L'Unità: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}{{C|il listone dei giornalisti, pov, non contestualizzato e senza fonti, nonché la lista degli allegati andrebbero scorporati per non appesantire la voce che peraltro è al limite della soglia dei 125kb e manca pure di fonti|giornalismo|giugno 2025}}
{{nota disambigua}}
{{titolo minuscolo}}
{{Testata giornalistica
|nome = l'Unità
|logo = L'Unità logo trasparente.png
|paesestato = {{ITA}}
|larghezza logo = 200px
|statocodlingua = it
|paese = {{ITA}}
|codlingua =
|lingua = [[lingua italiana|Italiano]]
|periodicità = [[Quotidiano]]
|genere = Quotidiano politico
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|data-resa = aprile 2014
|sede = Via di Pallacorda 7, [[Roma]]
|partito = [[Partito Comunista Italiano]] 1924-1991 [[Partito Democratico della Sinistra ]] 1991-1998 [[Democratici di Sinistra]] 1998-2007 [[Partito Democratico]] 2015-2017 [[indipendente]] 2023-ora
|proprietà = Società editrice l'Unità (1944-1994)<br />L'Arca (1994-1998)<br />L'Unità editrice multimediale (1998-2000)<br />Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A. (2001-2014)<br /> Nuova società Unità srl (2015-2022)<ref>Presidente [[Chicco Testa]].</ref><br /> Romeo editore srl (dal 2022)<ref name="acquistano">{{Cita web|url=https://www.primaonline.it/2022/11/22/366621/romeo-e-sansonetti-acquistano-la-testata-lunita-per-rilanciarla-a-inizio-2023/|titolo=Romeo e Sansonetti rilanciano L’Unità. Il Riformista cerca direttore in “area Calenda”|data=22 novembre 2022}}</ref>
 
|direttore = [[Piero Sansonetti]]
|condirettore =
|vicedirettore =
|redattore capo =
|collocazione = [[sinistra (politica)|Sinistra]]
}}
 
'''''l'Unità''''' è un quotidiano politico italiano, fondato il 12 febbraio 1924 da [[Antonio Gramsci]]. Storico quotidiano [[comunismo|comunista]] italiano e giornale del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], successivamente ha abbracciato gradualmente posizioni più moderate e riformiste in seguito alle evoluzioni del partito di riferimento, spostandosi progressivamente su posizioni [[Socialismo democratico|socialiste democratiche]] e [[Socialdemocrazia|socialdemocratiche]].

Durante il periodo della segreteria Renzi, il giornale si era spostato su posizioni [[Liberalismo sociale|socio-liberali]], salvo poi, in seguito alla riapertura nel 2023, tornare ad assumere posizioni socialdemocratiche.<ref name=":4" /> A partire dal 2000 il giornale ha sospeso le pubblicazioni in tre occasioni, per poi tornare ogni volta in edicola grazie a nuovi editori.
 
Fondato come organo ufficiale del [[Partito Comunista Italiano]] (1924-1991), in seguito lo è stato anche dei partiti suoi successori: [[Partito Democratico della Sinistra]] (1991-1998), [[Democratici di Sinistra]] (1998-2007), [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] (2015-2017).<ref name=pagina>{{cita web|url=http://archivio.unita.it/esploso.php?vperiodo=1&dd=02&mm=01&yy=2007&ed=Nazionale&nn=|titolo=L'Unità del 2 gennaio 2013|sito=Archivio telematico de l'Unità|accesso=14 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140717153523/http://archivio.unita.it/esploso.php?vperiodo=1&dd=02&mm=01&yy=2007&ed=Nazionale&nn=}} p. 29</ref>
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Il 27 agosto 1927 esce il primo numero dell'edizione clandestina del giornale dopo solo sette mesi dalla chiusura, la sede è a [[Lilla (Francia)|Lilla]] ([[Francia]]) in 40, Rue d'Austerlitz grazie al nuovo direttore, l'avvocato [[Riccardo Ravagnan]].
In seguito verrà pubblicato anche in [[Italia]] a [[Torino]], Milano, [[Roma]].
 
Il 1º luglio 1942 ''l'Unità'' ritorna in Italia, seppure in clandestinità.<ref>{{cita pubblicazione | autore = [[Luigi Longo]] | titolo = L'Unità clandestina (1942-45), specchio della lotta partigiana | rivista = [[Il Calendario del Popolo]] | volume = 64 | numero = 740 | data = Aprile 2009 | editore = [[Nicola Teti Editore]] | città = Milano}}</ref> La diffusione clandestina de ''l'Unità'' prosegue per tutta la [[seconda guerra mondiale]] e con l'arrivo degli alleati dal 6 giugno 1944 riprende a Roma la pubblicazione ufficiale del giornale. Il nuovo direttore è [[Celeste Negarville]].
 
=== La ricostruzione ===
Il 2 gennaio 1945 il giornale esce dalla clandestinità dopo quasi vent'anni e sposta la sua sede in via IV Novembre a Roma, nella parte d'Italia da poco liberata dagli Alleati, e il nuovo direttore è [[Velio Spano]], iscritto al PCI da vent'anni e combattente partigiano e direttore dell'edizione meridionale del quotidiano.
 
Dopo la Liberazione, escono nel 1945 l'edizione genovese, quella milanese e quella torinese. Nei primi mesi del 1945 i responsabili dell'edizione di Torino del quotidiano sono [[Ludovico Geymonat]] e [[Amedeo Ugolini]]; tra i collaboratori del quotidiano ci sono [[Davide Lajolo]], [[Ada Gobetti]], [[Cesare Pavese]], [[Italo Calvino]], [[Elio Vittorini]], [[Aldo Tortorella]], [[Paolo Spriano]], [[Luigi Cavallo]], [[Augusto Monti]], [[Massimo Mila]], [[Raimondo Luraghi]], [[Massimo Rendina]], [[Raf Vallone]], [[Armando Crispino]].
 
Nel 1945 si tiene a [[Mariano Comense]] la prima festa di diffusione del quotidiano, la [[Festa de l'Unità]]. Il giornale crea una vasta rete di diffusione casa per casa della sua edizione domenicale; nei giorni "speciali" (25 aprile, 1º maggio) la tiratura supera il milione di copie.
{{Approfondimento
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* [[Umberto Ranieri]]
* Pietro Reichlin
* [[Rock Reynolds]]<ref>[https://archivio.unita.news/assets/main/2011/09/26/page_034.pdf Firma sull'articolo del 26 settembre 2011 a pagina 34] unita.news</ref>
* [[Rock Reynolds]]
* [[Enzo Risso]]
* [[Mario Rodriguez (politologo)|Mario Rodriguez]]
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== Collegamenti esterni ==
* https://www.archivipci.it/periodici/lunita-quotidiano-degli-operai-e-dei-contadini/ (digitalizzazione dal 1924 al 1939){{collegamenti esterni}}
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://archive.org/details/lunita_newspaper?tab=collection|titolo=l'Unità - Archivio storico}} (servizio gratuito, senza abbonamento)