Un uomo un'avventura: differenze tra le versioni

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|volumi = 30
|volumi totali = 30
|collana Italiaitaliana =
|formato larghezza = 24
|formato altezza = 31
|rilegatura = cartonato
|pagine = 52
|immagine = UN UOMO UN'AVVENTURA.png
|didascalia = I trenta volumi di ''Un uomo un'avventura'',<br> nell'originale edizione di [[Sergio Bonelli Editore|CEPIM]].
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*'''Contesto e ambientazione:''' Le vicende si situano nell'ambito della [[guerra anglo-zulu]] del [[1879]], e seguono in particolare i fatti che portarono alla celebre [[battaglia di Rorke's Drift]].
'''Trama:''' Il commerciante tedesco Reich, che vende armi alle tribù [[zulu]], decide di lasciare i territori del [[Transvaal]] dove si trovava per raggiungere la costa: truppe inglesi, guidate da lord [[Frederic Thesiger, II barone Chelmsford|Chelmsford]], stanno per invadere lo [[Regno Zulu|Zululand]], e gli zulu, con i quali pure Reich era in buoni rapporti, gli intimano di andarsene, perché presto non faranno distinzioni fra i bianchi e il massacro sarà generale.<br>
Dopo essere sfuggito ad alcuni esploratori [[boeri]], al servizio degli inglesi, che lo conoscono e vorrebbero consegnarlo alla corte marziale per aver venduto armi al nemico, Reich raggiunge la colonna inglese del colonnello Durnford, dove nessuno sa chi sia. Il tedesco avverte Durnford del pericolo e soprattutto della micidiale tattica della "tenaglia zulu", ma il colonnello, sicuro della supremazia inglese, non gli dà retta. In ogni caso, è troppo tardi: gli zulu circondano i soldati e lo scontro volge subito in catastrofe. Reich, andatosene appena in tempo, raggiunge poco più indietro la base di Rorke's Drift, dove viene riconosciuto e arrestato, in attesa dell'impiccagione.<br>
In breve, gli zulu convergono sulla struttura e inizia un lungo e feroce assedio, che vede fronteggiarsi un manipolo di poche decine di uomini contro un esercito di migliaia di africani. Reich, dopoDopo molti tentativi a vuoto, Reich convince finalmente il soldato Hook a dargli un'arma per poter contribuire alla difesa della postazione: insieme, dopo che gli zulu appiccano il fuoco al tetto dell'edificio, riescono ad aprire un varco nel muro e a far uscire i malatiferiti che la base di Rorke ospitava già prima della battaglia. L'assedio dura tutta la notte, ma all'alba, finalmente, gli zulu si ritirano, lasciando sul campo centinaia di morti, mentre le perdite inglesi sono state appena di soli 15 soldati uccisi. Riconoscenti per l'aiuto ricevuto, i britannici concedono a Reich di andarsene da uomo libero.
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo dello Zululand'', collana ''Tascabili Bompiani'' n.225, 1981, [[Bompiani]] (edizione tascabile in bianco e nero)
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*'''Disegni, soggetto e sceneggiatura:''' [[Dino Battaglia]]
*'''Colori:''' [[Laura Battaglia]]
*'''Contesto e ambientazione:''' [[Algeria|Deserto algerino]], [[1921]]. All'epoca, l'[[Algeria]] era ancora una colonia francese, una delle più importanti colonie francesi.
'''Trama:''' In marcia verso [[Sidi Bel Abbes]], un corpo della [[legione straniera francese]] guidato dal capitano Desay viene attaccato da un gruppo di predoni del deserto. Il breve scontro a fuoco si risolve a favore dei militari, anche grazie all'eroico intervento del soldato Moreau, che da solo mette in rotta gli assalitori. Giunti in città, Desay vorrebbe complimentarsi con lui, ma l'atteggiamento del soldato è freddo e distaccato. Moreau ricorda infatti di quando, dopo la [[battaglia di Verdun]] (negli ultimi anni della [[prima guerra mondiale|Grande Guerra]]), venne processato assieme ad altri suoi compagni dal [[corte marziale|tribunale militare]], che voleva punire la codardia del battaglione del quale Moreau faceva parte. In realtà se i soldati fuggirono fu solo perché il loro comandante aveva troppa paura di combattere: grazie allaalle sue amicizie influenti quest'ultimo uscì incensurato dal processo, mentre i suoi uomini vennero condannati al carcere duro. Quel comandante era proprio Desay, il quale, ferito nell'orgoglio, dice a Moreau di essere oggi una persona molto diversa. Il soldato si dimostra dubbioso, sostenendo che gli uomini non cambiano mai per davvero.<br>
L'indomani Moreau si rende protagonista di un atto di violenza nei confronti di un suo compagno che lo stava insultando. Viene chiamato a rapporto da Desay, il quale gli dice che potrebbe fargli evitare la punizione se questi si dimenticasse dei fatti di Verdun. Moreau, indignato, rifiuta, e viene frustato alla schiena.<br>
Qualche giorno dopo una sentinella avvista un corpo di predoni, diretti verso forte Boubot. Desay mette in piedi una squadra di volontari per andare a prestare soccorso: con sua grande sorpresa, Moreau si unisce spontaneamente alla spedizione. Il viaggio dura svariati giorni, durante i quali i soldati incorrono in parecchi incidenti. Al loro arrivo al forte, scoprono che la divisione di stanza è stata completamente massacrata, e che sono stati attirati in trappola. Asserragliati nella fortezza, i legionari cercano di resistere come possono al gran numero di algerini che marciano contro di loro, ma il breve assedio è disastroso. Terrorizzato, Desay esce dal forte con una bandiera bianca, pronto ad arrendersi; ma Moreau, che aveva previsto quell'atto di codardia, gli spara alla testa e lo uccide, poco prima che i predoni penetrino nel complesso.
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==''L'uomo dei Caraibi'' (Hugo Pratt)==
*'''Pubblicazione:''' febbraio 1977
*'''Disegni, soggetto e sceneggiatura:''' [[Hugo Pratt]]<ref>Nella ristampa all'interno della collana ''Tutto Pratt'' (n. 28, 2014, RCS MediaGroup/Rizzoli Lizard), soggetto e sceneggiatura sono attribuiti a [[Decio Canzio]]; tuttavia, in molte altre ristampe e, soprattutto, nell'edizione originale (se in copertina riportavano solo il nome del disegnatore, tutti i volumi di ''Un uomo un'avventura'' indicavano l'eventuale sceneggiatore nel colofon), non si fa cenno al suo nome. </ref>
*'''Colori:''' [[Anne Frognier]]
*'''Note:''' Ai tempi dell'apparizione in collana, ''L'uomo dei Caraibi'' non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel 1976 in Francia dalle [[Éditions du Kangourou]], con il titolo ''Sven''<ref>Edizione in bianco e nero in formato orizzontale, con una striscia per pagina; [[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 1993, p. 191]]</ref> (non un errore di battitura: il nome del protagonista è differente da quello della versione italiana<ref>[[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 1993, p. 95]]</ref>)<ref>Nel dicembre 1972, in un breve trafiletto per la rivista belga ''[[Tintin (rivista)|Tintin]]'', il giornalista – nonché amico personale di Pratt – [[Claude Moliterni]] recensisce un albo intitolato ''Carribeana'' (sic), pubblicato, a suo dire, in quello stesso 1972 dalle [[Edizioni Araldo]] di Milano; la descrizione del soggetto è identica a quella de ''L'uomo dei Caraibi''. Questa edizione, che anticiperebbe di quattro anni la prima accertata – nel 1976 per le francesi [[Éditions du Kangourou]] –, non è mai stata rinvenuta. Si veda in proposito l'articolo di Dominique Petitfaux, ''Les titres éphémères des aventures de Corto Maltese, titres d’origine et titres définitifs'', pubblicato nella rivista "dBD", hors-série n. 24, ottobre 2022, dBD Sarl, p. 83</ref>. <br>Del fumetto esistono anche due seguiti "apocrifi", firmati dai fumettisti [[Lele Vianello|Raffaele "Lele" Vianello]] e [[Guido Fuga]] (per molto tempo assistenti e amici di Pratt), intitolati ''Cubana'' ([[Edizioni Voilier]], 2010) e ''Argentina'' ([[Edizioni Segni d'Autore]], 2012).
*'''Contesto e ambientazione:''' [[mare Caraibico|Mar dei Caraibi]], 1960, pochi mesi dopo la [[rivoluzione cubana]].
'''Trama:''' Il burbero capitano di [[Panfilo|yacht]] Svend sta trasportando verso [[Haiti]] un misterioso [[Italoamericani|italoamericano]], Barnaba Moretto, e l'amante di questi, la giovane indigena Bon Bon. Durante la traversata, l'avvistamento di un'imbarcazione in panne costringe Svend a fermarsi per prestare soccorso. Si tratta di una trappola: gli occupanti della barca sono infatti dei [[Guerriglia|guerriglieri]] che, con la complicità di Bon Bon, sequestrano lo yacht di Svend. Il loro obiettivo è Barnaba: costui è un criminale, in fuga dopo aver compiuto una rapina nella città di Wheeling, il bottino della quale trasporta con sé; Bon Bon l'ha sedotto solo per potersi impadronire del denaro, che contribuirà a finanziare la rivoluzione di Pelle Nera, un guerrigliero haitiano. Svend e Barnaba vengono quindi condotti nell'isola che funge da rifugio per Pelle Nera dove sono abbandonati, mentre i combattenti fanno rotta verso Haiti.<br>
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*'''Contesto e ambientazione:''' Le vicende raccontate si svolgono in [[Messico]], nel corso del [[1914]], quando nel Paese ancora infuriava la [[Rivoluzione messicana|rivoluzione armata]] portata avanti principalmente dai leader militari [[Emiliano Zapata]] e [[Pancho Villa]].
'''Trama:''' Holly McCallister è un giovane [[Cinegiornale|cinereporter]] americano, al seguito del plotone di Villa per documentarne le leggendarie imprese. Un giorno di maggio il gruppo si imbatte, dopo l'assalto a un treno, in un agente segreto statunitense, Jimmy Nolan. Costui porta con sé una missiva del governo americano, nella quale si afferma che gli Stati Uniti sono disposti a fornire appoggio logistico per la causa dei rivoluzionari. Villa, uomo grossolano e non particolarmente accorto, non si fida, e decide di portare Nolan con sé fino a [[Cuernavaca]], il quartier generale di Zapata, affinché quest'ultimo giudichi se accogliere o meno la proposta degli americani. Durante il breve viaggio Holly e Jimmy hanno modo di conoscersi, e questi rivela al cinereporter che non crede affatto nella rivoluzione messicana; tuttavia, è costretto a obbedire agli ordini dei suoi superiori.<br>
Zapata, persona intelligente e riservata, stringe in fretta amicizia con Holly, dopo che il giovane risponde a tono a una provocazione di Villa, con il quale Emiliano non va molto d'accordo. Dopo qualche giorno Zapata decide di accettare le offerte di Nolan: vuole tuttavia mostrare all'americano la causa per la quale il suo Paese gli sta fornendo appoggio, e quindi lo porta ad assistere alla sanguinosa espropriazione di un{{'}}''[[Hacienda#America Latina|hacienda]]''.<br>Quella sera i tre, su proposta di Zapata, decidono di fare una breve passeggiata, e il messicano li porta presso le spettacolari rovine di [[Teotihuacan]], site lì vicino. Ammaliato dalla bellezza del luogo al chiaro di luna, Holly si perde fra le meraviglie dell'antica città; ma quando fa per ricongiungersi con i suoi due compagni, scopre Emiliano in procinto di uccidere Nolan: quest'ultimo infatti aveva tentato di assassinare a sua volta, nell'oscurità del luogo, il capo rivoluzionario, dietro indicazione segreta dei suoi superiori. Zapata liquida l'americano, e si congeda freddamente da Holly, il quale non la prende bene, e poco tempo dopo torna in patria.<br>
Verrà a scoprire cinque anni più tardi, su una spiaggia di [[New York]], della morte di Zapata da un giornale.
*'''Riedizioni successive:'''
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*'''Soggetto e sceneggiatura:''' [[Gino D'Antonio]]
*'''Colori:''' [[Ugo Pietrafitta]]
*'''Contesto e ambientazione:''' ''L'uomo di Pechino'' è ambientato nel [[1900]], in [[Cina]], nel corso della violenta [[Ribellione dei Boxer|guerra dei "Boxer"]]: un'insurrezione popolare, guidata da alcune sette di nazionalisti che cercarono con la violenza di distruggere le legazioni straniere che spadroneggiavano in Oriente. L'azione si svolge a [[Pechino]], e nelle campagne circostanti.
'''Trama:''' L'ingegnere americano Regan, accompagnato da un distinto capitano militare suo connazionale, sta per raggiungere Pechino: lavorerà a una ferrovia locale, per conto di una ditta statunitense. Regan non nutre grande rispetto per i cinesi, e anzi ritiene che questi dovrebbero ringraziare&nbsp;– e non disprezzare&nbsp;– le numerose imprese straniere impiantate in Cina, visto che stanno traghettando un Paese arretrato verso la modernità; non di questo parere del capitano, di idee più moderate. Il convoglio che li sta portando in città viene fermato dalle prime scintille dell'imminente rivolta portata avanti dai "Boxer". Scesi dal treno, Regan e il capitano devono battersi con i rivoltosi per permettere al mezzo di ripartire, rimanendo tuttavia appiedati e in territorio ostile.<br>
Il capitano viene ferito da alcuni miliziani, ma i due trovano rifugio presso la dimora del ricco principe Ling. Costui apprezza la cultura occidentale, e tuttavia è fermamente convinto della bontà delle azioni dei "Boxer": a tal proposito si scontra verbalmente con Regan, il quale ritiene invece che la violenza non possa essere giustificata in alcun modo. Quando Ling rivela loro che i fatti della giornata non sono che l'inizio, e che i "Boxer" hanno intenzione di prendere d'assalto le ambasciate internazionali a Pechino, Regan decide di non perdere tempo, e tenta una rocambolesca fuga dalla tenuta con il capitano, dopo aver tramortito il principe.<br>
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*'''Pubblicazione:''' novembre 1977
*'''Disegni, soggetto, sceneggiatura e colori:''' [[Guido Crepax]]
*'''Contesto e ambientazione:''' L'album è ambientato nelle campagne che circondano [[Pskov]]. È il settembre del [[1919]]: ancora infuria in [[Russia]] la [[guerra civile russa|guerra civile]], che vede fronteggiarsi l'[[Armata Rossa]] rivoluzionaria, comandata da [[Lev Trockij|Trockij]], e l'[[Armata Bianca]] controrivoluzionaria, appoggiata dalle potenze europee dell'[[Triplice Intesaintesa|Intesa]] e guidata, fra gli altri, dal generale [[Nikolaj Nikolaevič Judenič|Judenič]].
 
*'''Contesto e ambientazione:''' L'album è ambientato nelle campagne che circondano [[Pskov]]. È il settembre del [[1919]]: ancora infuria in [[Russia]] la [[guerra civile russa|guerra civile]], che vede fronteggiarsi l'[[Armata Rossa]] rivoluzionaria, comandata da [[Lev Trockij|Trockij]], e l'[[Armata Bianca]] controrivoluzionaria, appoggiata dalle potenze europee dell'[[Triplice Intesa|Intesa]] e guidata, fra gli altri, dal generale [[Nikolaj Nikolaevič Judenič|Judenič]].
'''Trama:''' L'avanguardia dell'Armata Bianca sta liberando la strada al generale Judenič, il quale vuole raggiungere ed espugnare Mosca. Nella zona di Pskov non sono molti, in realtà, i rivoluzionari che combattono; e tuttavia il capitano del distaccamento, Laškevič, per non fare "brutta figura" quando Judenič arriverà, fa fucilare sommariamente i contadini indifesi che abitano il posto, facendoli passare per dei Rossi. Il suo braccio destro, il tenente Aleksei Orlov, è sempre più perplesso di fronte alla violenza del suo superiore; ciò nonostante, obbedisce puntualmente agli ordini impartiti.<br>
A dir la verità alcuni sbandati dell'Armata Rossa sono effettivamente attivi nella zona. Li guida l'esperto Lev, il quale mostra a Laškevič di che pasta sono fatti lui e i suoi uomini facendo saltare in aria alcune mitragliatrici dei Bianchi nascoste nei dintorni. La reazione del capitano è ovviamente spietata, ma dal momento che gli assalitori si sono nascosti, la rappresaglia guidata dall'insofferente Orlov ancora una volta colpisce i più deboli.<br>
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*'''Soggetto e sceneggiatura:''' [[Alfredo Castelli]]
*'''Colori:''' [[Ugo Pietrafitta]]
*'''Contesto e ambientazione:''' [[Chicago]], [[1929]]. Sono gli ultimi anni del [[Proibizionismo negli Stati Uniti d'America|proibizionismo]]: all'inazione delle forze dell'ordine fa seguito la nascita di numerosi gruppi di ''[[Giustiziere (personaggio immaginario)|vigilantes]]''. L'album immagina la possibile storia di uno dei più celebri gruppi di giustizieri, effettivamente esistito, i [[Secret Six (Chicago)|''Secret Six'']], la cui storia presenta tutt'oggi molti punti oscuri.
'''Trama:''' La cantante Sugar Malone, il sicario Lefty, il divo del cinema Herman, il pugile fallito Branigan e il falsario Henry sono cinque persone con l'armadio pieno di scheletri. Un misterioso individuo, che non hanno mai visto e del quale conoscono solo la voce, è al corrente di tutti i crimini di cui si sono macchiati in passato, e fa leva su questi per ricattarli e per obbligarli ad aiutarlo nella sua crociata contro la malavita organizzata di Chicago. Costui vuole liberare la città dai gangster che la inquinano, e grazie alle doti dei suoi cinque collaboratori e alle proprie capacità strategiche sta effettivamente riuscendo a mettere i criminali gli uni contro gli altri. I cinque ricattati lo aiutano controvoglia, e aspettano solo l'occasione buona per scappare.<br>
L'ultimo obiettivo che il misterioso uomo propone loro è Mabuse, un viscido ometto che grazie alla sua intelligenza sta scalando velocemente la gerarchia degli ambienti mafiosi. Mabuse non si macchia mai le mani in prima persona, riuscendo sempre ad eliminare i suoi obiettivi grazie ad incidenti apparentemente fortuiti; una volta che scopre di essere sorvegliato dai ''Secret Six'', applica gli stessi metodi nei confronti di Lefty ed Herman. Henry, Branigan e Sugar decidono quindi di giocare d'astuzia, e quando Mabuse si presenta nel locale dove la cantante lavora non si fanno trovare impreparati: Mabuse riesce a uccidere Branigan, non prima di essere ferito da Henry con un proiettile.<br>
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*'''Colori:''' [[Ugo Pietrafitta]]
*'''Contesto e ambientazione:''' La storia prende le mosse dalla vera attività di reporter dello scrittore [[Jack London]] durante la [[guerra russo-giapponese]] del [[1904]]-[[1905]], anche se i fatti sono narrati in maniera assai libera e romanzata. L'albo contiene un anacronismo (intenzionale, come sottolineato nella stessa introduzione): la disastrosa [[battaglia di Tsushima]] avvenne prima, e non dopo, dell'[[Potëmkin (nave da battaglia)#L'ammutinamento|ammutinamento della corazzata Potëmkin]].
'''Trama:''' 1904. Mentre i giornalisti di tutto il mondo si affannano nel vano tentativo di seguire gli spostamenti della flotta russa, in viaggio per liberare [[Lüshunkou|Port Arthur]] assediato dall'esercito giapponese, il reporter Jack London, del ''New York World'', se ne sta in panciolle a [[Nosy Be]], in [[Madagascar]]. Ha intuito che quella è l'unica base amica (l'isola è colonia della [[Francia]], alleata della Russia) che le navi potranno utilizzare per rifornirsi prima di raggiungere la destinazione. La previsione si avvera: nei due mesi in cui la flotta sta all'ancora, London è il primo giornalista che riesce a fornire notizie fresche alla stampa occidentale. Le sue simpatie socialiste gli attirano però la riprovazione dei superiori: e così, quando i russi ripartono, ormai non più utile, viene licenziato. Qualche tempo dopo, la battaglia contro i giapponesi, presso lo [[stretto diTsushima]], si risolve in un disastro,; ma l'opinione pubblica di tutto il mondo mette comunque in risalto il grande eroismo con cui si sono battuti i soldati russi.<br>
QuattroPassano anniquattro dopoanni, e London è con un amico a [[Baia di Ognissanti|Baía de Todos os Santos]], in [[Brasile]], a festeggiare il Capodanno. L'usanza vuole che a mezzanotte le streghe locali (le ''bruxas'') entrino in ''trance'' per parlarecomunicare in vece dei defunti aicon i vivi; incuriosito, London si mischia fra la folla, curioso, e all'improvviso una strega si rivolge a lui parlandogli con la voce di Bogdanov, un ufficiale della marina russa suo amico, che il giornalista aveva incontrato a Nosy Be. Bogdanov gli racconta della "vera" battaglia, depurata dalla propaganda zarista, affinché London possa diffonderne i retroscena in tutto il mondo: un eccidio fatto di ordini insensati, condizioni igieniche spaventose, massacri propugnati dagli stessi comandanti ai danni dei sottoposti che cercavano di protestare; ma soprattutto, un grande suicidio di massa calcolato e voluto dallo zar [[Nicola II di Russia|Nicola II]] per poter sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai fervori rivoluzionari interni alla Russia. FraBogdanov, fra i soldati catturati vivi, Bogdanov venne rinchiuso in un campo di concentramento giapponese assieme a tanti commilitoni, mai riscattati dal governo russo nel timore che, tornando in patria, potessero smontare la costruzione propagandistica. Alla fine, lui e i compagni sopravvissuti vennerofurono liberati e lasciati a [[Vladivostok]], a morire di freddo.<br>
Mentre la ''bruxa'' torna in sé, London e l'amico si allontanano; questi dice allo scrittore di dar voce alla testimonianza di Bogdanov, ma a London la storia pare così assurda, al punto che nessuno ci crederà mai: "Potrebbe essere raccontata solo in un albo di fumetti".
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo di Tsushima'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 9, 1995, [[Hobby & Work]] (riproposizione del volume di ''Un uomo un'avventura'')
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*'''Pubblicazione:''' marzo 1978
*'''Disegni, soggetto e sceneggiatura:''' [[Hugo Pratt]]
*'''Colori:''' [[Anne Frognier]]
*'''Note:''' Ai tempi dell'apparizione in collana, ''L'uomo del sertao'' non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel corso del 1977 in Francia nella rivista ''[[Pilote]]'', dell'editore [[Dargaud]], con il titolo ''La macumba du gringo''<ref>''[[Pilote]]'', dal n. 35 dell'aprile 1977 al n. 39 dell'agosto 1977, [[Dargaud]] (versione in bianco e nero, mancante di quattro tavole realizzate appositamente per l'edizione italiana); [[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 1993, p. 191]]</ref>. <br>Il ''capitão'' [[Corisco (cangaceiro)|Corisco]], ''cangaceiro'' della banda di [[Lampião]] realmente esistito, era già apparso di sfuggita in un'altra storia di Pratt del 1970, ''Samba con Tiro Fisso'' (con protagonista il marinaio [[Corto Maltese]]).
*'''Contesto e ambientazione:''' [[1938]], ''[[sertão]]'' [[brasiliano]]. La storia si colloca negli ultimi giorni del ''[[cangaço]]'', il movimento di brigantaggio che fra fine [[Ottocento]] e inizio [[Novecento]] oppose i ribelli ''cangaceiros'' ai ricchi latifondisti (''[[fazenda|fazendeiros]]'') della zona.
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*'''Pubblicazione:''' aprile 1978
*'''Disegni, soggetto, sceneggiatura e colori:''' [[Alarico Gattia]]
*'''Contesto e ambientazione:''' La storia è ambientata in [[CalabriaBasilicata]] un anno dopo l'[[impresa dei Mille]]. Fra i protagonisti, realmente esistiti sono il generale spagnolo don [[José Borjes]], invitato dal deposto re [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II]] nell'area per fomentare il brigantaggio locale al fine di sollevare una ribellione popolare pro-[[Borboni|borbonicaborboni]]ca; e il capo brigante [[Carmine Crocco|Carmine "Crocco" Donatelli]], che provò a collaborare con Borjes.
'''Trama:''' Nicola Solinas, figlio di un ricco armatore napoletano che l'aveva spedito in [[Inghilterra]] per non indurlo ad arruolarsi fra i garibaldini di cui è ammiratore, appena arrivato in villeggiatura in [[Basilicata]] viene subito rapito dagli uomini di Crocco Donatelli. Per sbaglio, visto che suo padre, noto nostalgico borbonico, è stimatissimo dal brigante, che tratta Solinas con tutti i riguardi. Crocco deve incontrarsi con l'inviato di Francesco II Borjes, e Nicola decide di accompagnarlo, incuriosito, tenendo nascoste le sue vere simpatie politiche. I briganti sono delusi dall'esiguità degli uomini di Borjes, che però hanno dalla loro grande esperienza; l'incontro però finisce ancor prima di iniziare, visto che alcuni bersaglieri irrompono e fanno fuoco; Solinas scappa, e torna a casa.<br>Nei giorni seguenti si diffondono le notizie di attacchi di Crocco e Borjes a paesi vicini. Quando Solinas scopre che i briganti si apprestano a fomentare una rivolta a [[Stigliano]], subito si precipita lì, visto che vi risiede la ricca famiglia Cantore, della cui rampolla Chiara Nicola è infatuato; il giovane arriva appena in tempo, e uccide a sangue freddo due briganti che volevano assaltare palazzo Cantore. Crocco lo vede e capisce che la sua fiducia era stata mal riposta: vorrebbe ucciderlo, ma Borjes glielo impedisce, disgustato dai metodi del bandito. Il giorno seguente arriva l'esercito che inizia una repressione feroce, anche se ai danni della popolazione, visto che gli uomini di Crocco e Borjes si sono già dileguati. Nicola lascia Chiara e, muovendosi per la campagna insanguinata, torna alla sua villa di [[Avigliano]].<br>
Qualche tempo dopo un delegato del prefetto di Napoli si presenta a villa Solinas. L'esercito è sulle tracce di Borjes, che si è separato da Crocco, col quale ha litigato, e Nicola è il solo civile che l'abbia visto e possa raccontarlo: gli chiede quindi di aiutarli a catturarlo. Solinas acconsente e, accompagnato da un bersagliere, incappa nei soldati di Borjes sulle alture. Avvicinandosi a con un pretesto, gli fornisce le informazioni che potranno permettere loro di sfuggire ai soldati; ma una volta tornati al villaggio, il bersagliere – che pure capisce Solinas, il quale ha agito così solo per sdebitarsi con Borjes – dà l'allarme; l'esercito raggiunge con facilità i fuggitivi e li fucila sommariamente.
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==''L'uomo delle paludi'' (Sergio Toppi)==
[[File:Billy Bowlegs (Holata Micco, "Alligator Chief").jpg|thumb|upright=0.7|Un'illustrazione del [[1872]] che raffigura il capo ''[[seminole]]'' [[Billy Bowlegs|Halpatter Micco]] ("Billy Bowlegs" era il soprannome americano).]]
*'''Pubblicazione:''' settembre 1978
*'''Disegni, soggetto, sceneggiatura e colori:''' [[Sergio Toppi]]
*'''Contesto e ambientazione:''' La storia si svolge negli [[Anni 1840|anni '40]] dell'[[Ottocento]], nelle ''[[Everglades]]'' della [[Florida]]. All'epoca, l'esercito americano era impegnato in una lunga e logorante guerriglia, nel tentativo di sradicare le comunità di indiani ''[[seminole]]'' che vivevano in quelle paludi. Il capo [[Billy Bowlegs|Halpatter Micco]] è realmente esistito.
'''Trama:''' Il sergente Erastus Whiteman, di stanza a [[Fort Myers]], è molto stimato dai suoi superiori, che gli affidano le missioni più rischiose. Tuttavia, egli nasconde un segreto, che viene a galla quando al forte arriva un ufficiale che lo conosceva prima che si arruolasse. Il suo vero nome è Canaan Smith: uno schiavo fuggito, con la pelle sufficientemente bianca da non farlo subito sembrare un [[afro-americano]]. Sconcertato, il colonnello Fawcett lo priva dei ranghi e lo spedisce alla corte marziale. Lungo la strada, però, i due uomini di scorta vengono uccisi, e Whiteman è catturato da una tribù di ''seminole''. Vorrebbero fargli la pelle, ma il loro capo li ferma appena in tempo: è Halpatter Micco, che Whiteman aveva conosciuto anni prima, salvandogli la vita. In segno di riconoscenza, Micco lo porta con sé al villaggio.<br>
Whiteman trascorre qualche tempo presso i ''seminole'', imparando ad apprezzarne lo stile di vita, e insegnando egualmente a loro quel che conosce, principalmente sull'utilizzo delle armi. Le lezioni di Whiteman tornano utili agli indiani nel momento in cui l'esercito inizia a battere le ''Everglades'', nel tentativo di scoprire l'ubicazione del loro villaggio. Tagliati fuori dal mondo, i ''seminole'' morirebbero presto per fame; ma Whiteman fa una sortita con Micco, e riesce fortuitamente a mettere le mani su una cassa di nuovissimi fucili a ripetizione. Con questa formidabile arma fra le mani, i ''seminole'' ribaltano le sorti dello scontro, e ricacciano i soldati.<br>
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==''L'uomo del Tanganyka'' (Attilio Micheluzzi)==
[[File:SMS Königsberg German cruiser.jpg|thumb|left|upright=1.6|[[SMS Königsberg (1905)|SMS ''Königsberg'']], [[1914]].]]
*'''Pubblicazione:''' ottobre 1978
*'''Disegni, soggetto, sceneggiatura e colori:''' [[Attilio Micheluzzi]]
*'''Contesto e ambientazione:''' [[1914]], [[Zanzibar]], [[Prima guerra mondiale]].
'''Trama:''' L'incrociatore tedesco [[SMS Königsberg (1905)|SMS Königsberg]] sta facendo dannare il comando britannico di Zanzibar, soprattutto dopo lo spettacolare affondamento dell'incrociatore [[HMS Pegasus (1897)|HMS Pegasus]]; la nave sarebbe nascosta nell'intricato delta del fiume [[Rufiji]], ma in tutto il [[Territorio del Tanganica|Tanganyka]] non c'è un solo aereo che possa setacciare la zona. Almeno fino a quando non arriva in città un ingegnere americano, Ian Fermanagh, proprietario di un idrovolante: benché il suo paese non sia in guerra (gli [[Stati Uniti]] entreranno nel conflitto nel [[1917]]), Fermanagh acconsente a mettersi a disposizione degli inglesi, per un certo spirito avventuriero che lo contraddistingue. Le operazioni di montaggio dell'idrovolante, che era stato disassemblato per il trasporto via nave, procedono in segreto, per timore di eventuali spie. Timore fondato: il missionario locale, padre Philips, è un tedesco sotto copertura, e cerca di sabotare, invano, l'aereo; scoperto, scappa e si ricongiunge al suo esercito.<br>
'''Trama:''' {{Sezione vuota|fumetti}}
Qualche giorno dopo, Fermanagh lascia Zanzibar in nave con una squadra inglese per raggiungere una base più vicina al delta del Rufiji, sull'[[isola di Mafia]], e inizia la perlustrazione aerea – resa difficile dalla stagione dei [[monsoni]]. L'americano scopre subito la posizione del Königsberg, ma viene a sua volta avvistato dalla nave e, dopo un piccolo incidente che lo costringe ad atterrare anzitempo, è catturato da Theo Höppner, alias padre Philips, prima di potersi rimettere in contatto con gli inglesi. Trasportato sul Königsberg, Fermanagh scopre che anche loro possiedono un idrovolante. Gli ufficiali tedeschi sono dei gentiluomini e si limitano a trattenere l'ingegnere, riservandogli un'accoglienza molto rispettosa. Fermanagh è roso dai rimorsi (svelare la posizione della nave significherebbe condannarli a morte – un'azione tanto più insensata, visto che l'America non è in guerra con loro), ma quella notte decide finalmente di scappare con l'idrovolante nemico, seguito di nascosto da Höppner: quando l'aereo decolla, il tedesco lo aggredisce e il velivolo precipita poco oltre. Feriti entrambi, Fermanagh non se la sente di abbandonare Höppner, per il quale prova ormai simpatia, ai pericoli della giungla e – minacciandolo senza troppa convinzione con una pistola – lo costringe a seguirlo, nel tentativo di raggiungere la costa.<br>
Fra i due nasce un'amicizia, che si interrompe bruscamente quando alcuni guerrieri africani li catturano e li ritengono responsabili per il "diavolo con le ali", l'idrovolante di cui hanno scoperto la carcassa: Höppner intima a Fermanagh di scappare, mentre lui li distrae e viene massacrato. La marcia verso la costa prosegue, e lungo la strada Fermanagh riesce a uccidere anche alcuni [[askari (colonie tedesche)|askari]] che stavano minando i canali del delta. Recuperata una piroga, l'ingegnere è scoperto a pochi chilometri dall'oceano ed è colpito da una raffica. Si risveglia poco dopo essere stato trovato da un cacciatore inglese, che contatta i soldati di Mafia: la sua ferita non è fatale e viene subito ospedalizzato. Fermanagh dice agli inglesi di non essere riuscito a localizzare il Königsberg.<br>
Pochi mesi dopo, il cerchio si stringe attorno all'incrociatore – che sarà affondato solo nel luglio del 1915. Il 1º marzo, un aereo inglese sorvola il delta del Rufiji e lancia un messaggio, che viene recuperato dalla nave. È di Fermanagh, che lo ha scritto qualche tempo prima e affidato a un pilota britannico: in esso, scrive che Höppner, senza mai venir meno ai suoi doveri di soldato tedesco, gli ha nondimeno salvato la vita, e chiede perdono agli ufficiali del Königsberg per aver tradito la loro fiducia, ringraziandoli per la breve ma rispettosa permanenza a bordo. "Questa sarà l'ultima guerra fra gentiluomini", commenta il capitano.
 
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo del Tanganyka'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 20, 1995, [[Hobby & Work]] (riproposizione del volume di ''Un uomo un'avventura'')
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*'''Soggetto e sceneggiatura:''' [[Alfredo Castelli]]
*'''Contesto e ambientazione:''' Settembre [[1921]], [[monte Everest]], [[Himalaya]] ([[Tibet]]). La [[Spedizione britannica all'Everest del 1921|spedizione]] del colonnello [[Regno Unito|inglese]] [[Charles Howard-Bury]] è costretta a fermarsi per qualche tempo perché nella notte fra il 21 e il 22 settembre le guide [[sherpa]] credono di aver avvistato quello che nella loro lingua si chiama "''metch-kangmi''". Uno degli uomini di Howard-Bury traduce erroneamente l'espressione con "abominevole uomo delle nevi": è l'inizio della leggenda dello [[yeti]].
'''Trama:''' La notizia del primo presunto avvistamento dello yeti giunge a [[Londra]], dove viene divulgata mondialmente dal ''[[Daily Telegraph]]'' in un articolo del giornalista Kenneth Tobey. Questi è scettico, ma quando in ufficio si presenta il vecchio esploratore Waddel si insinua in lui il dubbio: costui infatti gli confessa che anche durante una sua spedizione, negli ultimi anni dell'[[Ottocento]], sentì dai tibetani la parola ''metch-kangmi'' dopo che riferì loro di aver visto nella tormenta una gigantesca figura. Tobey inizia a informarsi in biblioteca, e scopre che i resoconti di numerosi viaggiatori presentano somiglianze del genere.<br>Qualche mese dopo, viene organizzata una [[Spedizione britannica all'Everest del 1922|seconda spedizione]], guidata da [[Charles Granville Bruce|Charles Bruce]]. Tobey vi si aggrega, ufficialmente per documentarla, segretamente per scoprire qualcosa di più sull'uomo delle nevi. Un evento sfortunato però vanifica il progetto: una grossa valanga cade sugli scalatori, sommergendo fra gli altri proprio Tobey. Dopo aver avvistato un ''metch-kangmi'', Bruce e i superstiti decidono di rinunciare, convinti che l'ascesa sia in qualche modo maledetta.<br>In realtà Tobey non è morto e, malconcio, si rifugia in una grotta. Quando una misteriosa creatura fa per avvicinarsi, prontamente le spara, e poi cade in coma, distrutto dalla fatica. Al risveglio, scopre di essere stato portato in un monastero isolato da alcuni monaci. La convalescenza è breve, e, incuriosito, inizia a seguire i rituali della comunità. La vista del funerale che i monaci preparano per un loro compagno, che sembra riportare alla testa una ferita simile a quella che Tobey avrebbe inflitto alla creatura, lo sconvolge, e l'uomo inizia a delirare e ad avere delle visioni.<br>Dopo qualche giorno, rimessosi, decide di lasciare la struttura. Ogni volta che fa per allontanarsi, però, una sorta di misteriosa forza lo convince a procrastinare di giorno in giorno. Quando finalmente riesce a vincere la tentazione, avvista lungo la discesa un gruppo di predoni, sicuramente diretti a saccheggiare il monastero. In preda ai sensi di colpa, torna indietro per avvertire i suoi salvatori, venendo tuttavia sorpreso da cinque giganteschi ''metch-kangmi'' che mettono in fuga i banditi. Con suo stupore, le figure immediatamente si dissolvono, rivelando cinque monaci. Tornati al monastero, uno di loro svela a Tobey il segreto: la loro comunità, parte di una rete sparsa in tutto il mondo, è più antica della storia, e da sempre lavora per tramandare conoscenza al resto dell'umanità; per proteggersi dai pericoli esterni, essi hanno sviluppato delle sorte di poteri mentali (come le proiezioni degli yeti). Affascinato dal racconto, Tobey decide di restare, e di consacrare la sua vita al monastero.<br>
Anni dopo, nel [[1953]], Tobey ha ormai superato la mezza età. Dopo una vita di studi e di meditazione, è pronto anche lui a dar sfoggio dei poteri, e si palesa come ''metch-kangmi'' alla spedizione di [[Edmund Hillary]].
*'''Riedizioni successive:'''
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*'''Disegni, soggetto e sceneggiatura:''' [[Hugo Pratt]]
*'''Colori:''' [[Anne Frognier]]
*'''Note:''' Ai tempi dell'apparizione in collana, ''L'uomo della Somalia'' non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel corso del 1978 in Francia nella rivista ''[[Pilote]],'' dell'editore [[Dargaud]], con il titolo ''À l'ouest de l'Éden''<ref>''[[Pilote]]'', dal n. 52 del settembre 1978 al n. 56 del gennaio 1979, [[Dargaud]] (versione in parte in bianco e nero e in parte a colori, nonché mancante della prima tavola, realizzata– disegnata appositamente per l'edizione di [[Sergio Bonelli Editore|CEPIM]]); [[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 1993, pp. 191-192]]</ref>; e anche in Italia, a puntate sul quotidiano ''[[Paese Sera]]'', fra dicembre 1978 e febbraio 1979<ref>''[[Paese Sera]]'', dal n. del 29 dicembre 1978 al febbraio 1979, [[Paese Sera s.r.l.]] (versione in bianco e nero, mancante della prima tavola, realizzata appositamente per l'edizione di [[Sergio Bonelli Editore|CEPIM]]); [[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 1993, p. 192]]</ref>.<br>Il personaggio di [[Samael]] era già stato usato da Pratt in una storia di [[Corto Maltese]], ''... e di altri Romei e di altre Giuliette''.
*'''Contesto e ambientazione:''' La storia si svolge alla fine del [[1922]] nella [[Somalia britannica]].
'''Trama:''' Il tenente inglese Abel Robinson, alla guida di un piccolo gruppo di soldati somali, scopre che gli occupanti di un fortino al confine con l'[[Abissinia]], che da giorni non rispondevano alla radio, sono stati massacrati. Una lettera sul posto e l'apparizione, in lontananza, di un tiratore solitario, fanno pensare che potrebbe essere opera di Mad Mullah, alias "il Vendicatore", un ribelle somalo che già tempo prima aveva dato noie agli inglesi e che, apparentemente, era morto. Dopo aver cercato invano di catturare o di uccidere il misterioso tiratore, Robinson decide di proseguire verso il fortino di Al-Jannah-Al-Adn, dove comanda il capitano Adams.<br>
'''Trama:''' {{Sezione vuota|fumetti}}
Giunti sul posto, i soldati si accorgono che anche i militari di stanza lì sono stati uccisi, e da parecchio tempo, visto che Adams è ormai ridotto a uno scheletro. Robinson crede che Adams gli parli, ma il suo secondo, preoccupato, gli dice che si è immaginato tutto e attira piuttosto la sua attenzione verso un curioso libro che Adams teneva vicino a sé, una raccolta di leggende etiopi sulla [[Caduta dell'uomo|cacciata dal Paradiso terrestre]]. Poco dopo, si presenta al fortino un bizzarro personaggio, una specie di stregone che sostiene di essere [[Samael]], "il Veleno di Dio": questi dice a Robinson che sua madre, suo fratello e la prima donna, [[Lilith]], lo stanno aspettando. Una tempesta di sabbia si leva all'improvviso e Samael si eclissa: i soldati iniziano a sparare all'impazzata e alla cieca, e quando tutto finisce Robinson si scopre da solo, in mezzo al deserto. Qui è raggiunto dal misterioso tiratore, che si presenta come suo fratello Kayin, "il Vendicatore", figlio di una donna somala, Ewa, e di Adams, che avrebbe ucciso perché lo aveva rifiutato. In preda ai deliri, Robinson rivede lo scheletro di Adams, che gli dice Al-Jannah-Al-Adn significa "il giardino dell'Eden", e inizia a seguire Kayin.<br>
L'uomo lo porta a una tenda fra le sabbie, circondata da pozzi di petrolio in fiamme che Kayin sostiene siano le spade dei guardiani dell'Eden, e qui Robinson vede Lilith ed Ewa, una donna bellissima che da tempo, dice, attendeva il suo ritorno, perduto com'era fra "i figli di Seth". Kayin lo prende da parte e lo invita a sacrificare – Abel un agnello, lui i frutti del deserto –, ma Robinson si rifiuta e, quando Kayin sparisce d'un tratto, comincia a sparare in tutte le direzioni. Avvistato da una pattuglia inglese in lontananza, che lo crede ostile, viene colpito a morte.<br>
Gli uomini, comandati dal capitano Cain Tree, riconoscono Robinson, e non si spiegano il suo comportamento. Raggiunto il fortino di Al-Jannah-Al-Adn, vi scoprono i soldati di Abel, tutti morti: l'unico a essersi salvato, il suo secondo, rivela che Robinson era impazzito e aveva iniziato a sparare loro contro quando la tempesta di sabbia si era levata, credendo che volessero impedirgli di ricongiungersi con sua madre e suo fratello. La storia finisce com'era iniziata, con l'avvistamento di un misterioso tiratore all'orizzonte: una didascalia annuncia che neanche la pattuglia di Tree ha più fatto ritorno.
*'''Riedizioni successive:'''
#''Caino e Gesuita Joe'', 1984, [[Sergio Bonelli Editore#Edizioni L'Isola Trovata|Edizioni L'Isola Trovata]] (edizione in grande formato a colori; contiene anche ''[[#L'uomo del Grande Nord (Hugo Pratt)|L'uomo del Grande Nord]]'')
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*'''Soggetto e sceneggiatura:''' [[Gino D'Antonio]]
*'''Contesto e ambientazione:''' La storia è ambientata in [[India]], a metà [[Ottocento]], e vede il protagonista impegnato in uno scontro con i ''[[thug]]'', gli strangolatori fanatici della dea [[Kālī]].
'''Trama:''' Una notte, Raven, impiegato della [[Compagnia britannica delle Indie orientali|Compagnia delle Indie orientali]], uccide in un raptus il superiore, che aveva trovato le prove di sue malversazioni. Per un caso, l'indiano Suki passa sotto la finestra dalla quale Raven butta giù l'uomo; entrato nell'ufficio, propone a questi di aiutarlo a scappare, dietro compenso. Mentre i due attraversano la città per raggiungere la campagna, assistono a una cerimonia ''[[sati#Pratica funeraria(rito)|sati]]'', durante la quale una vedova sta per essere immolata. Come preso da una sorta di trance, Raven si innamora seduta stante della sconosciuta, e improvvisamente balza sulla pira e la porta via, inseguito dalla folla urlante. I due si rifugiano in un tempio della dea Kālī: Raven non è consapevole di aver violato un luogo sacro, e dunque la donna si mette a pregare per la sua salvezza; poi si ricongiungono con Suki, ed escono dalla città, dove si aggregano a una carovana di mercanti.<br>La donna si chiama Sitah, e fra lei e Raven scocca una strana passione, che per l'uomo è più un'ossessione. Suki se ne accorge e intima il suo padrone di mandarla via, ma questi per tutta risposta lo caccia dal gruppo. Subito le cose volgono al peggio: i mercanti sono preda dell'assalto di strangolatori ''thug'', che rapiscono Sitah; Raven si salva, anche grazie a Suki, che non l'aveva mai perso di vista, e decide di attaccare il tempio dei fanatici. Nel corso di una lotta furiosa i due ne uccidono e ne mettono in rotta molti. Come Raven fa per avvicinarsi a Sitah, questa si disintegra, e la dea Kālī in persona si palesa a lui, dicendo di aver usato la donna per attirarlo in trappola e punire la sua empietà. Mentre il tempio crolla, seppellendolo vivo, Suki scappa, con le tasche piene dell'oro trafugato ai ''thug''.
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo del Bengala'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 10, 1995, [[Hobby & Work]] (riproposizione del volume di ''Un uomo un'avventura'')
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*'''Pubblicazione:''' febbraio 1980
*'''Disegni, soggetto, sceneggiatura e colori:''' [[Attilio Micheluzzi]]
 
*'''Contesto e ambientazione:''' L'album è ambientato nell'estate-autunno del [[1879]], fra [[Lahore]] e [[Kabul]]. Il titolo fa riferimento al [[passo Khyber]], un valico montuoso che collegava il [[Punjab (regione)|Punjab]], una regione dell'[[India]] (ma la zona è oggi parte del [[Pakistan]]), con l'Afghanistan. A quell'epoca gli [[Inghilterra|inglesi]], che [[Impero anglo-indiano|controllavano l'India]], stavano cercando di [[Seconda guerra anglo-afghana|estendere la loro sfera di influenza in Afghanistan]] (la "frontiera del nord-ovest"), al fine di creare uno Stato-cuscinetto per contenere una possibile invasione russa.<br>Sia [[Pierre-Louis Cavagnari|Pierre-Louis Napoleon Cavagnari]], sia [[Frederick Roberts]] sono figure realmente esistite.
'''Trama:''' Reginald Winkie è un giovane eurasiano di Lahore, commesso di banca di belle speranze. Almeno fino a quando una delle sue innumerevoli amanti, la nobile Janet Brickbats, non viene assassinata. I sospetti della buona società inglese razzista cadono subito su di lui, che scappa e fa perdere le sue tracce; non prima di aver scoperto per conto suo che a uccidere la donna è stato l'ufficiale inglese Lowndes, geloso della relazione che Winkie aveva con un'altra ragazza.<br>
Qualche giorno dopo, il 15 luglio, Lowndes è fra i soldati che partono da Lahore per Kabul al seguito di sir Pierre-Louis Napoleon Cavagnari, incaricato dal governo di prendere contatti con l'emiro [[Ayub Khan]] per stabilire una testa di ponte inglese in Afghanistan. Il temuto viaggio attraverso il passo Khyber, infestato dai [[Pashtun#Storia|guerrieri Pathans]], è in realtà tranquillo, e alla fine del mese la spedizione entra in città; ma la situazione è molto tesa, visto che gli abitanti afghani non hanno intenzione di accettare la presenza britannica.<br>Nel frattempo, arriva a Kabul anche Winkie, che ha ormai perso i vestiti e i connotati che&nbsp;– s'illudeva&nbsp;– lo facevano sembrare un inglese, ed è diventato a tutti gli effetti un indiano. Il 3 settembre scoppia la rivolta. Winkie aiuta gli insorti, e approfitta della sommossa per vendicarsi di Lowndes, nel caos generale; per un caso, assiste anche alla morte di Cavagnari&nbsp;– abbattuto da un cecchino –, che frequentava personalmente a Lahore quando ancora era incensurato, e che gli consegna prima di spirare un foglietto. La rivolta popolare si conclude con il massacro dell'intera guarnigione, ma Winkie è ormai uscito dalla città.<br>
La notizia della strage di Kabul si diffonde, e una spedizione punitiva viene organizzata già ai primi di ottobre, guidata dal generale Frederick Roberts. Winkie decide di andargli incontro; lungo la strada, scopre che gli afghani stanno tendendo un agguato agli inglesi, e quando è in vista della colonna riesce ad avvertirli della trappola, venendo però abbattuto da una pallottola. Prima di morire, consegna all'ufficiale Wilkinson&nbsp;– per una beffa del destino, il marito cornificato della defunta Janet Brickbats&nbsp;– il foglietto di Cavagnari: una lista delle spie russe di stanza in India. Nonostante fosse stato rifiutato dalla società inglese, Winkie non aveva mai smesso di sentirsi un suddito britannico e di agire per la vittoria del suo paese.
Il 3 settembre scoppia la rivolta. Winkie aiuta gli insorti, e approfitta della sommossa per vendicarsi di Lowndes, nel caos generale; per un caso, assiste anche alla morte di Cavagnari&nbsp;– abbattuto da un cecchino –, che frequentava personalmente a Lahore quando ancora era incensurato, e che gli consegna prima di spirare un foglietto. La rivolta popolare si conclude con il massacro dell'intera guarnigione, ma Winkie è ormai uscito dalla città.<br>
La notizia della strage di Kabul si diffonde, e una spedizione punitiva viene organizzata già ai primi di ottobre, guidata dal generale Frederick Roberts. Winkie decide di andargli incontro; lungo la strada, scopre che gli afghani stanno tendendo un agguato agli inglesi, e quando è in vista della colonna riesce ad avvertirli della trappola, venendo però abbattuto da una pallottola. Prima di morire, consegna all'ufficiale Wilkinson&nbsp;– per una beffa del destino, il marito cornificato della defunta Janet Brickbats&nbsp;– il foglietto di Cavagnari: una lista delle spie russe di stanza in India.
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo del Khyber'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 12, 1995, [[Hobby & Work]]
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*'''Colori:''' [[Graziella Milazzo]]
*'''Contesto e ambientazione:''' La storia si svolge interamente a [[Mindanao]], nel corso di pochi giorni dell'agosto [[1902]]. Sono gli anni in cui gli [[Stati Uniti]], sotto la presidenza [[William McKinley|McKinley]], stanno cercando di [[guerra filippino-americana|assicurarsi il controllo]] delle Filippine (ufficialmente per "motivi umanitari", al fine di promuoverne l'[[Autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione]]), dopo aver contribuito in maniera decisiva a [[Guerra ispano-americana#Filippine|cacciare i vecchi colonizzatori]], gli [[Spagna|spagnoli]].
'''Trama:''' Il tenente Arnold, del XVI fanteria, accompagna il distinto James "Jim" Stappleton&nbsp;– un civile&nbsp;– e l'indigeno Jolo&nbsp;– il servitore di questi&nbsp;– a Bagsak, dove si trova il comando militare statunitense. Stappleton, uomo intelligente e sensibile alla causa dell'indipendenza filippina, vuol rincontrare il suo vecchio amico, il colonnello Harris, che dirige le operazioni nell'area. Il viaggio è drammaticamente fermato da un attacco di ''[[Juramentado|juramentadosjuramentado]]s'', ribelli fanatici pronti al martirio a tutti i costi, pur di infliggere danni agli americani. Il plotone di Arnold non subisce molte perdite, ma sul campo rimangono i tantissimi cadaveri degli assalitori, abbattuti dai soldati&nbsp;– con sconcerto di Jim&nbsp;– utilizzando armi caricate con [[Pallottola a espansione|pallottole dum-dum]], ufficialmente messe al bando dal Congresso.<br>
L'arrivo al campo riporta un po' di quiete, e Stappleton ha modo di salutare l'amico Harris. Il molto tempo passato dal loro ultimo incontro ha contribuito però inevitabilmente ad allontanarli: benché non approvi del tutto i metodi del tenente Arnold, Harris è comunque un convinto sostenitore dell'occupazione americana, e Jim se ne rammarica. Il colloquio è interrotto dall'arrivo di un indigeno, che reca una buona notizia: il più importante ''[[datu]]'' (capo) della zona, Mustapha, ha acconsentito a un incontro di pace. Harris invita Stappleton alla cerimonia, che però si rivela una trappola: la polveriera del campo viene fatta saltare il aria, il colonnello è ucciso da un filippino, e Arnold, impiegando una mitragliatrice nuova di zecca caricata con dum-dum, falcidia i ribelli e cattura il ''datu''.<br>
Il giorno dopo, Stappleton si reca nell'ufficio di Arnold, che ormai ha preso il comando, e lo scopre intento a torturare il ''datu''. Sconvolto, lo affronta, ma viene messo K.O. e si risveglia ore dopo, accudito amorevolmente da Jolo. Quando Jim confessa al giovane servitore di averlo scorto la sera prima intento a dare fuoco alla polveriera, Jolo afferra una pistola e gliela punta contro, ma viene abbattuto senza fiatare da Harris, appena entrato nella stanza. Furibondo, Stappleton gli rivela che la pistola era scarica, e gli assicura che finirà davanti alla corte marziale per i suoi crimini: Jim è infatti in segreto un membro della commissione d'inchiesta di [[Isola di Samar|Samar]].
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==''L'uomo del Giappone'' (Robert Gigi)==
[[File:Siege of Hara castle.jpg|thumb|left|upright=1.4|Un'illustrazione [[giappone|giapponese]]se del [[Seicento]] che raffigura l'assedio del [[castello di Hara]], la roccaforte degli [[Rivolta di Shimabara|insorti cristiani]] di [[Shimabara]].]]
*'''Pubblicazione:''' ottobre 1980
*'''Disegni, soggetto e sceneggiatura:''' [[Robert Gigi]]
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*'''Contesto e ambientazione:''' L'album è ambientato negli [[Anni 1630|anni trenta]] dei [[Seicento]], in [[Giappone]], nei pressi di [[Shimabara]]. Fra [[1637]] e [[1638]] si scatenò in quella zona una violenta [[Rivolta di Shimabara|rivolta]] di nobili e ''[[samurai]]'' convertitisi al cristianesimo contro l'esercito dello ''[[shōgun]]'' [[Tokugawa Iemitsu|Tokugawa]], che aveva iniziato a perseguitare proprio i cristiani. L'esito dello scontro, vinto dallo ''shōgunato'', avrebbe portato ai quasi due secoli di [[Sakoku|isolazionismo]] (''sakoku'') dalle influenze straniere.
'''Trama:''' Ugaki è un ''[[rōnin]]'': il suo padrone (''[[daimyō]]'') è stato ucciso, ma egli non si è suicidato a sua volta (''[[seppuku]]''), come prescrive il codice d'onore dei ''samurai'' (''[[bushidō]]''), perché prima di morire il ''daimyō'' gli ha chiesto di continuare a vivere per vendicarlo.<br>
Dopo aver combattuto contro un [[Vampiri nel folclore orientale#In Giappone|vampiro]] [''sic!''], Ugaki incontra i ''samurai'' del ''daimyō'' Kanenaga: questi è stato ferito a seguito dello scontro con alcuni briganti, che gli hanno sottratto un forziere pieno di preziosi, e soprattutto l'amato figlio. Con uno stratagemma, Ugaki penetra nel covo dei banditi e rapisce una donna, potendo così organizzare il giorno successivo uno scambio di ostaggi. Grato per il soccorso prestatogli, Kanenaga chiede a Ugaki di mettersi al suo servizio, garantendogli in cambio aiuto per i suoi propositi di vendetta.<br>
I mesi però passano, e Kanenaga non sembra ricordarsi della parola data. Un giorno d'inverno, Ugaki viene contattato da alcuni ''samurai'' convertiti al cristianesimo. Il loro capo, Ōishi, chiede a Ugaki di unirsi a loro: stanno recandosi nei pressi della città di Shimabara, per rinfoltire i ranghi del ''rōnin'' cristiano [[Amakusa Shirō|Masuda Shirō]], il quale sta organizzando una rivolta contro lo ''shōgun'' Tokugawa. I rivoltosi sono perlopiù contadini, e c'è bisogno di uomini d'arme che sappiano addestrarli. Anche loro promettono a Ugaki aiuto per la sua vendetta, che decide di accettare, benché personalmente resti fedele allo [[shintoismo]].<br>
Il gruppetto sbarca a [[Amakusa]], un'isola vicino a Shimabara scelta da Shirō come suo quartier generale. Dopo alcune scaramucce con i soldati regolari, i ''samurai'' riescono a incontrarsi con il ''rōnin'', e incominciano a organizzare le operazioni, visto che le truppe dello ''shōgun'' si avvicinano. Le prime battaglie campali sono un successo; tuttavia, ogni volta i sopravvissuti riescono ad asserragliarsi nelle numerose fortezze sparse per la regione e i ribelli, non disponendo di artiglieria, non riescono a penetrarvi e a regolare davvero i conti. Ugaki, che pure continua a combattere, sente che le numerose perdite subite dai ribelli sono sempre più inutili, e inizia a dubitare delle capacità dei capi.<br>
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*'''Soggetto e sceneggiatura:''' [[Gino D'Antonio]]
*'''Colori:''' Ugo Pietrafitta
*'''Contesto e ambientazione:''' Le vicende si situano fra [[1941]] e [[1942]], in [[Birmania]], nei pressi di [[Yangon]] (o Rangoon). Nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]], le avvisaglie della [[seconda guerra mondiale]] [[Seconda guerra sino-giapponese|erano già incominciate]]: benché non fossero ancora entrati ufficialmente nel conflitto, gli [[Stati Uniti]] avevano iniziato a fornire in maniera discreta aiuti logistici e anche effettivamente militari ai [[Repubblica di Cina (1912-1949)|nazionalisti]] di [[Chiang Kai-shek]] contro gli invasori [[Giappone|giapponesigiappone]]si, istituendo a tale scopo il corpo d'aviazione di volontari delle "[[Tigri Volanti]]" (''Flying Tigers'').
 
*'''Contesto e ambientazione:''' Le vicende si situano fra [[1941]] e [[1942]], in [[Birmania]], nei pressi di [[Yangon]] (o Rangoon). Nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]], le avvisaglie della [[seconda guerra mondiale]] [[Seconda guerra sino-giapponese|erano già incominciate]]: benché non fossero ancora entrati ufficialmente nel conflitto, gli [[Stati Uniti]] avevano iniziato a fornire in maniera discreta aiuti logistici e anche effettivamente militari ai [[Repubblica di Cina (1912-1949)|nazionalisti]] di [[Chiang Kai-shek]] contro gli invasori [[Giappone|giapponesi]], istituendo a tale scopo il corpo d'aviazione di volontari delle "[[Tigri Volanti]]" (''Flying Tigers'').
'''Trama:''' Il pilota Smiley convince l'amico Duke ad arruolarsi assieme a lui nel corpo delle "Tigri Volanti", visto che la paga è molto generosa. Duke lavorava anch'egli come pilota&nbsp;– acrobatico –, ma la sua carriera si è interrotta a causa di uno stupido incidente provocato dall'ex-fiamma, la svampita Rosie. Per una beffa della sorte, arrivati nella base di Rangoon Duke scopre tuttavia con disperazione che anche Rosie si è arruolata, come infermiera. Comunque, i mesi passano in fretta: sia Duke sia Smiley sono piloti eccezionali, e riescono ad abbattere con successo numerosi aerei giapponesi, a dispetto del fatto che gli apparecchi americani siano meno performanti.<br>
Un giorno, mentre è in congedo a Rangoon, Duke conosce una giovane e bella cinese, simpatizzante dei giapponesi, che cerca di corromperlo per rivelargli informazioni sugli americani. L'arrivo di Smiley e Rosie le rompe le uova nel paniere, e la donna scappa, con grande dispiacere di Duke, che&nbsp;– forse&nbsp;– avrebbe volentieri ceduto. I tre tornano al campo, con Duke visibilmente arrabbiato, proprio mentre la base è sotto attacco: saliti sugli apparecchi, Duke e Smiley affrontano i nemici, ma il primo ha altri pensieri per la testa, e la sua negligenza fa sì che l'aereo dell'amico venga abbattuto, e Smiley ucciso.<br>