Mathilde Weber: differenze tra le versioni
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←Nuova pagina: {{Bio |Nome = Mathilde |Cognome = Weber |PostCognome =, nata Mathilde Wolters, per i successivi matrimoni anche Mathilde Muthig e Mathilde Vogtmann |Sesso = F |LuogoNascita = Dinslaken |GiornoMeseNascita = 4 giugno |AnnoNascita = 1909 |LuogoMorte = Neuhäusel |GiornoMeseMorte = 6 agosto |AnnoMorte = 1996 |NoteMorte = <ref>Informazioni dell'ufficio anagrafico del comune di Montabaur del 12 gennaio 2011.</ref> |Attività = medico |Nazionalità = tedesco |PostNaz... |
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{{Bio
|Nome = Mathilde
|Cognome = Weber
|PostCognome = , nata Mathilde Wolters, per i successivi matrimoni anche Mathilde Muthig e Mathilde Vogtmann
|Sesso = F
|LuogoNascita = Dinslaken
|GiornoMeseNascita = 4 giugno
|AnnoNascita = 1909
|LuogoMorte = Neuhäusel
|GiornoMeseMorte = 6 agosto
|AnnoMorte = 1996
|NoteMorte = <ref>Informazioni dell'ufficio anagrafico del comune di Montabaur del 12 gennaio 2011.</ref>
|Attività = medico
|Epoca = 1900
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , primario dell'Idsteiner Kalmenhof dal 1939 al 1944, fu significativamente coinvolta negli omicidi nazisti
}}
== Biografia ==
È cresciuta in una rigida famiglia cattolica a Dinslaken, sul Basso Reno. Suo padre era un funzionario della Reichsbahn. Frequentò la scuola secondaria femminile a Dinslaken, poi passò alla scuola conventuale domenicana di Euskirchen
Nel 1931 si diplomò al liceo
All'inizio le era permesso solo di svolgere attività amministrative
Nel 1939 il numero di morti a Kalmenhof aumentò rapidamente. Fino a quest'anno i decessi erano la rara eccezione, ma
=== Dopoguerra ===
Il 30 gennaio 1947, Mathilde Weber fu condannata a morte dalla
▲Il 30 gennaio 1947 Mathilde Weber fu condannata a morte dalla 4a sezione penale del tribunale regionale di Francoforte "per omicidio in un numero imprecisato di casi". La scena del delitto: il Kalmenhof a Idstein. Nel secondo processo del 1949 divenne “accessorio di omicidio in un numero imprecisato di casi”, questa volta punito con tre anni e sei mesi di reclusione. La durata della sua detenzione è stata ridotta, tra l'altro a causa di una campagna di firme e del sostegno del magistrato di Idsteiner: dopo che i due terzi della pena erano stati scontati, il resto della pena è stata revocata nell'ambito di un indulto. Ha sposato suo cognato, il medico del campo di concentramento e Sturmbannführer Julius Muthig . In un primo momento aveva lavorato per lui dal 1954 in poi come assistente all'ora d'ufficio..<ref>[http://starweb.hessen.de/cache/DRS/15/1/01001.pdf Drucksache 15/1001] (PDF; 598 kB) des Hessischen Landtags ''Bericht des Präsidenten des Landtags über das Symposium zur Antwort der Landesregierung auf die Große Anfrage der Fraktion Bündnis 90/Die Grünen betreffend Verfolgung und Vernichtung durch das NS-Regime in Hessen'' veröffentlicht am 7. März 2000 S. 30.</ref> Nel 1960 avrebbe chiesto con successo l' autorizzazione alla compagnia di assicurazione sanitaria pubblica e da quel momento avrebbe ripreso a esercitare.<ref>Hierüber gibt es widersprüchliche Angaben: Im Stern-Artikel sind Approbation und praktische Ausübung klar dargestellt, Peter Sandner verweist in ''Verwaltung des Krankenmordes'' darauf, dass ihr die Approbation entzogen worden sei und sie trotzdem angeblich praktiziert habe.</ref> Ha vissuto in gran parte indisturbata a Idstein nelle vicinanze di Kalmenhof fino al 1994 e poi si è trasferita a Neuhäusel.
== Note ==
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== Bibliografia ==
*Rudolf Müller: ''Das Heim des Todes.'' In: [[Stern (
*Landeswohlfahrtsverband Hessen: ''Der Kalmenhof damals und heute. Hinweise zur Ausstellung im Kalmenhof.'' 3. Ausgabe, Idstein/Kassel 2006 ([http://www.dev.lwv-hessen.de/files/272/Ausstellung_Kalmenhof.pdf PDF] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210709184403/http://www.dev.lwv-hessen.de/files/272/Ausstellung_Kalmenhof.pdf |data=9 luglio 2021 }})
*Christian Schrapper, Dieter Sengling (Hrsg.): ''Die Idee der Bildbarkeit – 100 Jahre sozialpädagogische Praxis in der Heilerziehungsanstalt Kalmenhof.'' Juventa Verlag, Weinheim/München 1988, ISBN 3-7799-0780-1
*''LG Frankfurt, 9. Februar 1949''. In: Christiaan F. Rüter/Dick W. de Mildt (Hrsg.): ''[[Justiz und NS-Verbrechen]]. Sammlung deutscher Strafurteile wegen nationalsozialistischer Tötungsverbrechen 1945–1966.'' Bd. IV, University Press, Amsterdam 1970 (Verfahren Nr. 117, [https://www.expostfacto.nl/junsv/brd/angekl.html Prozess gegen u. a. die Ärztin We.])
*Reinhold Neef: ''Ella. Das Heim des Todes, der Prozess und das Leben danach.'' Edition Leo, 2017, ISBN 978-3-00-057418-4 (Biografischer Roman über eine Überlebende im Kalmenhof und die brutalen Methoden der Dr. Weber (später Muthig) und ihren ersten Prozess)
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