Capo Giuseppe: differenze tra le versioni

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{{Tmp|Bio}}
{{W|storia|giugno 2008}}
|Nome = Capo Giuseppe
{{F|storia|giugno 2008}}
|Cognome =
{{Tmp|Bio}}
|PostCognomeVirgola = in [[lingua inglese|inglese]] ''Chief Joseph''
'''Capo Giuseppe''' (Oregon, 1840 - Washington, 1904) è stato un capo pellerossa, della tribù dei Nasi Forati (Nez Percés), all'epoca delle Guerre Indiane.
|ForzaOrdinamento = Giuseppe, Capo
|Sesso = M
|LuogoNascita = Oregon
|GiornoMeseNascita = 3 marzo
|AnnoNascita = 1840
|LuogoMorte = Riserva Indiana di Fort Colville
|GiornoMeseMorte = 21 settembre
|AnnoMorte = 1904
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = condottiero
|Nazionalità = nativo americano
|PostNazionalità = della tribù dei [[Nasi Forati]]
|Immagine = Chief Joseph by Edward Sheriff Curtis.jpg
}}
 
Noto anche come '''Giuseppe il Giovane''', si chiamava in realtà '''Hinmaton Yalaktit''', che in [[Lingua nasi forati|lingua niimiipuutímt]] significa ''Tuono che rotola dalla montagna''.
Fu figlio del capo Giuseppe il Vecchio († 1871) e fratello di Okololot.
La sua vicenda inizia nel 1877. I Walawala, tribù dei Nez Percés, era considerata una minaccia per gli abitati dei coloni, per cui l'esercito ebbe l'ordine di attaccarli per ridurli alla ragione. Il capo Giuseppe, convinto che la resistenza non aveva senso, condusse la sua gente, attraverso una marcia di 2000 chilometri, dai Monti Blu, nell'Oregon, fino alle montagne Bear Paw, nel Montana settentrionale, sotto la minaccia dei soldati che inseguivano. In due settimane, Capo Giuseppe sconfisse le truppe dei generali Howard, Gibbon e Sturgis pur disponendo di soli 300 guerrieri. Purtroppo la tribù non conosceva le linee di confine e, credendo di aver sconfinato in Canada, quando ancora si era negli Stati Uniti, pose l'accampamento. Il generale Miles ne approfittò ed attaccò, venendo però respinto. Alla fine optò per l'uso dell'artiglieria, riuscendo ad avere ragione di Capo Giuseppe ed i suoi guerrieri.
 
== Biografia ==
"''Sono stanco di combattere, i nostri capi sono tutti caduti, Looking Glass è morto, Toolhulhulsote è morto. Tutti gli anziani sono morti. Ora i giovani diranno si o no. Quello che guidava i giovani è morto. E' freddo e non abbiamo coperte. I bambini muoiono di freddo. Alcuni della mia gente sono fuggiti sulle montagne e sono senza coperte e senza cibo. Nessuno sa dove questi siano, forse stanno morendo di freddo. Vorrei aver tempo per cercare i miei bambini e vedere quanti ne posso ancora trovare. Forse li troverò fra i morti. Ascoltatemi, capi! Sono stanco, il mio cuore è malato e triste. A cominciare da dove ora è il sole, io non voglio più combattere''".
Hinmaton Yalaktit era figlio di [[Giuseppe il Vecchio|Tuekakas]] ([[1800]]-[[1871]])<ref>[http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.go/23/giuseppe-il-vecchio.html Biografia di Giuseppe il Vecchio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130118192541/http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.go/23/giuseppe-il-vecchio.html |data=18 gennaio 2013 }}. Indiani americani famosi. Biografia.</ref> e fratello di [[Ollokot]]. Il padre si era convertito al [[Cristianesimo]] ([[1838]]) ed era stato [[battesimo|ribattezzato]] Joseph (Giuseppe). Giuseppe il Vecchio aveva concluso con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] un trattato che istituiva una [[Riserva indiana (Stati Uniti d'America)|riserva]] in [[Oregon]] e [[Idaho]] per le tribù dei Nasi Forati [[Cayuse (tribù)|Cayuse]], [[Walla Walla (popolo)|Walla Walla]] e [[Umatilla (popolo)|Umatilla]]. In seguito però, sotto la spinta dei [[corsa all'oro|cercatori d'oro]] ([[1860]]), il governo aveva deciso di confinare ulteriormente i nativi in una molto più angusta riserva dell'Idaho. Giuseppe il Vecchio rifiutò di addivenire a un secondo trattato ([[1863]]), e alla sua morte nel 1871 si trasferirono dunque al figlio (che assunse il nome cristiano del padre) l'autorità sul popolo dei Nasi Forati e la gestione dei difficili rapporti con gli Stati Uniti.[[File:ChiefJoseph.jpeg|thumb|Una nota immagine di Capo Giuseppe]]
Questo fu il suo ultimo discorso, prima di consegnare nelle mani dei bianchi il destino della sua tribù e il suo. Ottenne che i suoi potessero tornare nelle riserve onde erano usciti. Tuttavia Giuseppe e i suoi più fedeli amici furono arrestati e portati nell'Oklahoma. Nel 1904 Capo Giuseppe morì nella Riserva Colville, sita nello stato di Washington.
Capo Giuseppe, che insieme ad altri capi nativi disponeva di un piccolo esercito di 200 uomini, resistette all'imposizione di trasferirsi in Idaho dalla nativa valle del fiume [[Wallowa]]; ma, da convinto sostenitore della pace, nel [[1874]] rifiutò di partecipare a spedizioni contro i bianchi. La sua politica sembrò avere successo quando, nel [[1873]], un'ordinanza federale dispose l'evacuazione dei coloni, ma fu un fuoco di paglia.
 
Nel [[1877]], infatti, la [[cavalleria]] agli ordini del generale [[Oliver O. Howard|Howard]] forzò finalmente la resistenza attaccando i Nasi Forati. Di fronte alla minaccia armata, Giuseppe si accorse che continuare a resistere non aveva senso. Condusse allora la sua gente, attraverso un'estenuante marcia di 2.740&nbsp;km, dalle [[Blue Mountains (Oregon)|Montagne Blu]] dell'[[Oregon]] ai [[monti Bear Paw]] del [[Montana]] settentrionale, incalzato dai soldati statunitensi lanciati all'inseguimento. Nel corso della ritirata i nativi si trovarono più volte ad affrontare l'esercito, tenendo testa ai generali Howard e [[Nelson A. Miles|Miles]] e ai colonnelli [[John Gibbon|Gibbon]] e [[Samuel Davis Sturgis|Sturgis]] in quella che passò alla storia come la [[guerra dei Nasi Forati]].
 
Giuseppe contava di sconfinare in [[Canada]] sulle orme di [[Toro Seduto]], ma il 30 settembre [[1877]] lo attendeva l'inizio della decisiva [[battaglia dei Bear Paw]]. Respinto in un primo momento il generale Miles, i nativi non poterono che soccombere all'arrivo dell'[[artiglieria]]. L'ultima resistenza, condotta in condizioni meteorologiche estreme, permise comunque ad alcuni dei Nasi Forati di varcare il confine.
 
Prima di arrendersi ai bianchi, Giuseppe pronunciò un ultimo discorso.<ref>Enzo Striano, ''Gli eroi dell'uomo. Antologia epica per la scuola media'', Loffredo editore.</ref>
"''{{citazione|Sono stanco di combattere, i nostri capi sono tutti caduti, Looking Glass è morto, Toolhulhulsote è morto. Tutti gli anziani sono morti. Ora i giovani diranno si o no. Quello che guidava i giovani è morto. E'È freddo e non abbiamo coperte. I bambini muoiono di freddo. Alcuni della mia gente sono fuggiti sulle montagne e sono senza coperte e senza cibo. Nessuno sa dove questi siano, forse stanno morendo di freddo. Vorrei aver tempo per cercare i miei bambini e vedere quanti ne posso ancora trovare. Forse li troverò fra i morti. Ascoltatemi, capi! Sono stanco, il mio cuore è malato e triste. A cominciare da dove ora è il sole, io non voglio più combattere''".|Capo Giuseppe}}
La resa era avvenuta dietro l'accordo di poter tornare alle riserve d'origine, che i Nasi Forati avevano lasciato intraprendendo la lunga marcia. Ma la promessa non fu rispettata: Giuseppe e i suoi furono invece arrestati e deportati nell'[[Oklahoma]]. Capo Giuseppe morì di crepacuore<ref>Il medico dell'Agenzia certificò che era deceduto per un dolore esitato in morte, "''a «grief which ended in death»''" (Kent Nerburn, ''Chief Joseph & the Flight of the Nez Perce: The Untold Story of an American Tragedy'', New York, HarperOne, 2006, {{ISBN|9780061136085}}).</ref> anni dopo nella riserva di Fort Colville, nello [[Washington (stato)|stato di Washington]], e venne sepolto nel ''Nez Perce Cemetery'' a [[Nespelem]].
 
==Capo Giuseppe nella cultura di massa==
La storia di Capo Giuseppe e del suo popolo è stata raccontata nel [[Fiction televisiva|film per la televisione]] ''[[Indians (film)|Indians]]'' ([[1975]]), titolo originale ''I Will Fight No More Forever'', film statunitense del 1975, diretto da [[Richard T. Heffron]] e interpretato da [[James Whitmore]], [[Sam Elliott]], Ned Romero, Emilio Delgado e Nick Ramus.<ref>{{cita web|url=http://www.filmtv.it/film/10951/indians/|titolo=Indians|accesso=15 aprile 2016}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Television Westerns: Six Decades of Sagebrush Sheriffs, Scalawags, and Sidewinders|autore=Alvin H. Marill|editore=Scarecrow Press|anno=2011|isbn=9780810881334|lingua=en}}</ref> Il titolo originale del film è la frase con cui terminava il celebre discorso di resa a lui attribuito.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{en}} {{cita web|url=http://www.u-s-history.com/pages/h3813.html|titolo=Chief Joseph|accesso=13-05-2009}}
*{{cita web|url=http://www.farwest.it/?p=44|titolo=Capo Giuseppe dei Nez Percé|accesso=13-05-2009}}
*{{cita web|url=http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.php/22/Capo%20Giuseppe.html|titolo=Biografia di Capo Giuseppe|accesso=02-04-2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100324062206/http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.php/22/Capo%20Giuseppe.html|dataarchivio=24 marzo 2010|urlmorto=sì}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Capi tribù nativi americani]]