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{{S|biografie}}
{{Bio
Intellettuale francese prese parte insieme ad una cinquantina di guerriglieri al fallito tentativo di rivoluzione in [[Bolivia]] di [[Ernesto Guevara]]. Da circa 40 anni viene sospettato insieme all'artista e rivoluzionario [[Ciro Bustos]] di essere uno dei "traditori" del Che. Arrestati dall’esercito boliviano qualche mese prima della cattura e della morte di Guevara avrebbero collaborato rivelando la presenza di Guevara in Bolivia.
|Nome = Jules Régis
Molte biografie sul Che scagionano da questa accusa infamante Debray ed indicano in Bustos il delatore che permise la cattura e la morte del rivoluzionario Argentino, tracciando con precisione i lineamenti di ciascuno dei membri della [[guerriglia]].
|Cognome = Debray
In questi ultimi anni nuove rivelazioni e nuove indiscrezioni sembrerebbero rivalutare la figura dell’artista argentino e avvolgerebbero, come spesso accade in questi casi, di fitto [[mistero]] l’episodio della cattura del Che; mistero che sicuramente alimenterà nuove biografie su [[Ernesto Guevara]].
|Sesso = M
|LuogoNascita = Parigi
|GiornoMeseNascita = 2 settembre
|AnnoNascita = 1940
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = filosofo
|Attività3 = funzionario
|Nazionalità = francese
|Immagine = Debray-2016.jpg
}}
 
== Biografia ==
[[File:Regis Debray.jpg|thumb|Debray negli anni '60]]
Attivo politicamente negli anni 1960 al fianco di [[Che Guevara]], fu imprigionato e torturato più volte in [[Sud America]], anche durante l'[[Guerriglia del Ñancahuazú|ultima avventura boliviana]] del guerrigliero argentino<ref>Il manifesto appello per la liberazione di Debray fu firmato da decine di intellettuali europei, tra cui gli italiani [[Vasco Pratolini]], [[Giuseppe Ungaretti]], [[Alberto Moravia]], [[Federico Fellini]], [[Pier Paolo Pasolini]] e [[Ignazio Silone]]: "World figures plead for Regis Debray." Times [London, England] 11 Dec. 1969: 8.</ref>. Successivamente è diventato un autore prolifico, distinguendosi nel campo delle scienze dell'informazione come fondatore della mediologia e della rivista ''MédiuM''. Nel 2002 ha fondato l'Institut d'étude des religions et de la laïcité, un istituto universitario pubblico per l'insegnamento dei fenomeni religiosi nella scuola laica. È stato membro dell'[[Académie Goncourt]] dal 2011 al 2015. Ha abbandonato l'ideologia [[comunista]] dopo gli anni '80, diventando un [[Conservatorismo|conservatore]] [[Gollismo|gollista]].
 
== Opere (parziale) ==
* ''La gringa'', (''La neige brûle'', Grasset 1977), traduzione di Tilde Riva, Milano: Bompiani, 1978.
* ''[[Lo Stato seduttore]]'', 1993.
* ''Vita e morte dell'immagine. Una storia dello sguardo in Occidente'' (''Vie et mort de l'image: une histoire du regard en occident'', Gallimard, 1992), traduzione di Andrea Pinotti, Milano: Il castoro, 1998.
 
== Premi ==
Nel 1977 ha vinto il [[Prix Femina]] con ''La neige brûle''<ref>{{Cita web|url=https://booknode.com/liste/laureats-du-prix-femina|titolo=Lauréats du Prix Femina|lingua=fr|accesso=22 settembre 2023}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Gran premio di letteratura dell'Accademia francese}}
{{Che Guevara}}
{{Controllo di autorità}}
{{SPortale|biografie}}
 
[[Categoria:Insegnanti francesi]]
[[Categoria:Critici e teorici dei nuovi media]]
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[[Categoria:Guerriglieri francesi]]