Il grande racket: differenze tra le versioni

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{{Film
|titolo italiano= Il grande racket
|immagine=Il grande racket - Titoli.jpg
|didascalia= I titoli di testa del film dell'edizione per il mercato anglofono
|titolo originale= Il grande racket
|lingua originale= [[Lingua italiana|italiano]], [[Dialetto romanesco|romanesco]]
|titolo alfabetico= Grande racket, Il
|paese= [[Italia]]
|anno uscita= 1976
|titolo alfabetico= Grande racket, Il
|durata= 110 minuti
|aspect ratio= 1.,85:1
|genere = Poliziesco
|regista= [[Enzo G. Castellari]]
|soggetto= [[Massimo De Rita]], e [[Dino Maiuri]]
|sceneggiatore= [[Enzo G. Castellari]], [[Massimo De Rita]], [[e Dino Maiuri]]
|produttore= [[Galliano Juso]]
|produttore esecutivo=
|casa produzione= [[Cinemaster]]
|casa distribuzione italiana= [[Titanus]]
|attori= *[[Fabio Testi]]: Nicola Palmieri
|attori=
*[[Fabio Testi]]: Nicola Palmieri
*[[Vincent Gardenia]]: Pepe
*[[Renzo Palmer]]: sor Pietro
*[[Orso Maria Guerrini]]: Gianni Rossetti
*[[Glauco Onorato]]: Piero Mazzarelli
*[[Marcella Michelangeli]]: scagnozza di Rudy
*[[Romano Puppo]]: Domenico
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*[[Carmelo Reale]]: Raspar
*[[Giovanni Bonadonna]]: Cuomo il calabrese
*[[Pietro Ceccarelli (attore)|Pietro Ceccarelli]]: Louis Jemair
*[[Franco Borrelli]]: Oreste Saclà
*[[Angelo Ragusa]]: Caccola il toscano
*[[Stefania Castellari]]: Stefania, la figlia del proprietario dell'osteria Sor Pietro
|doppiatori italianioriginali= *[[Pino Locchi]]: Nicola Palmieri
*[[Pino Locchi]]: Nicola Palmieri
*[[Ferruccio Amendola]]: Pepe
*[[Manlio De Angelis]]: Rudy il marsigliese
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|effetti speciali=
|musicista= [[Maurizio De Angelis]], [[Guido De Angelis]]
|scenografo= [[Franco Vanorio|Francesco Vanorio]]
|costumista= [[Luciano Sagoni]]
|truccatore=
|truccatore= [[Andreina Ambrosini]], [[Massimo De Rossi (truccatore)|Massimo De Rossi]]
}}
 
'''''Il grande racket''''' è un [[film]] poliziottesco[[poliziesco all'italiana]] del [[1976]] diretto da [[Enzo G. Castellari]].
 
{{citazione|Marescia’, se io crepo, è inutile che faccio er boia. Ma si nun moro, c’annamo assieme a sventrarli, quelli...|Piero Mazzarelli rivolgendosi a Palmieri}}
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== Accoglienza ==
=== Critica ===
Il film è stato definito da [[Michael Mann]] «uno dei migliori polizieschi mai girati».<ref>{{Cita web|url=https://www.gianfrancofranchi.com/il-cittadino-si-ribella-il-cinema-di-enzo-g-castellari/|titolo=Il cittadino si ribella: il cinema di Enzo G. Castellari|accesso=2025}}</ref>
 
Il critico [[Morando Morandini]], a proposito del film, scrisse sul ''[[Il Giorno]]'': «È un film [[Fascismo|fascista]]. È un film abietto. È un film idiota. È fascista perché, abbinando lo stereotipo del giustiziere solitario con quello del poliziotto reso impotente nell'esercizio del suo dovere dalle norme dello Stato di diritto [...], sostiene l'ideologia reazionaria secondo la quale la [[criminalità]] non si combatte applicando le leggi, ma contrapponendo violenza a violenza secondo la [[Legge del taglione|regola del taglione]]: dente per dente, uccisione per uccisione». <br>Che il film sia "di parte" si può evincere ancora di più dalla frase "la borghesia capitalistica ha le ore contate!" pronunciata contro gli "sfruttatori del proletariato" da uno dei malavitosi rapinatori del supermercato per coprire il vero scopo dell'azione criminale: punire il proprietario per non aver ceduto alle estorsioni del racket. Lo stesso maresciallo poco dopo, quando i teppisti vengono tutti rilasciati dall'avvocato, li definisce "deficienti".