Fortezza Vecchia: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
[[Immagine:Fortezzavecchia2.JPG|thumb|right|190px|Il bastione della Capitana e il Mastio di Matilde]]
{{struttura militare
<!--template semplificato-->
|Struttura = Fortezza
|Nome = Fortezza Vecchia
|Immagine = Livorno - Fortezza Vecchia.jpg
|Didascalia = Veduta della fortezza
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione = {{IT-TOS}}
|Città = Livorno
|Tipologia =
|Inizio costruzione = XVI secolo, integrando strutture medievali
|Termine costruzione = continue modifiche fino al XX secolo
|Altezza =
|Demolizione =
|Condizione attuale =
|Utilizzatore = {{simbolo|Flag_of_the_Republic_of_Pisa.svg}} [[Repubblica di Pisa]]<br /> {{simbolo|Flag of Genoa.svg}} [[Repubblica di Genova]]<br/> {{simbolo|Flag of John the Baptist.svg}} [[Repubblica di Firenze]]<br />{{simbolo|FlorenceCoA.svg}} [[Ducato di Firenze]]<br />{{Bandiera|Granducato di Toscana|nome}}
|Azioni di guerra =
|Ref = S. Ceccarini, La Fortezza Vecchia, in "Il Pentagono", nn. 4-5, aprile-maggio 2009.
}}
 
La '''Fortezza Vecchia''' è una [[fortezza|fortificazione]] che si erge a margine del [[Porto di Livorno|Porto Mediceo]] di [[Livorno]].
 
Essa, frutto di rimaneggimentirimaneggiamenti e ricostruzioni nel corso dei secoli, racchiude in se' l'intera storia della città, dalle origini fino ai giorni odierni.
 
==Storia==
===Origini===
[[File:Raccolta delle piu belle vedute della citta e porto di Livorno - btv1b85950967 (20 of 32).jpg|thumb|left|La fortezza in una [[incisione]] del 1783]]
[[File:Livorno, fortezza vecchia, quadratura dei pisani, torre quadrata e mastio di matilde, 01.jpg|thumb|left|Quadratura dei Pisani, resti della torre quadrata e mastio di Matilde]]
 
Sin da epoche [[Preistoria|preistoriche]],remote la zona della Fortezza Vecchia fu interessata da numerosi insediamenti, dei quali ancor oggi restano alcune testimonianze, quali ad esempio i resti di un abitato di capanne risalenti al passaggio tra l'[[Età del bronzo]] e l'[[Età del ferro]], al di sopra dei quali si trova uno strato di reperti di epoca [[Civiltà etrusca|etrusca]] e [[Storia romana|romana]].<ref>L. Cauli, G. Messeri, M. Taddei (a cura di), ''Archeologia e Territorio Livornese. Atti II Seminario'', Livorno 2003, p.42.</ref>
In età [[Medioevo|medioevale]] il nucleo originario della Fortezza era costituito da una torre quadrata posta ai margini di [[Porto Pisano]], il grande scalo portuale che si estendeva tra Pisa e l'allora villaggio labronico.
Successivamente, a breve distanza dalla prima, fu innalzata una seconda torre a pianta circolare, che la tradizione vuole costruita per volontà della Contessa [[Matilde di Canossa]], pur senza effettivi riscontri storici.
Dopo la seconda metà del [[XIV secolo|Trecento]] le due torri furono unite da una cinta muraria voluta dalla [[Storia di Pisa|Repubblica di Pisa]], la cosiddetta Quadratura dei Pisani (o Rocca Nuova), probabilmente in sostituzione di una posteriore palizzata lignea.
 
In età [[Medioevo|medioevale]] il nucleo originario della fortezza era costituito da una torre quadrata posta ai margini di [[Porto Pisano]], il grande scalo portuale che si estendeva tra [[Pisa]] e l'allora villaggio labronico. Tale manufatto, sia pure sbassato nella sua altezza è ancora visibile.
La Fortezza vera e propria risale tuttavia al [[XVI secolo]], quando i [[Medici]], divenuti padroni del Castello di Livorno, avviarono un'importante trasformazione delle strutture preesistenti.
Successivamente, a breve distanza dalla prima, fu innalzata una seconda torre a pianta circolare, che la tradizione vuole costruita per volontà di [[Matilde di Canossa]], pur senza effettivi riscontri storici.
I lavori furono avviati nel [[1519]] su progetto di [[Antonio da Sangallo il Vecchio]] e si conclusero nel [[1534]], come riportato in una lastra commemorativa conservata all'interno dello stesso fortilizio.
Dopo la seconda metà del [[XIV secolo|Trecento]] le due torri furono unite da una [[Mura di Livorno#Le mura pisane|cinta muraria]] voluta dalla [[Repubblica di Pisa]], la cosiddetta "''Quadratura dei Pisani''" (o "Rocca Nuova"), probabilmente in sostituzione di una precedente palizzata lignea.
 
[[File:Livorno, fortezza vecchia, mastio di matilde, esterno 01.jpg|thumb|left|Mastio visto dall'interno della fortezza]]
Pochi anni dopo, il Granduca [[Cosimo I de' Medici]] volle realizzarvi un palazzo per farne la sua residenza durante le sue frequenti visite alla città; l'edificio, completato intorno al [[1546]], sorgeva sopra la Quadratura dei Pisani e dominava per la sua imponenza il profilo della Fortezza.
La Quadratura dei Pisani fu eretta intorno al [[1377]], benché alcuni storici la facessero risalire alla costruzione delle mura di Livorno castello ([[1392]]). Fu detta, appunto, anche "Rocca Nuova" per distinguerla dalla "Rocca Vecchia", una fortificazione quadrata non distante dall'attuale Fortezza Vecchia, nell'area in cui ora sorge il [[Monumento dei Quattro mori]]. Secondo alcuni fu costruita dai pisani Puccio di Landuccio e Francesco di Giovanni Giordani. Con il "Mastio di Matilde" adiacente aveva funzione di cittadella sul mare a difesa dell'ingresso meridionale di quanto restava dell'insabbiato Porto Pisano e della limitrofa cala labronica (Pamiglione). Era quindi la sede della guarnigione del porto, venendo successivamente inglobata nella Fortezza Vecchia.
 
La Quadratura era costituita da una fortificazione di forma quasi quadrata, misurando i suoi lati circa metri 25x25x28x18 e composta da una serie di alloggi e locali ad uso di magazzini ed aveva un livello medio sul mare di circa 4,80 metri. Le mura in mattoni, come si vedono ancora oggi, erano merlate con i [[cammino di ronda|camminamenti della ronda]] in giro.
Il suo successore, [[Francesco I de' Medici|Francesco I]], innalzò invece una palazzina rivolta verso il mare e, sul lato opposto, una piccola cappella dedicata a [[San Francesco d'Assisi|San Francesco]], dove nel [[1606]] si svolsero le solenni cerimonie per l'elevazione di Livorno al rango di Città.
 
Nel [[1405]], quando Livorno passò sotto il potere della [[Repubblica di Genova]], vi furono costruiti tre fortini sui tre lati del mare per alloggiarvi le bombarde ed altre bocche da fuoco su tutti i lati; inoltre, le mura sul lato di terra vennero rastremate e rinforzate all'esterno con scarpate per sostenere il fuoco nemico, mentre la merlatura fu sostituita da merloni stondati, tagliati nel parapetto, più adatti a deviare i colpi delle bombarde e spingarde. Attualmente costituisce l'avancorpo aggettante verso il mare su cui s'innesta il bastione della Canaviglia alla Bocca della Darsena. Vi si accede dall'ingresso attualmente usato per le visite turistiche.
Con la fine della dinastia medicea e il passaggio del [[Granducato di Toscana]] ai [[Lorena (dinastia)|Lorena]], la Fortezza divenne sede di una caserma.
Durante l'occupazione francese, alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], i [[Bastione|bastioni]] furono sopraelevati con l'apertura di numerose e caratteristiche bocche per i [[cannone|cannoni]].
 
===La fortezza===
Parzialmente adibita a prigione e inglobata successivamente nell'area doganale del porto, la Fortezza, negli anni che vanno dalla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] ai primi decenni del [[XX secolo|Novecento]], subì numerose modifiche con l'apertura di nuovi varchi interni.
[[File:Fortezza Vecchia, Livorno.JPG|thumb|Il [[bastione]] della Capitana e il [[Maschio (architettura)|Mastio]] di Matilde]]
[[File:Livorno Fortezza Vecchia bastione della Canaviglia 05 @chesi.JPG|thumb|Bastione della Canaviglia]]
 
La fortezza vera e propria risale al [[XVI secolo]], quando i [[Medici]], divenuti padroni del castello di Livorno, avviarono un'importante trasformazione delle strutture preesistenti.
La [[seconda guerra mondiale]] causò danni ingentissimi, distruggendo quasi completamente il Palazzo di Cosimo e la maggior parte degli edifici presenti sugli spalti, ad esclusione del possente Mastio di Matilde.
I lavori iniziarono nel [[1519]] su progetto di [[Antonio da Sangallo il Vecchio]] e si conclusero nel [[1534]], sotto il duca [[Alessandro de' Medici (duca di Firenze)|Alessandro de' Medici]], come riportato in una lastra commemorativa ancora conservata sulle mura dello stesso fortilizio (''Alex. Med. Dux Flor. Anno D. 1534, die prima Aprilis W. Semper'').
A partire dagli [[Anni_1970|anni settanta]] è stato avviato un impegnativo programma di restauro, che ha recentemente riconsegnato gran parte della Fortezza alla cittadinanza.
 
Pochi anni dopo, il granduca [[Cosimo I de' Medici]] volle realizzarvi un palazzo per farne la propria residenza durante le sue frequenti visite alla città; l'edificio, completato intorno al [[1546]], sorgeva al di sopra della "Quadratura dei Pisani" e dominava per la sua imponenza il profilo della fortezza. Lo stesso granduca volle edificare, all'esterno della fortificazione, una residenza per il suo seguito (attuale [[Palazzo Mediceo]]).
 
Il suo successore, [[Francesco I de' Medici|Francesco I]], innalzò invece una palazzina rivolta verso il mare e, sul lato opposto, una piccola cappella dedicata a [[San Francesco d'Assisi|san Francesco]], dove nel [[1606]] si svolsero le solenni cerimonie per l'elevazione di Livorno al rango di città.<ref>La cappella, restaurata, è stata riconsacrata nell'anno [[2007]].</ref>
 
Con la fine della dinastia medicea e il passaggio del [[Granducato di Toscana]] ai [[Lorena (dinastia)|Lorena]], la Fortezza Vecchia divenne sede di una caserma militare (1769) per nobili, al fine di formarli ufficiali dell'esercito toscano. Successivamente diviene l'alloggio degli ultimi schiavi e "bonavoglie" liberati dopo la soppressione del Bagno penale.
Durante l'occupazione napoleonica, i [[Bastione|bastioni]] furono sopraelevati con un alto muro di coronamento con feritoie per fucileria e l'apertura di numerose e caratteristiche bocche per i [[cannone|cannoni]]. Nello stesso periodo sulla sommità del Mastio fu posto un telegrafo visivo.
 
Parzialmente adibita a prigione (vi sarà recluso per breve tempo anche [[Francesco Domenico Guerrazzi]]) e inglobata successivamente nell'area doganale del porto, la fortezza, negli anni che vanno dalla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] ai primi decenni del [[XX secolo|Novecento]], subì numerose modifiche con l'apertura di nuovi varchi interni ed esterni alla cortina muraria.
 
La [[seconda guerra mondiale]] causò danni ingentissimi, distruggendo quasi completamente il Palazzo di Cosimo e la maggior parte degli edifici presenti sugli spalti, ad esclusione del possente [[Maschio (architettura)|Mastio]] di Matilde.
A partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]] è stato avviato un impegnativo programma di restauro, che ha riconsegnato gran parte della complesso alla cittadinanza.
 
==Descrizione==
[[File:Livorno Fortezza Vecchia courtyard 01 @chesi.JPG|thumb|left|Piattaforma centrale e chiesa di San Francesco]]
 
La Fortezza Vecchia presenta una forma asimmetrica ed è costituita da tre bastioni (l'Ampolletta rivolto verso la città, la Canaviglia verso il porto e la Capitana verso nord est), sebbene inizialmente ne fosse previsto anche un quarto rivolto a nord ovest, verso il mare aperto. I bastioni che, come le cortine murarie, sono rivestiti in mattoni hanno la caratteristica forma "a cuore" sperimentata dai fratelli Sangallo. Sugli angoli dei bastioni della Canaviglia e dell'Ampolletta, ora sostituiti da copie in marmo, erano apposti due grossi mascheroni in bronzo in forma di teste leonine (attualmente esposti nell'ingresso del [[Palazzo Granducale (Livorno)|Palazzo Granducale]]), opera di [[Pietro Tacca]] ed allievi, alle cui campanelle venivano ormeggiate le galee capitane dei [[Ordine di Santo Stefano Papa e Martire|cavalieri di Santo Stefano]].
La Fortezza Vecchia presenta una forma asimmetrica ed è costituita da tre bastioni, sebbene in origine ne fosse previsto anche un quarto rivolto verso il mare aperto.
I danni riportati nell'ultimo conflitto bellico hanno cancellato gran parte delle costruzione presenti all'interno, ma hanno lasciato sostanzialmente intatta la cortina muraria cinquecentesca.
Per migliorare l'accessibilità dell'interno, i restauratori hanno istallato una caratteristica passerella metallica, che copre l'intero perimetro del fortilizio, permettendo una suggestiva vista dall'alto anche della Quadratura dei Pisani e della annessa torre quadrata.
 
In origine si accedeva al complesso fortificato solo via mare, grazia anche allo scavo di un canale tra il 1522 e il 1523 in modo da isolarlo completamente. Una piccola chiatta, trainata da una fune tesa tra la fortezza e l'antico scalo, ancora esistente della scomparsa Piazza S. Trinita, conduceva all'ingresso est, in adiacenza all'[[Orecchione (architettura)|orecchione]] del bastione dell'Ampolletta. Sbarcati al piccolo attracco, ci si trova di fronte ad un imponente portale incassato nella scarpata muraria. Il suo arco è ornato da [[pietra di Vada|pietre di Vada]] tagliate a cuneo per adeguarle alla strombatura; l'ingresso è chiamato "Porta del Duca". Sopra al portone un'iscrizione marmorea con stemma mediceo riporta il motto del duca Alessandro: "Sotto una fede et legge un Signor solo". Oltre il robusto portone si apre una galleria coperta con una caditoia centrale al soffitto ed una saracinesca in ferro per la difesa. Vi si trovava il posto di guardia e immediatamente dopo il "Cortile d'Arme" a pianta quadrata.
Una rampa conduce poi alla galleria inferiore che si apre lungo la Darsena Vecchia e che collega tra loro i bastioni dell'Ampolletta e della Canaviglia; una seconda galleria parte invece dalla Canaviglia e si insinua fino alla Quadratura dei Pisani, mentre un terzo passaggio si sviluppa sul lato settentrionale del forte.
 
[[File:Livorno, fortezza vecchia, bastione ampolletta, interno, sala a calotta 01.jpg|thumb|Interno del bastione dell'Ampolletta]]
[[File:Livorno, fortezza vecchia, galleria cannoniera 03.jpg|thumb|La galleria cannoniera]]
 
Infatti, oltre questo ingresso, rivolto verso la città, sono identificabili ancora oggi i resti del cortile di guardia porticato, composto da [[Pilastro|pilastri]] ottagonali e [[Arco (architettura)|archi a tutto sesto]]. Da qui una rampa, ad uso dei cavalli e [[carriaggi]], fiancheggiata da scalini per i pedoni, conduce al piano superiore della fortezza, dominato dal [[Maschio (architettura)|Mastio]] di Matilde, dal Palazzo di Francesco I e da altri edifici minori, compresa la chiesa di San Francesco. Quest'ultima, un tempo inglobata all'interno di una costruzione più grande, è attualmente preceduta da una incongrua facciata realizzata a seguito delle devastazioni belliche.
Sul piazzale affacciavano anche gli alloggi della guarnigione, che potevano ospitare fino a cinquemila persone, il palazzo di Cosimo I e la cisterna dell'acqua, purificata con un ingegnoso sistema di filtraggio naturale.
 
Da questo livello, un'altra rampa porta poi alla galleria inferiore che si apre lungo le mura prospicienti la Darsena Vecchia e che collega tra loro i bastioni dell'Ampolletta e della Canaviglia; una seconda galleria parte invece dalla Canaviglia e si insinua fino alla Quadratura dei Pisani, mentre un terzo passaggio si sviluppa sul lato settentrionale del forte.
Esse, oltre ad essere utilizzate per la distribuzione e il deposito delle attrezzature, servivano per il controllo dei danni subiti durante i conflitti a fuoco.
 
Caratteristico inoltre è il Bastione della Capitana, al cui interno si trovava una polveriera che esplose durante l'ultima guerra mondiale, causando una traslazione verticale del bastione stesso e il crollo parziale della [[Volta (architettura)|volta]] di copertura interna.
 
Infine, all'interno del Mastio di Matilde, sono conservati alcuni stemmi dei comandanti che hanno prestato servizio nella fortezza che in origine erano chiamati ''Sopracciò della Fortezza''; tali stemmi sono quelli sopravvissuti alle distruzioni dei Francesi del [[1799]]. Qui era situata anche una cappella affrescata, dove, nel maggio del [[1790]], si tenne una prima messa.
==Bibliografia==
 
I danni riportati nell'ultimo conflitto bellico hanno cancellato gran parte delle costruzioni presenti all'interno, ma hanno lasciato sostanzialmente intatta la cortina muraria cinquecentesca.
* G. Piancastelli Politi Nencini (a cura),'' La Fortezza Vecchia, difesa e simbolo della città di Livorno'', Cinisello Balsamo (Milano) 1995.
Per migliorare l'accessibilità dell'interno, i restauratori hanno installato una caratteristica passerella metallica, che copre l'intero perimetro del fortilizio, permettendo una suggestiva vista dall'alto anche della "Quadratura dei Pisani" e della annessa torre quadrata.
 
== Curiosità ==
[[File:Fortezza Vecchia, Livorno 1.JPG|thumb|left|Il [[Palazzo Mediceo]] visto dal bastione della Canaviglia]]
 
Una tradizione locale, riportata da [[Giuseppe Vivoli]] nei suoi "Annali" della città, racconta che all'interno della fortezza si trovasse un'antichissima iscrizione che diceva: "Io Coscetto da Colle fui il primo a salire sulle mura di Gerusalemme", alludendo alla prima Crociata in Terrasanta.<ref>G. Vivoli, ''Annali di Livorno'', tomo I, Livorno 1842, p. 51.</ref> Tale racconto è storicamente infondato, poiché se tale targa venisse reperita sarebbe in assoluto la prima iscrizione conosciuta in italiano volgare e, poiché al tempo delle Crociate la fortezza non era ancora costruita, si sarebbe, caso mai, trovata originariamente nell'antica torre quadrata, inglobata nella Quadratura dei Pisani.
 
I comandanti della fortezza erano tenuti anche al controllo del porto antistante e ad osservare il rigido protocollo delle precedenze dei saluti di artiglieria in occasione di visite di sovrani o personalità politiche che giungevano in città via mare. Ad esempio, per i papi, o imperatori si dovevano sparare 60 "masti" e tutta l'artiglieria a palla, per le imperatrici, re e regine si salutava con 40 masti e tutta l'artiglieria, per gli alti prelati della Chiesa, i principi imperiali o reali, gli elettori dell'impero ed altri sovrani un saluto di 30 masti e 20 salve di cannone e al momento dello sbarco a terra di nuovo 20 masti e 14 tiri di salve, ecc.
 
Il 17 ottobre [[1600]], accolta con archi di trionfo, colpi a salve delle artiglierie e con festose acclamazioni della popolazione la principessa [[Maria de' Medici]], uscendo dalla Porta del Soccorso della Fortezza, si imbarcava sulla galera "Capitana" sontuosamente addobbata per l'occasione e partiva per la Francia, quale nuova consorte del re [[Enrico IV di Francia|Enrico IV di Borbone]].
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* S. Ceccarini, ''La Fortezza Vecchia'', in "Il Pentagono", nn. 4-5, aprile-maggio 2009.
* G. Piancastelli Politi Nencini (a cura di),'' La Fortezza Vecchia, difesa e simbolo della città di Livorno'', Cinisello Balsamo (Milano) 1995.
* G. Piombanti, ''Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno'', Livorno 1903.
* G. Vivoli, ''Annali di Livorno'', Livorno, 1974, 1976 (ristampa anastatica).
 
==Voci correlate==
*[[Mura di Livorno]]
 
*[[Livorno]]
*[[Fortezza Nuova]]
*[[Torri costiere del Granducato di Toscana]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/FortezzaVecchiaLivorno.html|Scheda sul sito dell'Istituto e Museo di Storia e della Scienza}}
*{{cita web|https://www.academia.edu/8544746/La_Fortezza_Vecchia_di_Livorno_parte_I_e_II_|S. Ceccarini, ''La Fortezza Vecchia'', in "Il Pentagono", nn. 4-5, aprile-maggio 2009}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|Livorno}}
 
[[Categoria:ArchitettureTorri costiere del Granducato di LivornoToscana|Vecchia, Fortezza]]
[[Categoria:Torri costiere della provincia di Livorno]]
[[Categoria:Fortezze di Livorno|Vecchia]]
[[Categoria:Architetture di Antonio da Sangallo il Vecchio]]
[[Categoria:Fortezze medicee]]