Anna Maria Arduino: differenze tra le versioni

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|titolo = [[Principato di Piombino|Principessa consorte di Piombino]]
|altrititoli = [[Zagarolo|Duchessa di Zagarolo]]<br/>[[Gallicano nel Lazio|Principessa di Gallicano]]<br/>[[Populonia|Marchesa di Populonia]]
|inizio reggenza = dicembre [[16971696]]
|fine reggenza = 24 agosto [[1699]]
|predecessore = Maria di Moncada
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|titolo1 = Principessa reggente di Piombino
|inizio reggenza1 = 24 agosto [[1699]]
|fine reggenza1 = 17 gennaio [[16991700]]
|data di nascita = [[1672]]
|luogo di nascita = [[Messina]]
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==Biografia==
 
Figlia di Paolo Arduino, principe di Polizzi e marchese della Floresta, e di Giovanna Furnari, nacque a Messina nel 1672. Fin da giovanissima, oltre che per la [[musica]] e la [[danza]], mostrò un particolare interesse per la [[poesia]] e la [[pittura]]. Per assecondare “l'acume del talento” della figlia, il padre la fece educare “nelle italiane, e nelle latine lettere”, così come “nelle arti liberali e nella pittura specialmente”.
 
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In campo letterario si ispirava a [[Petrarca]] e, tra i poeti latini, prediligeva [[Virgilio]] come modello per i suoi scritti. Nel 1687 dedicò uno dei suoi componimenti in latino all'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo]] e alla moglie Eleonora (Rosa Parnassi plaudens triumpho imperiali S.M.C. invictissimi Leopoldi de Austria Romanorum Imperatoris etc., eiusque dignissimae uxoris Eleonorae Magdalenae Palatini Rheni), che fu stampato a [[Napoli]] da Salvatore Castaldo “regio stampatore” e riportato anche da Giovan Mario Crescimbeni, “custode dell'Arcadia”, nella sua Istoria della volgare poesia (1730).
 
Dopo il matrimonio nel 1697dicembre 1696<ref name="licurgo">L. Cappelletti, ''Storia della città e dello Stato di Piombino'', Livorno 1997, pp. 359-360.</ref> con il principe di Piombino, [[Giovanni Battista I Ludovisi|Giovanni Battista Ludovisi]] (1647-1699), di cui fu la seconda moglie dopo Maria di Moncada e al quale diede l'unico figlio, Niccolò II Ludovisi (luglio 1698 - 169917 gennaio 1700)<ref name="licurgo" />, visse a [[Roma]] e qui fu ammessa nell'[[Accademia dell'Arcadia]], fondata nel 1690, che frequentò sotto lo pseudonimo di Getilde Faresia.
 
Oltre ai componimenti poetici per le sue nozze e la sua partenza da Messina, a lei furono dedicati anche alcuni versi, come un sonetto (Egual a tua beltà) ritrovato da Giuseppe Emanuele Ortolani tra i manoscritti dell'Accademia della Fucina di Messina e quello composto da Giovanni Ortolani (Nella morte della celebre Maria Anna Arduino Principessa di Piombino).
 
Alla morte del marito il 24 agosto 1699 divenne per breve tempo reggente di Piombino in nome del figlio di un anno, che morì però anchenel luigennaio in quello stesso annosuccessivo, all'età di diciassette mesi.
 
Anna Maria Arduino morì a 28 anni a Napoli il 29 dicembre 1700, poco tempo dopo aver perso il marito e l'unico figlioletto. Insieme al piccolo Niccolò, fu sepolta a Napoli nella [[chiesa di San Diego all'Ospedaletto]], dove ancora oggi si trovano i sepolcri con due [[bassorilievi]] marmorei che furono scolpiti da [[Giacomo Colombo]], su disegno di [[Francesco Solimena]], tra il 1703 e il 1704 e che raffigurano il figlio a figura intera e la madre a mezzo busto.
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
* AA.VV., ''Donne a Messina'', Edizioni MD, Soroptimist, 2014
 
== Altri progetti ==
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