Open Space Technology: differenze tra le versioni
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'''Open Space Technology''' ('''OST''') è una metodologia di lavoro che permette, all'interno di qualsiasi tipo di [[organizzazione]], di creare [[gruppo di lavoro|gruppi di lavoro]] (''workshop'') e [[riunione|riunioni]] (''meeting'') particolarmente ispirati e produttivi, in cui i partecipanti sono invitati a concentrarsi su uno specifico obiettivo. Sperimentato in differenti Paesi del mondo, viene impiegato nella gestione di gruppi di lavoro, composti da un minimo di 5 a un massimo di 2000 persone, nel corso di conferenze della durata di poche giornate.<ref name="what-is-ost">{{Cita web|url=http://www.openspaceworld.org/wp2/what-is|autore=Michael Herman|titolo=What Is Open Space Technology?|editore=Open Space World|lingua=en|accesso=13 aprile 2025}}</ref>
Il metodo OST fu ideato dal sacerdote [[Chiesa episcopale (Stati Uniti d'America)|episcopale]] Harrison Owen nei primi [[anni 1980]] come alternativa alle conferenze pianificate in anticipo, in cui gli organizzatori delle conferenze selezionavano in anticipo i relatori e gli orari venivano spesso programmati con mesi di anticipo. Nel metodo OST, infatti, l'ordine del giorno e il programma delle presentazioni, dei relatori e degli argomenti non vengono stabiliti a priori, ma sono decisi dai partecipanti nel momento in cui sono presenti fisicamente nel luogo d'incontro. Si tratta quindi di una metodologia di lavoro innovativa, poiché in tal modo le persone tendono a non annoiarsi e, anche grazie a un clima piacevole, in tempi relativamente brevi esse producono un documento riassuntivo di tutte le proposte
Il metodo OST è stato tra i primi dieci strumenti di sviluppo organizzativo citati tra il 2004 e il 2013.<ref>{{Cita news|url=https://business.inquirer.net/204420/an-updated-definition-of-organizational-development|autore=Enrique V. Abadesco Jr.|titolo=An updated definition of organizational development|editore=Inquirer|lingua=en|data=20 dicembre 2015|accesso=13 aprile 2025}}</ref>
== Funzionamento ==▼
== Storia ==
Harrison Owen, fondatore del metodo OST, aveva ricevuto nel corso dei suoi studi una formazione culturale incentrata sulla natura e sulla funzione del [[mito]].<ref name="NYT199422">{{Cita news|url=https://www.nytimes.com/1994/06/05/business/round-table-meetings-with-no-agendas-no-tables.html|autore=Claudia H. Deutsch|titolo=Round-Table Meetings With No Agendas, No Tables|pubblicazione=The New York Times|lingua=en|data=5 giugno 1994|accesso=13 aprile 2025}}</ref> A metà degli [[anni 1960]] abbandonò il mondo accademico per lavorare con diverse organizzazioni, tra cui piccoli villaggi dell'[[Africa occidentale]], grandi aziende e [[Organizzazione non governativa|organizzazioni non governative]], organizzazioni comunitarie urbane, corpi di pace, programmi medici regionali, istituti sanitari nazionali e amministrazioni per i veterani. Avendo intuito che i suoi studi sul mito potevano avere una ricaduta pratica in quei sistemi sociali, nel 1977 fondò una società di consulenza per esplorare la cultura delle organizzazioni in trasformazione in qualità di teorico e consulente praticante.
Owen indisse il suo primo simposio internazionale sulla trasformazione organizzativa come una conferenza tradizionale, ma avendo notato come le persone si confrontassero con molto più entusiasmo durante le pause caffè anziché durante le fasi di lavoro, arrivò a considerare l'ipotesi di strutturare i successivi simposi come se fossero un'unica grande pausa caffè, in modo che i partecipanti si sentissero liberi di proporre gli argomenti e di discuterli solo se interessati ad essi, seppur mantenendo comunque un tema centrale che avrebbe guidato il gruppo di lavoro ad auto-organizzarsi e a raggiungere gli obiettivi concordati. Successivamente i partecipanti ai simposi di Owen iniziarono ad applicare il metodo OST nel loro lavoro e a riferire sul loro apprendimento. Uno di questi eventi convocato in [[India]] attirò l'attenzione dei media locali e venne notato dal ''[[The New York Times|New York Times]]'', che in seguito descrisse Owen e il metodo OST in alcuni suoi articoli nel 1988<ref name="NYT198822">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/1988/09/25/magazine/scenario-for-a-new-age.html|autore=Karen Cook|titolo=Scenario For A New Age|pubblicazione=The New York Times|lingua=en|data=25 settembre 1988|accesso=13 aprile 2025}}</ref> e nel 1994.<ref name="NYT199422" />
Una conferenza gestita con il metodo ''Open Space Technology'' può durare da uno a tre giorni, e prevede solitamente questa agenda:▼
Owen stilò una breve guida per l'utente per facilitare ulteriori sperimentazioni e pratiche del metodo OST; tale guida venne poi ampliata e pubblicata da Berrett-Koehler.<ref name="ost-user-guide">{{Cita libro|autore=Harrison Owen|titolo=Open Space Technology: A User's Guide|edizione=3|anno=2008|editore=Berrett-Koehler Publishers|OCLC=897008244|ISBN=9781576754764|lingua=en|url=https://archive.org/details/Open_Space_Technology_3rd_9781576757758}}</ref>
▲== Funzionamento ==
[[File:NASA_Open_Space_2_Innovate.jpg|miniatura| Riunione OST al [[Goddard Space Flight Center]] della [[NASA]]]]
▲Una
# nella prima parte si discute in maniera informale, cominciando a conoscere i vari punti di vista;
# nella seconda parte si discute approfonditamente del tema in questione;
# nella terza parte si prendono le decisioni.
I dettagli del programma giornaliero degli interventi sono più o meno creati e organizzati dai partecipanti e dagli oratori presenti il giorno stesso. Data la natura potenzialmente caotica degli incontri OST, all'inizio dell'incontro il promotore fa del suo meglio per concentrarsi sul tema, sulle regole di base, sui valori e sulle energie della conferenza, includendo a volte brevi introduzioni per ciascun oratore presente. Il promotore spiega il processo di auto-organizzazione e le eventuali regole per modificare orari, interventi e programmi una volta resi pubblici. Tuttavia, una volta confermato il tema e l'obiettivo generale, il promotore dell'incontro diventa molto meno attivo.
== Principi ==
Il metodo OST si basa su quattro "principi" e una sola "legge".<ref name="what-is-ost"/><ref name="ost-breve-guida">{{Cita pubblicazione|url=https://www.loci.it/attachments/article/184/SSF%2520Quaderno%2520n%25202%2520OST%2520-%2520breve%2520guida%2520A4%2520con%2520ISBN%2520ok.pdf|autore=Harrison Owen|traduttore=Gerardo De Luzenberger|titolo=Breve guida all'uso dell'Open Space Technology|editore=Genius Loci|data=novembre 2008|accesso=17 aprile 2025|isbn=9788890342004}}</ref><ref name="creatuse">{{Cita pubblicazione|url=https://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/project-result-content/883d49f2-312f-42ef-9ec4-f553376813e0/02%20-%20IO3%20-%20Guide%20OST%20%2B%20WCM_IT.pdf|titolo=L'Open Space Technology ed il World Cafè per stili di vita urbani di condivisione|pubblicazione=Creatuse|editore=Erasmus+|accesso=13 aprile 2025}}</ref>
I quattro principi sono:
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== Condizioni di utilizzo ==
▲L’''Open Space Technology'' può essere uno strumento efficace, ma deve essere utilizzato solo se si verificano particolari condizioni. Diversamente, oltre a diventare inefficace, si riduce ad essere uno spreco di tempo e di denaro. Funziona solo in una situazione che comporta:
▲* Un serio e reale problema su cui lavorare
▲* Un'elevata complessità
* conflittualità diffusa;
▲* Molteplici punti di vista
▲* Necessità di trovare una soluzione nell'immediato
=== Ambientazione ===
Il luogo ideale dove svolgere una conferenza
Nella stanza centrale deve esserci una parete dove poter sistemare i cartelloni prodotti dal gruppo, che devono essere ben visibili e facilmente accessibili. Una parte della stanza ospita la zona adibita alla redazione del ''report'' istantaneo, mentre un'altra sarà la zona dedicata alla pausa caffè.▼
▲Il luogo ideale dove svolgere una conferenza ''Open Space Technology'' deve essere dotato di una stanza abbastanza grande da poter ospitare tutti i partecipanti seduti in circolo ed altre stanze più piccole, facilmente raggiungibili, per i gruppi che si formeranno nelle fasi di lavoro. Lo spazio non deve essere particolarmente strutturato, è importante invece che sia confortevole. Elementi fisici, come tavoli e scrivanie, non servono in quanto occupano spazio ed intralciano i movimenti delle persone.
▲Nella stanza centrale deve esserci una parete dove poter sistemare i cartelloni prodotti dal gruppo, che devono essere ben visibili e facilmente accessibili.
È importante che i partecipanti siano seduti in circolo su delle sedie e che le sedie si possano spostare con facilità; il centro del circolo deve essere vuoto, così che tutti si possano guardare negli occhi e sentire alla pari degli altri. In questo modo, già dal principio si viene a creare una sensazione di uguaglianza e partecipazione.
==Il ruolo del facilitatore==
Facilitare una riunione OST è un'esperienza molto diversa da ogni altra esperienza di [[metodo del consenso|facilitazione]], in quanto il desiderio di avere il controllo sugli eventi deve essere messo da parte. Il facilitatore deve prima di tutto definire i tempi, gli spazi, lanciare il tema da discutere ed esporre la legge ed i quattro principi. Quando il gruppo è sistemato in cerchio egli deve
Il muro assume la funzione di [[bacheca]] ed il gruppo la riempie con le sue proposte. A questo punto il facilitatore deve spiegare come effettuare questa operazione: ogni persona che pensa di avere un argomento di discussione sul tema deve scriverlo su di un cartoncino, poi alzarsi e presentarlo al gruppo, tenendo ben presente che chi ha proposto l'argomento sia certo di averlo particolarmente a cuore e che non pensi che qualcun altro debba occuparsene. Quando i temi saranno esauriti ogni promotore dovrà attaccare alla bacheca il suo cartoncino, una volta terminata questa operazione tutti potranno osservare i vari argomenti emersi e decidere a quale gruppo intendono unirsi. I gruppi formati saranno autogestiti e produrranno, una volta esauriti gli argomenti di discussione, un rapporto che unito a quelli degli altri gruppi andrà a formare il rapporto istantaneo di fine lavori.
▲Il facilitatore deve prima di tutto definire i tempi, gli spazi, lanciare il tema da discutere ed esporre la legge ed i quattro principi. Quando il gruppo è sistemato in cerchio egli deve “aprire lo spazio” entrando al centro. Prendere la parola per presentare il tema da discutere e spiegare che il muro vuoto nella stanza centrale rappresenta il programma di lavoro e che esso sarà costruito sul momento e dai partecipanti stessi.
Al termine della giornata è prevista la sessione di chiusura, oppure sessione di aggiornamento dei lavori se
▲Al termine della giornata è prevista la sessione di chiusura, oppure sessione di aggiornamento dei lavori se l’''Open Space Technology'' e suddiviso in più giornate. Non necessita di particolari formalità, ci si mette nuovamente tutti in cerchio ed il facilitatore chiede se qualcuno abbia voglia di esprimere la sua opinione sul lavoro svolto e cosa abbia intenzione di fare alla luce dei fatti emersi.
La fase conclusiva consiste nella redazione dei report. Ogni gruppo di lavoro produce un report alla fine di ogni sessione, inserendo i dati emersi durante la discussione del tema proposto in un computer e poi stampandoli. I rispettivi report vengono appesi al muro centrale, in modo che tutti possano costantemente consultarli. Poco prima della fine della giornata i singoli report vengono uniti in un unico documento e ad ognuno dei partecipanti ne viene fornita una copia personale.
Può sembrare che il facilitatore, una volta esaurita la fase iniziale di spiegazione, abbia pressoché terminato il suo compito, ma non è così. Egli deve essere sempre presente, ovviamente fisicamente, ma anche mentalmente concentrato e sempre disponibile. Deve trasmettere sicurezza e tranquillità, dire sempre la verità in modo da guadagnarsi la fiducia delle persone. Infine deve essere capace di non tentare di controllare gli eventi per portarli ad un punto da lui preventivamente deciso; un atteggiamento simile porterebbe al sicuro fallimento
== Applicazioni ==
Molti altri approcci condividono una o più caratteristiche con OST, come ad esempio le "[[Non conferenza|non conferenze]]" [[Foo Camp]] e [[BarCamp]]. Sia Foo Camp che BarCamp sono incentrati sui partecipanti, come OST, ma nessuno dei due è organizzato attorno a un tema prestabilito o mirato alla risoluzione di un problema. Il primo Foo Camp fu organizzato da [[Tim O'Reilly]] e Sara Winge; poiché Winge era stata una studentessa di Owen, molti elementi simili alla OST sono usati nel Foo Camp.<ref name="Humboldt">{{Cita web|url=https://www.linkedin.com/pulse/true-inventor-unconference-tim-o-reilly/|autore=Tim O'Reilly|titolo=The True Inventor of the Unconference|sito=Linkedin.com|lingua=en|data=8 marzo 2018|accesso=13 aprile 2025}}</ref>
La comunità di sviluppo di software tramite [[metodologia agile]] utilizzò per la prima volta l'approccio OST alla conferenza Agile/XP Universe nel 2002. Alla fine quel gruppo divenne l'Agile Alliance, che ha supportato l'uso di OST nella comunità del software agile.<ref>{{Cita web|url=https://www.agilealliance.org/glossary/open-space/#q=~(infinite~false~filters~(postType~(~'page~'post~'aa_book~'aa_event_session~'aa_experience_report~'aa_glossary~'aa_research_paper~'aa_video)~tags~(~'open*20space~'open*20space*20technology))~searchTerm~'~sort~false~sortDirection~'asc~page~1)|titolo=What is Open Space?|editore=Agile Alliance|lingua=en|accesso=13 aprile 2025}}</ref> Da allora il metodo OST è stato utilizzato per guidare la trasformazione agile e raccogliere i requisiti nei progetti basati sulla metodologia agile.<ref>{{Cita web|url=http://www.mlcarey321.com/2015/09/how-walmart-is-going-agile-with-how.html|titolo=How Walmart is Going Agile with… How Many Coaches?!?|sito=@MLCarey|lingua=en|data=1º settembre 2015|accesso=13 aprile 2025}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Sandra Walsh|titolo=The OpenXP Solution|edizione=1|anno=2016|editore=Xlibris|lingua=en|ISBN=9781514447307}}</ref>
Il [[design sprint]], una tecnica di riunione correlata al [[design thinking]] e promossa da [[Google (azienda)|Google]] e Google Ventures, è simile ad OST poiché i partecipanti vengono invitati da un organizzatore a lavorare in modo collaborativo alla risoluzione di un problema, con l'aiuto di un facilitatore formato per gestire tali riunioni.<ref>{{Cita news|url=https://medium.com/@dastillman/google-design-sprints-how-to-build-your-perfect-week-af941c4c41|autore=Daniel Stillman|titolo=Google Design Sprints: How to build *your* Perfect Week|editore=Medium|lingua=en|data=1º dicembre 2017|accesso=13 aprile 2025}}</ref>
Alcuni organizzatori di riunioni utilizzano tecniche simili ad OST che provano ad evitare alcuni punti di tale metodo giudicati come deboli, come ad esempio un'atmosfera potenzialmente ostile per le persone introverse.<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://pubs.iied.org/pdfs/G02981.pdf|autore=Phil Howard|autore2=Tim Galarneau|autore3=Jan Perez|autore4=Dave Shaw|titolo=Integrating open space technology and dynamic facilitation|pubblicazione=Participation Learning and Action|numero=53|data=dicembre 2005|lingua=en|accesso=13 aprile 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.conferencesthatwork.com/index.php/event-design/2012/03/a-short-critique-of-open-space/|autore=Adrian Segar|titolo=A short critique of Open Space|sito=conferencesthatwork.com|lingua=en|data=28 marzo 2012|accesso=13 aprile 2025}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Federico Batini|autore2=Gloria Capecchi|titolo=Strumenti di partecipazione|editore=Erickson|città=Trento|anno=2005|isbn=9788879467339}}
* {{Cita libro|autore=Harrison Owen
* Garramone, V. e Aicardi, M. "Paradise l'OST? Spunti per l'uso e l'analisi dell'Open Space Technology", FrancoAngeli, Milano 2010.▼
* {{Cita libro|autore=Michael M.
▲* Harrison Owen, "Open Space Technology - guida all'uso" Genius Loci editore, Milano 2008
▲*
▲* Michael M. Pannwitzand Yaari, "Allestire un Open Space - Guida operativa", Genius Loci editore Milano 2009
== Voci correlate ==
* [[Brainstorming]]
* [[European Awareness Scenario Workshop]]
* [[Focus group]]
* [[Metaplan]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.openspaceworld.org|
▲* {{cita web|http://www.openspaceworld.org|Portale mondiale dell'''Open Space Technology''}}
{{Portale|lavoro|politica|psicologia}}
[[Categoria:Psicologia sociale]]
[[Categoria:Sociologia del lavoro]]
[[Categoria:Ergonomia]]
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