Vertemate con Minoprio: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Vertemate con Minoprio
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera = Vertemate con Minoprio-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Vertemate con Minoprio-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Como
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione =
|Data
|Data istituzione =
|Altitudine = 340
|Sottodivisioni = [[Minoprio]]▼
|Divisioni confinanti = [[Cadorago]], [[Cantù]], [[Cermenate]], [[Cucciago]], [[Fino Mornasco]]▼
|Zona sismica = 4▼
▲|Sottodivisioni=[[Minoprio]]
▲|Divisioni confinanti=[[Cadorago]], [[Cantù]], [[Cermenate]], [[Cucciago]], [[Fino Mornasco]]
▲|Zona sismica=4
|Gradi giorno = 2555
|Nome abitanti = minopriesi, vertematesi
|Patrono =
|Festivo =
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Vertemate con Minoprio (province of Como, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Vertemate con Minoprio nella provincia di Como
}}
'''Vertemate con Minoprio''' (''Vertemaa''
== Geografia fisica ==
Vertemate con Minoprio sorge a nord-ovest di Milano nella Brughiera Briantea per buona parte nella Bassa Comasca. Dista 14 kilometri da Como, capoluogo di provincia.
Le strade comunali coprono 23 km, quelle provinciali 3,5 km (la frequentatissima ex [[Strada
Pur non avendo una propria stazione, il comune di Vertemate con Minoprio è attraversato per un breve tratto dalla ferrovia statale (
▲Le strade comunali coprono 23 km, quelle provinciali 3,5 km (la frequentatissima ex Strada Statale dei Giovi: Genova-Milano-Chiasso).
▲Pur non avendo una propria stazione, il comune di Vertemate con Minoprio è attraversato per un breve tratto dalla ferrovia statale (Linea Milano Como-Chiasso; fermata più vicina Cantù Asnago) ed è molto vicino a una regionale (Ferrovie Nord Milano; fermate più vicine Cadorago e Fino Mornasco).
Il territorio comunale si trova a una media di circa 330 metri sul livello del mare, tra il piano delle morene glaciali, i paleoalvei di antiche lingue derivate dai ghiacciai principali, le ondulazioni dovute ai cumuli di detriti rocciosi, strati di loss di origine eolica e le prime colline della cintura alpina che hanno come cornice le Prealpi e le Alpi. Il comune è vicino al Lago di Como e ad altri piccoli laghi (Montorfano, Pusiano, Segrino, Alserio). Il territorio comunale risulta nel complesso molto ricco d'acqua, con alcune aree quasi paludose. Il corpo idrico di maggior interesse è il fiume [[Seveso]], che segue la linea di confine tra i comuni di [[Fino Mornasco]] e [[Cucciago]] scorrendo in una valle un tempo ricca di mulini e ancora oggi in gran parte boschiva, oltre al Seveso sono presenti altri piccoli corsi d'acqua e laghetti: la piccola roggia di Desio, il ruscello Rì, il minuscolo laghetto della Fondazione Minoprio, il laghetto della fornace e molti altri brevi corsi d'acqua. È da ricordare la sorgente perenne d'acqua potabile nei pressi dell'[[Abbazia di San Giovanni (Vertemate con Minoprio)|abbazia]], soggetto di antiche storie popolari.
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=== Fauna ===
Nel breve corso d'acqua Rì, che scorre nelle zone rurali vicino all'abitato di Minoprio prima di affluire nel fiume Seveso, è presente la rara specie di [[anuro]] [[Rana dalmatina]].
== Origini del nome ==
Da notizie storiche sappiamo che il nome antico di Vertemate (ancorché riferibile a
== Storia ==
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La trasformazione delle città del comasco in [[Comune medioevale|Comuni]] coincise con la [[Guerra decennale|guerra decennale tra Como e Milano]] iniziatasi a partire dal [[1118]]. Vertemate con Minoprio fu coinvolta essendo dipendente da Como e situata in posizione strategica tra Como e Milano. Nel [[1125]] i milanesi posero l'assedio alla città di Como. I comaschi dopo aver conseguito una vittoria navale sugli avversari rientrarono in città e la liberarono dai milanesi che si diedero alla fuga. In questa occasione c'è un episodio che riguarda Vertemate: si narra che i [[guanzate]]si uccisero il nobile comasco Beltramo Bocca e che i comaschi per vendetta uccisero a loro volta Alberto, figlio di uno spadaccino guanzatese e fecero prigioniero Manfredo, uno dei loro capi. Rientrando verso Como i vertematesi ostacolarono la marcia dei comaschi e li tennero in scacco per lungo tempo. Ottenuti rinforzi di truppe i comaschi cinsero d'assedio il castello di Vertemate dove si erano rifugiati gli assalitori difendendosi strenuamente fino a che furono costretti ad arrendersi. La cittadina venne saccheggiata e per buona parte distrutta. Finita la guerra e caduta Como tutto il territorio lariano e anche Vertemate venne a dipendere da Milano, che impose pesanti tributi. Successivamente ci fu la dominazione del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]] a Como e nel [[Ducato di Milano]] quella delle Signorie dei [[Visconti]] e degli [[Sforza]].
Gli annessi agli [[Statuti di Como]] del [[1335]] citano il ''comune de Vertemate'' e il ''comune de Minovrio'' all'interno della [[pieve di Fino]],<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000968/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Vertemate, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
Durante il Ducato di Milano, nel [[XVI secolo|1500]] tutto il territorio lombardo e quindi anche quello lariano subì la dominazione francese (per breve tempo) e poi spagnola e austriaca. Ai tempi del ducato, Vertemate fu concesso in feudo alla famiglia Carcano, alla quale il comune non risultò più infeudato nel 1751 (pur essendo in quell'anno ancora soggetto a un pagamento quindecennale per la redenzione).<ref name=":0" /> Nello stesso anno, anche il comune di Minoprio risultava libero dall'infeudazione (seppur anch'esso soggetto al già citato quindecennale).<ref name=":1" />
Sempre nel 1751, il territorio vertematese comprendeva anche i cassinaggi di Pioda, Monticello, Movaglia e “Abbazia di San Giovanni Battista". Nello stesso anno il comune Vertemate si estese alle due località di Rionca (attestata anche come ''Rioncha'', ''Galliazzo'' o ''Ronca'') e di Binone<ref name=":0" />, le quali già nel [[1652]] costituivano due comuni autonomi (rispettivamente: ''Molino di Galeazzo'' e ''Molino di Binon'').''<ref name=":4">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000804/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Bunone, sec. XVII - sec. XVIII – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
La parentesi [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] comportò una serie di rapidi cambiamenti. Dalla fine del 1798 al 1801 Binone e Rionca fecero temporaneamente parte del comune di [[Carimate]], per ritornare definitivamente sotto Vertemate nel [[1805]].<ref name=":4" /> Un decreto di
Durante il [[Regno Lombardo-Veneto]], il comune di Vertemate è attestato con la denominazione "''Vertemate con Rionca e Bunone''".<ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000976/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Vertemate, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
Durante il [[Risorgimento]], il ritorno degli austriaci suscitò un anelito di libertà nella famiglia Raimondi di Minoprio e in don Vincenzo Guaita di Vertemate accomunati dal desiderio e dalla volontà di formare un'Italia unita, libera e indipendente.
Nel [[1928]] una parte del territorio comunale di Minoprio fu aggregata a quello di [[Cantù]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3051335/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Minoprio, 1859 - 1929 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 marzo 1997.<ref>{{cita web|titolo= Vertemate con Minoprio, decreto 1997-03-21 DPR, concessione di stemma e gonfalone |url=
http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?3646 |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 15 agosto 2022 }}</ref><ref>{{cita web|url= https://www.stemmiprovinciacomo.it/stemma/vertemate-con-minoprio/ |titolo= Vertemate con Minoprio |sito= Stemmi dei Comuni della Provincia di Como |accesso= 15 agosto 2022 }}</ref>
{{citazione|Di azzurro, alla [[Abbazia di San Giovanni (Vertemate con Minoprio)|chiesa di San Giovanni Battista in Vertemate]], munita di basso campanile, unito alla parte absidale, d’argento, murata di nero, la facciata rivolta verso sinistra, chiusa dello stesso, munita di tre finestre, una finestra grande sopra la porta, due piccole laterali, di nero, essa chiesa fondata sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo troncato di verde e di bianco.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Abbazia di San Giovanni ====
{{vedi anche|Abbazia di San Giovanni (Vertemate con Minoprio)}}
All'interno della chiesa di San Giovanni si conservano resti di affreschi del XIV secolo
==== Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ====
La [[Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Vertemate)|chiesa dei Santi Pietro e Paolo]], eretta nel XIX secolo,<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00157/?view=luoghi&hid=2.502&sort=sort_int&offset=2|titolo=Chiesa dei SS. Pietro e Paolo - complesso, Via Roma, 12 - Vertemate con Minoprio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali
Della vecchia chiesa parrocchiale, risalente ai secoli XIV-XV ma attestata come cappella nella pieve di Fino già alla fine del XIII,<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3101064/?view=toponimi&hid=0|titolo=Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, sec. XVI - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
==== Altro ====
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Minoprio)|Chiesa di Santa Maria Assunta]], a Minoprio (1883-1894)<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00150/?view=luoghi&hid=2.502&sort=sort_int&offset=3|titolo=Chiesa di S. Maria Assunta - complesso, Piazza Chiesa - Vertemate con Minoprio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali
=== Architetture civili ===
==== Castello di Vertemate ====
{{D|Castello di Vertemate}}Il castello, da tempo monumento nazionale, sorge in posizione preminente sulla sommità di un dosso a dominio della campagna circostante. Durante il [[Feudalesimo]] era il centro intorno al quale si muoveva l'attività della popolazione (artigianato, arti, mestieri, commercio, traffici) All'occorrenza rappresentava una sicura protezione e un baluardo contro i nemici e le calamità. È abbastanza vasto e contiene nel suo interno ampie sale delle quali la più bella è senz'altro quella della “caccia”. Tra gli affreschi spicca quello della battaglia del [[1125]] quando i [[Como|Comaschi]] lo cinsero d'assedio e, alla fine, lo distrussero una prima volta'''''<ref name=":06" />'''''. All'interno si possono facilmente distinguere le mura perimetrali di due delle quattro torri laterali.
Altri affreschi si trovano ove fino al 1946 era ubicata la cappella di famiglia, a destra dell'ingresso. In parte restaurati nel 2011, essi sono stati attribuiti ai
La torre centrale, invece, isolata nel cortile si erge per 35 metri con la sua mole massiccia e ferrigna, con grandi feritoie in alto, merlature guelfe e un pinnacolo centrale da cui si gode un'ampia visuale su tutto il territorio comunale e sui monti all'orizzonte: il [[Monte Rosa]], il [[Campo dei Fiori (montagna)|Campo dei Fiori]], il [[Monte Generoso|Generoso]], il [[Monte Bisbino|Bisbino]], il [[Bollettone]], le [[Gruppo delle Grigne|Grigne]] e il [[Resegone]]. È accessibile mediante una scaletta a chiocciola interna, dalla quale si può andare ai granai del maniero che rappresentavano la scorta alimentare per tutta la popolazione.
Del primitivo castello - originariamente dotato di quattro torri'''''<ref name=":06" />''''' - rimane ben poco perché con il passare degli anni, a causa della sua posizione di confine e delle traversie dovette subire a più riprese saccheggi, devastazioni e incendi specialmente durante le guerre tra Comaschi e Milanesi, nelle quali furono implicati e coinvolti i proprietari che si succedettero tra cui la famiglia più famosa fu quella dei
Nella seconda metà del Quattrocento il Castello passò ai nobili Carcano che ne fecero la loro dimora elegante, costruendo un giardino all'italiana con siepi di bosso (mortella), aiuole geometriche e statue disposte su terrapieni e parapetti a monte della Statale dei Giovi con una magnifica vista sul Monte Rosa. Dai Carcano il castello passò agli Olginati di Como e nel 1938 lo ebbero in lascito dall'ultimo Olginati le suore Canossiane di Como, che vendettero parte dei poderi e rimaneggiarono l'edificio snaturando la sua natura militare e di dimora signorile per renderlo idoneo a un pensionato per anziani e a una scuola materna privata. A tutti gli effetti il Castello di Vertemate è chiamato “Castello dei Della Porta”<ref name=":122225">{{cita|Langè|p. 368|Santi}}.</ref>.
Anche il castello di Vertemate, come quasi tutti, ha i propri aneddoti e i propri segreti, in particolare si narra di un misterioso passaggio sotterraneo che in epoche passate sarebbe servito per la fuga in caso d'attacco.
==== Villa Raimondi ====
[[File:Villa Raimondi.JPG|thumb|Scorcio del parco di Villa Raimondi, sede della Fondazione Minoprio]]
{{D|Villa Raimondi (Vertemate)}}Le prime notizie riguardanti la costruzione della Villa Raimondi di Minoprio risalgono alla seconda metà del [[Settecento]], quando la sua edificazione fu affidata dalla famiglia [[Odescalchi]]<ref name=":122225" /> a [[Simone Cantoni]].'''''<ref name=":05222222422">{{cita|Belloni et al.|p. 249}}.</ref>''''' Gli interventi sono attestati nel [[1793]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO190-00149/?view=luoghi&hid=2.502&sort=sort_int&offset=4|titolo=Villa Raimondi, Viale Raimondi, 54 - Vertemate con Minoprio (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali
Notizie più remote ci portano a un Raimondi giunto a Minoprio con i [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] e più recentemente, nel periodo di massimo splendore, a
Nel [[1849]] mentre [[Carlo Alberto]] riprendeva la guerra contro l'[[Austria]], Giorgio Raimondi con Pietro Nessi costituiva a Como un Governo provvisorio. Il 20 aprile [[1849]] dopo l'ordine di arresto degli Austriaci si rifugiò in [[Svizzera]] in [[Canton Ticino]]. Sua moglie Livia Giannone diede a Giorgio un erede maschio (Giorgio Raffaele) e tre figlie: Giulietta, Livia e Anna Maria. Una quarta detta "Giuseppina" venne riconosciuta dal Marchese Giorgio Raimondi come figlia naturale. Questa giovane nata il 17 marzo [[1841]], cresciuta in un clima di tensioni e di cospirazioni, era ardimentosa ed energica. Divenne famosa perché seguì il padre in esilio in Canton Ticino per poi passare clandestinamente da Mezzana in Lombardia, portando sul [[calesse]] nei doppi fondi con armi e proclami insurrezionali per i patrioti lombardi. Non c'è da stupirsi se pur avendo 18 anni era molto conosciuta dalla nobiltà milanese che lei frequentava come giovane libera e spregiudicata.
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"Divortium post duos dies evenit" venne scritto come postilla all'atto matrimoniale e Garibaldi scrisse una supplica al Re d'Italia il 4 settembre 1859 per ottenere un sovrano decreto di scioglimento del matrimonio a datare dal 24 gennaio [[1860]].
Dotata di una facciata coronata da un [[Timpano (architettura)|timpano]],<ref name=":122225" /> Villa Raimondi è famosa anche per il suo parco di 6 ettari con 300 essenze arboree e 1.600 arbusti, una serra tropicale, un giardino con collezioni di rose, azalee, camelie e un piccolo orto botanico di piante medicinali, officinali e aromatiche, essenze mediterranee, estesi campi catalogo dimostrativi e numerose serre sperimentali, centro di riproduzione meristematica e di ricerca con un laboratorio per l'analisi dei suoli e dei terricci, vasti vivai e un frutteto di 20 ettari con antiche varietà di frutta ormai non più coltivate. La sua Scuola di Ortoflorofrutticoltura è nata da una intuizione del Dott. Enrico Sibilia, appassionato botanico e proseguita da Giordano dell'Amore, realizzata dal primo direttore Alfred Dufour e oggi diventata Fondazione Minoprio della Regione Lombardia. La porzione di villa rivolta verso il parco è un corpo di fabbrica porticato, con impianto a "L", preceduto da un altro edificio più basso, anch'esso dotato di portici<ref name=":122225" />.
Tra il [[1965]] e il [[1976]] accanto alla scuola ha operato il ''Centro di ricerche orticole'', che ha svolto studi sulla [[biodiversità]] agraria in [[Italia]] e all'estero, sul miglioramento genetico vegetale, sulla tecnica vivaistica e sulla ''micropropagazione''. La Scuola è sede di numerose attività di spicco (Corsi di laurea, Master post universitari, Istituto Superiore, CFP, Centro di Sperimentazione, divulgazione e dimostrazione). La presidenza e la direzione della Fondazione sono poste in una sede principesca e sontuosa con affreschi e stanze residenziali, parquet, stucchi e infissi originali con decorazioni murali, meridiane e stemmi a vista, una grande fontana e due ettari di prati in cui si trovano esemplari meravigliosi di piante antiche e rare: un tiglio centenario, olmi, una sofora japonica pendula, allori enormi, magnolie grandiflore gigantesche, sequoie, piante da fiore e da siepe, bambù, collezioni di camellie e piante da alberature.
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== Società ==
=== Evoluzione demografica
==== Demografia pre-unitaria
* 1751: 477 abitanti a Vertemate<ref name=":0" /> e 290 a [[Minoprio]]<ref name=":1" />
* 1771: 495 abitanti a Vertemate<ref name=":2" /> e 278 a Minoprio<ref name=":3" />
* 1799: 600 abitanti a Vertemate<ref name=":5" /> e 530 a Minoprio<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000943/?view=toponimi&hid=0|titolo=Comune di Minoprio, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali
* 1805: 645 abitanti a Vertemate<ref name=":5" /> e 342 a Minoprio<ref name=":8" />
* 1809: 901 abitanti a Vertemate con Minoprio (di cui 333 a Minoprio)<ref name=":5" /><ref name=":8" />
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== Note ==
=== Esplicative ===
<references
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=
* {{Cita libro|autore=Enzo Fabiani|autore2=Enzo Pifferi|autore3=Maria Teresa Balboni|titolo=Abbazie di Lombardia|annooriginale=1980|editore=Editrice E.P.I.|città=Como|cid=Abbazie}}
* {{Cita libro|autore=Luigi Mario Belloni|autore2=Renato Besana|autore3=Oleg Zastrow|curatore=Alberto Longatti|titolo=Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo|annooriginale=1991|editore=La Provincia S.p.A. Editoriale|città=Como - Lecco|cid=Belloni et al.}} *{{Cita libro|autore=Annalisa Borghese|titolo=Il territorio lariano e i suoi comuni|annooriginale=1992|editore=Editoriale del Drago|città=Milano|p=451|capitolo=Vertemate con Minoprio|cid=Borghese}}
*{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Una chiesa tra lago e montagne - A Giovanni Paolo II|annooriginale=1996|editore=La Provincia S.p.A. Editoriale|città=Como-Lecco|cid=chiesa}}
*{{Cita libro|curatore=Touring Club Italiano|titolo=Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano)|url=|annooriginale=1999|editore=Touring Editore|città=Milano|cid=TCI99|ISBN=88-365-1325-5}}
*{{cita libro|Giorgio|Castiglioni|autore2=Ivo Mancini|Colverde da tre comuni a una sola storia|2024|Edizioni Salin|Olgiate Comasco|cid=Castiglioni}}
== Altri progetti ==
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