Nuda Veritas: differenze tra le versioni
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|opera = dipinto
|tecnica = [[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tela|tela]]
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==Il contesto storico dell'opera==
La Vienna degli ultimi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]] era una Vienna decadente che risentiva dell'ipocrita repressione [[Età vittoriana|vittoriana]]. Durante questo periodo l'arte di Klimt per il suo [[erotismo]] e i suoi temi spesso troppo espliciti, si scontrò spesso con molti rifiuti. A causa di queste restrizioni molti artisti sentirono il bisogno di un cambiamento radicale che portò alla cosiddetta
La Secessione Viennese, soprattutto in [[pittura]], non cercava la rottura con l'arte del passato, ma piuttosto cercava di creare una nuova arte austriaca che rispondesse alla esigenze culturali, politiche e sociali del tempo. In particolare fu dal 1907 che tra i pittori si palesò una nuova concezione di arte figurativa che partiva dalla ricerca del maestro Gustav Klimt per poi seguire con i suoi seguaci quali [[Egon Schiele]] e [[Oskar Kokoschka]].
==Le due versioni==
[[File:Klimt - Nuda veritas.jpeg|90px|thumb|left|La prima versione dell'opera apparsa su ''Ver Sacrum'']]
La prima riguarda la scritta collocata nella parte alta del quadro, sopra la testa della donna. Nella prima versione il pittore decise di riportare una citazione dallo scrittore tedesco
La seconda differenza riguarda il [[serpente]] che nella seconda versione troviamo ai piedi della donna, mentre nella prima è assente.
==Descrizione e stile==
[[File:Klimt - Pallas Athene.jpeg|miniatura| Pallas Athene e Nuda Veritas]]
Il quadro si apre con la citazione del filosofo Schiller scritta su fondo d'oro, che ha una funzione di ''cartello introduttivo'' all'opera. Nella parte centrale del dipinto vediamo la figura femminile, protagonista assoluta della rappresentazione, che si mostra allo spettatore in tutta la sua nudità, senza nascondere nulla. Nonostante la ''Veritas'' non abbia un atteggiamento provocatorio, la presenza del serpente ai suoi piedi, dei fiori nei capelli e dello sfondo acquatico quasi evanescente, attribuisce alla figura una carica pericolosa e inquietante. L'incarnato pallido, la chioma rossa
La donna tiene nella sua mano destra uno specchio, rivolto verso lo spettatore. Elemento di collegamento tra la zona occupata dalla donna e la fine del dipinto sono due fiori che si ergono con il loro stelo sottile e lungo che, in qualche modo, ricordano la presenza maschile essendo riconducibili anche a forme spermatozooiche.
==Lettura dell'opera==
La citazione di Schiller alludeva alle numerose polemiche suscitate dal nuovo corso dell'arte klimtiana, alle quali non poteva sfuggire l'opera della ''Nuda Veritas''. L'unico a sostenere quest'opera fu [[Hermann Bahr]], primo proprietario del quadro. Il pubblico insorgeva contro quest'opera per il suo carattere demoniaco e fatale, tipico delle donne klimtiane, tanto da considerare la ''Veritas''
Il marcato realismo di questo [[Nudo artistico|nudo]] era molto lontano dall'idea dei nudi idealizzati a cui il pubblico del tempo era abituato, tanto da urtare il perbenismo dei viennesi. Dobbiamo considerare anche che ci troviamo in un periodo in cui il lavoro di [[Sigmund Freud]] faceva della [[sessualità]] e della nudità uno scomodo oggetto di studio. La donna in questione incarna la verità, e il serpente che le cinge le gambe, mettendo in pericolo la sua integrità, sta a simboleggiare ''la verità insidiata dalla [[Bugia|menzogna]] e dall'[[invidia]]''.
Molte letture invece sono state fatte sul significato dello specchio: secondo la più accreditata di queste letture, la donna, rivolgendo lo specchio verso di noi, ci sta esortando a fuggire dalla menzogna rappresentata appunto dalla serpe. In questa esortazione a fuggire dalla menzogna vi leggiamo una dichiarazione d'intenti dell'artista: ''la totale libertà dell'arte che deve dire la verità in quanto espressione della propria epoca''. Menzogna e invidia che attraverso il corpo del serpente “debordano” dalla cornice del quadro con l'intento di cancellare la scritta ''Nuda Veritas'', proprio per esaltare questa lotta della menzogna contro la verità.
==Bibliografia==
* Ref. 1, Federica Armiraglio, ''Klimt'', Milano, Skira, 2008, ISBN 978-8-8613-0893-0
* Ref.
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==Collegamenti esterni==
{{en}} [https://web.archive.org/web/20120720015020/http://www.theatermuseum.at/en/exhibitions/current-exhibitions/against-klimt/ L'opera sul sito ufficiale del ''Österreichisches Theatermuseum'']
{{Portale|pittura}}
[[Categoria:Dipinti di Gustav Klimt]]
[[Categoria:
[[Categoria:Dipinti a Vienna]]
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