Libellus ad Leonem X: differenze tra le versioni
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E ancora, riguardo alla cultura, più in generale, la Chiesa deve farsi promotrice dell’educazione contro l’ignoranza imperante e l’accademismo.
Tra i propositi di riforma che Giustiniani e Querini caldeggiano nella lettera a Leone X vi è l’intento di sradicare gli atti, i riti e le credenze che gli autori definiscono con il termine di ‘[[superstizione]]’, mezzi diabolici rivolti contro la religione e al tempo stesso contro la [[medicina]] insegnata negli ''Studia'' (università di medicina, nella terminologia odierna), un flagello terribile che, associato con l’ignoranza, comporta gravi rischi di [[peccato mortale]] oltre che alla salute fisica; la superstizione è «generatrice di tutti i mali», avversaria della vera fede e da esse scaturisce il [[Vizi capitali|peccato capitale]] contro la religione, l’[[idolatria]]: per combattere l’analfabetismo religioso, dilagante tra gli stessi religiosi ed il clero secolare (molti sacerdoti non erano in grado di leggere il [[Lingua latina ecclesiastica|latino]] dei [[Liturgia|testi liturgici]]), nella [[Culto dei santi|devozione dei santi]] nei santuari – venerati «con maggior onore e riverenza dello stesso [[Santissimo Sacramento|Sacratissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo]]» – ridotta spesso a riti e [[Guaritore|culti terapeutici]] e [[Taumaturgia|taumaturgici]], e in tutta
Tutto questo è strettamente legato all’opera missionaria della Chiesa.
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Il Concilio Lateranense V, dentro il quadro della più generale riforma della Chiesa, che aveva visto già interessanti tentativi volti a restaurare lo spirito liturgico nel clero a utilità dei fedeli, affronterà la questione liturgica solo sotto il profilo disciplinare, promulgando alcune regole per l’azione celebrativa.
Tuttavia, si avvertiva già, al contempo, il desiderio di uniformità liturgica, cui pietra fondante rimane la decisione di Papa [[Papa Alessandro VI|Alessandro VI]] di far introdurre in tutti i [[Messale Romano|messali]] di rito romano l’''ordo missae'' (l’[[Ordinario (liturgia)|Ordinario della Messa]], la parte invariabile della [[Messa]]) composto da [[Johannes Burckardt|Giovanni Burcardo]] (c. 1450-1506), Mastro di Cerimonie della Capella Papale; sotto Leone X vedono quindi la luce ad opera del domenicano veneziano Alberto da Castello (o Castellani; c. 1450-1523) una nuova edizione del [[Pontificale (libro)|Pontificale Romano]] ed il ''Liber sacerdotalis'' (una raccolta di tutti gli ordinamenti rituali di competenza presbiterale ed una riorganizzazione di tutte le leggi canoniche con attenzione pastorale, che aveva anche principalmente lo scopo di fissare, in risposta alle prime pubblicazioni dei riformatori protestanti, un rito maggiormente universale per l’amministrazione dei [[Sacramento|Sacramenti]]; da esso derivò, un secolo dopo, il ''[[Rituale romano|Rituale Romanum]]''), ed al benedettino vicentino, letterato e umanista, [[Zaccaria Ferreri]] (1479-1524), poi vescovo di Guardialfiera, viene affidato l’incarico di una nuova edizione del [[Breviario romano|Breviario]] in forma più concisa e in un latino confacente al gusto umanistico (che però si limitò ad una revisione degli inni, con la sostituzione dei versi che urtavano la sensibilità estetica degli umanisti con dei nuovi o, una volta epurati dai barbarismi, riportandoli alla metrica classica).
Il desiderio di un maggior avvicinamento e diffusione del Testo Biblico attraverso una traduzione ufficiale in [[lingua volgare]], così come il suo stesso utilizzo nei riti della Messa e dei Sacramenti è indice di un comune sentire nell'Europa dell'epoca, ma la sua esasperazione operata dai riformatori protestanti in chiave polemica ed anti-romana, porta, per reazione, al suo rigetto e rifiuto da parte della Chiesa Cattolica, codificato nei decreti del [[Concilio di Trento]] dall'uso esclusivo del [[Latino ecclesiastico|latino]] e della [[Vulgata]] come testo autentico in tutta la vita pubblica, liturgica e dottrinale, della Chiesa latina, poiché si vede nella [[lingua volgare]] sia uno degli strumenti usati dai [[Riforma protestante|riformati]] per [[Santa Cena|sovvertire la Messa]], sia l’origine – dando [[Bibbia di Lutero|il testo in lingua volgare]] possibilità a chiunque di “interpretare” la Sacra Bibbia – delle eresie di [[Martin Lutero|Lutero]], [[Ulrico Zwingli|Zwingli]] e [[Giovanni Calvino|Calvino]].
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