Lirica greca: differenze tra le versioni

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Lo [[stile]] si distingue per la brevità dei [[Periodo (grammatica)|periodi]], ben allineati e senza difficoltà [[Sintassi|sintattiche]], e per le molte [[Metafora|metafore]], destinate a rimanere incise nella memoria.
 
Molteplici sono i motivi ispiratori della lirica greca<ref>Cfr. C. Neri, ''La lirica greca. Temi e testi'', Roma, Carocci, 2004, cap. 1.</ref>. Vi sono componimenti dedicati agli [[dio|dei]] ([[Inno|inni]]), in onore di [[Dioniso]] ([[ditirambi]]), di [[Apollo]] ([[peana]]). Alle [[divinità]] femminili vengono dedicati i [[Partenio (poesia)|parteni]], i vincitori di gare vengono esaltati negli [[epinici]] e l'ospite [[patrono]] negli [[Encomio|encomi]]. I [[Threnos|treni]] e gli [[epicedi]] sono riservati alle [[Rito funebre|consolazioni funebri]] e ai compianti, gli [[epitalami]] e gli [[imenei]] alle [[nozze]], gli [[scolio (poesia)|scolii]] ai [[simposio|simposi]], alle [[Danza|danze]] [[Mimo|mimiche]] gli [[iporchemi]] e alle [[Processione|processioni]] i [[prosodi]]. Non vi sono delimitazioni, per cui ogni poeta può spaziare in più campi e utilizzare i moduli di un componimento anche in un altro.
 
Quando si pensa alla lirica greca è necessario soffermarsi sul fatto che tali poetiche si basavano sull'esibizione per un pubblico, spesso organizzate in occasione di simposi o feste rituali, quindi erano mezzo di comunicazione per ricordare i valori condivisi, espressione di memoria collettiva, momento di riaffermazione delle idee aristocratiche che li accomunavano. Il poeta parla alla cerchia ristretta del convito, del gruppo di appartenenza; ricorda loro le esperienze vissute, si sofferma su gioie e dolori. Particolare importanza riveste il tema dell'amore, spesso dipinto come divinità ingiusta: Eros che tormenta, che soggioga, che imprigiona coi suoi lacci, vedi la rassegnata disperazione di Saffo o la delicata esperienza di Anacreonte. Altro tema è l'amicizia, posta al centro dell'uditorio che si componeva di appartenenti allo stesso gruppo o eterìa ed era sensibile alla comunione d'intenti, quell'amicizia che però poteva anche essere dimenticata, pensiamo alla tremenda lirica di Archiloco dedicata " All'amico di un tempo ", o alla lealtà calpestata di Alceo verso il nuovo tiranno. Non dimentichiamo l'argomento della vita fugace, del tempo che incombe così dolcemente tratteggiato da Mimnermo che non potrà più godere dei piaceri amorosi (Quale vita, che gioia senza Afrodite d'oro?) e metterà in risalto la brevità umana (Come le foglie siamo...). La lirica arcaica, specialmente per merito di un suo protagonista, Archiloco, vide nuovi temi esplicati in versi di una forza, di una violenza talvolta sperimentata; grazie al metro del giambo che per natura di accostava a una vivacità d'espressione, Archiloco in parte rivaluta il codice etico del guerriero, lui che pure al mondo dell'armi si appella e conosce; non s'esime di dire apertamente che può esservi occasione in cui all'onore di soldato si rinunci, purché la vita si salvi, nel celebre poema dello scudo gettato. Il giambo concede aggressività d'espressione, e temi anche di basso registro, come nel caso del realismo a volte crudo di Ipponatte, quasi mendico nelle sue richieste, e rissoso nei confronti d'un rivale cui minaccia conseguenze fisiche. Anche il tema didascalico fu trattato, sopra tutti da Teognide, ma anche da Solone, che mise al centro della sua poetica l'argomento politica, civico, attuale della sua Atene.
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Fu, tuttavia, Antimaco, con il suo stile retorico e le allusioni mitologiche ed erudite, ad essere, di fatto, il ''trait d'union'' per la lirica dell'età ellenistica, rappresentata da autori come [[Fileta di Coo|Fileta]], [[Ermesianatte]] e [[Fanocle]], ma soprattutto, in età pienamente alessandrina, [[Callimaco]], che fu il caposcuola della tendenza elegiaca erudita, seguita da autori posteriori come [[Alessandro Etolo]] ed [[Euforione di Calcide|Euforione]], che si concentrarono, abbandonando la polimetria precedente, sulla lirica in distici elegiaci o in esametri.
 
Con [[Partenio di Nicea]], infine, la lirica greca chiude, di fatto il suo ciclo.
 
==Note==