|AnnoMorte = 1946
|Attività = insegnante
|Attività2 = giornalista
|Attività3 = scrittrice
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , [[giornalista]] e [[scrittrice]]
}}
== Biografia ==
Carmela Baricelli nacque a Casalbuttano il 25 gennaio 1861 da Stefano Baricelli, agente di commercio e Carolina Sartori, filatrice<ref name=":1">{{Cita sito|url=https://liberliber.it/autori/autori-b/carmela-baricelli/|titolo=Carmela Baricelli}}</ref>. La numerosa famiglia - ebbe sette fratelli, tre dei quali morirono entro i dieci anni di vita - si trasferì a Cremona nel 1872, dove Carmela visse fino al 1904.<ref name=":1">{{Cita sito|url=https://liberliber.it/autori/autori-b/carmela-baricelli/|titolo=Carmela Baricelli}}</ref>
Fin daDa bambina iniziòvenne aavviata lavoraredalla comemadre al mestiere di sarta, rinunciandoma inizialmenteall'età aldi desideriododici anni manifestò apertamente la volontà di proseguirefrequentare glila studiscuola.<ref name=":15">{{Cita web|url=https:/>/www.nilalienum.com/product/i-vinti-il-poema-venduto/|titolo=Carmela NelBaricelli. 1873I manifestòVinti. apertamenteIl laPoema volontàVenduto|accesso=28 digiugno frequentare2025}}</ref> la scuola e, sapendoSapendo già leggere e scrivere, fu ammessa direttamente alla seconda elementare. Nel 1879 conseguì il diploma di maestra e nel 1887 si laureò all’Università di Pavia, grazie alla nuova normativa che permetteva alle donne l'accesso agli studi universitari.<ref>{{Cita|Telli|p. 78}}</ref>
Dal 1885 iniziò a collaborare come giornalista con il quotidiano ''La Provincia – Corriere di Cremona'', spesso firmandosi con lo pseudonimo "Malvina", in omaggio alla scrittrice veneta e conferenziera [[Malvina Frank]].<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Nadia Maria Filippini|titolo=Donne sulla scena pubblica|p=282. 292}}</ref>, inNei omaggiosuoi allaarticoli scrittricesostenne venetal'importanza dell’istruzione popolare e conferenzieradell'alfabetizzazione [[Malvinadelle Frank]]classi lavoratrici. Dal 1890 insegnò presso l’Istituto “Anguissola” di Cremona.
Dal 1890 insegnò presso l’Istituto “Anguissola” di Cremona.
=== Impegno politico e sociale ===
Nel corso della sua permanenza a Cremona fuconobbe attivamentefigure coinvoltadi nellespicco iniziativedell'ambiente deloperaio movimentoe operaiosocialista, tra cui [[Arcangelo Ghisleri]], che le recensì il libro ''L'istruzione popolare. Libro di lettura per operai e contadini'' (1894), [[Leonida Bissolati]], con il quale organizzò i primi scioperi delle filandaie cremonesi, e lo stesso Turati.<ref>{{Cita libro|autore=Giorgio Mangini|titolo=Arcangelo Ghisleri: Mente e Carattere (1938-1988). Atti del Convegno di studi, Bergamo, 28-29 ottobre 1988|anno=1989|editore=Pierluigi Lubrina editore|città=Bergamo|p=66}}</ref><ref name=":2">{{Cita libro|titolo=Ritorno alla fede sulle vie del Vangelo. Uno sguardo sul mondo}}</ref> Partecipò nel 1892 al congresso di Genova che portò alla fondazione del [[Partito dei Lavoratori Italiani|Partito dei lavoratori italiani]], e nel 1893 fu tra i promotori della Camera del lavoro di Cremona, entrandodove entrò a far parte nella commissione esecutiva.<ref name=":2" />
Per la sua attività nell'ambito del movimento socialista, dove era molto nota per le sue doti di conferenziera, venne iscritta al casellario politico come soggetto sovversivo.<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Rachele Farina|titolo=Dizionario biografico delle donne lombarde, 568-1968|p=108}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.laprovinciacr.it/scheda/cultura/137253/Sovversive--pazze-e-istruite-.html|titolo=Sovversive, pazze e istruite. Le donne che fanno paura|data=10 marzo 2016|accesso=25 giugno 2025}}</ref>
Sostenne la creazione di una scuola serale per operai e di un ufficio di collocamento per disoccupati. Collaborò con [[Leonida Bissolati]] all’organizzazione dei primi scioperi delle filandaie cremonesi, richiedendo miglioramenti salariali, l’abolizione delle multe e la riduzione dell’orario di lavoro.<ref name=":1" /><ref name=":3">{{Cita libro|autore=Angelo Maria Telli|titolo=|p=54|posizione=}}</ref> Fu anche tra le promotrici di una Lega per l’emancipazione femminile.<ref>{{Cita libro|autore=Rachele Farina|titolo=Dizionario biografico delle donne lombarde, 568-1968|p=108}}</ref>
Sensibile al tema dell'alfabetizzazione e dell'istruzione delle classi meno abbienti, sostenne la creazione di una scuola serale per operai presso la Camera del Lavoro e di un ufficio di collocamento per disoccupati. Partecipò a numerose associazioni femminili, promuovendo la nascita di una Società operaia femminile di mutuo soccorso e nel 1898 la Lega di resistenza femminile; fu rappresentante della sezione femminile della Camera del Lavoro.<ref>{{Cita libro|curatore=Rachele Farina|titolo=Carmela Baricelli|anno=1995|editore=Baldini e Castoldi|città=Milano|p=108|opera=Dizionario biografico delle donne lombarde 568-1968|ISBN=88-8089-085-9}}</ref> Venne iscritta al casellario politico per la sua attività ritenuta sovversiva.<ref>{{Cita|Telli|p. 116}}</ref><ref name=":3" />
=== Carriera scolastica ===
Nel 1904 venne trasferita all’Istituto Magistrale "Adelaide Cairoli" di Pavia.<ref name=":1" /> Dal 1912 al 1914, anni che coincisero con la sua militanza socialista, insegnò a Padova, trasferimento che nella sua autobiografia attribuì a una sanzione per le sue idee politiche<ref name=":4" /> ▼
==== Pavia, 1904-1912. Il periodico ''L'Alleanza'' ====
Durante l'esperienza padovana condusse un'indagine sulle condizioni del lavoro femminile nella provincia di Padova, pubblicando dati sul numero delle operaie occupate, su salari, orari, multe e tipologie di impiego. Le sue conclusioni denunciarono una situazione sconfortante, caratterizzata dall’assenza di forme di previdenza e dalle difficoltà nell’organizzazione sindacale delle lavoratrici: «Di previdenza per malattia o per vecchiaia nessuna traccia, le organizzazioni di resistenza sono lettera morta. I tentativi fatti per riunire in lega le lavoratrici naufragarono tutti per l'opera deleteria delle egoiste e delle fanatiche sobillate dai preti».<ref>{{Cita web|url=https://ilbolive.unipd.it/it/news/cultura/grandi-battaglie-donne-lavoratrici|titolo=Le grandi battaglie per le donne lavoratrici}}</ref> ▼
Nel 1904 venne trasferita all’Istituto Magistrale "Adelaide Cairoli" di Pavia; restò in questa città fino al 1912.<ref name=":1" />
In questo periodo, durante il quale si intensificarono le iniziative del movimento emancipazionista a sostegno del [[Suffragio femminile in Italia|suffragio femminile]], il suo impegno si orientò verso la promozione dell'istruzione sociale e politica delle donne. Nel 1906 fondò il circolo "L’Alleanza Femminile", da cui prese vita pochi mesi dopo il settimanale ''L’Alleanza: Giornale settimanale politico letterario per l’istruzione sociale e politica della donna'', uno dei periodici emancipazionisti più completi e "tra i più longevi dell’età giolittiana".<ref>{{Cita libro|autore=Annarita Buttafuoco|titolo=Cronache femminili. Temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall’Unità al Fascismo|anno=1988|editore=Dipartimento di Studi Storico-Sociali e Filosofici Università degli Studi di Siena,|città=Siena|p=113}}</ref> Diretto da Baricelli e pubblicato dal 1906 al 1911, ebbe tra le collaboratrici numerose figure di punta del femminismo italiano, tra cui [[Linda Malnati]], [[Emilia Mariani]], [[Maria Pasolini Ponti|Maria Pasolini]], [[Paolina Schiff]], [[Teresa Labriola]], [[Giselda Brebbia]], [[Bice Sacchi]], [[Anna Franchi]].<ref>{{Cita|Telli|p. 54}}</ref>
Successivamente venne trasferita a Torino presso la Regia Scuola complementare autonoma «Margherita di Savoia» e, dopo un breve ritorno all'''Anguissola'' di Cremona, assunse l'incarico di preside presso l'Istituto Magistrale di Belluno. ▼
Nel 1910 il settimanale si divise in due sedi, una a Pavia, sotto la sua guida, e una a Milano, diretta da [[Abigaille Zanetta]]. Tra le due anime del progetto emersero divergenze significative: Baricelli , sostenevasostenitrice di una linea inclusiva, rivolta a tutte le donne indipendentemente dall'appartenenza politica, mentrevoleva fare del giornale il punto di riferimento per le donne delle diverse correnti del movimento e dei vari comitati pro suffragio; Zanetta, più vicina alle posizioni di [[Anna Kuliscioff ]], propendeva per una netta separazione dal suffragismo di matrice borghese. Queste tensioni riflettevano un più ampio dibattito interno al movimento femminile e al socialismo italiano , e contribuirono a un progressivo distacco di Baricelli dal Partito Socialista.<ref >{{Cita namepubblicazione|autore= "Perry Willson|anno=2019|titolo=Confusione terminologica: 1 " femminismo” ed “emancipazionismo” nell’Italia liberale|rivista=Italia Contemporanea|editore=|numero=290|p=213|cid=Willson}}</ ref> ▼
=== Attività femminista e socialista ===
Negli anni ottanta del Novecento aderì al Partito Socialista e collaborò con [[Leonida Bissolati]] all’organizzazione di conferenze e dibattiti, acquistando fama fra i giovani socialisti cremonesi. Oltre a Bissolati, in quegli anni fu a fianco di personaggi di spicco del socialismo, come [[Filippo Turati|Turati]] e [[Ghislieri (famiglia)|Ghisleri]].
Già da tempo critica nei confronti di quello che definiva il "maschilismo" socialista, Baricelli si era espressa pubblicamente contro l'atteggiamento di Filippo Turati, che l’8 aprile 1910 aveva definito le donne "prive di mentalità politica". In un articolo di risposta, l'insegnante cremonese attribuì tale condizione non a una mancanza naturale, ma alla responsabilità degli stessi socialisti, accusati di non impegnarsi attivamente per superare i pregiudizi esistenti. <ref>{{Cita libro|autore=Debora Migliucci|titolo=Per il voto alle donne : dieci anni di battaglie suffragiste in Italia, 1903-1913|anno=2006|editore=Mondadori|città=Milano|p=84}}</ref><ref name=":5" /> ▼
Partecipò a numerose associazioni femminili, come la Società operaia femminile di mutuo soccorso, la Lega di resistenza femminile e la Lega di emancipazione femminile e fu iscritta al casellario politico per la sua attività ritenuta sovversiva.<ref>{{Cita libro|autore=Angelo Maria Telli|titolo=|p=116|posizione=}}</ref>
Nel 1911 sottoscrisse la ''Petizione delle donne italiane al Parlamento,'' con il quale veniva richiesto il riconoscimento dei diritti politici per le donne, inclusa l'estensione del diritto di voto e di eleggibilità.<ref name=":4">{{Cita web|url=http://dbe.editricebibliografica.it/cgi-bin/dbe/Scheda?175|titolo=Baricelli Carmela|accesso=25 giugno 2025}}</ref> Nello stesso anno presiedette con [[Bice Sacchi]] il primo Congresso Pro suffragio femminile svoltosi a Torino.<ref>{{Cita web|url=https://unionefemminile.it/torino-1911-il-primo-congresso-pro-suffragio-femminile/|titolo=Torino 1911. Il primo Congresso pro suffragio femminile|data=11 aprile 2013|accesso=25 giugno 2025}}</ref>
Nel 1902 fondò il circolo "L’Alleanza Femminile", con l'obbiettivo di favorire l'istruzione sociale e politica delle donne. Da questa iniziativa prese vita il settimanale ''L’Alleanza'', di cui fu direttrice.<ref name=":3" /> Vi collaborarono numerose figure del femminismo italiano, tra cui [[Linda Malnati]], [[Emilia Mariani]], [[Maria Pasolini Ponti|Maria Pasolini]], [[Paolina Schiff]], [[Teresa Labriola]], [[Giselda Brebbia]], [[Bice Sacchi]], [[Anna Franchi]].
==== Padova e Torino, 1912-1919 ====
▲Nel 1910 il settimanale si divise in due sedi, una a Pavia, sotto la sua guida, e una a Milano, diretta da [[Abigaille Zanetta]]. Tra le due anime del progetto emersero divergenze significative: Baricelli sosteneva una linea inclusiva, rivolta a tutte le donne indipendentemente dall'appartenenza politica, mentre Zanetta, più vicina alle posizioni di Anna Kuliscioff, propendeva per una netta separazione dal suffragismo di matrice borghese. Queste tensioni riflettevano un più ampio dibattito interno al movimento femminile e al socialismo italiano, e contribuirono a un progressivo distacco di Baricelli dal Partito Socialista.<ref name=":1" />
▲Nel 1904 venne trasferita all’Istituto Magistrale "Adelaide Cairoli" di Pavia.<ref name=":1" /> Dal 1912 al 1914 , anni che coincisero con la sua militanza socialista, insegnò a Padova, trasferimento che nella sua autobiografia attribuì a una sanzione per le sue idee politiche .<ref >{{Cita|Filippini|p. name=":4" 282}}</ ref>
▲Durante l'esperienza padovana condusse un'indagine sulle condizioni del lavoro femminile nella provincia di Padova, pubblicando dati sul numero delle operaie occupate, su salari, orari, multe e tipologie di impiego. <ref>{{Cita|Filippini|pp. 284, 292}}</ref> Le sue conclusioni denunciarono una situazione sconfortante, caratterizzata dall’assenza di forme di previdenza e dalle difficoltà nell’organizzazione sindacale delle lavoratrici: «Di previdenza per malattia o per vecchiaia nessuna traccia, le organizzazioni di resistenza sono lettera morta. I tentativi fatti per riunire in lega le lavoratrici naufragarono tutti per l'opera deleteria delle egoiste e delle fanatiche sobillate dai preti».<ref>{{Cita web |autore=Barbara Paknazar|url=https://ilbolive.unipd.it/it/news/cultura/grandi-battaglie-donne-lavoratrici|titolo=Le grandi battaglie per le donne lavoratrici }}</ref><ref>{{Cita|Filippini|p. 300}}</ref>
▲Già da tempo critica nei confronti di quello che definiva il "maschilismo" socialista, Baricelli si era espressa pubblicamente contro l'atteggiamento di Filippo Turati, che l’8 aprile 1910 aveva definito le donne "prive di mentalità politica". In un articolo di risposta, l'insegnante cremonese attribuì tale condizione non a una mancanza naturale, ma alla responsabilità degli stessi socialisti, accusati di non impegnarsi attivamente per superare i pregiudizi esistenti.
▲SuccessivamenteNel 1914 venne trasferita a Torino presso la Regia Scuola complementare autonoma «Margherita di Savoia» e, dopodove unrimase breveper ritornocinque all'''Anguissola''anni.<ref diname=":4" Cremona, assunse l'incarico di preside presso l'Istituto Magistrale di Belluno./>
Il dissenso con la linea del partito si approfondì negli anni successivi, fino alla rottura definitiva nel 1914, quando Baricelli assunse posizioni apertamente interventiste, in contrasto con l'orientamento neutralista del PSI. Nello stesso anno fondò il giornale ''L’Alleanza Interventista'', segnando una netta svolta rispetto al precedente impegno socialista. ▼
▲Il dissenso con la linea del partito si approfondì negli anni successivi, fino alla rottura definitiva nel 19141915, quando Baricelli assunse posizioni apertamente interventiste, in contrasto con l'orientamento neutralista del PSI. Nello stesso anno fondò il giornale ''L’Alleanza Interventista'', segnando una netta svolta rispetto al precedente impegno socialista. <ref name=":4" /><ref>{{Cita|Filippini|p. 284}}</ref>
=== Ultimi anni e conversione ===
Dopo l'esperienza torinese e la delusione dell'esperienza socialista, nel 1919 Baricelli, fece ritorno a Cremona. Dada sempre abituata ad una vita politica attiva, cambiò radicalmente atteggiamento nei confronti degli eventi di quegli anni, scegliendo il silenzio e l'estraneità. <ref>{{Cita libro|titolo=LetteraTelli|pp. al54, Paradiso con nastro azzurro|p=116}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Lettera al Paradiso con nastro azzurro|p=54}}</ref>
RipreseDopo l'insegnamentoalcuni pressoanni latrascorsi Scuolaa Normaleinsegnare femminilea "Sofonisba Anguissola" fino al 1923Cremona, quando venne trasferita a Belluno, dove concluse la carriera scolastica assumendocome incarichipreside direttividi un istituto magistrale. Nel 1931 fece ritorno a Cremona.<ref name=":4" />
Negli anni successiviseguenti si riavvicinò alla religione cattolica. Tra la fine del 1934 e l'inizio del 1935 entrò come ospite pagante nell’Istituto del "Buon Pastore" di Cremona, dove trascorse gli ultimi undici anni della sua vita, dedicandosi all’istruzione delle giovani ospiti e ad attività religiose.<ref name=":0">{{Cita sito|url=https://liberliber.it/autori/autori-b/carmela-baricelli/|titolo=Carmela Baricelli|accesso=}}</ref>
Nel 1941 scrisse il libro autobiografico ''Ritorno alla fede sulle vie del Vangelo''.<ref>{{Cita libro|autore=Carmela Baricelli|titolo=Ritorno alla Fedefede sulle vie del Vangelo , Uno: uno sguardo sul Mondomondo|anno=1941|editore= Tip. Editrice Vescovile Queriniana| ISBNcittà= 88-8058-581-9Brescia}} </ref>Morì il 14 aprile 1946.<ref name=":0" />▼
Morì il 14 aprile 1946.<ref name=":0" />
=== RivistaOpere L'alleanza ===
Oltre che giornalista, Baricelli fu anche una scrittrice di manuali di divulgazione, specie per l'istruzione femminile, e di drammi e romanzi.<ref name=":4" />
"L'Alleanza" fu una delle pubblicazioni emancipazioniste più significative dell'età giolittiana, definita da Annarita Buttafuoco come "uno dei periodici emancipazionisti più completi ed interessanti, e tra i più longevi dell'età giolittiana.<ref>{{Cita libro|autore=Annarita Buttafuoco|titolo=Cronache femminili : temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall'Unità al fascismo|anno=1988|editore=Università di Siena, Dipartimento di studi storico-sociali e filosofici|p=113|OCLC=848669348}}</ref> La rivista nacque nel 1906 a Pavia per iniziativa di Carmela Baricelli, insegnante presso la Scuola normale femminile della città <ref name=":5">{{Cita libro|curatore=G. Chiosso|curatore2=R. San|titolo=DBE Dizionario Biografico dell'Educazione 1800-2000|anno=2013|editore=Editrice Bibliografica}}</ref> con il sottotitolo "Giornale settimanale politico letterario per l'istruzione sociale e politica della donna" <ref name=":6">{{Cita web|url=https://journals.openedition.org/laboratoireitalien/6915|titolo=Emancipazionismo e femminismo tra le pagine de L’Alleanza (1906-1911)}}</ref>
==== Manuali e Antologie ====
Nel primo decennio del Novecento, il movimento emancipazionista visse un momento di intenso fervore, di cui fu indice significativo il moltiplicarsi di testate giornalistiche, e tra queste "L'Alleanza" rivestì un ruolo significativo sia per la durata (1906-1911), decisamente maggiore rispetto a quella di riviste analoghe, sia per il suo carattere spiccatamente educativo <ref name=":6" />
* ''L'istruzione popolare. Libro di lettura per operai e contadini,'' Cremona, Tip. Sociale, 1894
Uno dei motivi del successo del periodico fu il saldo collegamento creato con il mondo della scuola. Grazie alla determinazione della fondatrice, il giornale ottenne una diffusione nazionale, proponendosi ufficialmente quale organo di collegamento fra i vari comitati pro-suffragio e raggiungendo anche coloro che vivevano nelle piccole realtà di provincia. <ref name=":6" />
* ''Tra fiori e messi. Guida alla pratica dell'apprendimento dell'arte del comporre ed all'acquisto delle idee'', Pavia, Ottani, 1900
* ''Serto muliebre. Creazioni femminili de' nostri maggiori poeti'', Pavia, Stab. D'arti Grafiche Ottani-Bernasconi, 1904
* ''Per la scuola e per la vita. Antologia ad uso speciale delle scuole medie femminili'', Pavia, A. Boerchio, 1910
==== Romanzi ====
Il settimanale aveva la caratteristica di accettare solo scritti di donne. Come dichiarava Baricelli in una "Polemica allegra", "L'Alleanza [è] il primo giornale femminista, scritto esclusivamente da donne, sorto in Italia"<ref name=":7">{{Cita web|url=https://cris.unibo.it/bitstream/11585/828508/5/Emancipazionismo%20e%20femminismo%20tra%20le%20pagine%20de%20L’Alleanza%20%281906-1911%29.pdf|titolo=Voix et parcours du féminisme dans les revues de femmes (1870-1970)}}</ref> Dal 1908 furono però accettati anche contributi da parte di uomini fedeli alla causa.
* ''Una coscienza. Dramma romantico in quattro atti'', Cremona, Tip. Lit. Fezzi, 1903
Il giornale si distingueva per il tentativo di coniugare socialismo e femminismo, pur aprendosi al contributo di donne di varia ispirazione politica <ref>{{Cita libro|autore=Pieroni Bortolotti Franca|titolo=Alle origini del movimento femminile in Italia. 1848 - 1892|anno=1963|editore=Einaudi editore}}</ref>'''.''' I tratti ispiratori erano quelli di un socialismo riformista e umanitario. La prima uscita avvenne simbolicamente la domenica delle Palme del 7 aprile 1906, con una veste grafica che richiamava i valori della cultura e della pace: una figura femminile col capo cinto da corona d'alloro che reggeva un libro aperto e un ramoscello d'ulivo, affiancata dall'immagine di un sole antropomorfico <ref name=":7" />
* ''I vinti, ovvero il Genio oppresso'', Pavia, Tip. Succ. Ottani-Bernasconi, 1907
* ''Il poema venduto.'' ''Seguito del romanzo'' ''I vinti''. Pavia, Ottani-Bernasconi, 1911
La rivista si poneva come strumento di formazione per donne già in possesso di requisiti culturali di base, principalmente insegnanti, che avrebbero poi agito verso lavoratrici e disoccupate. Si distinse per la l’obiettivo incoraggiare le lettrici a diventare collaboratrici e a partecipare a congressi e assemblee per far sentire la loro voce. Dalle pagine emergeva il modello della "donna nuova”.
* ''Ritorno alla fede sulle vie del Vangelo. Uno sguardo sul mondo'', Brescia, Tip. Editrice Vescovile “Queriniana” dell’istituto Artigianelli, 1941
La rivista aveva un forte orientamento pacifista e internazionalista. Sollecitava la riduzione degli armamenti fino al disarmo universale, evidenziando la differenza tra guerre d'indipendenza e guerre di conquista,
La pubblicazione dovette affrontare significative difficoltà economiche e sociali: alcune copie tornavano con la dicitura "Si respinge dal marito", poiché anche per l'abbonamento era necessaria l'autorizzazione maritale.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Carmela Baricelli si trasferì a Torino dove maturò la scelta interventista, abbandonando il PSI e fondando "L'alleanza interventista" <ref name=":5" />, segnando la fine dell'esperienza originaria della rivista pacifista.
Il contributo de L'Alleanza si inseriva nel “femminismo pratico" dell'età giolittiana, "definito dalla relazione tra uguaglianza ed equivalenza".
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
{{Cita libro|autore=Nadia Maria Filippini|titolo=Donne sulla scena pubblica|anno=2006|p=282|ISBN=9788846473837}} ▼
▲{{Cita libro|autore=Carmela Baricelli|titolo=Ritorno alla Fede sulle vie del Vangelo, Uno sguardo sul Mondo|anno=1941|editore=Vescovile Queriniana|ISBN=88-8058-581-9}}
{{Cita libro|autore=Angelo Maria Telli|titolo=Lettera al Paradiso con nastro azzurro|anno=2000|editore=Edizioni Il Galleggiante|pp=54, 116}} ▼
{{Cita libro|autore=Rachele Farina|titolo=Dizionario biografico delle donne lombarde|anno=1995|p=108|ISBN=88-8089-085-9}} ▼
{{Cita libro|autore=Annarita Buttafuoco|titolo=Cronache femminili : temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall'Unità al fascismo|anno=1988|OCLC=848669348}} ▼
{{Cita libro|autore=T. Pironi|titolo=DBE Dizionario Biografico dell'Educazione 1800-2000|anno=2013|editore=Editrice Bibliografica|città=Milano|volume=Volume I (A-K)|ISBN=9788870757279}} ▼
{{Cita libro|autore=Pieroni Bortolotti Franca|titolo=Alle origini del movimento femminile in Italia. 1848 - 1892.|editore=Einaudi editore}} ▼
▲* {{Cita libro|autore=Annarita Buttafuoco|titolo=Cronache femminili : temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall'Unità al fascismo|anno=1988|OCLC=848669348}}
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▲* {{Cita libro|autore= T. Pironi|titolo=DBE Dizionario Biografico dell'Educazione 1800-2000|anno=2013|editore= Editrice Bibliografica|città=Milano|volume= Volume I (A-K)|ISBN=9788870757279 |curatore=Giorgio Chiosso, Roberto Sani|url=http://dbe.editricebibliografica.it/dbe/ricerche.html}}
▲* {{Cita libro|autore=Rachele Farina|titolo=Dizionario biografico delle donne lombarde|anno=1995|p=108|ISBN=88-8089-085-9}}
▲* {{Cita libro|autore= Nadia Maria Filippini|titolo=Donne sulla scena pubblica |anno=2006|p=282|ISBN=9788846473837}}. Società e politica in Veneto
tra Sette e Ottocento|anno=2006|p=|ISBN=9788846473837|curatore=Nadia Maria Filippini|città=Milano|editore=Franco Angeli|cid=Filippini}}
▲* {{Cita libro|autore= Franca Pieroni Bortolotti Franca|titolo=Alle origini del movimento femminile in Italia. 1848 - 1892.|editore=Einaudi editore|anno=1975}}
▲* {{Cita libro|autore=Angelo Maria Telli|titolo=Lettera al Paradiso con nastro azzurro : biografia di Carmela Baricelli (1861-1946)|anno=2000|editore=Edizioni Il Galleggiante|pp= 54, 116|cid=Telli}}
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