Segnocinema: differenze tra le versioni
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{{Testata giornalistica
|nome = Segnocinema
|
|paese = {{ITA}}
|codlingua =
|lingua = [[lingua italiana|italiano]]
|periodicità = bimestrale
|genere = stampa nazionale
|formato = [[Magazine (formato)|magazine]]
|diffusione =
|data-diff =
▲|fondazione = [[1981]]
|proprietà = [[Cineforum di Vicenza]]
|direttore = [[Paolo Cherchi Usai]]
|redattore capo = [[Mario Calderale]]
|prezzo = 6 euro
}}
'''''Segnocinema''''' è stata una rivista italiana di cinema nata nel settembre del [[1981]] su iniziativa del Cineforum di [[Vicenza]]. Tra i fondatori
A differenza di altre riviste di cinema, Segnocinema non
== Storia ==
Segnocinema nasce nel settembre del 1981, nell'ambito del Cineforum di Vicenza. Il primo decennio è di assestamento, con interventi di taglio accademico e massicce dosi di vecchia e nuova cinefilia. Tra il 1984 e il 1987, si segnalano i contributi di Alberto Crespi, [[Stefano Della Casa]], [[Enrico Ghezzi]], Alessandro Marangio, [[Filippo Porcelli]].
Negli Il 6 marzo 2023 viene annunciata sul sito internet ufficiale la cessazione delle pubblicazioni a tempo indeterminato per "cause di forza maggiore". Con il numero 240 di marzo-aprile 2023 la rivista cessa ufficialmente le pubblicazioni dopo quarantadue anni di attività.
== Speciali ==
La storia di Segnocinema oltre che dai nomi dei collaboratori è scandita dagli Speciali, a partire dal primo,
▲La storia di Segnocinema oltre che dai nomi dei collaboratori è scandita dagli Speciali, a partire dal primo, “Critica e critica” (n°1), passando per gli innovativi studi sui Trailer (n°31), sull’Attore (n° 42), sul “Non filmabile” (n°46), sulla Luce e sulla Musica (n° 48 e n° 49), per arrivare sino ai numeri monografici dedicati ai classici del cinema italiano: [[Ultimo tango a Parigi]] (n° 113), [[8½]] (n° 119), [[C'era una volta in America]] (n° 125), [[Salò o le 120 giornate di Sodoma]] (n° 134), [[Io sono un autarchico]] (n° 138).
== Rubriche ==
Una rubrica storica di ''Segnocinema'' è lo
{{Controllo di autorità}}
▲Una rubrica storica di Segnocinema è lo "SplitSegno - Perché Sì, Perché No", nella quale due critici si sfidano uno difendendo e l'altro stroncando un determinato film. Fra le altre rubriche che hanno scandito la storia della rivista si segnalano “Scult”, a cura di Marcello Garofalo, “SegnoPixel” a cura di Bruno Di Marino, “SegnoCorti” a cura di Anna di Martino, per arrivare alle più recenti “ActorSegno” a cura di Maria Paola Pierini e “SegnoSound” a cura di Sergio Bassetti.
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