Canal Defence Light: differenze tra le versioni

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|Veicolo = altro
|Nome = Canal Defence Light<br />CDL
|Immagine = M3The CanalBritish DefenseArmy Lightin the United Kingdom 1939-45 H41966.jpg
|Didascalia = Il carro armato M3 Grant fu la base semovente privilegiata per produrre i Canal Defence Light
<!-- Descrizione -->
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L'addestramento della specialità CDL ebbe inizio nell'Esercito statunitense al principio del 1943. Seguendo il documento T/O & E 17-458, cioè un ordine di battaglia standard appositamente pensato, furono costituiti i battaglioni carri 701, 736, 738, 739, 740 e 748, la cui preparazione fu demandata al 9th e il 10th Armoured Group (anch'essi di recente attivazione); queste due unità gestivano inoltre un battaglione di fanteria meccanizzata, due compagnie armamenti e una stazione medica, allo scopo di amalgamare armonicamente i diversi reparti. Le esercitazioni si svolsero a [[Fort Knox]] nel [[Kentucky]] e presso il Desert Training Center, esteso tra la [[California]] meridionale e l'[[Arizona]] occidentale: furono caratterizzate dalla medesima cortina di segretezza che aveva contraddistinto quelle britanniche. L'addestramento si concluse tra il dicembre 1943 e l'aprile 1944, dopodiché i battaglioni furono assegnati ufficialmente ai due gruppi corazzati e trasportati in Gran Bretagna.<ref name=lonesentry.com/><ref>{{Cita|Hunnicutt|p. 398}}.</ref> Giunti sull'isola, i battaglioni continuarono l'addestramento sulle [[Preseli Hills]] nel Galles occidentale. I mezzi furono infine distribuiti tra la [[First United States Army|1ª]], [[Third United States Army|3ª]] e [[Ninth United States Army|9ª Armata]], sempre con la massima discrezione.<ref name=H399>{{Cita|Hunnicutt|p. 399}}.</ref> Anche questi sei battaglioni, però, furono sempre tenuti lontani dai combattimenti, nell'attesa di un'occasione propizia per adoperarli in massa. All'inizio dell'autunno anche le armate statunitensi in Europa lamentarono una carenza di blindati adibiti al supporto delle fanterie; numerosi rapporti facevano notare che ciascuna divisione di fanteria avrebbe dovuto avere almeno un battaglione corazzato alle sue permanenti dipendenze. Il 23 ottobre 1944 il [[Dipartimento della guerra degli Stati Uniti d'America|Dipartimento della Guerra]] autorizzò la riconversione del 701st, 736th, 740th e 748th Tank Battalion in normali unità corazzate (processo ritardato dalle enormi necessità di [[M4 Sherman]]): questa decisione troncò l'iniziativa del [[colonnello]] Walter Burnside, comandante del 10º Gruppo corazzato, che era riuscito a convincere il generale [[Courtney Hodges]] a capo della 1ª Armata e il [[maggior generale]] [[Charles Corlett]] (alla testa del sottoposto XIX Corpo d'armata) dell'opportunità di adoperare i CDL nella loro zona d'operazioni, cioè il [[Belgio]] e i [[Regno dei Paesi Bassi|Paesi Bassi]] meridionali. Il suo piano d'attacco, così come l'intenzione di tenere una dimostrazione dinanzi agli alti ufficiali del [[12th Army Group]], furono messi da parte in novembre. Il 738th e il 739th Battalion, infine, furono scelti per essere trasformati in unità di carri sminatori e assegnati, rispettivamente, alla 1ª Armata e alla 9ª Armata dal 24 novembre 1944.<ref name=lonesentry.com/>
 
Il 7 marzo 1945 punte avanzate della [[9th ArmouredArmored Division]] giunsero al [[ponte Ludendorff]] presso [[Remagen]], uno dei pochi ancora intatti sul Reno, e riuscirono a occuparlo nonostante la magra guarnigione tedesca avesse cercato di farlo saltare in aria. Allo scopo di proteggere la preziosa via d'entrata nel cuore della [[Germania nazista]], gli Alleati dispiegarono in un solo giorno {{formatnum:8000}} uomini nella testa di ponte, saliti a {{formatnum:25000}} in una settimana e coadiuvati da un fitto schieramento di pezzi contraerei.<ref name=gasou.edu>{{cita web|url= http://www2.gasou.edu/facstaff/etmcmull/REMAGEN.htm|titolo= George Rogers and the Bridge at Remagen|lingua= en|accesso= 31 luglio 2019|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20030228031634/http://www2.gasou.edu/facstaff/etmcmull/REMAGEN.htm}}</ref> Per l'occasione furono riattivati e inviati in tutta fretta diversi CDL, per illuminare gli approcci al ponte e sventare i tentativi tedeschi di distruggerlo: i carri arrivarono il 9 marzo (quattro della Compagnia C del 738th Battalion), il 21 marzo (sei della Compagnia A) e il 23 marzo (la Compagnia B), operando spesso sotto il fuoco d'artiglieria proveniente dall'altra sponda, saltuariamente affiancato da attacchi aerei. Poiché erano mezzi corazzati, i CDL si rivelarono adeguati e migliori dei normali proiettori, di cui peraltro vi era carenza; inoltre erano dotati di un pezzo da 75&nbsp;mm, che fu adoperato contro qualsiasi oggetto galleggiante sospetto.<ref name=lonesentry.com/> I tedeschi, infatti, cercarono in ogni modo e con svariate armi di eliminare il traballante ponte e i pontoni costruiti dai genieri, incluso l'invio di [[Sommozzatore|sommozzatori]] dotati di respiratori subacquei per installare delle mine sui piloni. Questo particolare attacco avvenne in due fasi nella notte tra il 16 e il 17 marzo, ma fallì del tutto. Nella prima occasione i sette sabotatori furono respinti dal fuoco d'artiglieria; il secondo attacco, rivolto ai ponti provvisori, incappò nei CDL che, con i loro potenti fari, accecarono e disorientarono i tedeschi, infine catturati dalle preponderanti forze statunitensi.<ref name=gasou.edu/><ref>{{cita libro|cognome= MacDonald|nome= Charles B.|titolo= US Army in WWII: The Last Offensive|editore= Center of Military History, United States Army|città= Washington D.C.|anno= 1993|pp= 228-229|url= http://www.history.army.mil/html/books/007/7-9-1/CMH_Pub_7-9-1.pdf|lingua= en|accesso= 3 agosto 2019|dataarchivio= 24 settembre 2015|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20150924081551/http://www.history.army.mil/html/books/007/7-9-1/CMH_Pub_7-9-1.pdf|urlmorto= sì}}</ref> Il pomeriggio successivo il ponte Ludendorff crollò nel fiume, ma ormai gli Alleati avevano messo saldamente piede oltre il Reno e l'avanzata poté proseguire grazie ai numerosi ponti di barche allestiti dal genio militare. I CDL schierati a Remagen e dintorni rimasero nella zona sino al 18 aprile, quando l'intero 738th Battalion seguì il resto della 1ª Armata statunitense nella [[Invasione alleata della Germania|rapida avanzata in Germania]].<ref name=lonesentry.com/>
 
La 3ª Armata impiegò attivamente ventotto CDL tratti dal 748th Battalion, già in corso di transizione a normale unità corazzata. I carri-proiettore fornirono illuminazione tra l'inizio del marzo 1945 e il 9 aprile nei punti d'attraversamento di [[Sankt Goarshausen]], [[Boppard|Bad Salzig]] e [[Magonza]]. Anche la 9ª Armata sperimentò i mezzi sul campo; nel dettaglio si trattava della Compagnia B del 739th Battalion, che fu oggetto di diversi cannoneggiamenti e finì spesso sotto il fuoco di armi leggere, senza tuttavia lamentare danni ai CDL. Dopo il 1º aprile la compagnia mosse verso est e fu assegnata a compiti di supporto per il genio militare. Tra marzo e aprile il controllo dei passaggi sul fiume Reno e la loro illuminazione passarono alla [[Fifteenth United States Army|15ª Armata]] che affidò il compito al XXII e al XXIII Corpo d'armata, i quali non avevano immediatamente disponibili reparti CDL. In fretta si dovette distaccare del personale dall'artiglieria e sottoporlo a un rapido addestramento da parte di carristi tratti dal 738th Battalion; quindi un certo numero di CDL fu assegnato a posizioni fisse per fornire adeguata luce agli approcci dei diversi ponti. Tale formula d'impiego si dimostrò poco felice ed entro il 1º giugno 1945 i veicoli erano stati rimpiazzati da proiettori tedeschi catturati.<ref name=lonesentry.com/> Nel complesso i molteplici passaggi del Reno coinvolsero sessantaquattro CDL, compreso lo squadrone britannico del maggiore Gardner.<ref name=H399/>
 
Alla fine della primavera 1945 la [[Tenth United States Army|10ª Armata]], impegnata nella [[battaglia di Okinawa]] contro l'[[Impero giapponese]], avanzò richiesta per un gruppo di Grant CDL, ma i combattimenti terminarono prima di poter dar seguito alla cosa. Cinque anni più tardi, durante la [[guerra di Corea]], insistenti domande per proiettori campali risvegliarono un certo interesse nei confronti del concetto di CDL, in specie per il prototipo su scafo [[M4 Sherman]], denominato T52 e il cui sviluppo era avvenuto all'inizio del 1944. Il piano, però, fu in ultimo messo da parte quando fu appurato che quattro battaglioni avrebbero potuto essere dotati di proiettori normali al costo di un singolo CDL su base cingolata.<ref name=H401/>
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La prima versione di Canal Defence Light era stata basata sul Matilda Mk IIA, che si differenziava dal modello base per avere una mitragliatrice coassiale [[BSA Besa]] da 7,92&nbsp;mm al posto dell'originale [[Vickers (mitragliatrice)|Vickers]] da 7,7&nbsp;mm. Lungo 5,61 metri, largo 2,59 e alto 2,52 metri, il carro era dotato di spesse [[Corazzatura|corazzature]]: 78&nbsp;mm sul fronte dello scafo, 65&nbsp;mm sui fianchi, 55&nbsp;mm sul retro, il che si traduceva in un peso in ordine di combattimento pari a 27 tonnellate. Era mosso da una coppia di motori [[Associated Equipment Company|AEC]] a sei cilindri, alimentati a [[gasolio]] ed eroganti in totale 174&nbsp;hp, che lo spingevano alla velocità massima su strada di 24&nbsp;km/h (13&nbsp;km/h fuoristrada); il treno di rotolamento era composto per lato da dieci ruote accoppiate da cinque carrelli articolati, ciascuno con una propria molla elicoidale, più un'undicesima ruota con ammortizzatore indipendente. L'equipaggio era di quattro uomini e l'armamento convenzionale era rappresentato da un [[Ordnance QF 2 lb]] (40&nbsp;mm L/52), ospitato nella torretta protetta su tutti i lati da 75&nbsp;mm d'acciaio.<ref>{{cita web|url= https://www.militaryfactory.com/armor/detail.asp?armor_id=217#history|titolo= Infantry Tank Mk II Matilda (A12)|lingua= en|accesso= 2 agosto 2019}}</ref> La base semovente più diffusa per i CDL fu però l'M3 Lee/Grant, sia nel modello iniziale sia nella versione A1, differenti solo per metodo di produzione.<ref>{{cita|Green|p. 42}}.</ref> Il carro era lungo 5,64 metri, largo 2,72 e alto 3,12 metri per un peso complessivo di 28 tonnellate. La corazzatura era spessa 51&nbsp;mm sul fronte dello scafo, 38&nbsp;mm per lati e retro; la torretta era protetta su tutti i lati da corazzature da 51&nbsp;mm e ospitava un cannone M5 o M6 da 37&nbsp;mm più una mitragliatrice coassiale [[Browning M1919]] da 7,62&nbsp;mm. In una postazione a casamatta nella destra dello scafo era invece piazzato l'armamento principale, un cannone M2 o M3 da 75&nbsp;mm. A trazione anteriore, il mezzo poggiava su un treno di rotolamento composto da sei ruote, suddivise in tre coppie ammortizzate dalle ben collaudate [[sospensioni a molloni verticali]]. Era spinto da un [[Wright R-975|Continental Wright R-975]] a nove cilindri, alimentato a [[benzina]], erogante 400&nbsp;hp e poteva raggiungere la velocità massima di 39&nbsp;km/h su strada (34 km/h di crociera). L'autonomia si attestava sui 190 chilometri.<ref>{{cita|Green|p. 15, 26-31}}.</ref><ref>{{cita web|url= http://afvdb.50megs.com/usa/m3lee.html|titolo= Medium Tank M3 Lee|lingua= en|accesso 3 agosto 2019}}</ref>
 
Sia i Matilda, sia i Grant rinunciarono alle rispettive torrette di progetto per montare la torretta-[[Proiettore di luce|proiettore]]: presentavano a destra il vano per il proiettore e a sinistra la postazione dell'operatore, che disponeva anche di una mitragliatrice Besa.<ref name=tankmuseum.org/> Le installazioni statunitensi erano armate di una Browning M1919 al posto della Besa ed erano dotate di un fittizio pezzo da 37&nbsp;mm. Entrambe erano capaci di ruotare per 360° e godevano di un limitato alzo compreso tra -10° a + 10°. La lampada inserita nel comparto era [[Lampada ad arco|ad arco al carbonio]] ([[intensità luminosa]] pari a 13 milioni di [[Candela (unità di misura)|candele]])<ref>{{Cita libro|cognome= Forty|nome= George|titolo= M4 Sherman|url= https://archive.org/details/m4sherman00fort|editore= Blandford Press|città= [[Poole]] ([[Dorset]])|anno= 1987|ISBN= 0-7137-1678-9|p= [https://archive.org/details/m4sherman00fort/page/37 37]}}</ref> ed era affiancata, nella porzione superiore destra, da un [[Riflettore ellissoidale|riflettore ellittico a parabola]] che provvedeva a indirizzare il fascio di luce su un foglio di [[alluminio]] assicurato alla parete interna posteriore: la luce "rimbalzava" e fuoriusciva all'esterno attraverso una sottile feritoia verticale (50&nbsp;mm × 610&nbsp;mm), pensata per ridurre al minimo il rischio che proiettili o schegge potessero danneggiare i delicati [[Sistema ottico|strumenti ottici]]. Il fascio di luce così generato, a una distanza di {{formatnum:1000}} [[Iarda|iarde]] (circa 920 metri), divergeva per 19° in orizzontale e per 1,9° in verticale, creando un'area di luce di 31 × 311 metri. L'operatore poteva all'occorrenza attivare una sorta di [[Otturatore (fotografia)|otturatore]], capace di chiudersi anche sino due volte al secondo, per amplificare gli effetti dell'accecamento sulle truppe avversarie rendendo loro difficile abituarsi ai cambi bruschi di luminosità od oscurità. Le lampade adoperate erano di colore bianco ma, in torretta, erano caricabili anche filtri di colore [[blu]] o [[Ambra (colore)|ambra]]. Nel corso delle esercitazioni fu notato che i CDL con luce blu apparivano più distanti di quanto realmente fossero, mentre la combinazione di un fascio blu con un secondo color ambra dava, come risultato, una brillante luminosità che delineava il bersaglio.<ref name=lonesentry.com/>
 
== Esemplari superstiti ==