Fantasticheria: differenze tra le versioni
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{{libro
|titolo = Fantasticheria
|annoorig = 1880
|genere = novella
|lingua = it
}}
'''''Fantasticheria''''' è
==Soggetto e trama==
La novella, la prima della raccolta, fa in un certo modo da introduzione a ''[[Vita dei campi]]''. La figura della donna francese può rappresentare, in senso lato, quella del lettore delle novelle. Effettivamente, chi legge non sempre è in grado di immedesimarsi in questa società spesso così diversa dalla sua, e ha dunque bisogno di spiegazioni per capire non soltanto la gente, ma anche l'opera verghiana: infatti col tempo, il lavoro di Verga si incentra sempre di più sulle dinamiche della società di paese.
La gente di Aci Trezza viene spiegata anche con l'uso di [[metafore]] e [[Similitudine (figura retorica)|similitudini]]
==L'ostrica e la religione della famiglia==
{{vedi anche|Concetto dell'ostrica}}
I paesani si comportano come le ostriche. Accalcati l'uno sull'altro, si aggrappano caparbiamente allo scoglio e resistono alla violenza delle onde anche grazie alla loro vicinanza reciproca, un po' secondo il motto ''l'unione fa la forza''. Asportare una sola ostrica dallo scoglio può costituire un pericolo per tutte le altre; se una conchiglia viene strappata dallo scoglio, inoltre, non potrà essere più riattaccata alle altre, né sarà capace di vivere autonomamente.
Si può pensare alla brutta fine fatta dai protagonisti di altre storie di Verga come la ''[[Cavalleria rusticana (novella)|Cavalleria rusticana]]'': il protagonista Turiddu torna infatti dal servizio di leva per scoprire che la sua fidanzata è ormai avviata al
Alcune volte, i singoli personaggi del romanzo verghiano si allontanano dallo
L'attaccamento e la solidarietà nei confronti dei propri consimili e della famiglia ha un'enorme importanza ed è inoltre un atteggiamento fortemente emotivo, tanto da potersi definire "religioso".
==La società delle formiche==
La società del paese è organizzata secondo regole ed architetture precise, come quelle che governano la vita sociale delle formiche, che interagiscono tra di loro e che si comportano in base ai ruoli che sono stati loro assegnati. Per capire la loro vita, è indispensabile dimenticare per un momento se stessi ed immaginarsi di dover sottostare alle regole e farsi ''piccoli'' come sono appunto le formiche.
Si tratta di una similitudine tipica dell'epoca del [[Naturalismo (letteratura)|Naturalismo]] e quindi del [[Verismo]]. L'autore cerca da una parte di descrivere la vita del gruppo con un approccio scientifico, obiettivo e realista. D'altro canto il suo progetto è destinato a incontrare problemi: al geometrico e calcolabile ordine del mondo delle formiche si oppone infatti l'irrazionale ed imprevedibile religiosità dell'attaccamento alla famiglia e al gruppo ([[concetto dell'ostrica]]).
== Collegamenti intertestuali a "''I Malavoglia''" ==
Nella novella sono presenti
* ''Quella povera donna cui solevate far l'elemosina col pretesto di comperar le sue arance messe in fila sul panchettino dinanzi all'uscio.
* ''Quel vecchietto che stava al timone della barca''
* ''Quella ragazza che faceva capolino dietro i vasi di basilico. ''Si tratta di Lia, figlia di Bastianazzo e della Longa.
* Uno dei temi principali della novella è la povertà a cui sono sottoposti gli abitanti del paese. Questa situazione disagiata è commentata dal narratore con la frase:'' Migliore sorte toccò a quelli che morirono. '' * L'ultimo personaggio anticipato è Bastianazzo Malavoglia che, come il figlio, condivide la morte prematura avvenuta in mare. Egli è ''quell'
* Un'altra anticipazione al romanzo è ''la casa del nespolo'', ambientazione
==Altri progetti==▼
==Note==
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==Bibliografia==
* G. Verga, ''Vita dei campi'', Oscar Classici Mondadori, 1997, ISBN 88-04-22894-6.
▲== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Verga}}
{{Portale|letteratura|Sicilia}}
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