Orazio Petruccelli: differenze tra le versioni

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|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 1819 ottobreaprile 1914
|Nato_a = [[Potenza (Italia)|Potenza]]
|Data_di_morte = 24 settembre 1943
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|LuogoNascita = Potenza
|LuogoNascitaLink = Potenza (Italia)
|GiornoMeseNascita = 1819 ottobreaprile
|AnnoNascita = 1914
|LuogoMorte = Argostoli
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== Biografia ==
Nacque a Potenza il 1819 ottobreaprile 1914,<ref name=M3p48/> figlio di Vincenzo e Eleonora Correale, e dopo aver conseguito la laurea in [[EconomiaScienze e commercioPolitiche]] si arruolò nell'[[Arma dei Carabinieri]] come allievo nella Legione di [[Roma]].<ref name=M3p48/> A causa di una grave malattia abbandono la vita militare, entrando come funzionario presso la filiale della [[Banca d'Italia]] di [[Napoli]].<ref name=M3p48/>
 
Dopo l'entrata in [[seconda guerra mondiale|guerra]] dell'Italia, il 10 giugno [[1940]], si arruolò volontario come [[Sottotenente|sottotenente di complemento]], chiedendo di essere destinato in zona di [[guerra]].<ref name=M3p48/> Il 23 marzo 1943 fu inviato alla 2ª Compagnia del 7º Battaglione Mobile Carabinieri, assegnata alla 33ª Divisione di fanteria "Acqui" di stanza sull'[[isola]] di [[Cefalonia]].<ref name=M3p48/> Dopo la proclamazione dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio dell'8 settembre]] [[1943]] la [[Divisione (unità militare)|divisione]] decise di resistere ai [[Germania nazista|tedeschi]]. Durante le trattative incorse tra il comandante della divisione, generale [[Antonio Gandin]], e i comandi della [[Wehrmacht]], la mattina del giorno 14 egli riunì una ventina di uomini fedeli deciso ad arrestare il generale Gandin per tradimento.<ref group=N>Dichiarazione resa dai CC.RR. Francesco Scanga e Attilio Appetecchi il 31 ottobre 1944.</ref> Il piano fallì in quanto Gandin, oggetto di un attentato da parte di un carabiniere,<ref group=N>Secondo la testimonianza dei CC.RR. Scanga e Appetecchi, un carabiniere, presumibilmente un certo Nicola Tirono, aveva lanciato una [[bomba a mano]] contro Gandin mentre questi scendeva dalla macchina, ma fortunatamente l'ordigno non era esploso.</ref> aveva messo a guardia del suo comando un reparto di fanteria armato di mitragliatrici. In quello stesso frangente, sfidando un picchetto armato tedesco, egli ammainò la bandiera germanica issata oltraggiosamente nella piazza di [[Argostoli]], innalzando nuovamente quella italiana.<ref name=M3p49>{{Cita|Matassini 2013|p. 49}}.</ref>
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* {{cita libro|autore=Gerhard Schreiber|titolo=Die italienischen Militärinternierten im deutschen Machtbereich (1943-1945)|editore=R.Oldenbourg Verlag Gmbh|città=Munchen|anno=1990|lingua=de|isbn=3-486-59560-1|cid=Schreiber 1990}}
* {{cita libro|autore=Mario Torsiello|titolo= Le Operazioni delle Unità Italiane nel settembre-ottobre 1943|editore= Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito|città=Roma|anno=1975|cid=Torsiello 1975}}
* Giancarlo Barbonetti, (2023) ''Oltre il dovere – I Carabinieri decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, Roma,''. Ente Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, 2023,Roma. ISBN 9788889242575.
 
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