Pietra artificiale: differenze tra le versioni
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La '''pietra artificiale''' è un materiale edilizio che imita la [[pietra]] in elementi decorativi.
L'uso dei materiali artificiali risale almeno al [[Rinascimento]], quando si tentava di creare decorazioni plastico-architettoniche più resistenti e a minor prezzo. Tipico era l'uso di [[stucco|stucchi]] imitanti la pietra modellati su una base ("ossatura") in laterizio, molto diffusi nel periodo Barocco e creati con malte di [[calce aerea]].
A fine dell'Ottocento le malte cementizie ebbero un vero e proprio picco di utilizzo in architettura, divenendo più usate della pietra stessa ad esempio nelle decorazioni dei palazzi civili, soprattutto nel casi di [[bugnato|bugnati]] che coprivano ampie superfici. Tra i vantaggi c'erano la possibilità di creare elementi più sporgenti, la possibilità di colorare la malta in fase di lavorazione (e non tinteggiarla dopo la stesura, risparmiando tempo e migliorando la durata futura), per una maggiore resistenza al degrado e, soprattutto, un costo inferiore a quello del materiale lapideo.
Le formule per la preparazione delle malte "plastiche" con cementi e calce sono innumerevoli e spesso venivano gelosamente custodite dalle famiglie artigiane.
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==Bibliografia==
* Marco Cavallini e Claudio Chimenti, ''Pietre e marmi artificiali'', Alinea, Firenze 2000.
== Voci correlate ==
* [[Materiale da costruzione]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|ingegneria|materiali|scienze della Terra}}
[[Categoria:Materiali edilizi]]
[[Categoria:Pietra]]
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