Unis (faraone): differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{Citazione|I fiori sbocciati dalla pura terra sono Unis [...] ed è Unis al naso del Grande e Potente Dio. Unis brilla come [[Nefertum]] [''dio del profumo''], come il [[fiore di loto]] alla narice di [[Ra]] quando appare ogni giorno all'orizzonte e gli dei vengono purificati al Suo sguardo.|''Testi delle piramidi'', n°264<ref>R. T. Rundle Clark, Myth and Symbol in Ancient Egypt, Thames & Hudson (1978). ISBN 0-500-27112-7. p.67.</ref>}}
{{Monarca
|nome = Unis
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|luogo di morte =
|data di morte = ca. 2350 a.C.<ref>Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003 ISBN 88-452-5531-X. p.468.</ref>
|sepoltura = [[piramide di Unis]]
|luogo di sepoltura = [[Saqqara]]
|casa reale =
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|firma =
|data di sepoltura =
}}{{Citazione|I fiori sbocciati dalla pura terra sono Unis [...] ed è Unis al naso del Grande e Potente Dio. Unis brilla come [[Nefertum]] [''dio del profumo''], come il [[fiore di loto]] alla narice di [[Ra]] quando appare ogni giorno all'orizzonte e gli dei vengono purificati al Suo sguardo.|''Testi delle piramidi'', n°264<ref>R. T. Rundle Clark, Myth and Symbol in Ancient Egypt, Thames & Hudson (1978). ISBN 0-500-27112-7. p.67.</ref>}}
}}
 
{{Bio
|Nome = Unis
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[XXIV secolo a.C.|2350 a.C.]]
|AttivitàEpoca = -2300
|Attività = faraone
|Nazionalità = egizio
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un [[faraone]] appartenente alla [[V dinastia egizia]]
}}
Il suo regno durò tra i 15 e ini 30 anni, nella prima metà del XXIV secolo a.C. succedendo a re [[Djedkara Isesi]], che forse fu suo padre<ref name=":2">Altenmüller, Hartwig (2001). "Old Kingdom: Fifth Dynasty". In Redford, Donald B. The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt, Volume 2. Oxford University Press. pp. 597–601. ISBN 978-0-19-510234-5. p.600.</ref>. Le imprese del suo regno, che fu un periodo di [[crisi economica]], sono poco conosciute. Inoltre la sua epoca fu segnata da una progressiva dispersione del potere fra i governatori locali la quale, unita alla progressiva perdita d'influenza del faraone, contribuirà al collasso dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]], due secoli dopo di Unis. ComeIl haculto osservatofunerario ldi Unis sopravvisse alla fine traumatica dell'egittologoAntico britannicoRegno Tobye Wilkinson,al considerandocaos ldel [[Primo periodo intermedio dell'oscuritàEgitto|Primo delleperiodo informazioniintermedio]]; sulera suoancora regnopraticato durante il [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] (ca. [[XXI secolo a.C.|2050 a.C.]] - [[XVII secolo a.C.|1650 a.C.]]), anche se ciò non impedì ad [[Amenemhat I]] e a [[Sesostri I]] di spogliare parzialmente il suo complesso funerario per riciclarne i significatimateriali. ambiguiIn eparallelo talvoltacon impenetrabiliil delleculto ufficiale, Unis ricevette una certa venerazione popolare, limitata a [[TestiSaqqara]], dellefino piramidialla fine del [[Periodo tardo dell'Egitto|iscrizioniPeriodo tardo]] nella([[664 a.C.]] - [[332 a.C.]]), circa 2000 anni dopo la sua piramide:morte.
 
Come ha osservato l'egittologo britannico Toby Wilkinson, considerando l'oscurità delle informazioni sul suo regno e i significati ambigui e talvolta impenetrabili delle [[Testi delle piramidi|iscrizioni]] nella sua piramide:
{{Citazione|Unis rimane un enigma e un paradosso.|Toby Wilkinson<ref>Toby Wilkinson, Lives of the Ancient Egyptians, Thames & Hudson, Londra 2007. ISBN 978-0-500-05148-1. p.59.</ref>}}
 
{{Citazione|Unis rimane un enigma e un paradosso.|Toby Wilkinson<ref name="Toby Wilkinson 2007. p.59">Toby Wilkinson, Lives of the Ancient Egyptians, Thames & Hudson, Londra 2007. ISBN 978-0-500-05148-1. p.59.</ref>}}
 
==Biografia==
[[File:Unas Elephantine.png|sinistra|miniatura|[[Petroglifo]] di Unis, dei suoi nomi e dei suoi [[Titolatura reale dell'antico Egitto|titoli]] sull'[[Elefantina|Isola Elefantina]]. Disegno di [[Flinders Petrie]].]]
 
=== Famiglia ===
Unis divenne faraone alla morte di Djedkara Isesi, che forse fu suo padre, benché manchino completamente prove in tal senso<ref name=":5">Grimal, Nicolas (1992). A History of Ancient Egypt. Oxford: Blackwell publishing. ISBN 978-0-631-19396-8. p.80.</ref>. La successione avvenne senza contrasti<ref>Baud, Michel (1999). Famille Royale et pouvoir sous l'Ancien Empire égyptien. Tomo 2. Bibliothèque d'étude 126/2. Cairo: Institut français d'archéologie orientale. ISBN 978-2-7247-0250-7. p.563.</ref>. Ebbe almeno due mogli: le regine [[Nebet (regina)|Nebet]] e [[Khenut]], poi sepolte in una imponente doppia mastaba nei pressi della piramide di Unis<ref>Baud (1999), pp.489, 545.</ref>. Nebet fu madre del  ''Figlio del Re, Ciambellano Reale, Sacerdote di  [[Maat]]  e Ispettore per l'[[Geografia dell'antico Egitto|Alto Egitto]]'', il principe Unis-ankh, il quale probabilmente morì intorno all'anno 10 di regno del padre<ref>Onderka, Pavel (2009). The Tomb of Unisankh at Saqqara and Chicago (Diploma). Charles University in Prague, Czech Institute of Egyptology. p.166.</ref>. La paternità di Unis per il principe Unis-Ankh è suggerita dal nome, dal titolo e della presenza della sua tomba nelle vicinanze dei sepolcri di Unis e Nebet; comunque, la questione è dibattuta<ref>Onderka (2009), pp.150, 167-70.</ref>. Sono stati proposti altri due figli per Unis, chiamati Nebkauhor e Shepsespuptah, ma il legame con questi ultimi è ancora più dubbio e discusso<ref name=":0">Onderka (2009), p. 170.</ref>. Verosimilmente, Unis morì senza eredi maschi<ref name=":0" />. Ebbe però almeno cinque figlie: Hemetra Hemi, Khentkaues, Neferut, Nefertkaues Iku, Sesheshet Idut<ref>Baud (1999), pp.496-7, 499, 519, 564-5.</ref>. Non è certa la sua paternità della futura regina [[Iput I]], sposa di re [[Teti (faraone)|Teti]] della [[VI dinastia egizia|VI dinastia]]<ref>Baud (1999), pp.410-11.</ref>.
 
Sulla durata del suo regno le fonti sono abbastanza concordi nell'indicare 30-33 anni. Un monumento rinvenuto nell'isola di [[Elefantina]] potrebbe implicare un viaggio colà per ricevere l'omaggio dei capi [[nubia]]ni. La rappresentazione di una giraffa su un rilievo e la presenza a [[Biblo]] di frammenti di vasi recanti il nome Unis confermano che anche durante il regno di questo sovrano l'[[Egitto]] mantiene rapporti commerciali sia con le zone più interne dell'[[Africa]] che con i paesi dell'[[Mar Mediterraneo|area mediterranea]].
 
Il complesso funerario di Unis, che si trova nella [[necropoli egizia|necropoli]] di [[Saqqara]] presenta, per la prima volta, le lunghe colonne di iscrizioni in [[geroglifici egizi|geroglifico]], con i simboli riempiti di colore azzurro, che sono note come [[Testi delle piramidi]] e che diventeranno comuni durante la [[AnticoVI dinastia Regnoegizia|VI dinastia]].
=== Morte di Unis: il dibattito sulla fine della V dinastia ===
[[File:Abydos KL 05-08 n33.jpg|miniatura|180x180px|[[Cartiglio]] di Unis nella [[Lista di Abido]]. Tempio di [[Seti I]] ad [[Abido (Egitto)|Abido]].]]
Nella sua storia dell'antico Egitto (''Aegyptiaka''), il sacerdote [[Egitto tolemaico|tolemaico]] [[Manetone]] fece coincidere la fine della V dinastia con la morte di Unis<ref name=":6">Grimal (1992), p. 80.</ref>, probabilmente perché Unis morì senza un erede maschio: il principe Unis-Ankh era premorto al padre<ref name=":5" />. Ciò potrebbe aver causato una crisi di successione<ref name=":1" />, sottolineata dal nome personale scelto dal faraone [[Teti (faraone)|Teti]] una volta succeduto a Unis: ''Seheteptawy'', che significa ''Colui Che riconcilia le Due Terre''<ref name=":6" /><ref name=":1" />. La pretesa di Teti sul trono potrebbe essere derivata dal suo matrimonio con [[Iput I]], possibile figlia di Unis<ref>Stevenson Smith, William (1971). "The Old Kingdom in Egypt". In Edwards, I. E. S.; Gadd, C. J.; Hammond, N. G. L. The Cambridge Ancient History, Vol. 2, Parte 2: Early History of the Middle East. Cambridge: Cambridge University Press. pp. 145–207. ISBN 978-0-521-07791-0. p.190.</ref>. Questa evenienza è molto dibattuta, dal momento che l'interpretazione di quei titoli che la renderebbero figlia di Unis è incerta<ref>Iput I ebbe il titolo di ''z3t nswt-bjtj'', che significa letteralmente ''Figlia del re dell'Alto e del Basso Egitto''. Questo titolo potrebbe essere una variante di ''z3t-ntjr'', indicante che fu madre di un re ([[Pepi I]]).</ref><ref>Baud (1999), p. 410-11.</ref>. Comunque, la possibilità che Teti abbia potuto legittimare la sua pretesa al trono sposando un membro della famiglia reale è rifiutata da molti egittologi, fra cui Munro, Dobrev, Baud, Mertz, Pirenne e Robin, i quali non ritengono che il trono dei faraoni fosse trasmissibile per linea femminile<ref>Baud, Michel; Dobrev, Vassil (1995). "De nouvelles annales de l'Ancien Empire Egyptien. Une "Pierre de Palerme" pour la VIe dynastie". Bulletin de l'Institut Francais d'Archeologie Orientale (BIFAO). 95: 23–92.</ref>.
 
A supporto della affermazione di Manetone, la [[Papiro dei Re|Lista regale di Torino]] pone una netta cesura tra Unis e il successore Teti. Benché il Papiro di [[Museo Egizio di Torino|Torino]] non suddivida i faraoni per dinastie, che furono un'invenzione di Manetone, l'egittologo [[Repubblica Ceca|ceco]] [[Jaromír Málek]] ha osservato:
{{Citazione|Il criterio per tale divisione nel Canone di Torino era lo spostamento della capitale e della residenza reale.|Jaromir Malek<ref>Malek, Jaromir (2000a). "The Old Kingdom (c.2160-2055 BC)". In Shaw, Ian. The Oxford History of Ancient Egypt. Oxford University Press. ISBN 978-0-19-815034-3. p.103.</ref>}}
Malek ha così concluso che la capitale dell'Egitto, nota allora con il nome di Inbu-Hedy (''Bianche Mura''), fu sicuramente soppiantata all'epoca da un insediamento più a sud rispetto al palazzo di Unis, situato nella parte meridionale di Saqqara. Nel [[II millennio a.C.]], questi insediamenti diedero infine vita alla grande città di [[Menfi (Egitto)|Menfi]]. A dispetto delle motivazioni che spinsero Manetone a far terminare la V dinastia con Unis, probabilmente gli abitanti dell'Egitto non percepirono un cambiamento particolare nel passaggio da una dinastia all'altra. L'amministrazione dello Stato non accusò segni di disturbo; le carriere dei vari funzionari continuarono normalmente dal regno di Unis a quello di Teti<ref name=":6" />. Siccome è probabile che gli antichi egizi non avessero il concetto di dinastia, la distinzione tra la V e la VI dinastia sarebbe illusoria.
 
== Cambiamenti nella religione e nella regalità ==
I regni di Djedkara Isesi e Unis coincisero con un periodo di profondi mutamenti della antica [[religione egizia]] e della ideologia regale<ref>Goedicke, Hans (1971). Re-Used Blocks from the Pyramid of Amenemhet I at Lisht. New York: Metropolitan Museum of Art, Egyptian Expedition. ISBN 978-0-87099-107-3. p.155.</ref>. Un'analisi statistica condotta sui sigilli d'[[argilla]] recanti il [[Titolatura reale dell'antico Egitto|''nome d'Horus'']] dei faraoni della V dinastia ha suggerito un declino del culto del faraone durante il regno di Unis, che continuò durante il regno del successore Teti, di cui esistono solamente due sigilli<ref>Verner, Miroslav (2001a). "Archaeological Remarks on the 4th and 5th Dynasty Chronology". Archiv Orientální. 69 (3): pp.363-418.</ref>. Questa progressiva carenza di sigilli reali riflette, verosimilmente, un calo dell'influenza del sovrano e della sua presenza nell'amministrazione, a favore del clero e dei governatori locali<ref name=":1">Verner, Miroslav (2001b). "Old Kingdom: An Overview". In Redford, Donald B. The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt, Volume 2. Oxford University Press. ISBN 978-0-19-510234-5. pp. 585–591.</ref>.
 
Nel frattempo, il culto di [[Osiride]] cominciava ad assumere una notevole importanza, fino a sostituire il faraone nel ruolo di garante della vita dei sudditi dopo la loro morte (funzione attribuita, fino a quel momento, al re)<ref name="Altenmüller 2001, p.601">Altenmüller (2001), p.601.</ref>. Come ha osservato l'[[Egittologia|egittologo]] [[Germania|tedesco]] Hartwig Altenmüller:
{{Citazione|L'aldilà non dipendeva più dal rapporto fra l'individuo mortale e il re [...], era invece collegato al suo atteggiamento etico direttamente nei confronti di Osiride. |Hartwig Altenmüller<ref> name="Altenmüller (2001), p.601.<" /ref>}}
Viceversa, il culto di [[Ra]] - intimamente connesso al culto del faraone, che era considerato ''Figlio di Ra'' (''Sa-Ra'') - subì un apparente declino<ref name=":1" />, pur rimanendo il dio supremo del pantheon egizio. Djedkara Isesi e Unis non edificarono alcun tempio per il culto solare, interrompendo una tradizione che aveva impegnato tutti gli altri sovrani della V dinastia, particolarmente devoti a Ra<ref>Verner, Miroslav (2003). Abusir: The Realm of Osiris. The American University in Cairo Press. ISBN 978-977-424-723-1. p.84.</ref>. Inoltre, il nome di Unis e già quello del nonno [[Menkauhor]] non contengono alcun riferimento a Ra, altro fatto assai insolito rispetto alla tradizione stabilita un secolo prima da [[Userkaf]], il quale chiamò il proprio figlio [[Sahura]].
 
== Piramide ==
{{vedi anche|Piramide di Unis}}
[[File:Unas-Pyramide (Sakkara) 13.jpg|miniatura|Rovine della [[piramide di Unas|piramide di Unis]] a [[Saqqara]]. |240x240px]]
Unis si fece edificare una [[Piramide di Unis|piramide]] a nord di [[Saqqara]], fra la piramide di [[Sekhemkhet]] (ca. [[XXVII secolo a.C.|2640 a.C.]]) e il lato sud-occidentale del [[Piramide di Djoser|complesso piramidale di Djoser]] (ca. 2670 a.C.), in simmetria con la più recente piramide di [[Userkaf]] (ca. 2490 a.C.)<ref name=":3">Lehner, Mark (1997). The Complete Pyramids. New York: Thames & Hudson. ISBN 978-0-500-05084-2. p.154.</ref>. Durante l'edificazione, gli operai livellarono la zona coprendo tombe più antiche<ref name=":2" />, fra cui quella del faraone [[Hotepsekhemwy]], fondatore della [[II dinastia egizia|II dinastia]] (ca. 2890 a.C.)<ref name=":3" />. Il nome della piramide era ''Nefer Isut Unis'', che significa ''Belli sono i luoghi di Unis''<ref>Grimal (1992), p.118.</ref>. È la più piccola fra le quelle completate durante l'Antico Regno, con una base di 57.7 metri × 57.7 metri, per un'altezza di 43 metri<ref name=":3" />.
Unis si fece edificare una [[Piramide di Unis|piramide]] a nord di [[Saqqara]] fra la piramide di [[Sekhemkhet]] e il lato sud-occidentale del [[Piramide di Djoser|complesso piramidale di Djoser]] (ca. 2670 a.C.), in simmetria con la più recente piramide di [[Userkaf]].
 
=== ''Testi delle piramidi'' nella piramide di Unis ===
La grande innovazione della piramide di Unis è la prima apparizione dei [[Testi delle piramidi|''Testi delle piramidi'']], fra i più antichi testi religiosi egizi giunti sino a oggi - anche considerando che il linguaggio arcaico di alcune sezioni ne suggerisce l'appartenenza a un'epoca di molto precedente allo stesso Unis<ref>Lehner (1997), pp. 154-5.</ref>. Facendo incidere tali numerose colonne di testo sulle pareti delle sue camere sepolcrali, Unis diede inizio a una tradizione che fu seguita dai re (e da alcune regine) della [[VI dinastia egizia|VI dinastia]], nelle loro piramidi, fino alla fine dell'Antico Regno, due secoli dopo<ref>Allen, James (2001). "Pyramid Texts". In Redford, Donald B. The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt, Volume 3. Oxford University Press. ISBN 978-0-19-510234-5. pp. 95-8.</ref>. Furono incise 283 formule, in [[Geroglifici egizi|geroglifici]] dipinti di blu, sulle pareti del corridoio, dell'anticamera e della camera sepolcrale di Unis; questo insieme costituisce la raccolta più completa di ''Testi delle piramidi'' attualmente conosciuta<ref>Lehner (1997), p. 33.</ref>. Le formule avevano lo scopo di garantire la protezione dei resti del sovrano, infondere nuovamente lo [[Anima (religione dell'antico Egitto)|spirito]] nella sua [[mummia]] e assicurarne l'ascesa tra gli [[Divinità egizia|dei]] dopo aver sconfitto le forze maligne del mondo dei morti, ricongiungendosi infine con il [[Divinità solari|dio-sole]] [[Ra]], reputato il suo padre divino. Facendo scolpire queste formule nelle camere interne della piramide, Unis si assicurava che avrebbe potuto beneficiare del loro magico effetto anche quando il suo culto funerario sarebbe cessato<ref name=":2" />.
 
==[[Liste reali egizie|Liste Reali]]==
{{vedi anche|Liste reali egizie}}
{{Egitto1
|Nome=Waditawy
Riga 102 ⟶ 110:
}}
 
== [[Titolatura reale dell'antico Egitto|Titolatura]] ==
{{vedi anche|Titolatura reale dell'antico Egitto}}
{{Titolaturaegizia
|nomeH= <hiero> wAD-tA:iwtA </hiero>
|traslH=w3d t3 wj
|letturaH=Wadit3wy
|significatoH= Colui che rende fiorenti le Due Terre<br />
|nomeN= <hiero>wAD - m </hiero>
|traslN= w3d m
|letturaN=Wadj em (nebti)
|significatoN=Colui che rende fiorenti Le Due Signore<br />
|nomeG= <hiero>wAD*G5:nbw </hiero>
|traslG= w 3d bik nbw
|letturaG=Wadj bik nebu
|significatoG= Il falco d'oro è fiorente<br />
|nomeGA= <hiero>E34:n-i-s </hiero>
|traslGA=w n i s
Riga 121 ⟶ 130:
|significatoGA=
|nomeR= <hiero> wn - n -i - s </hiero>
|traslR= w n i s
|letturaR=Unis
|significatoR=
Riga 142 ⟶ 151:
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Faraone|<span style="color:black">Signore dell'Alto e del Basso Egitto</span>]]
|immagine = Double crown.svg
|periodo = [[Antico Regno dell'Egitto|Antico Regno]]
Riga 148 ⟶ 157:
|successivo = [[Teti (faraone)|Teti]]
}}
 
== Curiosità ==
* Il gruppo [[brutal death metal]] statunitense [[Nile (gruppo musicale)|Nile]] ha composto una canzone dedicata ad Unis, ''Unas Slayer Of The Gods'' (lunga quasi 12 minuti e presente nell'album ''[[In Their Darkened Shrines]]),'' dove viene raccontato del presunto cannibalismo del faraone egizio. Tra lunghe parti strumentali e voci gutturali molto profonde, i Nile creano un'opprimente atmosfera catacombale, grazie anche all'utilizzo di strumenti antichi tipici degli Antichi Egizi.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* Franco Cimmino, Franco - ''Dizionario delle dinastie faraoniche -'', Bompiani, Milano, 2003 -, ISBN 88-452-5531-X
* [[Alan Gardiner|Gardiner]], Alan - ''La civiltà egizia'', - Oxford University Press 1961 (Einaudi, Torino, 1997) - ISBN 88-06-13913-4
* Smith, W.S. -Smith, ''Il Regno Antico in Egitto e l'inizio del Primo Periodo Intermedio'', -in ''Storia antica del Medio Oriente'', 1,/3, parte seconda, - Cambridge University 1971 (Il Saggiatore, Milano, 1972)
* Wilson, John A. -Wilson, ''Egitto - I Propilei'', volume I, -Monaco di Baviera 1961 (Arnoldo Mondadori, Milano, 1967)
* Federico A. Arborio Mella, - ''L'Egitto dei Faraoni -'', Mursia -, ISBN 88-425-3328-9
* [[Nicolas Grimal|Grimal, Nicolas]], - ''Storia dell'antico Egitto -'', Editori Laterza, Roma-Bari, 2008 -, ISBN 978-88-420-5651-5
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{en}}http://www.digitalegypt.ucl.ac.uk//Welcome.html
* {{en}}http://www.ancient-egypt.org/index.html
* {{de}}http://www.eglyphica.de
 
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{{Portale|antico Egitto|biografie}}