveva titolo per parlarne in quanto copriva la carica di assessore ai lavori pubblici del Comune di [[Firenze]]. Bellincioni conduceva una analisi accurata e puntuale di tutte le forme di disagio e di degrado che si riscontravano in San Frediano, valendosi ampiamente dell’ottima opera di Ugo Giusti e dell’ufficio di statistica del Comune; ma poi ammetteva esplicitamente che lo scopo che si poneva l’amministrazione di cui faceva parte non era quello di risolvere il problema igienico di quella zona della città: si trattava non solo di risanare gli edifici, «ma anche e più che tutto renderli adatti a famiglie di condizione sociale più elevata». Si trattava di un progetto che si poneva un obiettivo sensibilmente innovativo.
Una operazione del genere avrebbe avuto senso solo se applicata integralmente; avrebbe trasformato l’Oltrarno in una zona residenziale moderna, elegante con strade larghissime e ampie piazze, collegata con un nuovo ponte al centro cittadino.
<ref>{{Cita web|url=http://pianostrutturale.comune.fi.it/progetto_parcheggio_carmine.html|titolo=Progetto parcheggio Piazza del Carmine|editore=Comune di Firenze|accesso=13 maggio 2013}}</ref>, che avrebbe sostituito i 247 posti attualmente a disposizione dei residenti con 201 posti (65 in vendita ai residenti, gli altri a rotazione veloce)<ref>{{Cita web|url=http://blog.oltrarnofuturo.org/?p=124|titolo=Informativa sul Parcheggio di Piazza del Carmine|editore=Comitato Oltrarnofuturo|data=14 ottobre 2012|accesso=13 maggio 2013}}</ref> aumentando il flusso del traffico nel quartiere. Un progetto presentato dai promotori come finalizzato alla liberazione della piazza dalle automobili, ma percepito dai residenti come un tentativo di espulsione della popolazione - accompagnato dalla simultanea chiusura dei presidi sanitari nel quartiere<ref>{{cita web|url=http://www.intoscana.it/intoscana2/opencms/intoscana/sito-intoscana/Contenuti_intoscana/Canali/News/visualizza_asset.html?id=1183258|titolo=Firenze: è allarme presidi sanitari▼
▲== Gentrificazione e resistenze ==
[[File:Drappi-piazza-piattellina-oltrarno.jpg|thumb|left|Drappi "NoScav" alle finestre di un palazzo di Piazza Piattellina in San Frediano (2013)]]È nato così il movimento "NoScav", con i caratteristici drappi appesi alle finestre dai residenti, raffiguranti la chiesa del Carmine stilizzata e con un richiamo nel nome alla lotta del movimento "NoTav"<ref>{{Cita web|url=http://kelebeklerblog.com/2012/11/22/oltrarno-noscav-la-forza-delle-intuizioni-comuni/|titolo=Oltrarno NoScav la forza delle intuizioni comuni|editore=Kelebeklerblog|data=22 novembre 2012|accesso=13 maggio 2013}}</ref>.▼
▲Negli ultimi anni, l'Oltrarno ha subito massicce trasformazioni legate all'ingresso in parti del quartiere di ceti sociali più benestanti - spesso residenti a breve termine - ma soprattutto all'industria turistica e dell'intrattenimento, rivolta anche al resto di Firenze.<ref>Ilaria Casillo, “Dinamiche spaziali e pratiche sociali della gentrification in Italia. Il caso di San Frediano a Firenze”, tesi inedita, Università Orientale di Napoli, 2008.</ref>
▲Nel novembre del 2011, l'ufficio di restauro urbano del Comune di Firenze ha promosso un progetto,<ref>{{cita web|url=http://www.scribd.com/doc/113203392/Firenze-gasometro-Studio-Di-Fattibilita|titolo=Recupero struttura di archeologia industriale ex gasometro di Firenze|editore=Comune di Firenze Direzione Servizi Tecnici - Ufficio Restauro Urbano|data=7 novembre 2011|accesso=13 maggio 2013}}</ref>
Il movimento del quartiere si è raccolto attorno al preesistente Comitato Oltrarnofuturo, unendo la protesta contro il parcheggio interrato, alla questione del Nidiaci, alla questione di tre palazzi eretti da un costruttore in Via della Chiesa che bloccano la vista della parte posteriore della Chiesa del Carmine<ref>{{Cita web|url=http://kelebeklerblog.com/2013/01/15/leonetto-mugelli-imprese-illustrate-di-un-costruttore-in-oltrarno/|titolo=Leonetto Mugelli, imprese (illustrate) di un costruttore in Oltrarno|editore=Kelebeklerblog|data=15 gennaio 2013|accesso=13 maggio 2013}}</ref>, i problemi del tempo pieno nelle scuole e il traffico di pesanti mezzi turistici in Via de' Serragli e Via Romana.<ref>{{Cita web|url=http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2012/09/25/777281-oltrarno-contro-renzi-assediati-da-novecento-bus-al-giorno.shtml|titolo="Assediati da novecento bus al giorno" Via de' Serragli si ribella|editore=LaNazione.it|data=25 settembre 2012|accesso=13 maggio 2013}}</ref>▼
Nell'autunno del 2012, il quartiere, quasi privo di spazi verdi, ha perso una parte del [[giardino Nidiaci|giardino-ludoteca Nidiaci]], storico studio dello scultore [[Emilio Santarelli]],<ref>Francesca Petrucci, "Il giardino di Emilio Santarelli", in L'Artista, 2010 (edito 2011).</ref> diventato nel 1923 lo spazio dell'infanzia di San Frediano e in seguito "simbolo del cattolicesimo sociale fiorentino",<ref>{{Cita web|url=https://nidiaci.blogspot.it/2013/02/il-nidiaci-nella-storia.html|titolo=«Io, qui per 34 anni: i ragazzi di San Frediano e la loro seconda casa» Il racconto: Carla Senatori, l'insegnante|editore=Corriere Fiorentino|data=22 febbraio 2013|accesso=13 maggio 2013}}</ref> frequentato dagli allievi e amici di [[Giorgio La Pira]], [[Fioretta Mazzei]] e don [[Danilo Cubattoli]]. Le complesse vicende della proprietà hanno portato all'acquisto all'asta dell'edificio e di buona parte del giardino da parte di una società immobiliare<ref>{{Cita web|url=https://nidiaci.blogspot.com/2013/02/nidiaci-il-muro-di-san-frediano.html|titolo=Il muro di San Frediano|editore=Oltrarno Nidiaci|data=14 febbraio 2013|accesso=13 maggio 2013}}</ref> che ha chiuso fuori gli abitanti con un muro di legno, suscitando manifestazioni di protesta nel quartiere.<ref>{{Cita web|url=http://www.scribd.com/doc/125281431/RepubFI-130213-6-11|titolo=Il cantiere occupa l'area giochi l'ira di comitati e residenti|editore=Repubblica edizione fiorentina|data=13 febbraio 2013|accesso=13 maggio 2013}}</ref> La parte rimanente del giardino Nidiaci è attualmente gestita volontariamente da un'associazione di genitori e residenti del quartiere.<ref>{{Cita web|url=https://nidiaci.blogspot.it/2013/05/nidiaci-in-oltrarno-il-primo-giorno.html|titolo=Nidiaci in Oltrarno, il primo giorno|editore=Oltrarno Nidiaci|data=10 maggio 2013|accesso=13 maggio 2013}}</ref>
<ref>{{Cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2012/12/13/matteo-renzi-al-corriere-_n_2290843.html|titolo=Matteo Renzi al Corriere Fiorentino: solo sindaco, e mi ricandido |editore=HuffingtonPost.it|data=13 dicembre 2012|accesso=13 maggio 2013}}</ref> suscitando accuse di conflitto d'interesse, in quanto l'amministratore delegato della Firenze Parcheggi, Marco Carrai, avrebbe giocato un ruolo importante nella campagna di Renzi durante le primarie del centrosinistra del 2012.<ref>{{Cita web|url=▼
▲Nel maggio del 2012, la società Firenze Parcheggi ha presentato un progetto di fattibilità per la costruzione di un parcheggio interrato nella storica [[piazza del Carmine (Firenze)|piazza del Carmine]],<ref>{{Cita web|url=http://pianostrutturale.comune.fi.it/progetto_parcheggio_carmine.html|titolo=Progetto parcheggio Piazza del Carmine|editore=Comune di Firenze|accesso=13 maggio 2013}}</ref>
==Monumenti==▼
Sono molti anche gli esempi di architettura religiosa presenti in Oltrarno e tra questi è bisognoso ricordare la [[Cappella Brancacci]], il Cenacolo di [[Chiesa di Santo Spirito|Santo Spirito]], la [[Chiesa di San Felice in Piazza]], la [[Chiesa di San Jacopo soprarno]], la [[Basilica di San Miniato al Monte]], la [[Chiesa di San Niccolò Oltrarno]], la [[chiesa di Santa Felicita (Firenze)|Chiesa di Santa Felicita]], la [[Chiesa di Santa Lucia dei Magnoli]], la [[Chiesa di Santa Maria del Carmine (Firenze)|Chiesa di Santa Maria del Carmine]], la [[Chiesa di San Frediano in Cestello]].▼
[[File:Drappi-piazza-piattellina-oltrarno.jpg|thumb|left|Drappi "NoScav" alle finestre di un palazzo di Piazza Piattellina in San Frediano (2013).]]
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▲Il movimento del quartiere si è raccolto attorno al preesistente Comitato Oltrarnofuturo, unendo la protesta contro il parcheggio interrato, alla questione del Nidiaci, alla questione di tre palazzi eretti da un costruttore in
▲A causa delle forti resistenze, il progetto di parcheggio interrato è stato temporaneamente sospeso dal Comune in attesa dell'esito di un processo partecipativo che dovrà coinvolgere anche i cittadini<ref>{{Cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2012/12/13/matteo-renzi-al-corriere-_n_2290843.html|titolo=Matteo Renzi al Corriere Fiorentino: solo sindaco, e mi ricandido
▲== Monumenti ==
[[File:Ciborio barocco dell'altare maggiore della Basilica di Santo Spirito (Firenze).jpg|thumb|Ciborio barocco dell'altare maggiore della Basilica di Santo Spirito (Firenze).]]
▲Sono molti anche gli esempi di architettura religiosa presenti in Oltrarno e tra questi è bisognoso ricordare la [[Cappella Brancacci]],
In Oltrarno si trovano ancora molti esempi dell'architettura militare di Firenze che si manifesta negli unici tratti di mura rinascimentali ancora intatti e nelle porte fortificate: [[Porta Romana (Firenze)|Porta Romana]], [[Porta San Frediano]], [[Porta San Giorgio (Firenze)|Porta San Giorgio]], [[Porta San Miniato]], [[Porta San Niccolò]].
== Cinema e teatri ==
[[File:Teatro del rondò di bacco 02.JPG|thumb|upright=0.9|left|Teatro del Rondò di Bacco.]]
Fino agli [[Anni 1990|anni novanta]] in Oltrarno insistevano diverse attività sia teatrali che cinematografiche. Tra le più significative del dopoguerra il popolare [[Cinema Universale]], fuori [[porta San Frediano]], dove la gente del rione era solita entrare, si dice, persino in [[Innocenti Lambretta|Lambretta]] e dove il pubblico seguiva le proiezioni con viva e accalorata partecipazione. Altri cinema attivi nel rione, oggi tutti chiusi, erano l'Arlecchino, che negli anni ottanta mutò la programmazione da sala per bambini a sala a luci rosse, dando adito alla battuta nel quartiere "i bambini sono cresciuti e il cinema s'e adeguato", l'Eolo, trasformato prima in sala bingo e poi definitivamente abbandonato, e il Cinema Goldoni.
Fa storia a sé il Cinema Teatro Artigianelli, che a fasi alterne ha proseguito la programmazione, fino ad essere chiuso per diventare laboratorio artigiano. Oggi saltuariamente si parla di un suo recupero. Quanto all'attività teatrale, anche questa è stata viva nel dopoguerra, fino agli anni ottanta. Tra i teatri oggi chiusi il [[Teatro del Rondò di Bacco|Rondò di Bacco]], in [[Palazzo Pitti]], che fu già tra gli anni settanta e ottanta fucina di nuovi talenti e delle avanguardie. Qui nacque artisticamente [[Roberto Benigni]], vi si esibivano [[Carmelo Bene]] e [[Leo de Berardinis]] e gruppi internazionali come i [[Bread and Puppet]]. Anche il [[teatro Rinuccini|Rinuccini]] ha cessato la propria attività: in questo piccolo teatro di famiglia settecentesco, nel [[palazzo Rinuccini|palazzo omonimo]], cercò di instaurare la sua scuola [[Eduardo
Accanto vive la ''Goldonetta'', oggi Cantiere Goldonetta, affidato alla compagnia di danza di [[Virgilio Sieni]]. Oltre alle attività didattiche questo spazio ospita rassegne, progetti di residenza e proposte di teatro contemporaneo. Realtà storica e tuttora attiva è quella del [[Teatro di Cestello]], nell'omonima [[piazza di Cestello|piazza]] in [[Borgo San Frediano|San Frediano]]. Tempio per anni del vernacolo fiorentino, dagli anni ottanta è gestito dalla compagnia Cenacolo delle Follie, dello scomparso [[Oreste Pelagatti]], che ha saputo rinnovare la programmazione aprendolo a nuove professionalità e a proposte di teatro contemporaneo e classici del teatro italiano e internazionale. La programmazione attuale si compone di produzioni interne e ospitalità di pregio del panorama teatrale italiano, riservando spazi anche alle migliori realtà del territorio fiorentino e toscano. A oggi è l'unico teatro pienamente attivo, con una propria stagione, nel quartiere. Più periferici, nei primi anni duemila hanno rialzato i sipari il [[Teatro Cantiere Florida]] e il [[Teatro Everest]] fuori [[porta Romana (Firenze)|porta Romana]], al [[Galluzzo]]. Sta inoltre per essere riaperto, dopo anni di restauri, il [[Teatro dell'Affratellamento]] nel rione della Colonna.
==Galleria fotografica==▼
== Calcio storico fiorentino ==
[[File:BianchiSanto.jpg|miniatura|Squadra dei Bianchi di Santo Spirito davanti alla sua tifoseria dopo una partita di calcio storico]]
Il [[calcio storico fiorentino]], anche chiamato "calcio in livrea" o "calcio in costume", è uno sport fiorentino considerato come un antesignano del calcio; si gioca fra le squadre dei quattro quartieri storici della città di Firenze: Verdi di San Giovanni, Azzurri di Santa Croce, Rossi di Santa Maria Novella e Bianchi di Santo Spirito.
Ogni giugno si svolgono tre partite tra i quattro quartieri, due semifinali e una finale, dove prima delle partite ogni squadra parte da un punto importante del proprio quartiere verso piazza Santa Croce per affrontare il proprio destino; tra le semifinali e la finale sono concessi almeno 10 giorni di riposo affinché i giocatori possano recuperare il più possibile.
Il quadrante sud-ovest della città è rappresentato dal quartiere di Santo Spirito, caratterizzato dal colore bianco, che prende il nome dalla sua basilica più importante, la basilica di Santo Spirito. La sua squadra ha come simbolo del gonfalone la colomba bianca che rappresenta la discesa dello Spirito Santo sulla terra.<ref>{{Cita web|url=https://firenzebottegaia.it/2022/07/07/bianchi-di-santo-spirito/|titolo=Bianchi di Santo Spirito|autore=AlessandroProsperi|sito=Firenze Bottegaia|data=2022-07-07|lingua=it-IT|accesso=2022-11-13}}</ref> Questa squadra usa anche come simbolo la basilica di Santo Spirito, perché prima di ogni partita si parte in carovana dalla piazza antistante la basilica insieme ai tifosi.
Il campo di allenamento si trova lontano dal quartiere di Santo Spirito, in Via Biagini 3/B, vicino al fiume Ema. Il campo è di proprietà comunale e gestito dall'Associazione di colore parte Bianca.<ref>{{Cita web|url=https://sport.comune.fi.it/luoghi-dello-sport/campo-di-allenamento-calcianti-bianchi|titolo=Campo di allenamento calcianti Bianchi {{!}} Sport|sito=sport.comune.fi.it|accesso=2022-11-13}}</ref>
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== Note ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|Firenze}}
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