Particolato: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Particolato (disambigua)}}
[[File:Atmospheric Aerosol Eddies and Flows - NASA GSFC S.ogv|thumb|upright=1.7|Questa animazione mostra lo spessore ottico degli aerosol troposferici emessi e trasportati dal 17 agosto 2006 al 10 aprile 2007, con una risoluzione GEOS-5 di 10 &nbsp;km "''nature run''" utilizzando il modello GOCART.<ref>{{Cita web|url=http://gmao.gsfc.nasa.gov/research/aerosol/modeling/nr1_movie/|sito=gmao.gsfc.nasa.gov|editore=Global Modeling and Assimilation Office, [[Goddard Space Flight Center]], [[NASA]]|titolo=Simulating the Transport of Aerosols with GEOS-5|nome1=William|cognome1=Putman|nome2=Arlindo|cognome2=Silva|data=febbraio 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://gmao.gsfc.nasa.gov/research/aerosol/ |sito=gmao.gsfc.nasa.gov|editore=Global Modeling and Assimilation Office, [[Goddard Space Flight Center]], [[NASA]]|titolo=Aerosol transport and assimilation}}</ref> (''clicca per maggiori dettagli'')<br/>
• verde: carbonio nero e organico<br/>
• rosso / arancione: polvere<br/>
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• blu: sale marino.]]
 
Il '''particolato''' (o più raramente '''particellato'''<ref>[http://treccani.it/vocabolario/particolato/ Vocabolario Treccani, particolato]</ref>), nella [[chimica ambientale]], indica l'insieme delle [[Sostanza chimica|sostanze]] [[Solido|solide]] o [[Liquido|liquide]] [[Sospensione (chimica)|sospese]] in [[aria]]<ref name=epabas/> (con la quale formano una [[miscela]] detta "[[aerosol]] [[Atmosfera terrestre|atmosferico]]"<ref>{{Cita libro|cognome=Seinfeld |nome=John |autore2=Spyros Pandis |titolo=Atmospheric Chemistry and Physics: From Air Pollution to Climate Change |edizione=2nd |editore=[[John Wiley & Sons]] |anno=1998 |città=Hoboken, New Jersey |isbn=978-0-471-17816-3 |p=[https://archive.org/details/atmosphericchemi0000sein/page/97 97] |url=https://archive.org/details/atmosphericchemi0000sein/page/97 }}</ref>) che hanno dimensioni che variano da pochi [[Nanometro|nanometri]] a 100 [[Micrometro (unità di misura)|µm]].<ref name=eeatsp>{{en}} [https://www.eea.europa.eu/publications/2-9167-057-X/page021.html Europeam Environment Agency - Supspended Particulates (TSP/SPM)]</ref>
 
Il particolato è uno degli [[inquinante|inquinanti]] più frequenti nelle [[area urbana|aree urbane]]. Esempi di sostanze presenti nel particolato sono [[Fibra naturale|fibre naturali]] e [[Fibre chimiche|artificiali]], [[Polline|pollini]], [[Spora|spore]], [[carbonio|particelle carboniose]], [[metallo|metalli]], [[silice]] e inquinanti liquidi.
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== Altre definizioni e terminologie ==
Comunemente, il termine "particolato" è invece utilizzato con un significato più restrittivo, riferendosi al particolato costituito dalle solide particelle solide e di origine antropica.<ref>{{en}} [https://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/particulate Cambridge Dictionary, particulate]</ref>
 
Lo stesso termine è utilizzato anche con un significato più ampio, per riferirsi non solo al cosiddetto '''particolato atmosferico''', ovvero presente nell'atmosfera terrestre, ma anche al particolato presente all'interno di un gas qualsiasi.<ref>[http://treccani.it/enciclopedia/particolato/ Enciclopedia Treccani, particolato]</ref>
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Il particolato caratterizzato da particelle più grossolane (tra 50&nbsp;µm e 100&nbsp;µm circa) è identificato dal termine "Polveri Totali Sospese" (o TSP, dall'inglese ''Total Suspended Particles'').<ref name=eeatsp/>
 
Ciascun insieme di particelle di particolato rientratirientranti in un determinato intervallo di dimensioni delle particelle è indicato inoltre dalla sigla "PM" (dall'inglese "''particulate matter"'') seguito da un numero che indica l'intervallo dei valori che assume il diametro aerodinamico di ciascuna particella.
 
[[File:PM2.5PM sizeand a human hair.jpg|thumb|upright=1.6|Confronto tra le dimensioni delle particelle di particolato e un capello umano]]
In particolare, si distingue in:
* PM<sub>10</sub> – particolato formato da particelle con dimensioni minori di 10&nbsp;µm;<ref name=epabas>{{en}} [https://www.epa.gov/pm-pollution/particulate-matter-pm-basics United States Environmental Protection Agency - Particulate Matter (PM) Basics]</ref><ref name=whoaq>{{en}} [https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/69477/WHO_SDE_PHE_OEH_06.02_eng.pdf;sequence=1 WHO Air quality guidelinesfor particulate matter,ozone, nitrogendioxide and sulfur dioxide - Global update 2005 - Summary of risk assessment]</ref>
* PM<sub>2,5</sub> – particolato fine con diametro inferiore a 2,5&nbsp;µm.<ref name=epabas/><ref name=whoaq/>
 
Viene inoltre talvolta definita la frazione del particolato compreso tra 2,5&nbsp;µm e 10&nbsp;µm, indicata dalla sigla PM<sub>10-2,5</sub><ref>{{en}} [https://www3.epa.gov/ttnamti1/pm10pilot.html United States Environmental Protection Agency - PM10-2.5 (Coarse) Chemical Speciation Pilot] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201024091201/https://www3.epa.gov/ttnamti1/pm10pilot.html |datedata=24 ottobre 2020 }}</ref> e che corrisponde alla frazione del particolato PM<sub>10</sub> senza considerare la frazione del particolato PM<sub>2,5</sub>.
 
Per dimensioni ancora inferiori si parla di particolato ultrafine (UFP o UP o PUF);<ref name=issal/> tale frazione è in grado di penetrare profondamente nei [[polmoni]] fino agli [[alveolo polmonare|alveoli]]; vi sono discordanze tra le fonti per quanto riguarda la loro definizione, per quanto sia più comune e accettata la definizione di UFP come PM<sub>0,1</sub> piuttosto che come PM<sub>1</sub>:
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* particolato formato dall'aggregazione delle particelle più piccole, compreso tra 0,1 e 2,5&nbsp;µm in diametro (PM<sub>2,5</sub>);
* particolato formato da particelle più grossolane (> 2,5&nbsp;µm) generate mediante processi meccanici da particelle più grandi.
La distinzione non è così netta per ragioni sperimentali. Dato che non è possibile campionare esattamente tutte le particelle con diametro inferiore a 10 &nbsp;µm e scartare le altre, la [http://www.epa.gov Environmental Protection Agency] (EPA) ha definito dei parametri geometrici relativi agli strumenti di misura e dei parametri relativi ai flussi di prelievo; poi, in base a questi parametri, tutto il particolato raccolto viene denominato PM<sub>10</sub> anche se una parte delle particelle campionate avrà dimensioni maggiori. Analogamente per il PM<sub>2,5</sub>.
 
[[File:Grain size dependence of penetration of airborne particulate matter.jpg|thumb|upright=1.6|Differenze tra particolato inalabile, toracico e respirabile]]
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== Origini del particolato ==
[[File:Measuring PM2.5 air pollution from a burning roadside garbage dump at Bhiwandi near Mumbai.jpg|thumb|Misurazione del livello di PM<sub>2,5</sub> in una discarica a [[Bhiwandi]], nei pressi di [[Mumbai]]]]
Le principali fonti di particolato sono:<ref>[https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_paginaRelazione_1438_listaFile_itemName_1_file.pdf Qualità dell'aria ambiente: Particolato (PM10)]</ref>
* Sorgenti legate all'attività umana: processi di [[combustione]] (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni e asfalto;
* Sorgenti naturali: l'[[erosione]] del suolo, gli [[incendio|incendi]] boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di [[polline|pollini]], il sale marino.
 
Secondo l'[[agenzia europea dell'ambiente]], la combustione per riscaldamento degli edifici risulta essere la principale fonte di PM<sub>10</sub> e PM<sub>2,5</sub>, in aumento nel periodo 2003–2015 e pari al triplo dei trasporti.<ref>{{Cita web |url=http://www.qualenergia.it/articoli/20160107-peso-degli-edifici-inefficienti-nell-inquinamento-aria |titolo=Copia archiviata |accesso=7 gennaio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160110021800/http://www.qualenergia.it/articoli/20160107-peso-degli-edifici-inefficienti-nell-inquinamento-aria |dataarchivio=10 gennaio 2016 |urlmorto=no }}</ref>
 
Inoltre, una parte rilevante del PM<sub>10</sub> presente in atmosfera deriva dalla trasformazione in particelle liquide o solide di alcuni gas (composti dell'[[azoto]] e dello [[zolfo]]) emessi da attività umane.
 
Le fonti del particolato atmosferico si possono classificare inoltre in "fonti primarie" e "fonti secondarie":
* Con le prime si indica una emissione diretta di materiale particolato in atmosfera e si tiene conto delle fonti naturali (costituite da sale marino, azione del vento, pollini, eruzioni vulcaniche, ecc.) e delle fonti antropiche (traffico veicolare, riscaldamento, processi industriali, inceneritori, inquinamento da centrali elettriche, ecc.<ref name=eeatsp/>);
* Le fonti secondarie riguardano, invece, da una parte la condensazione di molecole presenti in fase gassosa, la successiva [[nucleazione]] e infine la coagulazione, fino a formare [[aerosol]] con diametri compresi tra 0,1 &nbsp;µm e 1 &nbsp;µm.
 
===Rapporto tra naturali e antropiche===
[[File:Tugu Jogja covered by ash from Kelud Eruption 2014.jpg|thumb|upright=1.6|La città di [[Yogyakarta]], in Indonesia, inquinata da ceneri vulcaniche durante l'eruzione del vulcano [[Kelud]] del 2014]]
Gli elementi che concorrono alla formazione di questi aggregati sospesi nell'aria sono numerosi e comprendono fattori sia naturali sia antropici (ovvero causati dall'uomo), con diversa pericolosità a seconda dei casi.<br />Fra i fattori naturali vi sono ad esempio:
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Altro aspetto riguarda la composizione di queste polveri. In genere il particolato prodotto da processi di [[combustione]], sia di origine naturale sia antropica, è caratterizzato dalla presenza preponderante di carbonio e di prodotti della combustione e si definisce pertanto "[[particolato carbonioso]]". Esso è considerato, in linea di massima e con le dovute eccezioni, più nocivo nel caso in cui sia prodotto dalla combustione di materiali organici particolari quali ad esempio le [[plastica|plastiche]], perché può inglobare facilmente sostanze tossiche così originate ([[composti organici volatili]], [[diossine]], ecc.).
 
=== Fonti naturali ===
Per quanto riguarda i particolati "naturali", molto dipende dalla loro natura, in quanto si va da particolati aggressivi per le infrastrutture quale l'aerosol marino (fenomeni di [[corrosione]] e danni a strutture cementizie e metalliche), a particolati nocivi come terra, pollini, fumo da incendi boschivi per finire con particolati estremamente nocivi come le microfibre di amianto.
 
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Lo [[SCENIHR]] (''Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks''), comitato scientifico UE che si occupa dei nuovi/futuri rischi per la salute, considera i [[Motore Diesel|motori a gasolio]] e le auto con catalizzatori freddi o danneggiati i massimi responsabili della produzione di nanoparticelle.<ref name="scenhir">{{en}} [http://ec.europa.eu/health/ph_risk/committees/04_scenihr/docs/scenihr_o_003b.pdf europa.eu] "The appropriateness of existing methodologies to assess the potential risks associated with engineered and adventitious products of nanotechnologies", SCENIHR 2006 (PDF)</ref>
Lo [[SCHER]] (''Scientific Committee on Health and Environmental Risks'', Comitato UE per i rischi per la salute e ambientali) afferma che le maggiori emissioni di polveri fini (questa la dicitura usata, intendendo PM<sub>2,5</sub>) è data dagli scarichi dei veicoli, dalla combustione di carbone o [[legna da ardere]],<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/environment/2021/dec/17/wood-burners-urban-air-pollution-cancer-risk-study|titolo=Wood burners cause nearly half of urban air pollution cancer risk|nome=Damian Carrington|sito=The Guardian|data=2021-12-17|lingua=en|accesso=2022-02-13}}</ref> processi industriali e altre [[centrali a biomasse|combustioni di biomasse]].<ref name="scher">{{en}} [http://ec.europa.eu/health/ph_risk/committees/04_scher/docs/scher_o_009.pdf europa.eu] "New evidence of air pollution effects on human health and the environment", SCHER 2005 (PDF)</ref>
 
Secondo l'[[agenzia europea dell'ambiente]], la combustione per riscaldamento degli edifici risulta essere la principale fonte di PM<sub>10</sub> e PM<sub>2,5</sub>, in aumento nel periodo 2003–2015 e pari al triplo dei trasporti.<ref>{{Cita web |url=http://www.qualenergia.it/articoli/20160107-peso-degli-edifici-inefficienti-nell-inquinamento-aria |titolo=Copia archiviata |accesso=7 gennaio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160110021800/http://www.qualenergia.it/articoli/20160107-peso-degli-edifici-inefficienti-nell-inquinamento-aria |dataarchivio=10 gennaio 2016 |urlmorto=no }}</ref>
 
Inoltre, una parte rilevante del PM<sub>10</sub> presente in atmosfera deriva dalla trasformazione in particelle liquide o solide di alcuni gas (composti dell'[[azoto]] e dello [[zolfo]]) emessi da attività umane.
 
== Diffusione ==
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=== Cina ===
Il livello di particolato nella città di Pechino ha raggiunto il suo massimo storico, pari a 993 &nbsp;µg/m<sup>3</sup>, il 12 gennaio 2013.<ref>{{Cita web|titolo=Mongolia: Air Pollution in Ulaanbaatar – Initial Assessment of Current Situations and Effects of Abatement Measures|editore=The World Bank|anno=2010|url=http://documents.worldbank.org/curated/en/866561468274261208/pdf/529700REPLACEM1paper0FINAL002110110.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160919230954/http://documents.worldbank.org/curated/en/866561468274261208/pdf/529700REPLACEM1paper0FINAL002110110.pdf|urlmorto=s|dataarchivio=19 settembre 2016}}</ref>
 
Per monitorare la [[qualità dell'aria]] della Cina meridionale, il consolato americano di [[Canton]] ha installato un monitor di PM<sub>2,5</sub> sull'isola di [[Shamian]], che mostra le letture sul suo sito web ufficiale e sui social network.<ref>{{Cita web|url=http://guangzhou.usembassy-china.org.cn/guangzhou-air-quality-monitor.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110701120727/http://guangzhou.usembassy-china.org.cn/guangzhou-air-quality-monitor.html|urlmorto=s|dataarchivio=1º luglio 2011|autore=Consulate General of the United States of America Guangzhou, China|titolo=U.S. Consulate Air Quality Monitor and StateAir|editore=U.S. Department of State|data=n.d.|accesso=24 dicembre 2014}}</ref>
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File:Particulate Matter (PM2 5) Trends US EPA (2000-2019).png|Concentrazione di particolato PM<sub>2,5</sub> negli Stati Uniti nel periodo 2000-2019
</gallery>
 
=== Lista dei primi 50 stati per particolato nell'aria ===
''Al 2023''<ref>{{cita web|url= https://www.iqair.com/world-most-polluted-countries|titolo= World's most polluted countries & regions|sito= iqair.com|accesso= 30 novembre 2024}}</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
|-
! scope="col" | Pos.
! scope="col" | Paese
! scope="col" | Particolato PM2.5 in µg/m3
! scope="col" | Confronto 2022
|-
| 1 || {{BGD}} || 79.9 || <span style="color: red">'''+14.1'''</span>
|-
| 2 || {{PAK}} || 73.7 || <span style="color: red">'''+2.8'''</span>
|-
| 3 || {{IND}} || 54.4 || <span style="color: red">'''+1.1'''</span>
|-
| 4 || {{TJK}} || 49.0 || <span style="color: red">'''+3.0'''</span>
|-
| 5 || {{BFA}} || 46.6 || <span style="color: green">'''-16.4'''</span>
|-
| 6 || {{IRQ}} || 43.8 || <span style="color: green">'''-36.3'''</span>
|-
| 7 || {{UAE}} || 43.0 || <span style="color: green">'''-2.9'''</span>
|-
| 8 || {{NEP}} || 42.4 || <span style="color: red">'''+2.3'''</span>
|-
| 9 || {{EGY}} || 42.4 || <span style="color: green">'''-4.1'''</span>
|-
| 10 || {{COD}} || 40.8 || <span style="color: red">'''+25.3'''</span>
|-
| 11 || {{KWT}} || 39.9 || <span style="color: green">'''-15.9'''</span>
|-
| 12 || {{BHR}} || 39.2 || <span style="color: green">'''-27.4'''</span>
|-
| 13 || {{QAT}} || 37.6 || <span style="color: green">'''-4.9'''</span>
|-
| 14 || {{IDN}} || 37.1 || <span style="color: red">'''+6.7'''</span>
|-
| 15 || {{RWA}} || 36.8 || <span style="color: green">'''-7,2'''</span>
|-
| 16 || {{ZWE}} || 33.3 || –
|-
| 17 || {{GHA}} || 33.2 || <span style="color: red">'''3.0'''</span>
|-
| 18 || {{KGZ}} || 33.1 || <span style="color: red">'''+2.0'''</span>
|-
| 19 || {{CHN}} || 32.5 || <span style="color: red">'''+1.9'''</span>
|-
| 20 || {{LBY}} || 30.4 || –
|-
| 21 || {{LAO}} || 29.6 || <span style="color: red">'''+2.0'''</span>
|-
| 22 || {{VNM}} || 29.6 || <span style="color: red">'''+2.4'''</span>
|-
| 23 || {{UZB}} || 28.6 || <span style="color: green">'''-4.9'''</span>
|-
| 24 || {{GAM}} || 28.5 || –
|-
| 25 || {{MMR}} || 28.2 || <span style="color: red">'''+3.9'''</span>
|-
| 26 || {{SEN}} || 28.2 || <span style="color: red">'''+7.8'''</span>
|-
| 27 || {{BIH}} || 27.5 || <span style="color: green">'''-6.1'''</span>
|-
| 28 || {{UGA}} || 27.3 || <span style="color: green">'''-12.3'''</span>
|-
| 29 || {{ETH}} || 27 || <span style="color: green">'''-4.3'''</span>
|-
| 30 || {{SAU}} || 26.5 || <span style="color: green">'''-15.0'''</span>
|-
| 31 || {{ARM}} || 26.4 || <span style="color: green">'''-5.0'''</span>
|-
| 32 || {{MKD}} || 25.2 || <span style="color: green">'''-0.2'''</span>
|-
| 33 || {{ZMB}} || 24.1 || <span style="color: green">'''-0.5'''</span>
|-
| 34 || {{CMR}} || 24.0 || –
|-
| 35 || {{NGA}} || 23.9 || <span style="color: green">'''-13.0'''</span>
|-
| 36 || {{THA}} || 23.3 || <span style="color: red">'''+5.2'''</span>
|-
| 37 || {{KHM}} || 22.8 || <span style="color: red">'''+14.5'''</span>
|-
| 38|| {{MYS}} || 22.5 || <span style="color: red">'''+4.8'''</span>
|-
| 39 || {{MNG}} || 22.5 || <span style="color: green">'''-7.0'''</span>
|-
| 40 || {{KAZ}} || 22.2 || <span style="color: green">'''-0.8'''</span>
|-
| 41 || {{MNE}} || 21.3 || <span style="color: red">'''+5.6'''</span>
|-
| 42 || {{MAD}} || 20.6 || <span style="color: green">'''-3.1'''</span>
|-
| 43 || {{SRB}} || 20.5 || <span style="color: green">'''-4.2'''</span>
|-
| 44 || {{TUR}} || 20.3 || <span style="color: green">'''-0.8'''</span>
|-
| 45 || {{TWN}} || 20.2 || <span style="color: red">'''+6.8'''</span>
|-
| 46 || {{MEX}} || 20.1 || <span style="color: red">'''+0.6'''</span>
|-
| 47 || {{ZAF}} || 19.9 || <span style="color: green">'''-3.5'''</span>
|-
| 48 || {{SLV}} || 19.5 || <span style="color: red">'''+5.3'''</span>
|-
| 49 || {{LKA}} || 19.3 || <span style="color: green">'''-1.4'''</span>
|-
| 50 || {{KOR}} || 19.2 || <span style="color: red">'''+0.9'''</span>
|-
|}
 
== Effetti ==
Riga 162 ⟶ 276:
Il particolato ha effetti diversi sulla salute umana e animale a seconda dell'origine (naturale, antropica, ecc.) e delle dimensioni delle polveri. In taluni casi (si pensi all'aerosol marino), l'effetto può essere benefico, ma nella maggior parte dei casi il particolato ha effetti negativi sulla salute umana, anche mortali.<ref>{{Cita web|url=https://www.vox.com/future-perfect/22691558/air-pollution-deaths-mortality-pm-25-soot-particulate|titolo=How humans could live two years longer|autore=Dylan Matthews|sito=Vox|data=2021-12-27|lingua=en|accesso=2022-01-02}}</ref> In particolare, le particelle di dimensioni minori di 10&nbsp;μm sono potenzialmente più pericolose, in quanto possono penetrare i polmoni e addirittura essere convogliate all'interno del flusso sanguigno.<ref>{{en}} [https://www.epa.gov/pm-pollution/health-and-environmental-effects-particulate-matter-pm United States Environmental Protection Agency - Health and Environmental Effects of Particulate Matter (PM)]</ref>
 
L'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]], basandosi su dati raccolti nel 2008, ha stimato che le polveri fini siano responsabili di circa 2 milioni di decessi nel mondo all'anno<ref name=ansa-2011>{{cita news |autore= |url=http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2011/09/26/visualizza_new.html_698337224.html |titolo=Smog: pm10, per Oms inquinamento aria uccide 2 mln all'anno |pubblicazione=Ansa |giorno=26 |mese=settembre |anno=2011 |accesso=3 febbraio 2015 |urlmorto=no |urlarchivio=https://archive.todayis/20150203122458/http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/rifiuti/2011/09/26/visualizza_new.html_698337224.html |dataarchivio=3 febbraio 2015 }}</ref>. Le polveri fini causano 22&nbsp;000-52&nbsp;000 morti all'anno negli USA (dati del 2000)<ref name="mokdad">{{Cita pubblicazione|cognome= Mokdad |nome=Ali H. |coautori= et al. |titolo= Actual Causes of Death in the United States, 2000 |rivista= J. Amer. Med. Assoc. |volume= 291 |numero= 10 |pp= 1238-45 |anno= 2004 |doi=10.1001/jama.291.10.1238 | pmid = 15010446 }}</ref> e in [[Europa]] contribuiscono a circa 370&nbsp;000 morti premature (dati [[2005]])<ref>{{Cita pubblicazione|nome=European Environment Agency (EEA) |titolo= Spatial assessment of PM10 and ozone concentrations in Europe |anno= 2005 |doi=10.2800/165}}</ref> o circa 400&nbsp;000 (secondo dati più recenti<ref>{{Cita web |url=https://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=E-2013-013392&language=IT |titolo=Copia archiviata |accesso=3 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151227124529/http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=E-2013-013392&language=IT |dataarchivio=27 dicembre 2015 |urlmorto=no }}</ref>).
 
Uno studio del 2013, svolto su 300&nbsp;000 persone e pubblicato su ''Lancet Oncology'', mostra che per ogni incremento di 5&nbsp;µg/m³ di PM 2,5 nell'aria, il rischio relativo di ammalarsi di tumore al polmone aumenta del 18%, mentre cresce del 22% a ogni aumento di 10&nbsp;µg/m³ di PM 10.<ref name=airc-2013>{{cita web |autore= |url=http://www.airc.it/cancro/disinformazione/inquinamento-atmosferico |titolo=L'inquinamento atmosferico può aumentare il rischio di ammalarsi di cancro? |editore=AIRC |accesso=3 febbraio 2015 |urlmorto=no |urlarchivio=https://archive.todayis/20150203113134/http://www.airc.it/cancro/disinformazione/inquinamento-atmosferico/ |dataarchivio=3 febbraio 2015 }}</ref>
 
Nell'ottobre 2013 l'[[Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro]] (IARC) ha inserito l'inquinamento ambientale e le polveri fini nel gruppo 1, cioè fra i cancerogeni per l'uomo.<ref>{{cita web |autore= |url=http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/luca-carra/iarc-linquinamento-dellaria-e-cancerogeno/ottobre-2013 |titolo=IARC: l'inquinamento dell'aria è cancerogeno |editore=scienzainrete.it |accesso=3 febbraio 2015 |urlmorto=no |urlarchivio=https://archive.todayis/20150203115310/http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/luca-carra/iarc-linquinamento-dellaria-e-cancerogeno/ottobre-2013 |dataarchivio=3 febbraio 2015 }}</ref>
 
Secondo le linee guida dell'OMS del 2005 sulla [[qualità dell'aria]], riducendo i PM 10 da 70 a 20&nbsp;µg/m³, si potrebbe ridurre la mortalità nelle città inquinate del 15% all'anno.<ref name=oms-2005>{{cita web |autore= |url=http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs313/en/ |titolo=Ambient (outdoor) air quality and health |editore=WHO |accesso=3 febbraio 2015 |lingua=ingleseen |urlmorto=no |urlarchivio=https://archive.todayis/20150203120747/http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs313/en/ |dataarchivio=3 febbraio 2015 }}</ref>
 
Tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultrafine (PM<sub>10</sub> e soprattutto PM<sub>2,5</sub>) vi sono patologie acute e croniche a carico dell'apparato respiratorio ([[asma]], [[bronchite|bronchiti]], [[enfisema]], [[allergie|allergia]], [[tumore|tumori]]) e cardio-circolatorio (aggravamento dei sintomi cardiaci nei soggetti predisposti).<ref>{{en}} Donaldson K, MacNee W. Potential mechanisms of adverse pulmonary and cardiovascular effects of particulate air pollution (PM10). Int J Hyg Environ Health. 2001 Jul;203(5-6):411-5. [https://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?db=pubmed&cmd=Retrieve&dopt=AbstractPlus&list_uids=11556145&query_hl=19&itool=pubmed_DocSum Sunto]</ref><ref>{{en}} Francesca Dominici, PhD; Roger D. Peng, PhD; Michelle L. Bell, PhD; Luu Pham, MS; Aidan McDermott, PhD; Scott L. Zeger, PhD; Jonathan M. Samet, Fine Particulate Air Pollution and Hospital Admission for Cardiovascular and Respiratory Diseases, MD – JAMA. 2006;295:1127-1134. [http://jama.ama-assn.org/cgi/content/abstract/295/10/1127?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&fulltext=particulate&searchid=1&FIRSTINDEX=0&resourcetype=HWCIT Sunto]</ref>
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In corrispondenza di un diametro compreso tra 0,3-0,4&nbsp;μm c'è il minimo della velocità di deposizione, dovuto al fatto che in tale regione entrambi gli effetti della diffusione e della caduta per gravità non sono ancora importanti.
 
==Le condizioni meteorologiche==
Il particolato risente delle condizioni meteorologiche, sia direttamente che indirettamente, un'azione diretta sul particolato è il fatto che può essere trasportato anche per grandi distanze dai fenomeni atmosferici come il vento mentre la pioggia aiuta a diluire ed abbassare i livelli di PM10 nell'aria, facendolo ricadere e depositare al suolo.<ref>[https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/p/pm10-particolato-atmosferico-o-polveri-sottili PM10 - Particolato atmosferico o polveri sottili]</ref>
 
Durante l'emergenza covid si è potuto analizzare l'andamento del particolato durante un importante abbattimento delle fonti da trasporti, evidenziando come si ci sia stata una riduzione del particolato, ma come le condizioni quali un inverno mite abbiano maggiormente contribuito a tali risultati<ref>[https://portale.unibas.it/site/home/in-primo-piano/articolo8305.html Da ricercatori Unibas studio su Covid-19 e inquinamento in Pianura Padana]</ref>, con una riduzione del PM10 che va dal 4 al 52%, del PM2,5 dal 0,6% al 46%, del Black Carbon dal 25 al 77%, dell'NO2 dal 4% al 72% e la riduzione sulle concentrazioni del benzene del -50% (ad eccezione di Taranto). Durante questo periodo si sono potuti osservare anche eventi di stagnazione, come durante il marzo 2020, che hanno provocato un incremento del PM2,5 nei siti meridionali, mentre per la sola zona industriale di Taranto venne osservato un forte aumento del benzene (fino a +104%). Inoltre nel periodo delle [[misure di confinamento]] da emergenza covid, la concentrazione di ozono al suolo è aumentata in media di circa il 30% in tutti i siti, al contrario lo spessore ottico si è ridotto del 70% ad Aosta e del 50% a Roma.<ref>[https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/10608/gli-effetti-del-lockdown-nelle-atmosfere-urbane Gli effetti del lockdown nelle atmosfere urbane]</ref>
 
== Misure di sicurezza ==
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! [https://www.eea.europa.eu/themes/air/air-quality-index European Air Quality Index] (indice della qualità dell'aria europea) !! Good (buona) !! Fair (discreta) !! Moderate (moderata) !! Poor (cattiva) !! Very poor (molto cattiva) !! Extremely poor (pessima)
|-
| Particles less than (particelle quando inferiori a) 2.5&nbsp;µm (PM<sub>2,5</sub>) || 0-10&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 10-20&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 20-25&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 25-50&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 50-75&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 75-800&nbsp;μg/m<sup>3</sup>
|-
| Particles less than (particelle quando inferiori a) 10&nbsp;µm (PM<sub>10</sub>) || 0-20&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 20-40&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 40-50&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 50-100&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 100-150&nbsp;μg/m<sup>3</sup> || 150-1200&nbsp;μg/m<sup>3</sup>
|}
 
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In assenza di inquinanti atmosferici particolari, il pulviscolo contenuto nell'aria raggiunge concentrazioni diverse (mg/m³) nei diversi ambienti, generalmente è minimo in zone di alta montagna, e aumenta spostandosi dalla campagna alla città, alle aree industriali.
 
Le tecniche gravimetriche (basate quindi sul peso delle polveri) non riescono a misurare con la precisione e sensibilità sufficiente i quantitativi di particolato ancora più fine. Sono state però messe a punto tecniche [[ottica|ottiche]] basate sull'uso del [[laser]] e in grado di "contare" il numero di particelle presenti per unità di superficie di caduta.<ref>Diego Barsotti, [http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=6807 Misurate le nanopolveri dell'inceneritore di Bolzano. Presentati in un convegno i dati comparati sulle emissioni delle nanopolveri rilevate con tecnologia tedesca] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071216204801/http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=6807 |data=16 dicembre 2007 }}</ref>
 
L'EPA ha inoltre messo a disposizione una guida su come costruire, per fini didattici, un semplice rilevatore per misurare la concentrazione di particolato.<ref>{{en}} [https://www3.epa.gov/airnow/teachers/gh_pmsensorkit_handoutandinstructions.pdf Build Your Own Particle Sensor] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180729015620/https://www3.epa.gov/airnow/teachers/gh_pmsensorkit_handoutandinstructions.pdf |datedata=29 luglio 2018 }}</ref>
 
<gallery>
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== Altri progetti ==
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