Ada Louise Huxtable: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 7 gennaio
|AnnoMorte = 2013
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = scrittrice
|Attività2 = critica d'arte
|Nazionalità = statunitense
}}
 
Fondò il giornalismo di architettura e progettazione urbana negli Stati Uniti e sensibilizzò il pubblico sull'ambiente urbano.<ref>{{CiteCita booklibro|titletitolo=Encyclopedia of the City|lastcognome=Caves|firstnome=R. W.|publishereditore=Routledge|yearanno=2004|isbn=9780415252256|pagesp=366}}</ref> Nel 1970 le fu assegnato il primo [[Premio Pulitzer per il miglior giornalismo di critica]].
 
== Biografia ==
Frequentò l'[[Hunter College]] nel 1941 dove conseguì l'A. B. (''[[magna cum laude]]''), per poi intraprendere gli studi di storia dell'architettura all'Institute of Fine Arts dell'[[Università di New York]]. Nel 1942 sposò il designer industriale L. Garth Huxtable e prosegìproseguì gli studi fino al 1950, quando si trasferì per un anno in [[Italia]] grazie a una borsa di studio del [[Programma Fulbright]], dove eseguì delle ricerche sull'[[architettura italiana]].
 
Dal 1946 al 1950 lavorò come assistente curatoriale per l'architettura e il design al [[Museum of Modern Art]] (MoMA) di New York. Nel 1958 ricevette una [[Guggenheim Fellowship]] per fare ricerca sui progressi strutturali e progettuali dell'architettura americana. Dal 1950 al 1963 fu redattrice delle riviste ''Progressive Architecture'' e ''Art in America'', prima di essere nominata critica di architettura del ''[[The New York Times|New York Times]]'', la prima in assoluto del quotidiano, incarico che ricoprì dal 1963 al 1982.
 
I suoi scritti sull'architettura trattano il significato umanistico e il potere artistico, ma anche il suo disappunto per i progetti che mancano di impegno civico. I suoi articoli sulla prima pagina del ''New York Times'' fecero sì che l'architettura diventasse parte integrante del dialogo pubblico. Tra il 1968 e il 1971 la sua opinione pubblica riscosse un tale successo da essere commemorata nelle vignette del ''[[The New Yorker|New Yorker]]''. Venne eletta membro dell'[[American Academy of Arts and Sciences]] nel 1974<ref name="AAAS2">{{citecita web|titletitolo=Book of Members, 1780–2010: Chapter H|url=http://www.amacad.org/publications/BookofMembers/ChapterH.pdf|publishereditore=American Academy of Arts and Sciences|access-dateaccesso=July 29, luglio 2014}}</ref> e dell'[[American Philosophical Society]] nel 1989.<ref>{{CiteCita web|titletitolo=APS Member History|url=https://search.amphilsoc.org/memhist/search?creator=Ada+Louise+Huxtable&title=&subject=&subdiv=&mem=&year=&year-max=&dead=&keyword=&smode=advanced|access-dateaccesso=21 aprile 2022-04-21|websitesito=search.amphilsoc.org}}</ref> Dal 1997 al 2012 scrisse in qualità di critica di architettura per il ''[[The Wall Street JournalWallJournal|Wall Street Journal]]''.
 
Fu autrice di più di dieci libri sull'architettura, inclusa una biografia del 2004 di [[Frank Lloyd Wright]] per la serie ''Penguin Lives''. Viene ritenuta una delle forze principali dietro la fondazione della ''New York City Landmark Preservation Commission'' nel 1965.<ref>{{Cita news|url=https://www.washingtonpost.com/local/obituaries/ada-louise-huxtable-pulitzer-winning-architecture-critic-dies-at-91/2013/01/07/6c8184ce-5918-11e2-9fa9-5fbdc9530eb9_story_1.html|giornale=[[The Washington Post]]}}</ref> Nel corso della sua carriera divenne una figura di rilievo per il mondo dell'architettura, tanto da essere invitata a partecipare a numerose giurie e commissioni, come ad esempio per il [[Premio Pritzker]] e il [[Premio Imperiale]] del Giappone. Fu anche membro dei comitati di selezione architettonica e progettazione degli edifici per il [[Getty Center]], la [[Getty Villa]] e altri.
 
== Archivio ==
Nel 2013 il Getty Research Institute ha annunciato l'acquisizione dell'archivio di Huxtable, che va dal 1921 al 2013 e comprende 93 scatole e 19 cassetti di manoscritti e dattiloscritti, relazioni, corrispondenza e documenti personali, oltre a fascicoli di ricerca pieni di appunti, ritagli, fotocopie e soprattutto fotografie originali di architettura e design di fotografi contemporanei.<ref>{{citecita news|lastcognome=Hawthorne|firstnome=Christopher|titletitolo=Noted architecture critic Ada Louise Huxtable is dead at 91|url=http://www.latimes.com/entertainment/arts/culture/la-et-cm-noted-architecture-critic-ada-louise-huxtable-has-died-20130107,0,599235.story|newspaperpubblicazione=[[Los Angeles Times]]|datedata=7 gennaio 2013}}</ref><ref>{{citecita web|titletitolo=Ada Louise Huxtable Archive|url=http://www.getty.edu/research/special_collections/notable/huxtable.html|publishereditore=Getty Research Institute}}</ref>
 
== Pubblicazioni ==
 
* ''Goodbye History, Hello Hamburger: An Anthology of Architectural Delights and Disasters'' (1986) {{ISBN|9780891331193}}
* ''Architecture, Anyone? Cautionary Tales of the Building Art'' (1988) {{ISBN|9780394529097}}
* ''Kicked A Building Lately?'' (1989) {{ISBN|9780520062078}} (first published in 1976)
* ''Will They Ever Finish Bruckner Boulevard?'', una collezione di articoli apparsi sul ''New York Times'' (1989)<ref name="miller20133">{{citationCita pubblicazione|lastcognome=Miller|firstnome=Stephen|titletitolo=Lover of Cities Was Dean of Architecture Critics|url=https://www.wsj.com/articles/SB10001424127887324391104578228130665230920|newspaperpubblicazione=[[The Wall Street Journal]]|datedata=8 gennaio 2013|access-dateaccesso=January 7, gennaio 2013|pagep=A6}}</ref>
* ''The Tall Building Artistically Reconsidered'', una storia sul grattacielo (1993) {{ISBN|9780394537733}}
* ''The Unreal America: Architecture and Illusion'' (1999) {{ISBN|9781565840553}}
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== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==