Ergisto Bezzi: differenze tra le versioni
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{{militare
|Nome = Ergisto Bezzi
|Immagine = Ergisto Bezzi nel 1860.JPG
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 16 gennaio 1835
|Nato_a = [[Cusiano]]
|Data_di_morte = 3 agosto 1920
|Morto_a = [[Torino]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = [[Torino]]
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|Forza_armata = Fanteria
|Arma =
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio =
|Grado =
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = Spedizione dei Mille
|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Ergisto (o Egisto)
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Cusiano di Ossana
|LuogoNascitaLink =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1835
|LuogoMorte = Torino
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|Attività = patriota
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ,
}}
▲[[File:Bezzi2.JPG|thumb|Ergisto Bezzi ritratto subito dopo la spedizione dei Mille]]
[[File:Bezzi.JPG|thumb|Ergisto Bezzi nel 1860 in divisa da capitano delle Guide]]▼
[[File:ErgistoBezzi.jpg|thumb|Ergisto Bezzi]]▼
==Biografia==
[[File:Cusiano - Targa Ergisto Bezzi.jpg|thumb|upright=1|left|Targa nel paese natale di [[Cusiano]]]]
▲[[File:Ergisto Bezzi nel 1866.
▲[[File:ErgistoBezzi.jpg|thumb|Ergisto Bezzi]]
Figlio di Giovanni Battista, [[medico]] condotto, e Felicia Benvenuti, nacque a [[Cusiano]] di [[Ossana]] il [[16 gennaio]] [[1835]].<ref name="trentino_cultura">{{cita web|url=https://www.cultura.trentino.it/archivistorici/soggettiproduttori/3849956|titolo=Bezzi, Ergisto, Cusiano di Ossana, 1835 gennaio 16 - Torino, 1920 agosto 3|accesso=1º febbraio 2017}}</ref> Dopo aver frequentato il [[Liceo (scuola)|liceo]] nella città di [[Rovereto]] si trasferì a [[Milano]] ove si impiegò in
Nel [[1860]] partecipò alla [[spedizione dei Mille]], ancora tra le file del corpo delle Guide, e attorno a lui si riunivano tutti i trentini dell'esercito. Fu dei primissimi con [[Francesco Nullo]] a penetrare nelle difese di [[Palermo]]: primo fu a mettere il piede in [[Calabria]] con [[Alberto Mario]].
▲Dopo aver frequentato il Liceo nella città di [[Rovereto]] si trasferì a [[Milano]] ove si impiegò in una azienda commerciale. Alla vigilia della [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]] del [[1859]] dovette fuggire dalla polizia austriaca riparando in [[Piemonte]] e si arruolò volontario a [[Torino]] nelle Guide del Simonetta.
Conquistò i galloni di [[Ufficiale (forze armate)|ufficiale]] sul campo: [[sottotenente]] a [[Palermo]], luogotenente dopo la presa di [[Milazzo]], capitano dopo [[Reggio Calabria]], aiutante di campo del [[generale]] [[Stefano Türr]], del quale però non approvava la facile transigenza politica, ritornò a [[Milano]] inflessibile repubblicano rifiutando la [[Ordine militare di Savoia|croce di cavaliere di Savoia]] seppure assegnatagli. Il
▲Nel [[1860]] partecipò alla [[spedizione dei Mille]], ancora tra le file del corpo delle Guide, e attorno a lui si riunivano tutti i trentini dell'esercito. Fu dei primissimi con [[Francesco Nullo]] a penetrare nelle difese di Palermo: primo fu a mettere il piede in [[Calabria]] con [[Alberto Mario]].
Nella [[terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]] del
▲Conquistò i galloni di ufficiale sul campo: sottotenente a [[Palermo]], luogotenente dopo la presa di [[Milazzo]], capitano dopo [[Reggio Calabria]], aiutante di campo del generale [[Stefano Türr]], del quale però non approvava la facile transigenza politica, ritornò a Milano inflessibile repubblicano rifiutando la croce di cavaliere di Savoia. Il [[13 novembre]] del [[1864]] tentò l’insurrezione del Trentino, difatti mosse con 150 uomini per la [[Val Trompia]], ma fu arrestato dai carabinieri fu rinchiuso nel carcere di [[Brescia]] poi di [[Alessandria]].
A guerra finita rifiutò un'altra volta la croce di [[Casa Savoia|Savoia]] e anche questa gli fu assegnata d'autorità. Nel [[1867]], nella [[battaglia di Mentana]], fu ferito ad ambo le cosce. I soldati francesi lo derubarono, ma poi resero il denaro al ferito, conducendolo a [[Roma]], ove fu
▲Nella [[terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]] del [[1866]], di nuovo arruolato volontario come capitano nelle Guide, partecipò da valoroso a tutti gli scontri di quella campagna: alla [[battaglia di Ponte Caffaro]], [[battaglia di Monte Suello|Monte Suello]] e alla [[battaglia di Bezzecca]] ove fu ferito alla gamba. Fu il promotore degli [[Indirizzi di fedeltà dei comuni trentini a Vittorio Emanuele II nel 1866|indirizzi di fedeltà che i comuni trentini liberati e il clero spedirono a Vittorio Emanuele II e a Garibaldi per essere uniti al Regno d'Italia]].
Inizialmente sepolto nel [[Cimitero monumentale di Milano]], dove a tutt'oggi vi è custodito un piccolo monumento funebre, le sue ceneri vennero traslate nel [[Cimitero monumentale di Trento]] accanto alla madre.
▲A guerra finita rifiutò un'altra volta la croce di [[Savoia]]. Nel [[1867]], nella [[battaglia di Mentana]], fu ferito ad ambo le cosce. I soldati francesi lo derubarono poi resero il denaro al ferito conducendolo a [[Roma]] ove fu poi rilasciato. A causa delle ferite portò le stampelle per tre anni e non poté accorrere nel [[1870]] in [[Francia]] al seguito di Garibaldi. Nel [[1890]] rifiutò il mandato di [[Ravenna]] che lo aveva eletto deputato scomparendo dalla scena politica italiana. Mantenne relazione con i patrioti trentini tra i quali [[Cesare Battisti]]. Dal settembre del 1909 si stabilì a [[Torino]] con il nipote Mario, entomologo di fama. Di lui si scrisse che fu: "Caro a Mazzini e Garibaldi, sospirò col primo, combatté col secondo". Morì a [[Torino]] nel [[1920]].
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine = Ufficiale OMS BAR.svg
|nome_onorificenza = Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine militare di Savoia
|motivazione =
|data = 6 dicembre 1866<ref name="quirinale">{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=2977|titolo=Bezzi Egisto|accesso=4 novembre 2016}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine militare di Savoia
|motivazione =
|data = 12 giugno 1861<ref name="quirinale" />
}}
==Note==
<references />
==Bibliografia==
* Giuseppe Locatelli Milesi, ''Ergisto Bezzi,'' Milano, 1916.
* E. Battisti, ''La guerra in alcune lettere di Ergisto Bezzi'', Trento, 1933.
* B. Rizzi, ''Ergisto Bezzi e Cesare Battisti nella corrispondenza di guerra del 1915'', in "Trentino", 1937.
* G. Castellini, ''Eroi Garibaldini'', Fratelli Treves Editori, Milano 1931.
* V. Candiani, ''Lettere inedite del cospiratore Ergisto Bezzi'', in "Atesia Augusta", 1942, 4.
* Gianpaolo Zeni, ''La guerra delle Sette Settimane. La campagna garibaldina del 1866 sul fronte di Magasa e Val Vestino'', Comune e Biblioteca di Magasa, 2006.
* A. Bezzi, ''La guerra e la vittoria nelle lettere di Ergisto Bezzi'', in "Bollettino del Museo trentino del Risorgimento", 1958.
* E. Bezzi. ''lrredentismo e interventismo nelle lettere agli amici 1903-1920'', a cura di T. Grandi e B. Rizzi, Trento, 1963.
* [[Quirino Bezzi]], (a cura di), ''Ergisto Bezzi nel 50
* ''Corpo dei Volontari Italiani (Garibaldi), Fatti
*{{DBI
|nome = BEZZI, Egisto
|nomeurl =
|autore = Franco Della Peruta
|anno = 1967
|pagine =
|volume = 9
|accesso = 15 ottobre 2017
}}
==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Campagna garibaldina del 1866|
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