Giacinto Carini: differenze tra le versioni
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[[File:Il Gen. Giacinto Carini (da una foto di Schemboche di Torino).jpg|miniatura|Il Gen. Giacinto Carini (da una foto di Schemboche di Torino)]]{{Carica pubblica
|nome = Giacinto Carini
|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
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|mandatofine =
|legislatura = VIII, IX, X, XI, XII
|gruppo parlamentare = [[Destra storica|Liberal-conservatore]]
|coalizione =
|circoscrizione =
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|tipo nomina =
|incarichi =
|sito = {{Deputati Regno}}
|partito = [[Destra storica]]
|titolo di studio =
|alma mater =
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|immagine= Busto Giacinto Carini.jpg
}}
{{
|Nome = Giacinto Carini
|Immagine =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 20 maggio 1821
|Nato_a
|Data_di_morte = 16 gennaio 1880
|Morto_a = [[Roma]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = [[Palermo]]
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{SAR 1851-1861}}<br />{{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = [[Armata sarda]]<br />[[Regio Esercito]]
|Arma = Cavalleria
|Corpo = Stato Maggiore
|Specialità =
|Unità =
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|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
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|Attività2 = patriota
|Nazionalità = italiano
}}
Partecipò alla [[rivoluzione
==Biografia==
Nacque a Palermo il 20 maggio 1821. Quando il padre, direttore delle Finanze siciliane, morì, ereditò un cospicuo patrimonio, che decise di dedicare in parte al commercio, diventando uno dei primi a introdurre l’utilizzo di macchine a vapore per la mondatura del sommacco. La grande repressione seguita ai moti del ‘37, lo spinse verso un orientamento liberale; ebbe in amicizia liberali come Mariano Stabile e Salvatore Vigo, che talvolta lo aiutò nella sua imprenditoria agricola. Nel [[1848]], non ancora ventisettenne, partecipò alla [[rivoluzione siciliana del 1848|rivoluzione per l'indipendenza siciliana]] scoppiata il 12 gennaio:
Venne nominato [[colonnello]] da [[Ruggero Settimo]] (capo del governo che si venne ad istituire provvisoriamente), che gli affidò il comando del I reggimento di cavalleria: il compito di Giacinto Carini era quello di ristabilire l'ordine a [[Burgio]], nel [[circondario di Bivona]] (provincia di [[Agrigento|Girgenti]]), paese in preda ai tumulti e agli eccessi<ref name=bio/>.
Quando nel 1849 venne restaurato il regime borbonico, trovò rifugio a [[Parigi]], mantenendo tuttavia un rapporto epistolare con amici e colleghi politici rimasti sul territorio siciliano. Durante la sua residenza in Francia, Carini ebbe modo di conoscere numerosi patrioti esuli, come [[Giuseppe La Farina|Giuseppe la Farina]] e [[Costanzo Ferrari]], ed anche esponenti del mondo culturale francese, come [[Victor Hugo]], e [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]], di cui rimane una lettera inviata a Carini in occasione della battaglia di Milazzo, e della spedizione dei Mille di Garibaldi in Sicilia. A causa dei nuovi contatti con esuli, andò cambiando le sue idee politiche, affacciandosi all'unitarismo. Protestò contro la ritrattazione in Sicilia dell'atto di decadenza della monarchia borbonica, e firmò una protesta contro il decreto del re di Napoli con il quale era stato imposto all'isola un debito di 20 milioni di ducati annullando il debito del '48 causato dal governo rivoluzionario. Mentre in Italia prende campo la politica Cavouriana ed il progetto monarchico dell’unificazione, sotto la guida di Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele II, Carini segue la politica del proprio paese, attraverso anche la pubblicazione di un periodico la cui stampa fu autorizzata dallo stesso Napoleone III.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Confederazione fascista|titolo=Dizionario Siciliani Illustri|dataoriginale=Palermo 1939|editore=Ciuni|p=}}</ref>
Visse a Parigi fino al [[1859]], anno in cui si arruolò nei [[Cacciatori delle Alpi]] combattendo nella seconda guerra d'indipendenza.
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Fu eletto [[deputato]] al [[Parlamento del Regno d'Italia|Parlamento]] per cinque legislature (dall'ottava alla tredicesima) con la Destra storica, rappresentando il collegio elettorale di [[Bivona]]<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1996|78}}.</ref>, di Palermo, di Piacenza, di Sant'Arcangelo di Romagna e di Iesi dal [[1861]] al [[1880]]<ref>http://storia.camera.it/deputato/giacinto-carini-18230521/leg-regno-XIII#nav</ref>. Promosso nel 1871 luogo[[tenente generale]], comandò dal 1871 al [[1877]] la divisione di [[Perugia]]. Dal 1878 fu messo in disponibilità dal ministro della guerra Mezzacapo, il quale secondo Carini voleva gradualmente allontanarlo dalle istituzioni in quanto siciliano e garibaldino.<ref name=":0" />
La ferita causata nel 1860 da una pallottola non poté più rimarginarsi, portando tormenti e dolori<ref name="bio" />. Morì a [[Roma]] il 16 gennaio [[1880]]
Suo figlio [[Isidoro Carini|Isidoro]] (1843-1895) fu un religioso, un giornalista e un insigne [[storiografia|storiografo]] e [[paleografia|paleografo]].
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==Bibliografia==
* {{cita libro|Antonino|
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* ''Dizionario siciliani illustri'', Confederazione fascista dei professionisti degli artisti, Palermo, Ciuni Editore
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | url = http://www.comune.palermo.it/archivio_biografico_comunale/schede/giacinto_carini.htm | titolo = Archivio Biografico Comunale di Palermo - Giacinto Carini | accesso = 12 luglio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121104150456/http://www.comune.palermo.it/archivio_biografico_comunale/schede/giacinto_carini.htm | urlmorto = sì }}
{{I Mille}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|guerra|Risorgimento}}
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[[Categoria:Deputati dell'XI legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XIII legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:
[[Categoria:Generali italiani del XIX secolo]]
[[Categoria:Personalità della Rivoluzione siciliana del 1848]]
[[Categoria:Sepolti nella chiesa di San Domenico (Palermo)]]
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