Senato romano: differenze tra le versioni
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|didascalia stemma =
|immagine = Curia_Iulia.JPG
|didascalia = La ''[[Curia Iulia]]'' a [[Roma]], l'edificio sito nel [[Foro romano]] che ospitava il Senato
|stato = [[Età regia di Roma]]<br /> [[Repubblica romana]]<br /> [[Impero romano]]<br /> [[Impero romano d'Occidente]]<br />[[Regno di Odoacre]] <br />[[Regno ostrogoto]] <br /> [[Prefettura d'Italia]]
[[Esarcato d'Italia]] |tipo = Organo consultivo e deliberativo
|suddivisioni =
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|sede = [[Roma]]
|indirizzo = [[Curia Hostilia]]<br />[[Curia Calabra]]<br />[[Curia Iulia]] (fino al 630 d.C.)<br>[[Palazzi imperiali del Palatino]] <br>Vari templi a Roma
|sito =
|successore = [[Senatore di Roma|Senato di Roma]] ([[Esarcato d'Italia|esarcale]], [[Stato Pontificio|pontificio]])<br>[[Senato bizantino]]
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}}
Il termine senato deriva dal [[lingua latina|latino]] ''senex'' (anziani o padri)<ref name="FloroI,1.15">[[Floro]], ''Epitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC'', I, 1.15.</ref><ref>Come ricordato nella XIV legislatura repubblicana dal documento IV, n. 10-A (pagina 3) del Senato italiano, consultabile su ((http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/168949.pdf)).</ref>, che significa ''vecchio'', perché i membri del
Secondo la tradizione, il senato fu costituito da [[Romolo]], il [[fondazione di Roma|fondatore]] di [[Roma antica|Roma]], era composto da 100 membri scelti tra i Patrizi<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], II, 12, 1.</ref> ed era strutturato secondo l'[[tribù (storia romana)|ordinamento tribale]] tipico delle popolazioni [[Popoli indoeuropei|indoeuropee]] di quel periodo storico.<ref name="Abbott, 1">{{cita|Abbott|p. 1}}.</ref> Queste prime comunità spesso includevano nei loro consigli tribali, gli "anziani", uomini di una certa esperienza e saggezza.<ref name="Abbott, 12">{{cita|Abbott|p. 12}}.</ref> Le prime famiglie romane erano chiamate ''[[gens]]'' ("clan").<ref name="Abbott, 1"/> Ciascuna di loro era formata da un'aggregazione di famiglie sotto un comune patriarca, chiamato ''[[pater familias|pater]]'' (dal latino "padre"), il quale era l'indiscusso capo della ''gens''.<ref name="Abbott, 6">{{cita|Abbott|p. 6}}.</ref> Quando le [[gentes originarie|''gentes'' originarie]] si aggregarono in una comunità, i ''[[patres]]'' furono selezionati tra i capostipiti delle varie famiglie<ref name="Abbott, 16">{{cita|Abbott|p. 16}}.</ref> per formare un consiglio federale, che prese poi il nome di ''Senato''.<ref name="Abbott, 6"/> Fu così che i ''patres'' capirono che ora era necessario avere un singolo uomo che li guidasse. Per questi motivi elessero un re (''[[rex (storia romana)|rex]]''),<ref name="Abbott, 6"/> e lo investirono di poteri sovrani.<ref name="Byrd, 42">{{cita|Byrd|p. 42}}.</ref> Quando poi un re moriva, questo potere tornava, almeno in via provvisoria, ai ''patres''.<ref name="Abbott, 6"/>▼
▲Secondo la tradizione, il
Il Senato dell'[[età regia di Roma]] ebbe, quindi, tre principali responsabilità: funzionò, almeno con i primi quattro re, come il tenutario del potere esecutivo durante l{{'}}''[[Interrex (storia romana)|interregnum]]'',<ref name="Abbott, 10">{{cita|Abbott|p. 10}}.</ref> ebbe il compito di consigliare il sovrano nelle decisioni da prendere e di fungere da organo legislativo insieme al [[SPQR|popolo di Roma]].<ref name="Abbott, 17">{{cita|Abbott|p. 17}}.</ref> La formula allocutiva "patres (et) conscripti" faceva riferimento alla distinzione, all'interno dell'assemblea senatoria, di due categorie di senatori: i "patres" cioè i patrizi e tutti i loro discendenti, appartenenti al Senato romuleo primitivo, oltre ai "conscripti" aggregati in un secondo tempo da [[Tarquinio Prisco]].
Durante gli anni dei primi re, la più importante funzione del Senato fu di eleggere il re. Il periodo tra la morte del precedente sovrano e l'elezione del successivo era chiamata ''[[Interrex (storia romana)|interregnum]]''.<ref name="Abbott, 10"/> Quando un re moriva, un membro del Senato (l'"''[[interrex (storia romana)|interrex]]''"') nominava un candidato che potesse succedere al precedente re.<ref name="Abbott, 14">{{cita|Abbott|p. 14}}.</ref> Il Senato doveva, quindi, dare la sua approvazione alla nomina, per poi essere sottoposto all'elezione formale davanti al popolo di Roma<ref name="Byrd, 20">{{cita|Byrd|p. 20}}.</ref> e ricevendo l'incarico definitivo, ancora una volta, dal Senato stesso che ne ratificava l'elezione.<ref name="Abbott, 14"/> E così mentre il re veniva ufficialmente eletto dal popolo, ciò avveniva di fatto dietro indicazioni del Senato.
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Il Senato aveva poi il delicato ruolo di consiglio per aiutare il sovrano nelle proprie decisioni. E mentre il re non era vincolato a un consiglio del Senato, il crescente prestigio del Senato costrinse di fatto i primi quattro re a non trascurare la valenza politica di questo importante organo aristocratico. Tecnicamente, solo il re poteva creare nuove leggi, sebbene fosse buona abitudine coinvolgere sia il Senato, sia il popolo attraverso i ''[[comitia curiata]]''.<ref name="Abbott, 17" />
La leggenda racconta che fu Romolo a decidere che il
=== Età repubblicana ===
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{{Vedi anche|Repubblica romana}}
Il Senato romano divenne organo fondamentale con l'instaurazione della [[repubblica romana|Repubblica]] nel [[509 a.C.]] Secondo quanto ci racconta Livio, uno dei primi provvedimenti del primo console romano, [[Lucio Giunio Bruto]], fu quello di rinforzare il
====Condizioni per entrarvi a far parte====
{{vedi anche|Cursus honorum}}
Per entrare a far parte del Senato occorreva aver esercitato una [[Magistratura (storia romana)|magistratura]]: dapprima vi furono ammessi soltanto coloro che erano stati [[Censore|censori]], [[Console (storia romana)|consoli]] o [[Pretore (storia romana)|pretori]]. In seguito l'accesso al
====Luogo di raccolta====
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Al Senato venne conferito formalmente il solo potere consultivo, ovvero il diritto di essere consultato prima di far passare una legge. Nonostante questo ruolo formale, il ruolo sostanzialmente esercitato era quello dell'assemblea del ceto dominante in una repubblica [[oligarchia|oligarchica]], simboleggiato dal potere esercitato mediante il ''[[Senatus consultum ultimum]]''. Le principali funzioni del Senato erano esercitate nei seguenti ambiti:
#''[[religione romana|sacrale-religioso]]'': sorvegliare sui culti religiosi; controllare i collegi sacerdotali e fondare i templi.
#''[[esercito romano|militare]]'': controllare l{{'}}''[[imperium]] militiae''; autorizzare la leva (''delectus''); sorvegliare e coordinare le operazioni belliche in quanto, poiché le legioni devono essere costantemente rifornite di grano, [[stipendium|paghe]] e abbigliamento, nel caso il
#''politica estera'': siglare accordi di pace e trattati, dichiarare la guerra, ricevere sottomissioni di popoli stranieri;<ref>{{cita|Polibio|VI, 13.6}}.</ref> inviare [[legatus|"legati"]] ([[Ambasciatore|ambasciatori]]), per risolvere controversie o dare suggerimenti, oppure imporre degli ordini;<ref>{{cita|Polibio|VI, 13.6-7}}.</ref> deliberare la fondazione (''deductio'') di [[colonia romana|colonie]].
#''[[Organi costituzionali (storia romana)|costituzionale]]'': [[diritto romano|controllare]] l'operato dei [[magistratura (storia romana)|magistrati]].
#''legislativo'': discutere e approvare i progetti di legge da sottoporre ai [[Assemblee romane|comizi]]; promulgare i [[Senatoconsulto|senatoconsulti]].<ref>{{cita|Polibio|VI, 16.1-5}}.</ref>
#''giurisdizionale'': decidere su quei reati commessi in Italia e che necessitavano di
#''politica finanziaria'': controllare l{{'}}''[[aerarium]]'', poiché ha piena competenza su tutte le entrate e le uscite. I [[questore (storia romana)|questori]] non potevano infatti effettuare alcuna spesa pubblica, se prima non avevano ottenuto un decreto del
====Convocazione e votazione dei ''senatus consulta''====
{{Vedi anche|Senatoconsulto|Senatus consultum ultimum}}
Il
[[File:Equestriantunic.jpg|miniatura|Senatore romano]]
La votazione avveniva ''per discessionem'': i votanti si separavano, da una parte andavano i favorevoli e dall'altra i contrari alla proposta da votare, per cui si parlava di ''pedibus in sententiam ire''. La ''patrum auctoritas'' era dunque la ratifica delle deliberazioni comiziali da parte del
Il
Esisteva un ''relator'' (relatore) per la redazione del [[senatoconsulto]] che veniva poi custodito nell{{'}}''[[aerarium]]'' posto nel [[tempio]] di [[Saturno (divinità)|Saturno]] dove si tenevano i bilanci, il tesoro e l'[[archivio]] di Stato.
Il ''senatus consultum ultimum'' era la [[legge marziale]] e veniva promulgato in caso di pericolo e necessità molto gravi: i magistrati erano autorizzati a procedere immediatamente, venivano sospese tutte le garanzie costituzionali, quali l'
====Privilegi e abbigliamento====
I senatori avevano diritto a posti privilegiati nelle pubbliche manifestazioni e a [[teatro]]. Indossavano la [[tunica (abbigliamento)|tunica]] con il [[laticlavio]], il ''calceus senatorius'' (un particolare tipo di calzare) e portavano l'''anulus aureus''.<ref>Giovanni Ramilli, ''Istituzioni Pubbliche dei Romani'', ed. Antoniana, Padova, 1971, pp. 60-69.</ref><ref>Georges-Calonghi, ''Dizionario Latino Italiano.''</ref><ref>[[Alberto Burdese]], ''Manuale di Diritto Pubblico Romano'', UTET, Torino, 1977, pp. 72-76.
</ref>
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Ancora Augusto dispose che i senatori svolgessero le loro funzioni con maggior coscienza e meno insofferenza. Decretò che, prima di prendere posto a sedere, bruciassero incenso e facessero un sacrificio davanti all'altare del dio nel cui tempio ci si riuniva; stabilì che non si tenessero più di due sedute al mese, una alle [[Calende]] e l'altra alle [[calendario romano|Idi]], e che durante i mesi di settembre e di ottobre fosse presente solo un numero di senatori estratti a sorte, affinché ci fosse un numero sufficiente per l'approvazione dei [[Senatoconsulto|decreti del Senato]].<ref name="SvetonioAugusto35"/> Decise anche di creare, mediante estrazione a sorte semestrale, un gruppo di consiglieri con i quali studiare le questioni, prima di sottoporle all'intero Senato riunito in seduta plenaria. Sulle questioni importanti egli chiedeva un parere a suo piacere, in modo che ciascuno facesse attenzione a come si esprimeva e si trovasse sempre pronto, come se dovesse esprimere un parere e non come se dovesse semplicemente approvare.<ref name="SvetonioAugusto35"/> Vietò infine di rendere pubblici gli atti del Senato.<ref name="SvetonioAugusto36">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 36}}.</ref>
Permise ai figli dei senatori, a cui in età repubblicana era stato vietato di entrare nella Curia,<ref>[[Aulo Gellio]], ''[[Noctes Atticae]]'', [https://la.wikisource.org/wiki/Noctes_Atticae/Liber_I#23 I, 23].</ref> al fine di apprendere più velocemente come si affrontassero gli affari della ''Res publica'', di vestire con il laticlavio, poco dopo aver indossato la [[toga|toga virile]] e di assistere alle sedute del Senato. A coloro che, in seguito, avrebbero affrontato la [[cursus honorum|carriera militare]] diede la possibilità di entrare sia nella [[legione romana|legione]] con il grado di ''[[tribunus laticlavius]]'', sia nelle [[Auxilia|truppe ausiliarie]] con il grado di ''[[praefectus alae]]''. E poiché ritenne necessario che ciascun figlio maschio di senatore dovesse affrontare la [[vita del legionario romano|vita dell'accampamento militare]], mise normalmente due ufficiali con il laticlavio al comando di ciascuna [[ala (esercito romano)|ala di cavalleria]].<ref name="SvetonioAugusto38">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 38}}.</ref> E ancora [[Svetonio]] racconta che [[Augusto]]:
{{Citazione|E anche durante le elezioni dei [[tribunus laticlavius|tribuni]], nel caso non ci fosse un numero sufficiente di candidati tra i [[ordine senatorio|senatori]], li prese tra i [[ordine equestre|cavalieri romani]], tanto poi da permettere loro, una volta scaduto il mandato, di rimanere nell'ordine che volessero.|{{cita|Svetonio|''Augustus'', 40}}.|''Ac comitiis tribuniciis si deessent candidati senatores, ex equitibus R. creavit, ita ut potestate transacta in utro vellent ordine manerent''.|lingua=la}}
Sempre [[Augusto]] aumentò il requisito di censo necessario per far parte del Senato, portandolo da
Inoltre, per diventare senatori bisognava essere ex
L'imperatore aveva il diritto di convocare e presiedere il
[[Svetonio]] racconta che Augusto ebbe un ottimo rapporto con l'[[ordine senatorio]]. Nei giorni di seduta del Senato egli salutava i senatori solo all'interno della curia e dopo che si fossero seduti, chiamando ciascuno con il suo nome, senza alcun suggerimento. E quando se ne andava, salutava tutti allo stesso modo, senza costringerli ad alzarsi.<ref name="SvetonioAugusto53">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 53}}.</ref> Coltivò relazioni con molti di loro e spesso fu presente alle solennità celebrate da molti di loro, almeno fino a quando non fu troppo vecchio. Si racconta che:<ref name="SvetonioAugusto53"/>
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{{Vedi anche|Tardo Impero romano}}
Con [[Costantino I]] venne creata una seconda capitale a [[Costantinopoli]], caratterizzata da un proprio Senato. Si creò quindi un organismo speculare a quello dell'Urbe, detto [[senato bizantino|Synkletos]]. Quest'ultimo, inizialmente, sembrava non potesse competere per prestigio con quello dell'antica
Dopo la caduta dell'Impero
Dopo che Roma fu riconquistata dall'[[esercito bizantino]], il
[[Papa Gregorio I]], in una predica del 593, lamentava la quasi completa scomparsa dell'ordine senatoriale e il declino della prestigiosa istituzione. Non è chiaramente noto quando il
Nel 630, la ''[[Curia Iulia]]'' fu trasformata in chiesa da [[papa Onorio I]], probabilmente con il permesso dell'imperatore [[Eraclio I|Eraclio]]. In epoca tardo medievale, il titolo di "senatore" era ancora in uso occasionale, ma era diventato un titolo aggiuntivo di nobiltà insignificante e non implicava più l'appartenenza a un corpo governativo organizzato. Venne sostituito dal [[Senatore di Roma]] erede dello scomparso
Nel 1144, la Comune di Roma tentò di stabilire un governo modellato sull'antica
== Membri e nomina ==
{{Vedi anche|Gentes originarie|patrizio (storia romana)}}
Questo collegio, che nella vita romana ebbe un ruolo di preminente importanza, almeno in [[età regia di Roma|epoca regia]] e [[Repubblica romana|repubblicana]], sembra sia stato di nomina regia al tempo della monarchia, di nomina [[console (storia romana)|consolare]] e poi [[censore|censoria]] al tempo repubblicano.<ref name="DeFrancisci47">[[Pietro De Francisci]], ''Sintesi storica del diritto romano'', p. 47.</ref> Era formato, in epoca regia, dai ''patres gentium'' (intendendo con ''pater'' il capo di un ampio gruppo, denominato ''[[gens]]''), che altri non erano se non i capigruppo delle [[gentes originarie|''gentes'' originarie]] della primitiva comunità latina.<ref name="DeFrancisci47"/>
Il numero dei ''patres'' andò col tempo aumentando, grazie all'aggiunta di nuovi gruppi. Vennero, infatti, ricevuti all'interno della comunità romana i ''principes Albanorum'' o il ''pater gentis'' della ''[[gens Claudia]]''. I membri del
== Sedi e riunioni del Senato ==
[[File:Denario di ottaviano con la curia iulia.jpg|thumb|upright=0.8|[[Denario]] ottavianeo con la ''[[Curia Iulia]]'', sormontata da un [[frontone]] con [[acroteri]] e statue, e preceduta da un [[porticato]]]]
Le riunioni del Senato in epoca repubblicana avvenivano a Roma in un luogo chiuso, a porte aperte, che fosse pubblico oppure sacro (di norma un [[tempio]]). Una riunione dei senatori richiedeva per tradizione gli [[auspici]], che dovevano essere favorevoli. Alcuni locali adatti alle riunioni erano la ''[[Curia Hostilia]]'' sul [[Comizio]] e la ''[[Curia Calabra]]'' sul [[Campidoglio]], ciascuna con il relativo ''senaculum'', ovvero il luogo di riunione dei senatori. [[Cesare]] e [[Augusto]] innalzarono poi la ''[[Curia Iulia
Durante l'[[età repubblicana|epoca tardo-repubblicana]] vennero innalzati il [[teatro di Pompeo]] (presso il quale sorgeva una grande [[esedra]] rettangolare con una statua di [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]]<ref>v. [[Palazzo Spada#Sala di Pompeo]].</ref>, cioè la ''Curia di Pompeo'')<ref>Sarebbe il luogo in cui, durante i lavori della [[Curia Iulia]], si spostarono i lavori del Senato nel 44 avanti Cristo, e dove quindi fu pugnalato [[Gaio Giulio Cesare]]: v. http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_ottobre_12/nuovo-giulio-cesare-int-carandini-2112227957526.shtml .</ref> e il [[portico di Ottavia]] ([[propileo]] al [[Tempio di Giove Statore (II secolo a.C.)|tempio di Giove Statore]], usato anch'esso come sede), poco distante dal teatro, dove sorgeva la ''Curia Octaviae'' alle spalle dei [[Tempio di Giunone Regina (Campo Marzio)|templi di Giunone Regina]] e Giove, che servirono abitualmente anch'essi come luoghi delle assemblee.<ref>[[Filippo Coarelli]], Roma, Guide Archeologiche Laterza, Roma-Bari 2012, p. 372.</ref>
Le ''[[Cella (architettura)|cellae]]'' dei templi erano utilizzate per le sedute, tra cui quella del [[Tempio di Giove Ottimo Massimo|tempio di Giove Capitolino]], dove aveva luogo di norma la seduta per il primo giorno dell'anno in carica dei senatori, e quella del [[Tempio di Giove Statore (VIII secolo a.C.)|tempio di Giove Statore]]. Altri templi utilizzati furono quello
In epoca imperiale il Senato venne spesso riunito dagli imperatori nei [[palazzi imperiali del Palatino]]. L'imperatore [[Augusto]] fece infatti di una sala nel ''Palatium'' (la Biblioteca Apollinea nel [[tempio di Apollo Palatino]], che era situato all'interno della Domus di Augusto) una replica della Curia
== Note ==
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* {{cita libro | autore=[[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]]|titolo=Naturalis historia|url=https://la.wikisource.org/wiki/Naturalis_Historia|cid= Plinio il Vecchio}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{Cita libro|autore=Polibio|wkautore=Polibio|titolo=[[Storie (Polibio)|Storie (Ἰστορίαι)]]|volume=VI|cid=Polibio|lingua=grc}} Versioni in inglese disponibili [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Polybius/home.html qui] e [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0234%3Abook%3D1%3Achapter%3D1 qui].
* {{cita libro | autore=[[Strabone]]|titolo=Geografia (Γεωγραφικά)|url=https://el.wikisource.org/wiki/%CE%93%CE%B5%CF%89%CE%B3%CF%81%CE%B1%CF%86%CE%AF%CE%B1|cid= Strabone}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{cita libro | autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo]]|titolo=De vita Caesarum|posizione=libri I-II-III|url=https://la.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIII|cid= Svetonio}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* {{cita libro | autore=[[Publio Cornelio Tacito]]|titolo=Annales|posizione=libro I|url= https://la.wikisource.org/wiki/Ab_excessu_divi_Augusti_%28Annales%29|cid= Tacito}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} Versione in inglese [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Tac.+Ann.+1.1 qui].
* {{cita libro | autore=[[Velleio Patercolo]]|titolo=Historiae Romanae|posizione=libro I|url=https://la.wikisource.org/wiki/Historiae_Romanae_Ad_M._Vinicium_Libri_Duo |cid= Velleio Patercolo}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}. Versione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Velleius_Paterculus/home.html qui].
;Fonti moderne:
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* {{cita libro|autore=L. Fezzi|titolo=Modelli politici di Roma antica|città=Roma|anno=2015}}
* {{cita libro|autore=G. Poma|titolo=Istituzioni politiche del mondo Romano|url=https://archive.org/details/poma-gabriella.-le-istituzioni-politiche-del-mondo-romano-2009|città=Bologna|anno=2009}}
* P. F., P. S. L., F. Rov., [http://www.treccani.it/enciclopedia/senato_(Enciclopedia-Italiana)/ {{Maiuscoletto|Senato - Il Senato Romano}}] da Enciclopedia Italiana (1936), [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]].
* {{cita libro|cognome=Brewer|nome=E. Cobham|titolo=Dictionary of Phrase and Fable|url=https://archive.org/details/dli.bengal.10689.11410|anno=1898}}
* {{cita libro|cognome=Cooper|nome=Kate|cognome2=Hillner|nome2=Julia|anno=2007|titolo=Religion, Dynasty, and Patronage in Early Christian Rome, 300–900|editore=Cambridge University Press|ISBN=978-1-139-46838-1}}
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