Bicicletta: differenze tra le versioni
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[[File:15-07-12-Ciclistas-en-Mexico-RalfR-N3S 8973.jpg|upright=1.4|thumb|Una bicicletta da passeggio]]
La '''bicicletta''' (spesso abbreviata in '''bici''') è un veicolo azionato dalla [[Muscolo|forza muscolare]] umana degli [[Arto inferiore|arti inferiori]], costituito da un [[telaio (bicicletta)|telaio]] cui sono vincolate due [[ruota|ruote]] allineate e dotato di un sistema meccanico di [[trasmissione (meccanica)|trasmissione]] della [[potenza (fisica)|potenza]] fisica generata alla [[ruota motrice]] (la ruota posteriore). Dal punto di vista tecnico e [[Norma giuridica|normativo]], in [[Italia]] la bicicletta rientra nella più ampia categoria dei [[velocipede|velocipedi]].<ref>{{cita web|url=http://www.aci.it/i-servizi/normative/codice-della-strada/titolo-iii-dei-veicoli/art-50-velocipedi.html|titolo= Art. 50. Velocipedi}}
== Storia ==
{{vedi anche|Storia della bicicletta}}
L'origine della prima bicicletta effettivamente utilizzata è da attribuirsi al barone [[Karl Drais]], un impiegato statale del [[Granducato di Baden]] in [[Impero tedesco|Germania]]. Karl Drais inventò la sua "''Laufmachine''" (macchina da corsa) nel 1817, che fu chiamata dalla stampa [[Draisina|Draisine]] (in Italia: draisina); in precedenza esisteva il velocipede composto da due ruote e un pezzo di legno. Il maggiore miglioramento della draisina fu l'aggiunta dello sterzo. Si dice che l'interesse di Drais nel trovare un'alternativa all'uso del [[Equus caballus|cavallo]] fosse dovuto all'inedia e alle frequenti morti dei cavalli causate dall'insufficienza dei raccolti del 1816 (il cosiddetto "[[anno senza estate]]").
Nel corso del XX secolo si credeva che la bicicletta fosse nata in Francia nel 1791, anno in cui Mède de Sivrac progettò e costruì il suo "[[celerifero]]".<ref>''La bicicletta nacque due secoli fa'', [[Quattroruote]], aprile 1973, pag.168.</ref> È vero, invece, che il celerifero non è mai esistito e neppure il conte di Sivrac. La prima testimonianza sul celerifero risale infatti a più di un secolo dopo la sua presunta creazione: nell'ultimo decennio del XIX secolo, il [[Divulgazione scientifica brillante|divulgatore]] francese Louis Baudry de Saunier cominciò a parlarne in contrapposizione alla draisina, per dimostrare la superiorità dei francesi rispetto ai tedeschi.<ref>Dominique Formaz, ''Un célérifère attend les passagers du bateau à vapeur'' in ''Sur les traces de Dumas'', BoD, 2013.</ref> L'unica traccia trovata per il celerifero è un brevetto del 1817 di tale Jean-Henri Siévrac per la costruzione di "mezzi chiamati celeriferi", mezzi che però erano trainati da cavalli.<ref>{{cita web|url=http://cnum.cnam.fr/expo_virtuelle/velo/celerifere.html|titolo=Le célérifère|sito=Cnum - Conservatoire numérique des Arts et Métiers|lingua=fr|accesso=17 maggio 2017}}</ref>
Nel 1861 [[Ernest Michaux]] montò su una draisina i primi pedali, fissandoli al perno della ruota anteriore.<ref name="storia">{{cita web|url=http://erewhon.ticonuno.it/2002/societa/bici/storia.htm|titolo=storia della bicicletta|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151209052728/http://erewhon.ticonuno.it/2002/societa/bici/storia.htm|dataarchivio=9 dicembre 2015}}</ref> Il termine ''bicicletta'' nacque in Francia verso la fine degli anni 1860 e rimpiazzò il termine [[velocipede]] dal modello della "High Bicycle" in poi. Il ''[[biciclo]]''<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/biciclo|titolo=Termine «biciclo» nel vocabolario Treccani online}}</ref> fu molto in voga fino agli anni ottanta del XIX secolo. Il sistema della trasmissione del moto generato dai pedali fu oggetto di grandi studi fino a quando, prima della fine del secolo, il problema della trasmissione del moto venne risolto collegando i pedali a una ruota dentata connessa a una catena; questa soluzione tecnica consentì di ridurre la dimensione della ruota anteriore.<ref name="storia" /> Nel 1884 John K. Starley realizzò a [[Coventry]] la prima Safety Bicycle ("[[bicicletta di sicurezza]]"), denominata "Rover" e destinata a ottenere un enorme successo commerciale: antesignana delle moderne biciclette, aveva ruote di dimensioni uguali e trasmissione a catena sulla ruota posteriore.<ref>{{cita web|url=http://www.makingthemodernworld.org.uk/icons_of_invention/technology/1880-1939/IC.025/|titolo=Rover safety bicycle, 1885|editore=makingthemodernworld.org.uk}}</ref> In seguito ci furono altri progressi tecnologici. Nel 1888 [[John Boyd Dunlop|Dunlop]] montò su un triciclo il primo pneumatico a camera d'aria.<ref name="storia" /> Nei primi anni del Novecento ci fu lo sviluppo delle prime competizioni sportive, come il [[Tour de France]] (1903) e nel 1909 il primo [[Giro d'Italia]].<ref name="storia" />
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* [[Telaio (bicicletta)|Telaio]]: è l'elemento portante, tipicamente a geometria triangolare in quanto più rigido e resistente alle deformazioni, su cui sono collegate due ruote che ne consentono il [[rotolamento]] sul piano o terreno d'appoggio. In particolare il ''carro posteriore'' del telaio regge la ruota posteriore a cui il conducente impartisce il movimento con la pedalata attraverso il sistema di trasmissione. Sul telaio trovano alloggiamento tutte le altre numerose componenti che consentono il funzionamento del mezzo. In genere sono regolabili l'altezza del manubrio, della sella e l'avanzamento/arretramento della sella. Queste componenti possono essere raggruppate in una serie di ''sistemi'' che assolvono ciascuno una specifica funzione. Solitamente il tubo superiore del telaio, nella versione della bici femminile, assume una forma ricurva rivolta verso il basso al fine di agevolare la salita indossando gonne o tubini.
* Sistema di [[Trasmissione (bicicletta)|trasmissione]] a [[Sistema corona-pignone|corona-pignone]]: formato da [[Pedale (meccanica)#Pedale di bicicletta|pedali]], [[pedivella|pedivelle]], [[movimento centrale]], [[corona (bicicletta)|corona]] (la ruota dentata della [[guarnitura]]), [[catena di trasmissione (bicicletta)|catena di trasmissione]] e [[pignone (meccanica)|pignone]] (la ruota dentata sul mozzo posteriore). Pignone e corona attuano un certo [[rapporto di trasmissione]] che in molti tipi di bicicletta può essere variabile grazie al [[cambio di velocità]], costituito da [[Ingranaggio|ingranaggi]] multipli sulla ruota posteriore ed eventualmente sulla corona, o più raramente da sistemi di ingranaggi contenuti nel mozzo della ruota posteriore (cambio epicicloidale). Il [[deragliatore]] è un componente fondamentale del cambio e serve a spostare la catena da un ingranaggio all'altro. Una volta si usava selezionare le marce direttamente con il [[manettino]]. Le biciclette senza cambio vengono chiamate [[Single Speed|single-speed]].
* [[Serie sterzo|Sterzo]]: costituito dalla [[Forcella (bicicletta)|forcella]] che regge la [[Ruota (bicicletta)|ruota]] anteriore collegata, mediante il canotto o pipa inclinato in avanti, al [[manubrio]], consente di variare la direzione della ruota anteriore rispetto all'asse longitudinale del mezzo per eseguire le curve. La forcella funge da punto di aggancio della [[Ruota (bicicletta)|ruota anteriore]] e la sua ''[[geometria della forcella|geometria]],'' ovvero l'insieme delle principali misure (lunghezze e angoli) che definiscono una particolare configurazione, ha una grande influenza sulla guidabilità dell'intero mezzo.
* [[Ruota (bicicletta)|Ruote]]: sono dotate di raggi dal mozzo al [[Cerchio (bicicletta)|cerchione]] per conferire loro il vincolo con il mozzo o asse della ruota e in numero e spessore tale da ottenere una rigidità in grado di opporsi alle [[deformazione|deformazioni]] da [[Azione esterna|sollecitazioni]] meccaniche del terreno e la [[torsione]] per effetto della rotazione dell'asse stesso. Completano le ruote le [[camera d'aria|camere d'aria]] o [[tubolare|tubolari]] e il [[copertone]] montati sul cerchione. Per ridurre l'attrito delle parti in movimento vengono utilizzati [[cuscinetto a sfere|cuscinetti a sfere]]: sul [[Mozzo (bicicletta)|mozzo]] delle ruote sono realizzati avvitando sui perni dei supporti a forma di cono con la superficie concava, su cui scorrono le sfere, trattenute in apposite cavità realizzate nel mozzo. I cuscinetti sono presenti anche nel movimento centrale, nei pedali, nello sterzo, nel meccanismo di ruota libera. Sulla ruota posteriore è normalmente montato un meccanismo di [[ruota libera]], che permette alla ruota posteriore di girare nel solo senso di marcia indipendentemente dal movimento dei pedali, quando a questi non venga impressa una forza, consentendo alla bicicletta di avanzare per inerzia. Alcune biciclette montano invece il cosiddetto [[scatto fisso]], inizialmente caratteristico delle [[bici da pista]] senza freni e senza cambio usate nei [[velodromo|velodromi]], ma che ultimamente trova sempre maggiore diffusione anche per l'uso su strada.
* [[freno (bicicletta)|Impianto frenante]]: può essere di vari tipi e può agire sul mozzo della ruota ([[freno a disco|a disco]] o [[freno a tamburo|a tamburo]]) o sui cerchioni ([[freno a bacchetta|a bacchetta]], [[freno Cantilever|cantilever]], [[freni a V]], .. ). I comandi dei freni sono normalmente sul manubrio. Esiste anche un comando di [[freno a contropedale]] che attiva un freno, generalmente a tamburo, se ai pedali viene applicata una forza in direzione opposta a quella del movimento.
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La bicicletta è una [[macchina]] che trasforma l'[[energia]] muscolare in [[energia cinetica]]: durante il movimento della pedalata viene infatti applicata sui pedali una [[coppia di forze]] che vengono trasferite e amplificate, a mezzo delle [[pedivella|pedivelle]] che fungono da [[leva (fisica)|leva]], al [[movimento centrale]]. Così facendo si genera una rotazione dell'asse del movimento centrale: questo, una volta in movimento, con dei vincoli meccanici trasferisce il momento risultante alla corona anteriore che la trasferisce alla catena. La catena applica una coppia di forze ai rapporti posteriori, mettendoli in rotazione. Gli ingranaggi, essendo vincolati alla ruota posteriore, producono il movimento di [[rotolamento]] o avanzamento sul terreno di appoggio. L'energia è trasferita infine a tutto il telaio e alla ruota anteriore attraverso dei vincoli meccanici, come per esempio la forcella anteriore.
La bici ha un rendimento maggiore della [[corsa (sport)|corsa a piedi]] perché, a livello logico-meccanico, è intrinsecamente una [[leva (meccanica)|leva]] costituita dal movimento della pedivella (il [[braccio (fisica)|braccio]] della leva), a cui è agganciato il pedale, attorno al perno del cosiddetto ''movimento centrale'' della pedalata. A differenza della corsa, dove parte dell'[[energia meccanica]] è spesa per vincere la [[forza di gravità]], nella bicicletta gran parte del movimento è trasmesso in avanti in maniera molto più efficiente. Tuttavia questi vantaggi, per concretizzarsi in una superiorità della bici rispetto alla corsa, necessitano di una “strada”, ossia di un terreno con determinate prerogative di liscezza e “sinuosità”.<ref>{{cita web|url=https://archive.org/details/AndreaPaoliniTrattatellopoeticoSullaBicicletta|titolo=Trattatello (poetico) sulla bicicletta|postscript=nessuno}}, primi due capitoli.</ref>
=== L'equilibrio ===
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[[File:13-01-06-fahrradkram-04.jpg|thumb|[[Pedale (meccanica)|Pedale]]]]
L'[[energia]] necessaria per far avanzare la bicicletta (fino ai 10–20 km/h), su [[strada]] piana e in assenza di [[vento]], è prevalentemente quella necessaria a vincere gli [[attrito|attriti]] meccanici, da tenere in considerazione che l'attrito volvente degli pneumatici è molto variabile a seconda della tipologia del mezzo e quindi degli pneumatici, in quanto per le biciclette da montagna si ha un valore di [[coefficiente di attrito volvente]] pari a circa 0,13, che scende fino a 0,0034 per le biciclette da corsa. Alla velocità di circa 18–20 km/h la [[resistenza aerodinamica]], che cresce col quadrato della velocità, non è più trascurabile e diventa di gran lunga preponderante al crescere della velocità il [[coefficiente di resistenza aerodinamica]] moltiplicato per la sezione frontale. In linea di massima si ha una superficie di resistenza aerodinamica (drag area) pari a 0,276 per le biciclette da montagna che decresce fino a 0,193 per le bici da corsa.<ref>
A influenzare la velocità ci sono vari fattori come la condizione del fondo stradale, la sezione dei copertoni, la resistenza aerodinamica, ecc. In generale con il diminuire della sezione delle coperture diminuisce la resistenza e a parità di potenza aumenta la velocità.
La pressione delle coperture ha grande importanza: solitamente le coperture riportano la pressione consigliata di gonfiaggio, al di sotto della quale le prestazioni decadono e la copertura si rovina. Il vento favorevole o sfavorevole, per quanto flebile, influenza notevolmente le prestazioni. Analogamente è importante la superficie frontale del ciclista che è causa della resistenza aerodinamica per [[attrito]] con l'aria. La posizione tenuta da chi va in bicicletta influenza molto la resistenza aerodinamica, così come anche la presenza di cavi per i freni e altro.<ref>{{cita web|url=https://www.exploratorium.edu/cycling/aerodynamics1.html|titolo=Science of Cycling:Aerodinamics & Wind Resistance}}</ref> I ciclisti cercano infatti la postura corretta, così come il più possibile la scia di chi li precede per mantenere la velocità desiderata con il minimo sforzo.
La ''postura del ciclista'' a velocità superiori ai 20–25 km/h comincia a essere molto importante. La postura meno efficiente è quella a busto eretto che si assume sulle "biciclette olandesi"; in quelle da corsa, con le mani sull'impugnatura bassa, si offre meno superficie alla resistenza dell'aria, e ancora meno nelle [[Bicicletta reclinata|biciclette reclinate o recumbent]], ma
Per quanto riguarda le biciclette da corsa, sono stati eseguiti studi aerodinamici sulle varie posizioni mantenute durante la guida, analizzando sia l'area frontale, sia il coefficiente aerodinamico, evidenziando una differenza significativa a livello di sezione frontale con un 0,246
Questi test sono stati fatti anche con altri tipi di bicicletta e con varie soluzioni aerodinamiche a confronto, evidenziando come una protezione aerodinamica impatti positivamente sul coefficiente di resistenza aerodinamico.<ref>[https://www.researchgate.net/profile/Mohamed-Mourad-Lafifi/post/Could_you_suggest_some_state-of-the-art_papers_on_BMS_especially_for_light_electrical_vehicles/attachment/59d64dfe79197b80779a76ce/AS%3A490690028281856%401494001027371/download/Constructing+a+unique+human+powered+vehicle+with+electric+assist....pdf Constructing a unique human powered vehicle with electric assist, to save you & the world]</ref>
La larghezza degli pneumatici è un fattore importante a seconda del tipo di terreno e [[velocità]]. Se usati su strada asfaltata e velocità elevate (sopra i 20–25 km/h) gli pneumatici stretti tipici delle biciclette da corsa offrono un minor attrito volvente, quindi hanno prestazioni migliori. Su asfalti rovinati sono preferibili pneumatici più larghi tipici delle biciclette da città perché garantiscono un ammortizzamento migliore delle asperità dell'asfalto. Su terreni terrosi e accidentati si utilizzano pneumatici larghi dotati di tasselli più o meno pronunciati (tacchetti), in modo da evitare lo slittamento della gomma. Per percorsi misti, strade asfaltate e fuoristrada, si utilizzano pneumatici larghi, con le dentature disposte solo lateralmente, in modo da avere minore resistenza in città e garantire la tenuta in piega su terreni terrosi, argillosi, ecc.
L'andamento che massimizza la percorrenza, a parità di energia spesa, è quando la velocità è costante. [[Velocità]] tipiche, indicative e soggettive, sono 15–25 km/h in pianura. Velocità superiori a 30 km/h cominciano a diventare impegnative se sostenute per più di qualche minuto. Velocità dai 35 ai 50 km/h sono tipiche dei gruppi di ciclisti anche amatoriali quando sono in [[Gruppo (ciclismo)|gruppo]] e si alternano alla testa del gruppo, con picchi di 65 km/h. Velocità superiori ai 50 km/h sono tipiche di professionisti, soprattutto se non si sta correndo in gruppo. Su strada piana possono essere raggiunte dai professionisti velocità di circa 60–65 km/h fino a 75
A titolo indicativo la tabella seguente illustra la relazione tra velocità e energia e potenza meccaniche necessarie all'avanzamento di una [[bicicletta da corsa]]. I parametri usati sono: peso del ciclista 75 kg, peso della bicicletta 10 kg, pneumatici da corsa.'''<ref>Dati elaborati da [http://2peak.com/tools/powercalculator.php 2peak]</ref>'''<ref>Il valore E1 è stato calcolato con la formula <math>E1=3,6\cdot\frac{P1}{v}</math>, <math>E2=3,6\cdot\frac{P2}{v}</math>.</ref>
:{| class="wikitable" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"
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! Energia E1 (kJ/km)
! Potenza P2 (watt)
! Energia E2 (kJ/km)
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|| || colspan="2" |<small>Mani sul manubrio</small>|| colspan="2" |<small>Mani sulle impugnature basse</small>
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==== Record di velocità ====
Le [[bicicletta reclinata|biciclette reclinate]], generalmente abbinate all'utilizzo di una [[Carenatura (motociclismo)|carenatura]] aerodinamica ([[velomobile|velomobili]]), sono i più veloci [[veicolo a propulsione umana|veicoli a propulsione umana]] (HPV, ''Human Powered Vehicle'') e detengono sostanzialmente tutti i record di velocità in questa categoria: 133,78 km/h ([[Sebastiaan Bowier]]<ref>{{cita news|url=https://news.sky.com/story/cyclist-sebastiaan-bowier-breaks-speed-record-10434055|titolo=Cyclist Sebastiaan Bowier Breaks Speed Record|data=17 settembre 2013|pubblicazione=[[Sky News]]|urlarchivio=https://archive.
== Accessori ==
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Questo tipo di bicicletta è dotata di una [[batteria ricaricabile]], posta in un'apposita custodia che ne consente l'utilizzo e l'estrazione per la ricarica dalla rete elettrica domestica. La normativa prevede che il motore venga attivato dalla pedalata e si spenga allorché la pedalata viene sospesa, si attivi il freno o si raggiunga la velocità massima di 25 km/h. Il motore elettrico ausiliario non deve avere una potenza superiore a 0,25 kW. Queste biciclette sono esenti da omologazione (direttiva europea 2002/24/CE, art. 1, punto h<ref>{{cita web|url=http://www.ambike.it/direttiva-europea-2002-24-ce.html|titolo=Direttiva Europea 2002/24/CE}}</ref>) e, contrariamente ai ciclomotori, non richiedono il pagamento di una tassa di circolazione, né assicurazione, né uso obbligatorio del casco. Il motore può essere direttamente accoppiato a una [[ruota]] (spesso quella anteriore) mediante ruote in gomma che fanno attrito sul [[cerchione]], oppure collegato alla [[catena (meccanica)|catena]], oppure essere integrato nel mozzo della ruota stessa. Questi ausili possono essere usati più o meno occasionalmente per superare salite o per incrementare la velocità.
La bicicletta fotovoltaica è un sottotipo particolare che utilizza l'[[energia solare]] per ricaricare la batteria del motore elettrico, migliorando l'autonomia di viaggi. Il problema principale è il basso rendimento, generalmente dimezzato a causa dell'esposizione raramente perpendicolare ai raggi solari. Il pannello inoltre deve essere disposto in modo da non creare problemi aerodinamici che metterebbero in pericolo la sicurezza del ciclista. Simile a questa è la bicicletta a idrogeno:<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Caprara|url=http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_novembre_04/bici-idrogeno-caprara_8f4f05da-c960-11de-a52f-00144f02aabc.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|titolo=Ecco la bici superpulita a idrogeno|data=4 novembre 2009|accesso=13 febbraio 2015|urlarchivio=https://archive.
== Impieghi ==
=== Utilizzo in città ===
[[File:LodzCycleChic.JPG|thumb|Una bicicletta da città con telaio a U, detta anche ''da donna'' per l'uso storicamente più diffuso]]
La bicicletta da città (detta ''city bike'' in inglese) è progettata per spostamenti cittadini. Possono avere un telaio "a diamante"<ref>Vedi [[Telaio (bicicletta)#Storia|Telaio a diamante]]</ref> o a U, quest'ultimo ideato per facilitarne l'utilizzo con vestiti lunghi o gonne; in entrambi i casi la seduta è verticale, facilitando quindi una posizione più comoda della schiena. Ci sono modelli con o senza cambio. Questo tipo di bici presenta spesso protezioni intorno alla catena e parafanghi per proteggere dall'acqua le parti meccaniche e i vestiti. I pedali non hanno attacchi fissi e non richiedono scarpe particolari come per le biciclette da corsa.
I copertoni non sono né larghi e tassellati come quelli da mountain bike né sottili, lisci e rigidi come quelli da corsa, ma hanno un battistrada intermedio. La sella è larga e morbida, per un utilizzo breve e senza l'abbigliamento rinforzato da ciclista. La bicicletta da città può essere provvista di portapacchi o cestini anteriori o posteriori. A volte anche di seggiolini per i bambini piccoli.
La ''European Cycling Challenge'', una competizione fra [[città]] europee. Per tutto il mese di maggio le città che partecipano alla sfida gareggiano grazie ai propri cittadini. Scaricando l'app [[Cycling365]], si tracciano i propri spostamenti in bici nell'area urbana, entro confini ben stabiliti, i chilometri fatti in sella vengono registrati e conteggiati per la città di appartenenza.<ref>{{cita web|url=http://www.cyclingchallenge.eu/cycling365|titolo=Instructions
=== Bike sharing ===
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=== Biciclette da lavoro ===
Quale veicolo da lavoro, la bicicletta può disporre di diversi allestimenti e accessori per effettuare piccoli trasporti e consegne. Modifiche o personalizzazioni più profonde (compreso l'utilizzo di tricicli o biciclette da trasporto) sono rappresentate dalla classica bicicletta da gelataio, dalla bicicletta dell'[[arrotino]] o dalla bicicletta del pompiere.<ref>{{Cita libro|autore= Fermo Galbiati|autore2=Nino Ciravegna|titolo = La bicicletta, Bycicle|editore = BE-MA|città = Milano|anno = 1989|pp = 44-45|isbn = 88-7143-080-8}}</ref>
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File:Firefighter bicycle.jpg|Bicicletta da pompiere
File:Bicycle shoemaker.jpg|Bicicletta da ciabattino
File:Bicicletta arrotino.jpg|Bicicletta da arrotino
File:Indonesian travelling meatball vendor on bike.jpg|Bici di un [[venditore ambulante]] in Indonesia
File:Bicycle taxi Amsterdam february 2005.JPG|Un [[
</gallery>
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=== Trasporto in bicicletta ===
{{vedi anche|Mobilità
La bicicletta è stata fino a pochi decenni fa solo un fondamentale mezzo di trasporto, spesso l'unico a disposizione delle classi meno agiate. Lo sviluppo economico ha poi portato a un'importante diffusione dell'[[automobile]], che ha in gran parte soppiantato l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto. Con l'aumento del [[traffico|traffico urbano]] l'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto è ridiventato concorrenziale.
Sui percorsi urbani congestionati la bicicletta si dimostra spesso il mezzo più veloce, in particolare sui percorsi sotto i 10 km.<ref name=cycling_it/>
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{{Anchor|I bike-messenger}}
[[File:William 3.jpg|thumb|Un fattorino al lavoro]]
I fattorini in bici (noti anche come "[[corriere espresso|corrieri]] in bicicletta" o come bike ''messenger'') sono persone che effettuano consegne muovendosi in bicicletta.<ref>{{cita web|http://www.repubblica.it/ambiente/2012/03/25/news/bike_messenger_pony_express_ecologici-32189568/?refresh_ce|Bike messenger, i pony express ecologici - in Italia boom di richieste per le consegne}}</ref>
La figura del fattorino in bicicletta è ripresa nel film del [[2012]] ''[[Premium Rush]]'', dove un corriere in bicicletta è inseguito da un poliziotto corrotto che vuole impossessarsi di un messaggio che il fattorino deve consegnare. Anche nel film ''[[Quicksilver - Soldi senza fatica]]'' il protagonista è un ex [[intermediario]] che ora lavora come corriere in bicicletta.
=== I furti di biciclette ===
Le biciclette sono spesso [[Furto|rubate]] ai legittimi proprietari. È stato stimato che in Italia ogni anno vengano sottratte illegalmente circa
Secondo la legge italiana, chi acquista una bici rubata può incorrere nel reato di [[ricettazione]] (art. 648 [[Codice penale italiano|codice penale]]) o acquisto di cose di sospetta provenienza (art. 712 c.p.), a seconda dei casi.<ref>{{cita web|url=http://www.canestrinilex.com/risorse/i-rischi-penali-dellusato-tra-rifiuto-ricettazione-e-incauto-acquisto/|titolo=I rischi penali dell'usato tra rifiuto, ricettazione e incauto acquisto}}</ref>
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=== Le biciclette in Europa ===
L'uso della bicicletta nei vari stati europei è molto diverso. L'uso della bici è molto diffuso in Olanda, con il 31,2% della gente che indica la bicicletta come il suo principale mezzo di trasporto, contro il 48,5% che preferisce la macchina e un 11% i [[Trasporto pubblico|trasporti pubblici]].<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.com/news/magazine-23587916 |titolo=Why is cycling so popular in the Netherlands?}}</ref><ref>{{Cita web |url= http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_312_en.pdf
=== Il mercato del settore ciclistico ===
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In Italia nel 2014 sono state vendute quasi 1,65 milioni di biciclette in un anno.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/economia/2015/05/20/news/biciclette_vendite_2014_eicma-114816414/|titolo=L'Italia sceglie i pedali: vendite di bici +6,6% nel 2014|accesso=24 marzo 2016}}</ref> Nel 2013 in Italia sono state vendute 51 405 biciclette a pedalata assistita.<ref>
{{
== Sicurezza e incidenti ==
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Stime riferite all'anno 2014 riportano che in Europa l'8% di tutti i morti sulla strada è costituito da ciclisti (7% in Italia), con il 57% dei decessi all'interno delle aree urbane; le lesioni più comuni fra chi usa la bici hanno interessato la [[testa]] e il [[collo]].<ref name="vademecum">{{cita web|url=http://ec.europa.eu/transport/road_safety/pdf/vademecum_2015.pdf|titolo=Road Safety in the European Union}}</ref>
In città la bici può essere soggetta a incidenti in [[rotatoria]], soprattutto nel momento in cui un [[Autovettura|automobilista]] si appresta a uscire dalla rotonda. Un possibile incidente per i ciclisti urbani è quello causato dall'incauta apertura degli sportelli delle autovetture parcheggiate a lato. In fase di sorpasso di un ciclista è importante mantenere una adeguata distanza laterale. Nei mezzi pesanti gli [[Autocarro#Angolo cieco|angoli ciechi]] possono essere pericolosi per i ciclisti, perché non consentono all'autista una corretta visuale su alcune zone della strada.<ref>{{cita web|url=http://www.fiab-onlus.it/angolocieco.htm|titolo=Stragi ciclisti, eliminare gli "angoli ciechi" dei camion}}</ref>
Anche se molto raro, possono verificarsi anche incidenti tra ciclisti con esito mortale o molto grave.<ref>
=== Le piste ciclabili ===
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== Distanze ==
Le distanze che si coprono in bicicletta vanno dalle poche centinaia di metri ai 1000 e più km delle ''randonnée'' come la [[Parigi-Brest-Parigi]] o dei viaggi turistici più impegnativi. I cicloamatori durante l'arco dell'anno nelle loro uscite possono percorrere in totale, a seconda dell'intensità e della costanza del loro impegno, da poche centinaia fino a parecchie migliaia di chilometri.
Negli ultimi anni si sono susseguiti molti tentativi da parte di ciclisti amatori e non di percorrere in bicicletta il giro del mondo. Il record è stato effettuato dall'ingegnere britannico Mike Hall con il tempo di quasi 92 giorni durante i quali ha toccato 20 nazioni e 4 continenti per un totale di
Nel dicembre 2012 [[Juliana Buhring]], di nazionalità tedesca e residente in Italia da diversi anni, è stata la prima donna a compiere la stessa impresa, pedalando
Nel 2013 Robin Zobel percorse 120 metri con una bicicletta alta 6,3 metri.<ref>{{cita web|url=http://www.lameuse.be/815686/article/regions/liege/actualite/2013-09-20/liege-detient-desormais-le-record-du-plus-grand-velo-du-monde-video|titolo=Liège détient désormais le record du plus grand vélo du monde (vidéo)|data=20 settembre 2013|lingua=fr|accesso=6 maggio 2019}}</ref>
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Per il ciclismo su strada, le tre principali [[Corsa a tappe|corse a tappe]] della stagione professionistica sono il [[Giro d'Italia]], il [[Tour de France]] e la [[Vuelta a España]].
== Normativa ==
===Spagna===
Una modifica al Regolamento generale della circolazione del 2024 ha reso obbligatorio l'uso del casco in tutti i contesti.
I ciclisti devono avere con sé un elemento retroriflettente che li renda visibili ad almeno 150 metri di distanza di notte o nelle situazioni di scarsa visibilità.
Possono circolare preferibilmente al centro delle corsie. La distanza di sicurezza minima per i veicoli è di 5 metri e la distanza minima laterale in caso di sorpasso è di 1,5 metri.<ref>{{Cita web|url=https://cadenaser.com/nacional/2024/06/26/novedades-para-montar-en-patinete-electrico-prohibido-para-menores-de-16-anos-y-el-casco-y-las-luces-seran-obligatorios-cadena-ser/|titolo=Novedades de la DGT para montar en patinete eléctrico: prohibido a menores de 16 años y casco y luces obligatorias|autore=Agencia Servimedia|sito=cadena SER|data=2024-06-26|lingua=es|accesso=2024-06-26}}</ref>
== Note ==
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== Bibliografia ==
* ''EnCICLOpedia di sopravvivenza metropolitana'', 2006, [[portable Document Format|pdf]] [https://web.archive.org/web/20070930043408/http://www1.autistici.org/montesacriticalmass/images/en_ciclo_pedia_versione_lettura.pdf ver. lettura], [https://web.archive.org/web/20070930043710/http://www1.autistici.org/montesacriticalmass/images/en_ciclo_pedia_versione_stampa.pdf ver. stampa].
* {{Cita libro|titolo=In bicicletta con il codice. Il codice della strada a uso dei ciclisti |autore=Carlo Favot |editore=Ediciclo |città=Portogruaro |anno=2005 |ISBN= 88-88829-09-1 |OCLC=799413322 |SBN=
* {{Cita libro|titolo=La bicicletta |url=https://archive.org/details/labicicletta0000alfr |autore=Alfredo Oriani |wkautore=Alfredo Oriani |editore=Longo |città=Ravenna |anno=2002 |ISBN=978-88-8063-346-4 |OCLC=940748774 |SBN=
* {{cita pubblicazione |nome=S. S. |cognome=Wilson |titolo=La tecnologia della bicicletta |rivista=Le Scienze |editore=GEDI Gruppo Editoriale |città=Roma |numero=58 |anno=1973 |mese=giugno |pp=30-42}}
* {{Cita libro|titolo=La bici d'epoca |autore=Giuseppe Nardini |editore=I libri de l'Eroica |città=Siena |anno=2009 |ISBN=978-88-7145-291-3 |SBN=
* {{cita pubblicazione |nome1=Davide |cognome1=Ambrosi |nome2=Andrea |cognome2=Bacciotti |nome3=Giovanni |cognome3=Ropolo |titolo=La matematica della bicicletta |volume=Matematica nella
* {{cita libro |nome=Claudio |cognome=Gregori |wkautore=Claudio Gregori (giornalista) |titolo=ABiCi, l'alfabeto e la storia della bicicletta |città=Cassina de' Pecchi (MI) |editore=Edizioni Roberto Vallardi |anno=2010 |isbn=978-88-95684-26-0 |sbn=
* {{cita libro |nome=Claudio |cognome=Gregori |wkautore=Claudio Gregori (giornalista) |titolo=La macchina a pedali: storia di un oggetto nato moderno |opera=Bicicletta: strade, racconti, passioni |città=Milano |editore= Touring Club Italiano |anno=2018 |sbn=
* {{Cita libro|titolo=Il bello della bicicletta |autore=Marc Augé |wkautore=Marc Augé |editore=Bollati Boringhieri |città=Torino |anno=2009 }}
* {{Cita libro|titolo=Elogio della bicicletta |autore=Ivan Illich |wkautore=Ivan Illich |curatore=La Cecla F. |editore=Bollati Boringhieri |città=Torino |anno=2010 |ISBN=978-88-339-1712-2 |OCLC=1020151577 |SBN=
* {{Cita libro|titolo=L'uomo a due ruote |curatore=[[Guido Vergani]] |editore=
* {{Cita libro|titolo=Storia sociale della bicicletta |autore=Stefano Pivato |wkautore=Stefano Pivato |editore=Il Mulino |città=Bologna |anno=2019 |ISBN=978-88-15-28521-8 |OCLC=1127259313 |SBN=
== Voci correlate ==
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* {{cita web|http://www.biciedintorni.org/biblioteca/libri_elenco.php|Bibliografia esaustiva sulla bicicletta}}
* {{cita web|http://www.preparazionealciclismo.it/arch1.html|Un glossario tutto da pedalare}}
* Aerodinamica della bicicletta [https://besport.org/sportmedicina/aerodinamica_ciclismo.htm l'aerodinamica nel ciclismo]
* [http://www.pianetaciclismo.com/categoria/training/watt_e_ciclismo/2.html Watt e Ciclismo] {{Bicicletta}}
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