Capo Giuseppe: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: Elimino interlinks |
Correggo link |
||
| (28 versioni intermedie di 21 utenti non mostrate) | |||
Riga 3:
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = in [[lingua inglese|inglese]] ''Chief Joseph''
|ForzaOrdinamento = Giuseppe, Capo▼
|Sesso = M
|LuogoNascita = Oregon
|GiornoMeseNascita = 3 marzo
|AnnoNascita = 1840
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 21 settembre
|AnnoMorte = 1904
|Epoca = 1800▼
|Epoca2 = 1900
|Attività = condottiero
▲|Epoca =
|Nazionalità = nativo americano
|PostNazionalità =
|Immagine = Chief Joseph by Edward Sheriff Curtis.jpg
▲|ForzaOrdinamento = Giuseppe, Capo
}}
Noto anche come '''Giuseppe il Giovane''', si chiamava in realtà '''Hinmaton Yalaktit''', che in [[Lingua nasi forati|lingua
== Biografia ==
Hinmaton Yalaktit era figlio di [[Giuseppe il Vecchio|Tuekakas]] ([[1800]]-[[1871]])<ref>[http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.go/23/giuseppe-il-vecchio.html Biografia di Giuseppe il Vecchio] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130118192541/http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.go/23/giuseppe-il-vecchio.html |data=18 gennaio 2013 }}. Indiani americani famosi. Biografia.</ref> e fratello di [[Ollokot]]. Il padre si era convertito al [[Cristianesimo]] ([[1838]]) ed era stato [[battesimo|ribattezzato]] Joseph (Giuseppe). Giuseppe il Vecchio aveva concluso con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] un trattato che istituiva una [[Riserva indiana (Stati Uniti d'America)|riserva]] in [[Oregon]] e [[Idaho]] per le tribù dei Nasi Forati [[Cayuse (tribù)|Cayuse]], [[Walla Walla (popolo)|Walla Walla]] e [[Umatilla (popolo)|Umatilla]]. In seguito però, sotto la spinta dei [[corsa all'oro|cercatori d'oro]] ([[1860]]), il governo aveva deciso di confinare ulteriormente i nativi in una molto più angusta riserva dell'Idaho. Giuseppe il Vecchio rifiutò di addivenire a un secondo trattato ([[1863]]), e alla sua morte nel 1871 si trasferirono dunque al figlio (che assunse il nome cristiano del padre) l'autorità sul popolo dei Nasi Forati e la gestione dei difficili rapporti con gli Stati Uniti.[[File:ChiefJoseph.jpeg|thumb|Una nota immagine di Capo Giuseppe]]
Capo Giuseppe, che insieme ad altri capi nativi disponeva di un piccolo esercito di 200 uomini, resistette all'imposizione di trasferirsi in Idaho dalla nativa valle del fiume [[Wallowa]]; ma, da convinto sostenitore della pace,
▲Capo Giuseppe, che insieme ad altri capi nativi disponeva di un piccolo esercito di 200 uomini, resistette all'imposizione di trasferirsi in Idaho dalla nativa valle del fiume [[Wallowa]]; ma da convinto sostenitore della pace rifiutò ([[1874]]) di partecipare a spedizioni contro i bianchi. La sua politica sembrò avere successo quando, nel [[1873]], un'ordinanza federale dispose l'evacuazione dei coloni.
Giuseppe contava di sconfinare in [[Canada]] sulle orme di [[Toro Seduto]], ma il
▲Fu un fuoco di paglia. Nel [[1877]], infatti, la [[cavalleria]] agli ordini del generale [[Oliver O. Howard|Howard]] forzò finalmente la resistenza attaccando i Nasi Forati. Di fronte alla minaccia armata, Giuseppe si accorse che continuare a resistere non aveva senso. Condusse allora la sua gente, attraverso un'estenuante marcia di 2.740 km, dalle [[Blue Mountains (Oregon)|Montagne Blu]] dell'[[Oregon]] ai [[monti Bear Paw]] del [[Montana]] settentrionale, incalzato dai soldati statunitensi lanciati all'inseguimento. Nel corso della ritirata i nativi si trovarono più volte ad affrontare l'esercito, tenendo testa ai generali Howard e [[Nelson A. Miles|Miles]] e ai colonnelli [[John Gibbon|Gibbon]] e [[Samuel D. Sturgis|Sturgis]] in quella che passò alla storia come la [[guerra dei Nasi Forati]].
▲Giuseppe contava di sconfinare in [[Canada]] sulle orme di [[Toro Seduto]], ma il [[30 settembre]] [[1877]] lo attendeva l'inizio della decisiva [[battaglia dei Bear Paw]]. Respinto in un primo momento il generale Miles, i nativi non poterono che soccombere all'arrivo dell'[[artiglieria]]. L'ultima resistenza, condotta in condizioni meteorologiche estreme, permise comunque ad alcuni dei Nasi Forati di varcare il confine.
Prima di arrendersi ai bianchi, Giuseppe pronunciò un ultimo discorso.<ref>Enzo Striano, ''Gli eroi dell'uomo. Antologia epica per la scuola media'', Loffredo editore.</ref>
{{
La resa era avvenuta dietro l'accordo di poter tornare alle riserve d'origine, che i Nasi Forati avevano lasciato intraprendendo la lunga marcia. Ma la promessa non fu rispettata: Giuseppe e i suoi furono invece arrestati e deportati nell'[[Oklahoma]]. Capo Giuseppe morì di crepacuore<ref>Il medico dell'Agenzia certificò che era deceduto per un dolore esitato in morte, "''a «grief which ended in death»''" (Kent Nerburn, ''Chief Joseph & the Flight of the Nez Perce: The Untold Story of an American Tragedy'', New York, HarperOne, 2006, {{ISBN|9780061136085}}).</ref> anni dopo nella riserva di Fort Colville, nello [[Washington (stato)|stato di Washington]], e venne sepolto nel ''Nez Perce Cemetery'' a [[Nespelem]].
==Capo Giuseppe nella cultura di massa==
== Note ==
Riga 45 ⟶ 40:
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q
== Collegamenti esterni ==
*{{en}} {{cita web|url=http://www.u-s-history.com/pages/h3813.html|titolo=Chief Joseph|accesso=13-05-2009}}
*{{cita web|url=http://www.farwest.it/?p=44|titolo=Capo Giuseppe dei Nez Percé|accesso=13-05-2009}}
*{{cita web|url=http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.php/22/Capo%20Giuseppe.html|titolo=Biografia di Capo Giuseppe|accesso=02-04-2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100324062206/http://www.indianiamericani.it/indiani_famosi/biografia.php/22/Capo%20Giuseppe.html|dataarchivio=24 marzo 2010|urlmorto=sì}}
{{Controllo di autorità
{{Portale|biografie}}
[[Categoria:Capi tribù nativi americani
| |||