Nuda Veritas: differenze tra le versioni
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'''''Nuda Veritas''''' è un'opera di [[Gustav Klimt]] realizzata nel [[1899]] con la tecnica dell'[[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tela|tela]] (252x56,2 cm). Il dipinto attualmente è conservato presso l
==Il contesto storico dell'opera==
La Vienna degli ultimi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]] era una Vienna decadente che risentiva dell'ipocrita repressione [[Età vittoriana|vittoriana]]. Durante questo periodo l'arte di Klimt per il suo [[erotismo]] e i suoi temi spesso troppo espliciti, si scontrò spesso con molti rifiuti. A causa di queste restrizioni molti artisti sentirono il bisogno di un cambiamento radicale che portò alla cosiddetta Secessione viennese: un'associazione di 19 artisti, tra cui pittori e architetti, che si staccano dall'[[Accademia di belle arti di Vienna|Accademia di Belle Arti]] andando contro il tradizionalismo, il conservatorismo e l'accademismo, per formare un gruppo autonomo dotato di una propria indipendenza e anche di una propria sede, il ''[[Palazzo della Secessione]]''.
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La citazione di Schiller alludeva alle numerose polemiche suscitate dal nuovo corso dell'arte klimtiana, alle quali non poteva sfuggire l'opera della ''Nuda Veritas''. L'unico a sostenere quest'opera fu [[Hermann Bahr]], primo proprietario del quadro. Il pubblico insorgeva contro quest'opera per il suo carattere demoniaco e fatale, tipico delle donne klimtiane, tanto da considerare la ''Veritas'' una ''Iside secessionista'', come disse il critico Hevesi.
Il marcato realismo di questo [[Nudo artistico|nudo]] era molto lontano dall'idea dei nudi idealizzati a cui il pubblico del tempo era abituato, tanto da urtare il perbenismo dei viennesi. Dobbiamo considerare anche che ci troviamo in un periodo in cui il lavoro di [[Sigmund Freud]] faceva della [[sessualità]] e della nudità uno scomodo oggetto di studio. La donna in questione incarna la verità, e il serpente che le cinge le gambe, mettendo in pericolo la sua integrità, sta a simboleggiare ''la verità insidiata dalla [[Bugia|menzogna]] e dall'[[invidia]]''.
Molte letture invece sono state fatte sul significato dello specchio: secondo la più accreditata di queste letture, la donna, rivolgendo lo specchio verso di noi, ci sta esortando a fuggire dalla menzogna rappresentata appunto dalla serpe. In questa esortazione a fuggire dalla menzogna vi leggiamo una dichiarazione d'intenti dell'artista: ''la totale libertà dell'arte che deve dire la verità in quanto espressione della propria epoca''. Menzogna e invidia che attraverso il corpo del serpente “debordano” dalla cornice del quadro con l'intento di cancellare la scritta ''Nuda Veritas'', proprio per esaltare questa lotta della menzogna contro la verità.
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