Il grande racket: differenze tra le versioni
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{{citazione|Marescia’, se io crepo, è inutile che faccio er boia. Ma si nun moro, c’annamo assieme a sventrarli, quelli...|Piero Mazzarelli rivolgendosi a Palmieri}}▼
{{Film
|titolo
|immagine
|didascalia
|titolo originale
|lingua originale
|paese
|anno uscita
|titolo alfabetico
|aspect ratio
|genere = Poliziesco
|regista= [[Enzo G. Castellari]]
|
▲|soggetto = [[Massimo De Rita]] e [[Dino Maiuri]]
▲|produttore = [[Galliano Juso]]
▲|produttore esecutivo =
▲|casa produzione = Cinemaster
▲|casa distribuzione italiana = [[Titanus]]
▲|attori = *[[Fabio Testi]]: Nicola Palmieri
*[[Vincent Gardenia]]: Pepe
*[[Renzo Palmer]]:
*[[Orso Maria Guerrini]]: Gianni Rossetti
*[[Glauco Onorato]]: Piero Mazzarelli
*[[Marcella Michelangeli]]:
*[[Romano Puppo]]:
*[[Antonio Marsina]]:
*[[Sal Borgese]]: Salvatore
*[[Giovanni Cianfriglia]]: scagnozzo di Rudy
*[[Roberto Dell'Acqua]]: scagnozzo di Rudy
*[[Massimo Vanni]]: scagnozzo di Rudy
*[[Joshua Sinclair]]: Rudy
*[[Daniele Dublino]]: commissario
*[[Anna Zinnemann]]: Anna Rossetti
*[[Edy Biagetti]]: capo della Polizia
*[[Salvatore Billa]]:
*[[
*[[Giovanni Bonadonna]]: Cuomo il calabrese
*[[Pietro Ceccarelli (attore)|Pietro Ceccarelli]]: Louis Jemair
*[[Franco Borrelli]]: Oreste Saclà
*[[Angelo Ragusa]]: Caccola il toscano
*[[Stefania Castellari]]: Stefania
|doppiatori originali
*[[Ferruccio Amendola]]: Pepe
*[[Manlio De Angelis]]: Rudy
*[[Sergio Fiorentini]]: Giovanni Cianfriglia
*[[Piero Tiberi]]: Ottaviano Dell'Acqua
*[[Massimo Giuliani]]: Massimo Vanni
*[[Gino Donato]]:
*[[Angelo Nicotra]]: Salvatore
*[[Luciano De Ambrosis]]: commissario
*[[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: capo della Polizia
|fotografo
|montatore
|effetti speciali
|musicista
|scenografo
|costumista
|truccatore
}}
'''''Il grande racket''''' è un [[film]]
▲{{citazione|Marescia’, se io crepo, è inutile che faccio er boia. Ma si nun moro, c’annamo assieme a sventrarli, quelli...|Piero Mazzarelli rivolgendosi a Palmieri}}
== Trama ==
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L'organizzazione è guidata da Rudy il Marsigliese, a cui fanno capo un gruppo di mafiosi feroci e vendicativi. I metodi violenti d'indagine di Palmieri, tuttavia, non sono accettati dai vertici della polizia e, quando egli viene estromesso dall'incarico, a seguito della morte di Velasci durante un conflitto a fuoco nel tentativo di sventare una rapina alla [[Stazione di Roma Tiburtina|stazione Tiburtina]], decide di organizzare una rappresaglia armata, alla quale decide di partecipare un gruppo di vittime della banda del Marsigliese.
[[File:Il grande racket - Scena.jpg|thumb|left|La scena con [[Fabio Testi]] dentro
▲[[File:Il grande racket - Scena.jpg|thumb|left|La scena con [[Fabio Testi]] dentro l'automobile che precipita]]
Distribuito nei cinema italiani il 4 agosto 1976, ''Il grande racket'' ha incassato complessivamente 1.479.567.800 [[lira italiana|lire]] dell'epoca.<ref>{{cita libro|Roberto|Curti|Italian Crime Filmography, 1968-1980||2013|McFarland|wkautore=Roberto Curti||ISBN=0786469765}}</ref>▼
== Critica ==▼
Il critico [[Morando Morandini]], a proposito del film, scrisse sul ''[[Il Giorno]]'': «È un film [[Fascismo|fascista]]. È un film abietto. È un film idiota. È fascista perché, abbinando lo stereotipo del giustiziere solitario con quello del poliziotto reso impotente nell'esercizio del suo dovere dalle norme dello Stato di diritto [...], sostiene l'ideologia reazionaria secondo la quale la [[criminalità]] non si combatte applicando le leggi, ma contrapponendo violenza a violenza secondo la [[Legge del taglione|regola del taglione]]: dente per dente, uccisione per uccisione». <br>Che il film sia "di parte" si può evincere ancora di più dalla frase "la borghesia capitalistica ha le ore contate!" pronunciata contro gli "sfruttatori del proletariato" da uno dei malavitosi rapinatori del supermercato per coprire il vero scopo dell'azione criminale: punire il proprietario per non aver ceduto alle estorsioni del racket. Lo stesso maresciallo poco dopo, quando i teppisti vengono tutti rilasciati dall'avvocato, li definisce "deficienti".▼
''[[Il Messaggero]]'', invece, scrisse che il regista «si è lasciato prendere un po' troppo la mano dalla componente in cui la violenza emerge in assoluto, trascurando di imprimere la dovuta sostanza al disegno psicologico dei personaggi e di conferire credibilità a taluni aspetti della nostra società, corollario all'avventurosa vicenda».▼
== Colonna sonora ==
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# ''Il grande racket (Finale)''
==
▲Distribuito nei cinema italiani il 4 agosto 1976, ''Il grande racket'' ha incassato complessivamente 1.479.567.800 [[lira italiana|lire]] dell'epoca.<ref>{{cita libro|Roberto|Curti|Italian Crime Filmography, 1968-1980||2013|McFarland|wkautore=Roberto Curti||ISBN=0786469765}}</ref>
=== Edizione home video ===
Il film è uscito in edizione [[DVD]] distribuito dalla 30 Holding.
== Accoglienza ==
▲=== Critica ===
Il film è stato definito da [[Michael Mann]] «uno dei migliori polizieschi mai girati».<ref>{{Cita web|url=https://www.gianfrancofranchi.com/il-cittadino-si-ribella-il-cinema-di-enzo-g-castellari/|titolo=Il cittadino si ribella: il cinema di Enzo G. Castellari|accesso=2025}}</ref>
▲Il critico [[Morando Morandini]], a proposito del film, scrisse sul ''[[Il Giorno]]'': «È un film [[Fascismo|fascista]]. È un film abietto. È un film idiota. È fascista perché, abbinando lo stereotipo del giustiziere solitario con quello del poliziotto reso impotente nell'esercizio del suo dovere dalle norme dello Stato di diritto [...], sostiene l'ideologia reazionaria secondo la quale la [[criminalità]] non si combatte applicando le leggi, ma contrapponendo violenza a violenza secondo la [[Legge del taglione|regola del taglione]]: dente per dente, uccisione per uccisione». <br>Che il film sia "di parte" si può evincere ancora di più dalla frase "la borghesia capitalistica ha le ore contate!" pronunciata contro gli "sfruttatori del proletariato" da uno dei malavitosi rapinatori del supermercato per coprire il vero scopo dell'azione criminale: punire il proprietario per non aver ceduto alle estorsioni del racket. Lo stesso maresciallo poco dopo, quando i teppisti vengono tutti rilasciati dall'avvocato, li definisce "deficienti".
▲''[[Il Messaggero]]'', invece, scrisse che il regista «si è lasciato prendere un po' troppo la mano dalla componente in cui la violenza emerge in assoluto, trascurando di imprimere la dovuta sostanza al disegno psicologico dei personaggi e di conferire credibilità a taluni aspetti della nostra società, corollario all'avventurosa vicenda».
== Note ==
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[[Categoria:Film poliziotteschi]]
[[Categoria:Film diretti da Enzo Girolami Castellari]]
[[Categoria:Film ambientati a Roma]]
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