Ergisto Bezzi: differenze tra le versioni

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+ nato il 16 gennaio
 
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{{Infobox militare
|Nome = Ergisto Bezzi
|Immagine = Bezzi2Ergisto Bezzi nel 1860.JPG
|Didascalia = Ergisto Bezzi ritratto subito dopo la spedizione dei Mille
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 16 gennaio 1835
|Nato_a = Ossana[[Cusiano]]
|Data_di_morte = 3 agosto 1920
|Morto_a = [[Torino]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = [[Torino]]
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|Forza_armata = fanteriaFanteria
|Arma =
|Corpo =
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|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = 1859, spedizioneSpedizione dei Mille, 1866
|Campagne =
|Battaglie =
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Cusiano di Ossana
|LuogoNascitaLink = OssanaCusiano
|GiornoMeseNascita = 616 gennaio
|AnnoNascita = 1835
|LuogoMorte = Torino
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|Attività = patriota
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , un personaggio di primo piano del [[Risorgimento]] italiano, intermediario patriottico fra iltra [[Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], volontario nell'impresa dedei [[I Mille|Mille]] e [[garibaldino]]
}}
 
==Biografia==
[[File:Bezzi.JPG|thumb|Ergisto Bezzi nel 1860 in divisa da capitano delle Guide]]
[[File:Cusiano - Targa Ergisto Bezzi.jpg|thumb|upright=1|left|Targa nel paese natale di [[Cusiano]]]]
[[File:Ergisto Bezzi nel 1866.JPGjpg|thumb|Ergisto Bezzi nel 1860 in divisa da capitano delle Guide]]
[[File:ErgistoBezzi.jpg|thumb|Ergisto Bezzi]]
Figlio di Giovanni Battista, [[medico]] condotto, e Felicia Benvenuti, nacque a [[Ossana|Cusiano]] di [[Ossana]] il [[16 gennaio]] [[1835]].<ref name="trentino_cultura">{{cita web|url=https://www.cultura.trentino.it/archivistorici/soggettiproduttori/3849956|titolo=Bezzi, Ergisto, Cusiano di Ossana, 1835 gennaio 16 - Torino, 1920 agosto 3|accesso=1º febbraio 2017}}</ref> Dopo aver frequentato il [[Liceo (scuola)|liceo]] nella città di [[Rovereto]] si trasferì a [[Milano]] ove si impiegò in un'azienda commerciale. Alla vigilia della [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]] del [[1859]] dovette fuggire dalla polizia austriaca riparando in [[Piemonte]] e si arruolò volontario a [[Torino]] nelle Guide deldi [[Francesco Simonetta (patriota)|Francesco Simonetta]].
 
Nel [[1860]] partecipò alla [[spedizione dei Mille]], ancora tra le file del corpo delle Guide, e attorno a lui si riunivano tutti i trentini dell'esercito. Fu dei primissimi con [[Francesco Nullo]] a penetrare nelle difese di [[Palermo]]: primo fu a mettere il piede in [[Calabria]] con [[Alberto Mario]].
==Biografia==
Figlio di Giovanni Battista, medico condotto, e Felicia Benvenuti, nacque a [[Ossana|Cusiano di Ossana]] il 16 gennaio 1835.<ref name="trentino_cultura">{{cita web|url=https://www.cultura.trentino.it/archivistorici/soggettiproduttori/3849956|titolo=Bezzi, Ergisto, Cusiano di Ossana, 1835 gennaio 16 - Torino, 1920 agosto 3|accesso=1 febbraio 2017}}</ref> Dopo aver frequentato il Liceo nella città di [[Rovereto]] si trasferì a [[Milano]] ove si impiegò in un'azienda commerciale. Alla vigilia della [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]] del [[1859]] dovette fuggire dalla polizia austriaca riparando in [[Piemonte]] e si arruolò volontario a [[Torino]] nelle Guide del [[Francesco Simonetta (patriota)|Simonetta]].
 
Conquistò i galloni di [[Ufficiale (forze armate)|ufficiale]] sul campo: [[sottotenente]] a [[Palermo]], luogotenente dopo la presa di [[Milazzo]], capitano dopo [[Reggio Calabria]], aiutante di campo del [[generale]] [[Stefano Türr]], del quale però non approvava la facile transigenza politica, ritornò a [[Milano]] inflessibile repubblicano rifiutando la [[Ordine militare di Savoia|croce di cavaliere di Savoia]] seppure assegnatagli. Il 13 novembre del [[1864]] tentò l'insurrezione del [[Trentino]], difatti mosse con 150 uomini per la [[Val Trompia]], ma arrestato dai carabinieri fu rinchiuso nel carcere di [[Brescia]] poi di [[Alessandria]].
Nel [[1860]] partecipò alla [[spedizione dei Mille]], ancora tra le file del corpo delle Guide, e attorno a lui si riunivano tutti i trentini dell'esercito. Fu dei primissimi con [[Francesco Nullo]] a penetrare nelle difese di Palermo: primo fu a mettere il piede in [[Calabria]] con [[Alberto Mario]].
 
Nella [[terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]] del [[1866]], di nuovo arruolato volontario come [[capitano]] nelle Guide, partecipò da valoroso a tutti gli scontri di quella campagna: alla [[battaglia di Ponte Caffaro]], [[battaglia di Monte Suello|Monte Suello]] e alla [[battaglia di Bezzecca]] ove fu ferito alla gamba. Fu il promotore, nel 1866, degli ''[[Indirizzi di fedeltà dei comuni trentini a Vittorio Emanuele II nel 1866|indirizziIndirizzi di fedeltà dei comuni trentini]]'' a [[Vittorio Emanuele II]], dichiarazioni di fedeltà che i comuni trentini liberati e il clero spedirono a Vittorio Emanuele II e a Garibaldi per essere uniti al Regno d'Italia]].
Conquistò i galloni di ufficiale sul campo: sottotenente a [[Palermo]], luogotenente dopo la presa di [[Milazzo]], capitano dopo [[Reggio Calabria]], aiutante di campo del generale [[Stefano Türr]], del quale però non approvava la facile transigenza politica, ritornò a Milano inflessibile repubblicano rifiutando la croce di cavaliere di Savoia. Il 13 novembre del [[1864]] tentò l'insurrezione del Trentino, difatti mosse con 150 uomini per la [[Val Trompia]], ma arrestato dai carabinieri fu rinchiuso nel carcere di [[Brescia]] poi di [[Alessandria]].
 
A guerra finita rifiutò un'altra volta la croce di [[Casa Savoia|Savoia]] e anche questa gli fu assegnata d'autorità. Nel [[1867]], nella [[battaglia di Mentana]], fu ferito ad ambo le cosce. I soldati francesi lo derubarono, ma poi resero il denaro al ferito, conducendolo a [[Roma]], ove fu poi rilasciato. A causa delle ferite portò le stampelle per tre anni e non poté accorrere nel [[1870]] in [[Francia]] al seguito di [[Garibaldi]]. Nel [[1890]] rifiutò il mandato di [[Ravenna]] che lo aveva eletto deputato scomparendo dalla scena politica italiana.<ref name="trentino_cultura" /> Mantenne relazione con i patrioti trentini tra i quali [[Cesare Battisti]]. Dal settembre del 1909 si stabilì a [[Torino]] con il nipote [[Mario Bezzi|Mario]], entomologo di fama. Di lui si scrisse che fu: «Caro a Mazzini e Garibaldi, sospirò col primo, combatté col secondo». Morì a [[Torino]] il [[3 agosto]] [[1920]].<ref name="trentino_cultura" />
Nella [[terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]] del [[1866]], di nuovo arruolato volontario come capitano nelle Guide, partecipò da valoroso a tutti gli scontri di quella campagna: alla [[battaglia di Ponte Caffaro]], [[battaglia di Monte Suello|Monte Suello]] e alla [[battaglia di Bezzecca]] ove fu ferito alla gamba. Fu il promotore degli [[Indirizzi di fedeltà dei comuni trentini a Vittorio Emanuele II nel 1866|indirizzi di fedeltà che i comuni trentini liberati e il clero spedirono a Vittorio Emanuele II e a Garibaldi per essere uniti al Regno d'Italia]].
 
Inizialmente sepolto nel [[Cimitero monumentale di Milano]], dove a tutt'oggi vi è custodito un piccolo monumento funebre, le sue ceneri vennero traslate nel [[Cimitero monumentale di Trento]] accanto alla madre.
A guerra finita rifiutò un'altra volta la croce di [[Casa Savoia|Savoia]]. Nel [[1867]], nella [[battaglia di Mentana]], fu ferito ad ambo le cosce. I soldati francesi lo derubarono poi resero il denaro al ferito conducendolo a [[Roma]] ove fu poi rilasciato. A causa delle ferite portò le stampelle per tre anni e non poté accorrere nel [[1870]] in [[Francia]] al seguito di Garibaldi. Nel [[1890]] rifiutò il mandato di [[Ravenna]] che lo aveva eletto deputato scomparendo dalla scena politica italiana.<ref name="trentino_cultura" /> Mantenne relazione con i patrioti trentini tra i quali [[Cesare Battisti]]. Dal settembre del 1909 si stabilì a [[Torino]] con il nipote [[Mario Bezzi|Mario]], entomologo di fama. Di lui si scrisse che fu: «Caro a Mazzini e Garibaldi, sospirò col primo, combatté col secondo». Morì a [[Torino]] il 3 agosto [[1920]].<ref name="trentino_cultura" />
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine = CavaliereUfficiale OMS BAR.svg
|nome_onorificenza = CavaliereUfficiale dell'Ordine Militaremilitare d'Italiadi Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine militare d'Italiadi Savoia
|motivazione =
|data = 126 giugnodicembre 18611866<ref name="quirinale">{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=2977|titolo=Bezzi Egisto|accesso=4 novembre 2016}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine = UfficialeCavaliere BAR.svg
|nome_onorificenza = UfficialeCavaliere dell'Ordine Militaremilitare d'Italiadi Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine militare d'Italiadi Savoia
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|data = 612 dicembregiugno 18661861<ref name="quirinale" />
}}
 
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* [[Quirino Bezzi]], (a cura di), ''Ergisto Bezzi nel 50º della morte''. Scritti di vari autori scelti da Q. B. Trento, Temi 1970 (ed. a cura del Centro Studi per la Valle di Sole).
* ''Corpo dei Volontari Italiani (Garibaldi), Fatti d'armi di Valsabbia e Tirolo'', 1867.
*{{DBI
|nome = BEZZI, Egisto
|nomeurl =
|autore = Franco Della Peruta
|anno = 1967
|pagine =
|volume = 9
|accesso = 15 ottobre 2017
}}
 
==Voci correlate==
*[[Garibaldino]]
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Campagna garibaldina del 1866|guerra|Risorgimento}}
 
[[Categoria:Componenti della spedizione dei Mille]]
[[Categoria:Persone legate alladella terza guerra d'indipendenza italiana]]
[[Categoria:Deputati della XVII legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Sepolti nel Cimitero monumentale di Trento]]