Il grande racket: differenze tra le versioni
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{{Film
|titolo
|immagine=Il grande racket - Titoli.jpg
|didascalia= I titoli di testa del film dell'edizione per il mercato anglofono
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}}
'''''Il grande racket''''' è un [[film]]
{{citazione|Marescia’, se io crepo, è inutile che faccio er boia. Ma si nun moro, c’annamo assieme a sventrarli, quelli...|Piero Mazzarelli rivolgendosi a Palmieri}}
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== Accoglienza ==
=== Critica ===
Il film è stato definito da [[Michael Mann]] «uno dei migliori polizieschi mai girati».<ref>{{Cita web|url=https://www.gianfrancofranchi.com/il-cittadino-si-ribella-il-cinema-di-enzo-g-castellari/|titolo=Il cittadino si ribella: il cinema di Enzo G. Castellari|accesso=2025}}</ref>
Il critico [[Morando Morandini]], a proposito del film, scrisse sul ''[[Il Giorno]]'': «È un film [[Fascismo|fascista]]. È un film abietto. È un film idiota. È fascista perché, abbinando lo stereotipo del giustiziere solitario con quello del poliziotto reso impotente nell'esercizio del suo dovere dalle norme dello Stato di diritto [...], sostiene l'ideologia reazionaria secondo la quale la [[criminalità]] non si combatte applicando le leggi, ma contrapponendo violenza a violenza secondo la [[Legge del taglione|regola del taglione]]: dente per dente, uccisione per uccisione». <br>Che il film sia "di parte" si può evincere ancora di più dalla frase "la borghesia capitalistica ha le ore contate!" pronunciata contro gli "sfruttatori del proletariato" da uno dei malavitosi rapinatori del supermercato per coprire il vero scopo dell'azione criminale: punire il proprietario per non aver ceduto alle estorsioni del racket. Lo stesso maresciallo poco dopo, quando i teppisti vengono tutti rilasciati dall'avvocato, li definisce "deficienti".
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