Luigi Calabresi: differenze tra le versioni
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|Immagine = Luigi Calabresi.jpg
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|Decorazioni = [[Merito civile|Medaglia d'Oro al Merito Civile alla Memoria come vittima del terrorismo]], 14 maggio 2004
}}
'''Luigi Calabresi''' ([[Roma]], [[14 novembre]] [[1937]] – [[Milano]], [[17 maggio]] [[1972]]) è stato un [[Polizia|poliziotto]] [[Italia|italiano]], [[commissario capo]]
in piazza del Popolo il lungo applauso ai caduti.|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=15 maggio 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070224235235/https://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/cronaca/calabresi/calabresi/calabresi.html}}</ref> Ha avuto tre figli, tra cui il giornalista [[Mario Calabresi]].
Tra il 1969 e il 1972 fu accusato da una parte dell'opinione pubblica di sinistra di aver assassinato l'anarchico [[Giuseppe Pinelli]], morto in circostanze incerte dopo
Nel 1972 Luigi Calabresi fu assassinato a colpi di pistola mentre andava al lavoro. I colpevoli dell'assassinio Calabresi furono individuati solo nel 1988: [[Ovidio Bompressi]] e [[Leonardo Marino]] come esecutori materiali, [[Giorgio Pietrostefani]] e [[Adriano Sofri]] come mandanti. Tutti erano
L'assassinio di Calabresi è considerato il primo e uno dei più importanti omicidi degli [[Anni di piombo]]. Per questo motivo e per il processo articolato che ne è seguito, ha influenzato il dibattito pubblico per molti anni. Nel 2019 l'Enciclopedia Treccani ha dedicato a Calabresi una biografia nella propria raccolta ''Dizionario Biografico degli italiani''. Viene raccontato in modo approfondito il clima culturale che portò alla sua emarginazione a [[Milano]] prima dell'assassinio: le indagini sulla
La moglie Gemma Capra si risposò dopo alcuni anni dal decesso del primo marito con un artista chiamato Tonino Milite. In ricordo del primo marito mantenne il suo cognome, firmandosi sempre "Maria Calabresi Milite". Ha rilasciato varie interviste e scritto libri sulla propria fede cattolica e sul percorso di perdono degli assassini del marito.
== Biografia ==
Di famiglia romana medio-borghese, padre commerciante in oli e vini, frequentò il [[liceo classico]] presso l'Istituto San Leone Magno e si laureò nel 1964 all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]] in [[giurisprudenza]]<ref>{{cita web|url=http://www.fidesvita.org/uploads/2007/10/fram026_5.pdf|titolo=Il Commissario CALABRESI|editore=''fidesvita.org''|accesso=4 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180505070512/http://www.fidesvita.org/uploads/2007/10/fram026_5.pdf|urlmorto=sì}}</ref> con una tesi sulla [[mafia]] siciliana. Da giovane entrò nel movimento cristiano Oasi, fondato dal padre [[Compagnia di Gesù|gesuita]] [[Virginio Rotondi]].<ref name="Calabresi">{{Santiebeati|94632|Luigi Calabresi Martire della giustizia|accesso=14 gennaio 2010}}</ref>
A Milano fu inserito nell'ufficio politico della Questura e incaricato di sorvegliare e indagare gli ambienti della [[sinistra extraparlamentare]], che cominciava allora a prendere consistenza: tra questi, indagò in particolare i gruppi maoisti e quelli [[Anarchia|anarchici]], con cui instaurò una buona dialettica. Gli ambienti anarchici erano sospettati, a seguito di comunicazioni del controspionaggio [[Stati Uniti d'America|statunitense]], di essere i fornitori di esplosivi usati in [[Grecia]] per una serie di attentati che avvenivano a quel tempo in quel Paese, governato dalla [[dittatura dei colonnelli]], sostenuta dagli Stati Uniti d'America. Si trattava dell'area politica entro cui avrebbe svolto le sue indagini nel corso della sua breve carriera. Nel 1967 ottenne dalla Questura di [[Como]], su richiesta degli anarchici, il permesso per un campeggio anarchico a [[Colico]], e durante questi contatti conobbe [[Giuseppe Pinelli]], a cui nel Natale 1968 avrebbe regalato, assieme al suo superiore Antonio Allegra, il libro ''Mille milioni di uomini'' di [[Enrico Emanuelli]]. Il dono fu ricambiato l'agosto successivo con l{{'}}''[[Antologia di Spoon River]]'' di [[Edgar Lee Masters]], il libro preferito di Pinelli, come raccontato dal figlio giornalista [[Mario Calabresi]].<ref name=Mariocalabresi>{{Cita libro|autore=Mario Calabresi|titolo=Spingendo la notte più in là|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2007}}</ref>
Nella notte del 16 novembre 1967 guidò le forze della polizia nello sgombero dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]], occupata da poche ore dagli studenti guidati da [[Mario Capanna]]: questa occupazione fu il primo atto di lotta studentesca che iniziò la stagione della contestazione nota a Milano come [[Sessantotto]]. Nel 1968 diventò commissario capo, trovandosi anche a dirigere le cariche dei reparti della polizia durante gli scontri per il mantenimento dell'ordine pubblico nel corso di manifestazioni di protesta per le vie milanesi; la sua carriera proseguì fino alla carica di vice-capo dell'Ufficio politico della Questura di Milano.<ref name="biaches">{{Cita libro|autore=Daniele Biacchessi|titolo=Il caso Sofri|città=Roma|editore=Editori Riuniti|anno=1998}}</ref>
Il 25 aprile 1969 fu incaricato delle indagini relative agli [[Bombe del 25 aprile 1969|attentati con bombe]] avvenuti nel padiglione della [[FIAT]] alla Fiera Campionaria e alla stazione centrale: fu questa la prima indagine che lo espose alla stampa e alla conoscenza da parte della pubblica opinione. Calabresi svolse le indagini entro l'area anarchica, e quindici persone della sinistra extraparlamentare furono fermate e arrestate. Costoro saranno incarcerati per sette mesi, dopo i quali furono scarcerati per «mancanza di indizi».<ref>{{Cita news|autore=
Enrico Silvestri|url=http://www.ilgiornale.it/news/quella-bomba-fiera-milano-che-apr-stagione-delle-stragi-1013417.html|titolo=Quella bomba in Fiera a Milano che aprì la stagione delle stragi|pubblicazione=[[il Giornale]]|data=23 aprile 2014|accesso=5 luglio 2018}}</ref>
=== Il caso Pinelli ===
{{vedi anche|Giuseppe Pinelli}}
Il 12 dicembre 1969 scoppiarono cinque bombe di cui [[Strage di piazza Fontana|una nella filiale della Banca Nazionale dell'Agricoltura]] in [[piazza Fontana]], a
Proprio nelle indagini sulla bomba di piazza Fontana, Calabresi divenne noto all'opinione pubblica in seguito al tragico evento accaduto nel corso delle prime indagini sulla strage: l'anarchico [[Giuseppe Pinelli]], già noto a Calabresi per via di precedenti indagini nell'ambiente degli anarchici, convocato nelle prime ore seguenti all'attentato insieme ad altri 84 sospettati, tenuto illegalmente in stato di fermo da più di due giorni per essere interrogato riguardo al suo alibi, precipitò alle 23:57 del 15 dicembre dalla finestra dell'ufficio del commissario, al quarto piano, dell'edificio della Questura di Milano.<ref>{{Cita libro|autore=Sergio Zavoli|titolo=La notte della Repubblica|città=Roma|editore=Nuova Eri|anno=1992}}</ref>
Mentre gli inquirenti sostennero la tesi del suicidio, le formazioni extraparlamentari e gli esponenti giornalistici di sinistra accusarono le forze dell'ordine di aver ucciso Pinelli, gettandolo dalla finestra dopo averlo ucciso durante l'interrogatorio.<ref name="MontanelliCervi">{{Cita libro|autore=Indro Montanelli|autore2=Mario Cervi|titolo=Milano ventesimo secolo|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1990}}</ref>
Il giovane commissario fu accomunato al questore Guida nella ''Ballata di Pinelli'':
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=== L'omicidio ===
{{vedi anche|Omicidio Calabresi}}
[[File:Calabresi via Cherubini.png|thumb|Il luogo dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi in via Francesco Cherubini a Milano
Il 17 maggio 1972, alle ore 9:15, Calabresi fu assassinato a Milano in via Francesco Cherubini, angolo via Mario Pagano, di fronte al civico nº 6, vicino alla sua abitazione, mentre si avviava alla sua auto per andare in ufficio, da un commando composto da almeno due sicari che gli spararono alle spalle. Aveva 34 anni. Lasciò la moglie
Il commissario Calabresi, in quel periodo, partendo da sue indagini sulla morte di [[Giangiacomo Feltrinelli]], dilaniato da una bomba che l'editore stesso stava collocando su di un traliccio,<ref name="MontanelliCervi"/>
Luigi Calabresi è sepolto nel [[
Il 17 maggio 1973, a un anno dall'assassinio, si tenne l'inaugurazione di un busto commemorativo in memoria del commissario nel cortile della Questura di Milano. Alla cerimonia partecipò l'allora
L'omicidio Calabresi fu il primo delitto eseguito con la stessa tecnica utilizzata negli anni successivi dalle [[Brigate Rosse]] e da altri gruppi eversivi di sinistra:<ref name="Montanelli">{{Cita news|autore=Indro Montanelli|titolo=Da quella finestra|pubblicazione=[[il Giornale|il Giornale nuovo]]|data=24 ottobre 1980}}</ref>
Nel 1988 [[Leonardo Marino]], un ex militante di [[Lotta Continua]], sì pentì e confessò di aver partecipato insieme ad Ovidio Bompressi all'assassinio del commissario, indicando i mandanti del delitto in [[Giorgio Pietrostefani]] e [[Adriano Sofri]], anch'essi in precedenza militanti e ai vertici di
Il mandante
=== Il processo per l'assassinio e l'impatto sull'opinione pubblica ===
Il processo per l'assassinio di Calabresi ebbe un'ampia copertura mediatica e influenzó il dibattito pubblico nazionale per molti anni, per varie ragioni. Aveva grande rilevanza storica e politica, in quanto è stato uno degli avvenimenti principali degli [[Anni di piombo]] (fortemente legato alla morte di
== Avvio del processo di beatificazione ==
Calabresi è considerato martire per la giustizia e le sue qualità cristiane furono riconosciute da [[
Nel 2007 il cardinale [[Camillo Ruini]] concesse il nulla osta per l'avvio della fase preliminare della causa di beatificazione. L'autorizzazione riguardava la raccolta di documenti e testimonianze promossa da don Ennio Innocenti. Il materiale raccolto venne sottoposto inizialmente
La fede cristiana del commissario, che trova origine sin dalla partecipazione giovanile al movimento Oasi di padre [[Virginio Rotondi]], gli fu di conforto nel periodo in cui era sotto accusa per la morte di Pinelli, tanto che il commissario ebbe a dichiarare a [[Giampaolo Pansa]]: «Da due anni sto sotto questa tempesta e lei non può immaginare cosa ho passato e cosa sto passando. Se non fossi cristiano, se non credessi in Dio non so come potrei resistere...».<ref>{{Cita news|autore=Giuseppe D'Avanzo|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/calabresi/delitto/delitto.html|titolo=Calabresi non era nella stanza quando Pinelli volò dalla finestra|pubblicazione=Repubblica.it|data=16 maggio 2002|accesso=10 dicembre 2009}}</ref>
== Onorificenze ==
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== Commemorazioni ==
[[File:Francobollo di Luigi Calabresi.jpg|thumb|upright=1|Francobollo commemorativo emesso dalle [[Poste italiane]]
* In diverse città italiane sono state dedicate vie e piazze a Luigi Calabresi ([[San Donato Milanese]], [[Venaria Reale]], [[Savona]]).
* A Milano, in
* Il 14 maggio 2004 l'allora
* Il 26 gennaio 2005 le [[Poste italiane]] emisero un francobollo commemorativo.
* Il 17 maggio 2007, alla presenza del
* Nel film ''[[Romanzo di una strage]]'' (2012) di [[Marco Tullio Giordana]], il ruolo di Luigi Calabresi è interpretato da [[Valerio Mastandrea]]<ref>{{cita web|url=http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=48791&film=Romanzo-di-una-strage|titolo=Romanzo di una strage|editore=''[[Comingsoon.it]]''|accesso=6 febbraio 2012}}</ref>.
* La sua storia è stata raccontata nella miniserie TV ''[[Gli anni spezzati (miniserie televisiva)#Il commissario|Gli anni spezzati - Il commissario]]'', del 2014, nel quale il ruolo di Calabresi viene interpretato da [[Emilio Solfrizzi]].
* La sezione dell'AVIS (donatori sangue) di [[Riolo Terme]] ha consegnato il
* Con delibere della Giunta municipale nr. 435 del 2009, la città di [[Padova]] gli ha dedicato una via.
* Il 2 novembre 2024, il nome di Luigi Calabresi è stato iscritto nel [[Famedio di Milano|famedio]] del cimitero monumentale di Milano<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettinometropolitano.it/2024/11/02/luigi-calabresi/|titolo=Luigi Calabresi iscritto al Famedio del Monumentale|autore=Redazione|data=2 novembre 2024|lingua=it|accesso=3 novembre 2024}}</ref>.
== Note ==
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