Carcharodontosaurus: differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
{{Doppia immagine verticale|left|Longest theropods.svg|Carcharodontosaurus specimens.svg|215|Diagramma delle dimensioni di ''C. saharicus'' (in arancione) a confronto con altri [[teropodi]] giganti (sopra).<br>Confronto delle dimensioni tra il neotipo di ''C. saharicus'' (giallo scuro) e l'olotipo di ''[[Tameryraptor]]'' (giallo brillante) (sotto)|}}
Il genere ''Carcharodontosaurus'' comprende alcuni tra i dinosauri carnivori più lunghi e pesanti noti alla scienza, per cui diversi ricercatori hanno proposto varie stime della sua lunghezza. Ernst Stromer ipotizzò che ''C. saharicus'' avesse dimensioni simili a quelle del [[Tyrannosauridae|tirannosauride]] ''[[Gorgosaurus libratus|Gorgosaurus]]'', pari quindi a circa 8-9 metri di lunghezza, in base all'esemplare SNSB-BSPG 1922 X 46 (ora olotipo di ''[[Tameryraptor]]''). Tale individuo risulta però circa il 15% più piccolo rispetto al [[neotipo]], che dovrebbe raggiungere i 12-12,5 metri di lunghezza e 5-7 tonnellate di peso.<ref name="Henderson&Nicholls2015">{{cita pubblicazione|cognome1=Henderson |nome1=D.M. |cognome2=Nicholls |nome2=R. |anno=2015 |titolo=Balance and Strength—Estimating the Maximum Prey-Lifting Potential of the Large Predatory Dinosaur ''Carcharodontosaurus saharicus'' |rivista=The Anatomical Record |volume=298 |numero=8 |pp=1367-1375 |doi=10.1002/ar.23164 }}</ref><ref name="G.S.Paul2016" /><ref name="seebacher2001">{{cita pubblicazione|cognome1=Seebacher |nome1=Frank |titolo=A new method to calculate allometric length-mass relationships of dinosaurs |rivista=Journal of Vertebrate Paleontology |data=26 Marzo 2001 |volume=21 |numero=1 |pp=51-60 |doi=10.1671/0272-4634(2001)021[0051:ANMTCA]2.0.CO;2 }}</ref><ref>{{Cita libro |titolo=Tyrannosaurid Paleobiology |cognome1=Hurlburt |nome1=G. S. |cognome2=Ridgely |nome2=R. C. |cognome3=Witmer |nome3=L. M. |data=5 Luglio 2013 |editore=Indiana University Press |isbn=978-0-253-00947-0 |curatore-cognome=Parrish |curatore-nome=M. J. |pp=134-154 |capitolo=Relative size of brain and cerebrum in Tyrannosaurid dinosaurs: an analysis using brain-endocast quantitative relationships in extant alligators |accesso=20 Ottobre 2013 |curatore-cognome2=Molnar |curatore-nome2=R. E. |curatore-cognome3=Currie |curatore-nome3=P. J. |curatore-cognome4=Koppelhus |curatore-nome4=E. B. |urlcapitolo=https://www.researchgate.net/publication/256536375}}</ref> Ciò renderebbe ''Carcharodontosaurus saharicus'' uno dei più grandi teropodi conosciuti, nonché uno dei più grandi carnivori terrestri mai esistiti.<ref name="
=== Cranio ===
[[File:Carcharodontosaurus saharicus skull reconstruction.png|thumb|Ricostruzione del cranio di ''C. saharicus'', che mostra il materiale noto in bianco]]
Il [[cranio]] più grande e completo di ''C. saharicus'' raggiungerebbe 1,6 metri di lunghezza una volta ricostruito, una misura simile a quella dei più grandi crani di ''[[Tyrannosaurus]]''. Nessun cranio attribuibile al genere conserva i [[premascella
Teropodi come ''Carcharodontosaurus'', ''Allosaurus'' e ''Acrocanthosaurus'' possiedono creste lacrimali accentuate, la cui funzione rimane sconosciuta. Il paleontologo Daniel Chure ha suggerito che queste creste potessero essere utilizzate in scontri intraspecifici, ma la loro resistenza meccanica non è stata verificata.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Chure |nome=Daniel |data=2000 |titolo=On the orbit of theropod dinosaurs. |url=https://www.researchgate.net/publication/228550944 |rivista=Gaia |volume=15 |pp=233-240}}</ref> Il tratto più distintivo del cranio di ''Carcharodontosaurus'' è la particolare ornamentazione scolpita esternamente sulle mascelle, unica per questo genere. ''C. iguidensis'' si caratterizza per fosse antorbitali limitate alla zona adiacente la finestra antorbitale, una cresta lungo la faccia mediale della mascella e un [[apofisi|processo]] lungo la linea mediana: tratti assenti in ''C. saharicus'' e che differenziano quindi le due specie.<ref name=":6" />
La [[mascella]] di SNSB-BSPG 1922 X 46 (attualmente riferita a ''Tameryraptor'') sarebbe stata lunga 70
==== Denti ====
[[File:Carcharodontosaurus saharicus DentIII.jpg|thumb|upright|Dente di ''C. saharicus'']]
Le stime sul numero di [[Dente|denti]] in ''Carcharodontosaurus'' variano a seconda degli autori. Una recente valutazione indica 30 denti nel [[Mandibola|dentario]], 8 [[premascella
==== Cervello e orecchio interno ====
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''Carcharodontosaurus'' è il genere tipo della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Carcharodontosauridae]] e della [[sottofamiglia]] [[Carcharodontosauridae|Carcharodontosaurinae]]. Quest'ultima comprende lo stesso ''Carcharodontosaurus'' e i carcharodontosaurini sudamericani ''[[Giganotosaurus carolinii|Giganotosaurus]]'', ''[[Mapusaurus roseae|Mapusaurus]]'', ''[[Meraxes gigas|Meraxes]]'', ''[[Taurovenator]]'' e ''[[Tyrannotitan chubutensis|Tyrannotitan]]''; tuttavia, questi generi costituiscono una [[Tribù (tassonomia)|tribù]] distinta, i [[Carcharodontosauridae|Giganotosaurini]]. In origine, Stromer aveva creato il [[Clado|clade]] Carcharodontosauridae per includervi ''Carcharodontosaurus'' e ''[[Bahariasaurus ingens|Bahariasaurus]]'', sebbene il nome sia rimasto in disuso fino al riconoscimento, alla fine del XX secolo, di ulteriori membri del gruppo. Stromer notò la somiglianza delle ossa di ''Carcharodontosaurus'' con i teropodi americani ''[[Allosaurus]]'' e ''[[Tyrannosaurus]]'', portandolo a considerare la famiglia parte di Theropoda.<ref name=":8">{{Cita pubblicazione |cognome=Stromer |nome=Ernst |wkautore=Ernst Stromer |data=1931 |titolo=Ergebnisse der Forschungsreisen Prof. E. Stromers in den Wüsten Ägyptens. II. Wirbeltier-Reste der Baharîjestufe (unterstes Cenoman). 10. Ein Skelett-Rest von ''Carcharodontosaurus'' nov. gen. |rivista=Abhandlungen der Bayerischen Akademie der Wissenschaften Mathematisch-naturwissenschaftliche Abteilung |serie=Neue Folge |lingua=de |volume=9 |pp=1-23|url=https://www.dinochecker.com/papers/Stromers-Egypt-expedition_Carcharodontosaurus_Stromer_1931.pdf}}</ref>
La descrizione dei fossili di ''Carcharodontosaurus'' da parte di [[Paul Sereno]] (1996) portò alla definizione di un clade transcontinentale di carcharodontosauridi. Con la scoperta di un numero crescente di carcharodontosauridi, le relazioni filogenetiche interne al gruppo sono divenute via via più chiare. Il clade venne definito, dal paleontologo Thomas R. Holtz e colleghi (2004), come comprendente tutti gli [[Allosauroidea|allosauroidi]] più vicini a ''Carcharodontosaurus'' che a ''Allosaurus'' o ''[[Sinraptor dongi|Sinraptor]]''.<ref name="sciencedirect.com">{{Cita pubblicazione|cognome1=Novas |nome1=Fernando E. |cognome2=Agnolín |nome2=Federico L. |cognome3=Ezcurra |nome3=Martín D. |cognome4=Porfiri |nome4=Juan |cognome5=Canale |nome5=Juan I. |data=1º ottobre 2013 |titolo=Evolution of the carnivorous dinosaurs during the Cretaceous: The evidence from Patagonia |rivista=Cretaceous Research |volume=45 |pp=174-215 |doi=10.1016/j.cretres.2013.04.001 }}</ref> ''Carcharodontosaurus'' risulta meno conosciuto rispetto alla maggior parte degli altri carcharodontosauridi, mentre ''Meraxes'' e ''Giganotosaurus'' sono rappresentati da scheletri quasi completi.<ref name="Canale2022">{{Cita pubblicazione|cognome1=Canale |nome1=Juan I. |cognome2=Apesteguía |nome2=Sebastián |cognome3=Gallina |nome3=Pablo A. |cognome4=Mitchell |nome4=Jonathan |cognome5=Smith |nome5=Nathan D. |cognome6=Cullen |nome6=Thomas M. |cognome7=Shinya |nome7=Akiko |cognome8=Haluza |nome8=Alejandro |cognome9=Gianechini |nome9=Federico A. |cognome10=Makovicky |nome10=Peter J. |data=7 luglio 2022 |titolo=New giant carnivorous dinosaur reveals convergent evolutionary trends in theropod arm reduction |rivista=Current Biology |volume=32 |numero=14 |pp=3195–3202.e5 |doi=10.1016/j.cub.2022.05.057 }}</ref><ref name=":15" /> I membri di questa famiglia sono attestati dal [[Giurassico superiore]] al Cretaceo medio in ogni continente, esclusi Oceania e Antartide.<ref name=":17">{{Cita pubblicazione|cognome1=Coria |nome1=Rodolfo A. |cognome2=Currie |nome2=Philip J. |cognome3=Ortega |nome3=Francisco |cognome4=Baiano |nome4=Mattia A. |data=1º luglio 2020 |titolo=An Early Cretaceous, medium-sized carcharodontosaurid theropod (Dinosauria, Saurischia) from the Mulichinco Formation (upper Valanginian), Neuquén Province, Patagonia, Argentina |rivista=Cretaceous Research |volume=111 |p=104319 |doi=10.1016/j.cretres.2019.104319
Canale e colleghi (2022) hanno posto ''Carcharodontosaurus'' come il primo ramo divergente di Carcharodontosaurinae. Di seguito è riportato il [[cladogramma]] risultante dalle loro [[Filogenesi|analisi filogenetiche]]:<ref name="Canale2022"/>
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=== Primi ritrovamenti ===
[[File:Carcharodontosaurus saharicus skull diagram.jpg|thumb|Illustrazione obsoleta del cranio e calco endoscopico dell'esemplare SNSB -BSPG 1922 X 46 di [[Ernst Stromer|Stromer]] (1936), ora olotipo di ''[[Tameryraptor]]'']]
Nel 1924, due [[Dente|denti]] di ''Carcharodontosaurus'' furono scoperti scavando le pareti di diverse ''[[Qanat|qanāt]]'' presso [[Timimoun]], nell'allora [[Algeria francese]]. Questi sedimenti provenivano dalla Formazione Intercalare Continentale, risalente al Cretaceo.<ref name=":14">{{Cita pubblicazione|cognome1=Benyoucef |nome1=Madani |cognome2=Pérez-García |nome2=Adán |cognome3=Bendella |nome3=Mohamed |cognome4=Ortega |nome4=Francisco |cognome5=Vullo |nome5=Romain |cognome6=Bouchemla |nome6=Imad |cognome7=Ferré |nome7=Bruno |data=2022 |titolo=The 'mid'-Cretaceous (Lower Cenomanian) Continental Vertebrates of Gara Samani, Algeria. Sedimentological Framework and Palaeodiversity |rivista=Frontiers in Earth Science |volume=10 |p=927059 |doi=10.3389/feart.2022.927059 }}</ref><ref name=":3">{{Cita pubblicazione |cognome1=Depéret |nome1=Charles |cognome2=Savornin |nome2=Justin |data=1927 |titolo=La faune de reptiles et de poisons albiens de Timimoun (Sahara algérien) |rivista=Bulletin de la Société Géologique de France |volume=27 |pp=257-265}}</ref> I fossili furono consegnati al governatore di Timimoun, il capitano Burté, che a sua volta li cedette al geologo francese [[Charles Depéret]] entro la fine del 1924. Nel 1925, Depéret e il suo collega Justin Savornin descrissero i denti come [[Sintipo|sintipi]] (esemplari di riferimento) di una nuova specie di dinosauro [[teropode]], ''[[Megalosaurus]] saharicus''. Questi furono i primi fossili di teropodi descritti nella regione.<ref name=":16">{{cita pubblicazione|cognome1=Buffetaut|nome1=Éric|cognome2=Ouaja|nome2=Mohamed|titolo=A new specimen of ''Spinosaurus'' (Dinosauria, Theropoda) from the Lower Cretaceous of Tunisia, with remarks on the evolutionary history of the Spinosauridae|rivista=Bulletin de la Société géologique de France|anno=2002|volume=173|numero=5|pp=415-421|doi=10.2113/173.5.415|url=https://doc.rero.ch/record/14728/files/PAL_E1854.pdf}}</ref> L'epiteto specifico ''saharicus'' richiamava il [[deserto del Sahara]], dove erano stati rinvenuti i denti.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Depéret |nome1=Charles |cognome2=Savornin |nome2=Justin |data=1925 |titolo=Sur la découverte d'une faune de vertébrés albiens à Timimoun (Sahara occidental) |url=https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k3134w/f1108.item.r=saharicus |rivista=Comptes Rendus de l'Académie des Sciences |volume=181 |pp=1108-1111}}</ref> Invece, il genere ''Megalosaurus'' si era rivelato un «[[taxon cestino]]», in cui confluivano varie specie di grandi teropodi senza una vera giustificazione, fra cui ''M. saharicus''.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Benson |nome1=Roger B. J. |cognome2=Barrett |nome2=Paul M. |cognome3=Powell |nome3=H. Philip |cognome4=Norman |nome4=David B. |data=2008 |titolo=The taxonomic status of ''Megalosaurus bucklandii'' (Dinosauria, Theropoda) from the Middle Jurassic of Oxfordshire, UK |rivista=Palaeontology |volume=51 |numero=2 |pp=419-424 |doi=10.1111/j.1475-4983.2008.00751.x }}</ref> Successivamente, nel 1927, la specie ''saharicus'' venne attribuita a ''[[Dryptosaurus aquilunguis|Dryptosaurus]]'',<ref name=":3" /> sebbene tale collocazione risultasse ingiustificata.<ref name=":5"/><ref name=":4">{{Cita libro|cognome=von Huene|nome=Friedrich|anno=1956|titolo=Palaeontologie und Phylogenie der Niederen Tetrapoden|editore=VEB Gustav Fischer Verlang|volume=1|città=[[Jena]]|p=716}}</ref> Per coincidenza, un'altra specie di ''Megalosaurus'', ''M. africanus'', era stata nominata dal paleontologo tedesco [[Friedrich von Huene]] sulla base di denti,<ref name=":4" /> divenendo poi un [[Sinonimo (tassonomia)|sinonimo]] più recente (''junior synonym'') di ''M. saharicus''.<ref name="Mortimer 2023 Carnosauria"/> Entrambi i denti sintipici di ''M. saharicus'' sono andati perduti – forse conservati in qualche collezione in [[Algeria]], [[Parigi]] o [[Lione]] – e mancano di tratti peculiari rispetto ad altri [[Carcharodontosauridae|carcharodontosauridi]].<ref name=":6">{{Cita pubblicazione|cognome1=Brusatte |nome1=Stephen L. |cognome2=Sereno |nome2=Paul C. |data=12 dicembre 2007 |titolo=A new species of ''Carcharodontosaurus'' (Dinosauria: Theropoda) from the Cenomanian of Niger and a revision of the genus |rivista=Journal of Vertebrate Paleontology |volume=27 |numero=4 |pp=902-916 |doi=10.1671/0272-4634(2007)27[902:ANSOCD]2.0.CO;2 }}</ref> Nel 1960, il paleontologo francese Albert-Félix de Lapparent riferì il ritrovamento in Algeria di altri denti e di alcune vertebre caudali attribuibili a ''Carcharodontosaurus'',<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|cognome=de Lapparent |nome=Albert |data=1960 |titolo=Les dinosauriens du "Continental intercalaire" du Sahara central. |url=https://naturalhistory.si.edu/sites/default/files/media/translated_publications/Lapparent_60.pdf |rivista=Memoirs of the Geological Society of France |volume=88A |pp=1-57}}</ref> anche se alcuni di questi fossili potrebbero appartenere ad altri generi.<ref name="Mortimer 2023 Carnosauria"/> In seguito, vari
In realtà, i fossili riferiti per la prima volta a ''C. saharicus'' vennero recuperati nelle marne presso [[Bahariya|Ain Gedid]], in [[Egitto]], all'inizio di aprile 1914, per opera del paleontologo [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]] Richard Markgraf. Le marne di quest'area affiorano nella Formazione Bahariya, risalente al [[Cenomaniano]]: uno dei vari siti [[Cretacico|cretacei]] presenti nel [[Nordafrica]].<ref name=":
Per via delle [[Corsa anglo-tedesca agli armamenti navali|tensioni politiche]] fra l'[[Impero tedesco]] e l'Egitto, allora sotto il [[Occupazione britannica dell'Egitto|controllo britannico]], ci volle parecchio tempo prima che l'esemplare giungesse in Germania. Solo nel 1922 fu trasferito oltreoceano a [[Monaco di Baviera|Monaco]], dove Stromer lo descrisse nel 1931.<ref>{{Cita web |titolo=Rocky Road: Ernst Stromer |url=https://www.strangescience.net/stromer.htm |accesso=8 luglio 2023 }}</ref> Stromer notò che i denti di SNSB-BSPG 1922 X 46 corrispondevano a quelli catalogati da Depéret e Savornin in Algeria, così da conservare il nome della specie ''saharicus''. Ritenne tuttavia necessario creare un nuovo genere per tale specie: ''Carcharodontosaurus''. Il nome deriva dalla somiglianza di affilatezza e dentellature con i denti del grande squalo bianco (''[[Carcharodon carcharias]]'').<ref name=":8" /> Lo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]] nel 1939 causò poi la distruzione di SNSB-BSPG 1922 X 46, insieme a gran parte del materiale di Bahariya, durante un bombardamento britannico su Monaco, nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1944.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Smith |nome1=Joshua B. |cognome2=Lamanna |nome2=Matthew C. |cognome3=Mayr |nome3=Helmut |cognome4=Lacovara |nome4=Kenneth J. |data=2006 |titolo=New information regarding the holotype of Spinosaurus aegyptiacus Stromer, 1915 |rivista=Journal of Paleontology |volume=80 |numero=2 |pp=400-406 |doi=10.1666/0022-3360(2006)080[0400:NIRTHO]2.0.CO;2 }}</ref> Fortunatamente era stato realizzato un [[Endocast|calco endocranico]] che sopravvisse al conflitto, rimanendo così l'unica testimonianza di quell'esemplare. Nel 2025, tale esemplare è stato ridescritto come [[olotipo]] di un nuovo genere di carcharodontosauride, ''[[Tameryraptor]]''.<ref name=Tameryraptor/>
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La tassonomia di ''Carcharodontosaurus'' fu messa in discussione da Chiarenza e Cau (2016),<ref name="ChiarenzaandCau2016">{{Cita pubblicazione|cognome1=Chiarenza |nome1=Alfio Alessandro |cognome2=Cau |nome2=Andrea |data=29 febbraio 2016 |titolo=A large abelisaurid (Dinosauria, Theropoda) from Morocco and comments on the Cenomanian theropods from North Africa |rivista=PeerJ |volume=4 |pp=e1754 |doi=10.7717/peerj.1754 }}</ref> i quali ipotizzarono che il neotipo di ''C. saharicus'' fosse simile ma distinto dall'[[olotipo]] in base alla morfologia delle placche interdentali mascellari. Tuttavia, il paleontologo Mickey Mortimer avanzò l'ipotesi che questa presunta differenza fosse imputabile a danni subiti dal neotipo.<ref name="Mortimer 2023 Carnosauria">{{Cita web |cognome=Mortimer |nome=Mickey |data=2023 |titolo=Carnosauria |url=https://theropoddatabase.com/Carnosauria.htm#Carcharodontosaurussaharicus |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230528042437/https://theropoddatabase.com/Carnosauria.htm |accesso=6 giugno 2023 |sito=The Theropod Database}}</ref> Poiché la designazione del neotipo risultava conforme all'articolo 75.4 dell'[[ICZN]], anche gli autori di ''[[Tameryraptor]]'' hanno riconosciuto SGM-Din 1 come un neotipo valido.<ref name=Tameryraptor/>
Dai Kem Kem Beds sono riemersi altri frammenti attribuiti a ''C. saharicus'', tra cui parti di [[mandibola]], una vertebra cervicale e vari denti.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|cognome=Russell |nome=Dale |data=1996 |titolo=Isolated Dinosaur bones from the Middle Cretaceous of the Tafilalt, Morocco |url=https://sciencepress.mnhn.fr/fr/periodiques/bulletin-du-museum-national-d-histoire-naturelle-4eme-serie-section-c-sciences-de-la-terre-paleontologie-geologie-mineralogie/18/2-3/os-isoles-de-dinosaures-du-cretace-moyen-du-tafilalt-maroc |rivista=Bulletin du Muséum national d'Histoire naturelle, 4ème série – section C – Sciences de la Terre, Paléontologie, Géologie, Minéralogie |lingua=fr |volume=18 |numero=2–3}}</ref><ref>{{cita libro|cognome1=Gheerbrant |nome1=Emmanuel |cognome2=Cappetta |nome2=Henri |cognome3=Broin |nome3=F. de Lapparent de |cognome4=Rage |nome4=Jean Claude |cognome5=Tabuce |nome5=Rodolphe |titolo=Mémoires de la société géologique de France |data=2017 |editore=Société Géologique de France|pp=485-525 |urlcapitolo=https://mnhn.hal.science/mnhn-02264868/ |lingua=fr |capitolo=Les faunes de vertébrés marins et terrestres du Paléogène du Bassin d'Ouarzazate, Maroc }}</ref> Sereno e colleghi avevano in precedenza riferito a ''C. saharicus'' diverse [[Vertebra cervicale|vertebre cervicali]] assegnate originariamente agli [[Spinosauridae|spinosauridi]] (''[[Sigilmassasaurus]]'' e «''Spinosaurus'' B»), sostenendo che ci volessero solide vertebre cervicali per sostenere i massicci crani dei carcharodontosauridi.<ref name=":
Nel 2007, i paleontologi [[Steve Brusatte]] e Paul Sereno nominarono una nuova specie, ''C. iguidensis''. I fossili di quest'ultima furono scoperti in strati della Formazione Echkar di Iguidi, in [[Niger]], e una [[mascella]] parziale (MNN IGU2) venne designata come [[olotipo]]. L'epiteto ''iguidensis'' deriva proprio dalla località di Iguidi, dove si effettuarono gli scavi. Varie altre ossa – fra cui una scatola cranica, un lacrimale, un dentario, una vertebra cervicale e alcuni denti – furono attribuite alla medesima specie, considerate simili ad altri resti di ''Carcharodontosaurus'' per dimensioni e caratteristiche generali.<ref name=":6"/> Chiarenza e Cau (2016) identificarono però il materiale di riferimento di ''C. iguidensis'' come appartenente a ''Sigilmassasaurus'' (successivamente considerato ''Spinosaurus'' sp.)<ref>{{Cita pubblicazione |cognome1=Sereno |nome1=Paul C. |cognome2=Myhrvold |nome2=Nathan |cognome3=Henderson |nome3=Donald M. |cognome4=Fish |nome4=Frank E. |cognome5=Vidal |nome5=Daniel |cognome6=Baumgart |nome6=Stephanie L. |cognome7=Keillor |nome7=Tyler M. |cognome8=Formoso |nome8=Kiersten K. |cognome9=Conroy |nome9=Lauren L. |data=30 novembre 2022 |curatore-cognome=Zhu |curatore-nome=Min |curatore2-cognome=Rutz |curatore2-nome=Christian |curatore3-cognome=Zhu |curatore3-nome=Min |curatore4-cognome=Holtz |curatore4-nome=Thomas R. |curatore5-cognome=Hone |curatore5-nome=David |titolo=''Spinosaurus'' is not an aquatic dinosaur |rivista=eLife |volume=11 |pp=e80092 |doi=10.7554/eLife.80092 }}</ref> e a un teropode non [[Carcharodontosauridae|carcharodontosauride]], limitando di fatto ''C. iguidensis'' al solo olotipo in attesa di futuri studi.<ref name="ChiarenzaandCau2016" />
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== Paleoecologia ==
I fossili di ''Carcharodontosaurus'' sono conosciuti in numerosi siti [[Cretacico|cretacei]] del [[Nordafrica]], simili a quelli che hanno restituito resti di ''[[Spinosaurus]]'' e ''[[Deltadromeus agilis|Deltadromeus]]''.<ref name=":
La fauna a dinosauri in tali siti rappresenta un'anomalia per via dell'esigua presenza di forme erbivore rispetto a quelle carnivore. Ciò suggerisce un'elevata suddivisione di nicchia fra i vari gruppi di teropodi, con gli spinosauridi (come ''Spinosaurus'' e ''[[Suchomimus tenerensis|Suchomimus]]'') che si cibavano principalmente di pesci nelle aree palustri, mentre i carcharodontosauri e gli [[abelisauri]] di grande taglia cacciavano prede terrestri.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Ibrahim |nome1=N |cognome2=Dal Sasso |nome2=C |cognome3=Maganuco |nome3=S |cognome4=Fabbri |nome4=M |cognome5=Martill |nome5=D |cognome6=Gorscak |nome6=E |cognome7=Lamanna |nome7=M |data=2016 |titolo=Evidence of a derived titanosaurian (Dinosauria, Sauropoda) in the 'Kem Kem beds' of Morocco, with comments on sauropod paleoecology in the Cretaceous of Africa |url=https://econtent.unm.edu/digital/collection/bulletins/id/5964 |rivista=Cretaceous Period: Biotic Diversity and Biogeography. New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin |volume=71 |pp=149-159 }}</ref> Le evidenze isotopiche confermano questa differenziazione, indicando che la dieta di carcharodontosauridi e [[Ceratosauria|ceratosauri]] dei Kem Kem Beds e della Formazione Elrhaz ([[Niger]]) comprendeva prevalentemente grandi animali terrestri.<ref name=":2" /><ref>{{Cita pubblicazione |cognome1=Hassler |nome1=A. |cognome2=Martin |nome2=J. E. |cognome3=Amiot |nome3=R. |cognome4=Tacail |nome4=T. |cognome5=Godet |nome5=F. Arnaud |cognome6=Allain |nome6=R. |cognome7=Balter |nome7=V. |data=11 Aprile 2018 |titolo=Calcium isotopes offer clues on resource partitioning among Cretaceous predatory dinosaurs |rivista=Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences |volume=285 |numero=1876 |p=20180197 |doi=10.1098/rspb.2018.0197 }}</ref
I carcharodontosauridi sono qui rappresentati da ''C. saharicus'' e ''[[Sauroniops pachytholus|Sauroniops]]'' nei Kem Kem Beds del Marocco, da ''[[Tameryraptor]]'' nella Formazione Bayaria dell'Egitto, da ''[[Eocarcharia dinops|Eocarcharia]]'' e potenzialmente ''Carcharodontosaurus'' nella Formazione Elrhaz del Niger, nonché da ''C. iguidensis'' nella Formazione Echkar (sempre in Niger).<ref name=":6" />
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