Forze di pace delle Nazioni Unite: differenze tra le versioni

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|Carica = Sottosegretario generale per le operazioni di pace
|Naz presidente = Francia
|Nome ufficiale = {{enes}} UnitedFuerzas Nationsde Peacekeepingpaz Forcesde las Naciones Unidas
|Nome ufficiale2 = {{esru}} FuerzasМиротво́рческие deси́лы paz de las Naciones UnidasООН
|Nome ufficiale3 = {{fr}} Forces de maintien de la paix des Nations unies
|Nome ufficiale4 = {{ruen}} Миротво́рческиеUnited си́лыNations ООНPeacekeeping Forces
|Nome ufficiale5 = {{zh}} 联合国维持和平部队
|Nome ufficiale6 = {{ar}} قوات حفظ السلام
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[[File:Blue helmets from Benin, Bamako, 30 May 2018.jpg|miniatura|Caschi blu del [[Benin]]]]
[[File:UN Peacekeepers Day celebration in the DR Congo (8879872657).jpg|miniatura|''Giornata internazionale dei caschi blu'' presso la missione [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] nella [[Repubblica Democratica del Congo]]]]
IlLe '''''peacekeeping'''''forze di pace '''delle Nazioni Unite''' (in [[Lingua inglese|inglese]]: ''UNUnited Nations peacekeeping''), identifica le attività politiche e militari svolte dalle Forze internazionali di pace delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] (comunemente indicate come "'''caschi blu'''"), consono lole scopounità militari che effettuano le operazioni di [[Mantenimentomantenimento della pace|mantenere]] laper paceconto dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite]] internazionale(ONU).<ref name="units">{{cita testo|url=http://www.iaf-lionardo.it/dispense%20di%20organizzazioni%20internazioanli.pdf|titolo=Dispensa di organizzazione internazionale di Antonietta Piacquadio|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111119222644/http://www.iaf-lionardo.it/dispense%20di%20organizzazioni%20internazioanli.pdf }}</ref>

Queste azioni sono svolte sotto il controllo del [[Segretariato delle Nazioni Unite]] su mandato del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza]] attraverso coalizioni militari internazionali. Le missioni sono gestite dal [[Dipartimento per le operazioni di mantenimento della pace|Dipartimento per le operazioni di pace]], con sede presso il [[Palazzo di vetro del Segretariato delle Nazioni Unite|Palazzo di vetro]] a [[New York]].<ref>{{Cita web|url=https://peacekeeping.un.org/en/node|titolo=United Nations Peacekeeping|sito=United Nations Peacekeeping|lingua=en|accesso=11 agosto 2019}}</ref>

Nel [[1988]] alle Forze internazionali di pace dell'ONU è stato assegnato il [[premio Nobel per la pace]].
 
== Storia ==
Le attività di ''peacekeepingForze di pace'' delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] era stato inizialmente sviluppato durante la Guerraguerra fredda come mezzo per risolvere conflitti tra Stati dispiegando personale militare disarmato o con armamento leggero proveniente da più Stati, sotto comando ONU, in aree dove i contendenti potevano aver bisogno di una terza parte neutrale in funzione di osservatore del processo di pace.
 
I caschi blu dell'ONU potevano entrare in azione quando le principali potenze (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza) incaricavano le [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] di porre termine a conflitti che minacciassero la stabilità regionale e la pace e sicurezza internazionali.
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== Caratteristiche ==
Nell'ambito dei poteri generali attribuiti dallo [[Statuto delle Nazioni Unite]] al fine di mantenere la pace internazionale, gli organi delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] mettono in atto tutte le azioni volte a contrastare le minacce alla pace, la violazione della pace e gli atti di aggressione secondo quanto previsto dal Capitolo VII della [[Statuto delle Nazioni Unite|Carta]]. Queste possono essere misure di carattere coercitivo o meno, implicanti l'uso della forza o meno.
 
Il concetto di ''operazioni di pace'', o ''peacekeeping'', va invece ad indicare una serie di [[fattispecie]] alternative fondate sul consenso dello [[Stato]] territoriale ed altresì caratterizzate dalla neutralità ed imparzialità delle operazioni e dall'uso della forza solo per [[legittima difesa (diritto internazionale)|legittima difesa]].<ref name="marchisio" />
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Il più importante documento di elaborazione dottrinale di DPO, intitolato ''United Nations Peacekeeping Operations: Principles and Guidelines'' è stato pubblicato nel 2008.<ref name="autogenerated1">{{Cita web |url=http://pbpu.unlb.org/pbps/Library/Capstone_Doctrine_ENG.pdf |titolo=DPKO Capstone Doctrine |accesso=12 settembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080819214105/http://pbpu.unlb.org/pbps/Library/Capstone_Doctrine_ENG.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
 
In ambito ONU, le operazioni di pace sono inoltre caratterizzate dalla delega del [[Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite|Consiglio di sicurezza]] al [[Segretario generale delle Nazioni Unite|Segretario generale]], sia in ordine al reperimento, sia al comando delle forze da impiegare<ref name=units />. Non tutte le operazioni finalizzate al mantenimento della pace sono qualificabili come operazioni di pace<ref name=esteri>{{Cita web |url=http://www.esteri.it/MAE/doc_dossier/dossier_pc/dp.pdf |titolo=Brochure ministero |accesso=31 dicembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081207061952/http://www.esteri.it/MAE/doc_dossier/dossier_pc/dp.pdf |urlmorto=sì }}</ref> e da queste vanno distinte le operazioni di ''[[peacebuilding]]'' e di [[peaceenforcement|''peace-enforcement'']]<ref name=esteri /><ref>{{cita testo|url=http://www.iai.it/pdf/Oss_Transatlantico/90.pdf|titolo=Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane all'estero|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110920095001/http://www.iai.it/pdf/Oss_Transatlantico/90.pdf }}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.globalsecurity.org/military/library/report/call/call_93-8_intro.htm|titolo=INTRODUCTION}}</ref>, anche se talune missioni possono avere carattere ibrido quale la tutela dei diritti umani (il c.d. "dilemma umanitario")<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Marchesi|titolo=La protezione internazionale dei diritti umani|edizione=seconda edizione|anno=2023|pp=230-231|ISBN=979-12-211-0225-3}}</ref>. Nella storia dell'attività dell'ONU si soglionousa distinguere tre fasi caratterizzate da altrettanti tipi di ''peacekeeping.''<ref name=lerda>{{Cita web |url=http://www.diritto.it/articoli/europa/lerda.html |titolo=LE OPERAZIONI DI "PEACE-KEEPING" |accesso=31 dicembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151208033223/http://www.diritto.it/articoli/europa/lerda.html |urlmorto=sì }}</ref><ref>''Caschi blu e processi di democratizzazione: le operazioni di peacekeeping dell'ONU e la promozione della democrazia'', Paolo Foradori, pag. 166 e ss.</ref> I fini statutari dell'ONU prevedono espressamente che ''l'organizzazione'' debba ''mantenere la pace e la sicurezza''; per fare ciò uno degli strumenti usati, nel corso del tempo, per il mantenimento delladi pacequeste, sono le operazioni di pace,<ref>{{collegamento interrotto|1={{cita testo|url=http://www-3.unipv.it/wwwscpol/it/Risorse%20per%20lo%20studente/Materiale%20didattico/Insegnamento/Organizzazioni%20internazionali%20(corso%20avanzato)/LUCIDI%20LEZIONE%20ATTIVITA%27%20ONU%20PACE%20E%20SICUREZZA%20per%20studenti.ppt|titolo=Lucidi UNIPV}} |data=marzo 2018 }}</ref>, missioni che tuttavia non trovano esplicita previsione nello statuto e la cui legittimità giuridica è stata ravvisata da gran parte della dottrina nel consenso delle parti in causa oltre che in una progressiva consuetudine supplementare alla Carta ONU.<ref name=marchisio>Sergio Marchisio. ''L'ONU. Il diritto delle Nazioni Unite''. Bologna, Il Mulino, 2000.</ref><ref>{{Cita libro|autore=Andre Gioia|titolo=Diritto Internazionale|edizione=Settima Edizione|anno=2022|pp=468-471|ISBN=978-88-28-84150-0}}</ref>
 
=== Procedimento di richiesta ===
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==== Struttura ====
Le missioni di pace ONU sono state concepite in quanto operazioni "Born out of necessity, largely improvised, a practical response to a problem requiring action"<ref>{{Cita libro|autore=United Nations|titolo=The Blue Element - A review of United Nations Peace Keeping|anno=1990|p=4}}</ref> e sono quindi tutte concepite ad hoc, condividono tuttavia una struttura ed organizzazione comune.
 
Una missione di pace dell'ONU ha tre centri direttivi. Il primo è il Rappresentante speciale del [[segretario generale dell'ONU|Segretario generale]], il capo ufficiale della missione. È responsabile di tutta l'attività politica e diplomatica, presiede alle relazioni tanto con le parti stipulanti del trattato di pace, quanto con gli stati membri ONU in generale. Il secondo è il comandante della forza, che è responsabile dell'apparato militare sul campo. È un alto ufficiale delle forze armate che intervengono, e spesso è scelto tra quelli della nazione che partecipa con il maggior numero di effettivi. In terzo luogo dobbiamo considerare il ''Chief Administrative Officer,''<ref>''The Evolution of UN peacekeeping: case studies and comparative analysis,'' A Stimson Center Book, di William J. Durch, Palgrave Macmillan, 1993, ISBN 0-312-06600-7, 9780312066000</ref> che ha la supervisione delle forniture, della logistica, e coordina l'approvvigionamento di ogni necessaria risorsa.
 
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Benché non siano disponibili informazioni dettagliate su tutto il personale che partecipò a missioni di pace dal 1948, si stima che circa un milione di operatori (soldati, agenti di polizia, e "normali civili") abbia lavorato sotto bandiera ONU in mezzo secolo abbondante. Con dati riferiti a marzo 2008, 113 paesi stavano contribuendo con un totale di 88&nbsp;862 persone tra osservatori militari, polizia, e truppe inquadrate in unità militari canoniche.<ref>{{cita testo|url=http://www.un.org/Depts/dpko/dpko/contributors/2008/mar08_1.pdf|titolo=Contributors to United Nations peacekeeping operations}}</ref>
 
Nonostante il lungo elenco di paesi partecipanti sulla carta, la parte del leone—sottoleone — sotto il profilo del numero di addetti sul campo—ècampo — è chiaramente svolta da un nucleo di [[paesi in via di sviluppo]], che spesso traggono profitto economico da tale partecipazione. In questo senso, la classifica dei primi dieci (stima del marzo 2007) appare la seguente: [[Pakistan]] (10.173), [[Bangladesh]] (9.675), [[India]] (9.471), [[Nepal]] (3.626), [[Giordania]] (3.564), [[Uruguay]] (2.583), [[Italia]] (2.539), [[Ghana]] (2.907), [[Nigeria]] (2.465), e [[Francia]] (1.975).<ref name="unpko-summary">{{Cita web | titolo=Monthly Summary of Contributors to UN Peacekeeping Operations | url=http://www.un.org/Depts/dpko/dpko/contributors/2007/march07_2.pdf|formato=PDF| accesso=20 aprile 2007}}</ref>
 
Alla data di marzo [[2008]], in aggiunta al personale militare e di polizia, risultano aver collaborato a missioni peacekeeping ONU: 5&nbsp;187 "civili internazionali", 2.031 volontari delle Nazioni Unite e 12.036 civili locali.<ref>{{cita testo|url=http://www.un.org/Depts/dpko/dpko/bnote.htm|titolo=Background Note - United Nations Peacekeeping Operations<!-- Bot generated title -->}}</ref>
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</ref>
 
Il 20 dicembre 1995, su mandato ONU, una forza a guida NATO ([[IFOR]])<ref>La ''Implementation Force'' (IFOR) è stata una forza multinazionale della [[NATO]] dispiegata in [[Bosnia ed Erzegovina]] per un mandato di un anno dal 20 dicembre [[1995]] al 20 dicembre 1996 sotto il nome in codice ''[[Operazione Joint Endeavor]]'' per implementare l'accordo di pace in Bosnia - Erzegovina come successore della forza delle [[Nazioni Unite]] [[UNPROFOR]].</ref> fece il suo ingresso in [[Bosnia]] per dare attuazione al ''General Framework Agreement for Peace in Bosnia and Herzegovina.''<ref>{{cita testo|url=http://www.oscebih.org/overview/gfap/eng/|titolo=General Framework Agreement for Peace in Bosnia and Herzegovina|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100213232342/http://www.oscebih.org/overview/gfap/eng/ }}</ref> Analogamente, un'operazione NATO ([[KFOR]])<ref>La ''Kosovo Force'' (KFOR) è una forza militare internazionale, guidata dalla [[Organizzazione del Trattato Nord Atlantico|NATO]], responsabile di ristabilire l'ordine e la pace in [[Kosovo]], una provincia della [[Serbia]] sotto l'amministrazione dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] dal 1999.</ref> si svolge tuttora nella provincia [[Serbia|serba]] delnel [[Kosovo]].
 
La missione a guida Nato in [[Bosnia ed Erzegovina]] è stata successivamente sostituita da una missione peacekeeping a patrocinio [[Unione europea|europeo]], organizzata da [[EUFOR]].<ref>Collegamenti esterni in punto:
* {{cita web|url=https://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=1039&lang=en|titolo=Official website|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080216212031/http://consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=1039&lang=en}}
* http://europa.eu/whoiswho/bin/dispent.pl?lang=en&entity_id=61084
* http://www.consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=279&lang=en&mode=g {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081223073138/http://consilium.europa.eu/cms3_fo/showPage.asp?id=279&lang=en&mode=g |datedata=23 dicembre 2008 }}
* {{cita web|url=http://www.consilium.europa.eu/showPage.asp?id=1211&lang=en&mode=g|titolo=Official EU Operations Centre website|accesso=26 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306205429/http://www.consilium.europa.eu/showPage.asp?id=1211&lang=en&mode=g|urlmorto=sì}}
* {{cita web | url = http://hdptcar.net/blog/2008/02/13/new-agenda-for-the-european-peace-keeping-mission-in-chad-and-car/ | titolo = United Nations website in CAR monitoring progress of EUFOR TCHAD/RCA and MINURCAT | accesso = 26 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080312032334/http://hdptcar.net/blog/2008/02/13/new-agenda-for-the-european-peace-keeping-mission-in-chad-and-car/ | urlmorto = sì }}</ref> Anche l'[[Unione Africana]], a partire dal [[2003]], è stata marginalmente coinvolta nel peacekeeping [[Africa|continentale]].
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* {{cita web | url = http://www.sahistory.org.za/pages/people/bios/machel-g.htm | titolo = SAHistory bio | accesso = 3 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20071213161307/http://www.sahistory.org.za/pages/people/bios/machel-g.htm | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url = http://www.unfoundation.org/about/board/machel.asp | titolo = UN Foundation Bio | accesso = 3 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060908155128/http://www.unfoundation.org/about/board/machel.asp | urlmorto = sì }}</ref>
già [[first lady]] del Mozambico ha documentato: "In sei su dodici studi nazionali preparati per questo rapporto sullo sfruttamento sessuale di bambini in situazioni di conflitto armato, l'arrivo di truppe peacekeeping è stato associato a rapido aumento della prostituzione infantile."<ref>{{cita testo|url=https://www.unicef.org/graca/a51-306_en.pdf|titolo=The Impact of Armed Conflict on Children|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=8 luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170708004644/https://www.unicef.org/graca/a51-306_en.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Proposte di riforma ONU ==
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* {{cita web | url = http://faculty.winthrop.edu/haynese/india/medals/PVC.html | titolo = Good article on PVC | accesso = 19 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080725091209/http://faculty.winthrop.edu/haynese/india/medals/PVC.html | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url = http://www.funtrivia.com/en/subtopics/The-Indian-Army-208581.html | titolo = Indian Army Trivia | accesso = 19 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090710083506/http://www.funtrivia.com/en/subtopics/The-Indian-Army-208581.html | urlmorto = sì }}</ref>
Nel novembre 1961 il Consiglio di Sicurezza era intervenuto per prevenire le ostilità [[Katanga (stato)|katanghesi]] in [[Repubblica Democratica del Congo|Congo]]. Per reazione, [[Moise Tshombe]], leader secessionista del Katanga, lanciò un'offensiva contro le forze ONU. Il 5 dicembre 1961, una [[compagnia (militare)|compagnia]] indiana-ONU rinforzata da [[Mortaio (arma)#Mortai medi da fanteria|mortai da 3 pollici (81 mm)]] attaccò un posto di blocco tra il quartier generale katanghese ed il campo d'aviazione di [[Lubumbashi]] (Elisabethville). Dopo che gli indiani avevano preso possesso della posizione, un [[plotone]] [[Brigata Gurkha|gurkha]] tentò di collegarsi alla compagnia per consolidare il rinnovato posto di blocco, ma incontrò elementi ostili in prossimità del vecchio aeroporto. L'attacco del plotone contro la postazione ribelle, forte di una novantina di miliziani katanghesi, fu guidato dal capitano indiano Salaria. Malgrado che disponesse solo di sedici soldati e con un armamento inferiore a quello degli avversari, il capitano Salaria — anche giovandosi della proverbiale ferocia<ref>«Se un uomo dice di non temere la morte, sta mentendo oppure è un gurkha.» ([[Feldmaresciallo]] [[Sam Manekshaw]] - {{cita testo|titolo=Cenni biografici|url=http://www.peopleforever.org/nfhomepage.aspx?nfid=307|titolo=Cenni biografici|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090818180847/http://www.peopleforever.org/nfhomepage.aspx?nfid=307}} -, già capo di stato maggiore dell'esercito indiano ai tempi della guerra indo-pakistana del 1971)</ref><ref>Bibliografia sui gurkha:
 
* Barthorp, Michael. (2002).''Afghan Wars and the North-West Frontier 1839-1947''. Cassell. ISBN 0-304-36294-8
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* [[UN peacekeeping]]
* [[UN Peacemaker]]
* [[NATO]]
{{Div col end}}
 
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* {{cita web | url = http://www.dodccrp.org/html3/research_bosnia.html | titolo = CCRP Bosnia Research and Publications | accesso = 12 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070613164521/http://www.dodccrp.org/html3/research_bosnia.html | urlmorto = sì }}
* {{cita testo|url=http://www.dodccrp.org/files/Wentz_Bosnia.pdf|titolo=Lessons from Bosnia: The IFOR Experience}} by Larry Wentz (1998)
* {{cita testo|url=http://www.dodccrp.org/files/Siegel_Target.pdf|titolo=Target Bosnia|accesso=21 dicembre 2019|dataarchivio=28 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150628215257/http://www.dodccrp.org/files/Siegel_Target.pdf|titolourlmorto=Target Bosnia}} by Pascale Siegel (1998)
* {{cita web | url = http://www.dodccrp.org/html3/research_kosovo.html | titolo = CCRP Kosovo Research and Publications | accesso = 12 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070721000153/http://www.dodccrp.org/html3/research_kosovo.html | urlmorto = sì }}
* {{cita testo|url=http://www.dodccrp.org/files/Wentz_Kosovo.pdf|titolo=Lessons from Kosovo: The KFOR Experience}} by Larry Wentz (2002)
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* {{cita testo|url=http://www.dodccrp.org/files/Howard_Confrontation.pdf|titolo=Confrontation Analysis}} by Nigel Howard (1999)
* {{cita testo|url=http://www.dodccrp.org/files/Center_OOTW.pdf|titolo=Operations Other Than War}} (1995)
* {{cita testo|url=http://elearning.security-research.at/flash/un/|titolo=United Nations eLearning Unit|accesso=31 marzo 2018|dataarchivio=12 marzo 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070312214143/http://elearning.security-research.at/flash/un/|titolourlmorto=United Nations eLearning Unit}} created by ISRG - University of Innsbruck
* {{cita web | url = http://www.fname.info/aisp/eng/ | titolo = SPIA - Soldiers of Peace International Association gathers civilians and soldiers (notably former Blue Helmets) who have carried out Peacekeeping Operations under the U.N. aegis since 1948 | accesso = 12 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070917155211/http://www.fname.info/aisp/eng/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web | url = http://paginas.pavconhecimento.pt/pessoais/dw/Mario%5FZanatti | titolo = Permanent UN Peacekeeping force proposal: The presentation of the Eurocorps-Foreign Legion concept druing the SPIA colloquium at the European parliament in JUNE 2003 under the auspices of the UN Secretary-General | accesso = 12 settembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060927143725/http://paginas.pavconhecimento.pt/pessoais/dw/Mario%5FZanatti/ | urlmorto = sì }}