Attilio Ferraris: differenze tra le versioni

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|Immagine = Attilio Ferraris.jpg
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{ITA 1861-1946}}
|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Centrocampista]], [[Difensore#Calcio|difensore]]
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|Squadre =
{{Carriera sportivo
|sport = calcio |pos = G
|1922-1927|{{Calcio Fortitudo|G}}|61 (3)
|1922-1927-1934|{{Calcio Roma|G}}Fortitudo|19861 (3)
|1927-1934-1936|{{Calcio Lazio|G}}Roma|39198 (03)
|1934-1936-1938|{{Calcio Bari|G}}Lazio|5439 (0)
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|1940-1944|{{Calcio Elettronica|G}}|? (?)
}}
|SquadreNazionali=
{{Carriera sportivo
|1926-1935|{{Naz|CA|ITA 1861-1946|M}}| 28 (0)
}}
|Vittorie =
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|Attività = calciatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , di ruolo [[Centrocampista#Difensivi|mediano]], [[Campionato mondiale di calcio|campione del Mondo]] con la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] nel [[Campionato mondiale di calcio 1934|1934]]
}}
 
[[Campionato mondiale di calcio|Campione del Mondo]] con la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] nel [[Campionato mondiale di calcio 1934|1934]].
 
== Biografia ==
Era nativo del [[Borgo (rione di Roma)|Rione Borgo]], cresciuto in una numerosa famiglia di otto figli: 4 maschi e 4 femmine. Il padre Secondo era di origine [[piemonte]]se e aveva in gestione una bottega di bambole nei pressi di via Cola di Rienzo. Proprio in ragione delle sue origini, quando il ragazzo era ancora minorenne, la [[Juventus Football Club|Juventus]] inviò due suoi incaricati dal papà, chiedendo di favorire il suo passaggio in bianconero. Lui rispose che non avrebbe venduto suo figlio. Sapeva che suo figlio voleva rimanere a Roma e giocare nella squadra della sua città.
 
"Tilio" viveva in una famiglia dove il football era di casa. Era conosciuto sui campi da calcio come Ferraris IV, perché ancheAnche gli altri fratelli, che erano più grandi di lui, giocavano. Soprattutto Paolino era bravissimo, quasi quanto Attilio. Gino, invece, "giochicchiava", perché aveva avuto un infortunio a una gamba. Spesso la mamma Eurosia, per star tranquilla, mandava la sorella più piccola Jolanda a controllare se lui e i fratelli fossero al campo della [[Società di Ginnastica e Scherma Fortitudo|Fortitudo]].
 
Proprio la sorella lo ricorderà come un ragazzo gioviale, di una enorme generosità e che aveva un grande amore per la sua famiglia e adorava i bambini. Tornando dalle trasferte della Nazionale, veniva spesso sommerso da questi piccoletti che gli chiedevano una foto, un autografo. Lui apriva la valigetta e gli dava regolarmente la maglia azzurra<ref name="ultras">[http://www.asromaultras.org/ferrarisIv_ricordo.html FERRARIS IV - Il ricordo della sorella] - asromaultras.org, 11 novembre 2007</ref>.
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== Carriera ==
=== Club ===
Cominciò la sua carriera nella [[Società di Ginnastica e Scherma Fortitudo|Fortitudo]], sul campo dell'Istituto Pio IX, a [[Castel Sant'Angelo]], sotto la guida di Fratel Porfirio. Nel [[1927]], dalla fusione della stessa Fortitudo con le società [[Società Sportiva Alba Roma|Alba Audace]] e il [[Foot Ball Club di Roma|Roman]], nacque la [[Associazione Sportiva Roma|AS Roma]], e Ferraris ne diventò il primo [[capitano (calcio)|capitano]] della sua storia.
[[File:FerrarisIV.jpg|thumb|left|upright|Ferraris con la maglia della Roma]]
[[File:1931–32 Associazione Sportiva Roma.jpg|thumb|left|Ferraris (al centro vicino all'amico Bernardini) nella Roma del 1931.]]
 
Cominciò la sua carriera nella [[Società di Ginnastica e Scherma Fortitudo|Fortitudo]], sul campo dell'Istituto [[Papa Pio X|Pio X]], a [[Castel Sant'Angelo]], sotto la guida di Fratel Porfirio. Il 7 giugno [[1927]], dalla fusione della stessa Fortitudo con le società [[Società Sportiva Alba Roma|Alba Audace]] e il [[Foot Ball Club di Roma|Roman]], nacque la [[Associazione Sportiva Roma|AS Roma]], e Ferraris ne diventò il primo [[capitano (calcio)|capitano]] della sua storia. Era sempre protagonista mettendo in campo giocate eleganti accompagnate da cattiveria agonistica, senza mai uscire però dai binari della correttezza e della sportività. Amatissimo dai tifosi, una volta, quando si fece male, arrivò talmente tanta gente che il portiere dello stabile mise un cartello dove era scritto il piano in cui si trovava Ferraris, e un tifoso all'ingresso, dovette essere incaricato di regolare il traffico dei visitatori in entrata e in uscita<ref name="ultras"/>. In totale con i giallorossi disputò 198 partite segnando tre gol, giocando [[Centrocampista#Difensivi|mediano]] laterale, [[Difensore#Terzino|terzino]] o anche centromediano. Insieme all'amico [[Fulvio Bernardini]] costituì una coppia indimenticabile della Roma di [[Campo Testaccio]]. Rimasero celebri le parole con le quali decise di cedergli la fascia di capitano : ''“A Fu' tu sei er mejio: er capitano fallo tu…”'', testimonianza anche del suo temperamento da vero romano oltre che da romanista.
 
Aveva un carattere poco incline alla disciplina, era un uomo dai gusti raffinati, ricercato nel vestire, amante delle donne, cultore delle macchine di grossa cilindrata e, soprattutto, col vizio accanito del gioco. Gioco che gli risucchiava, senza rimorsi da parte sua, gran parte del denaro guadagnato con il calcio. ''“Se avessi ancora i soldi persi a poker, ai cavalli e ai cani, ma sai quanti soldi me giocherei ancora!!!”'', diceva spesso con risata.
 
[[File:FerrarisIV.jpg|thumb|left|upright|Ferraris con la maglia della Roma]]
Le sue abitudini si conciliavano poco e male con il ruolo di calciatore; spesso saltava gli allenamenti. Il presidente Sacerdoti doveva spesso proteggerlo dalle sfuriate degli allenatori della Roma; lo aiutò persino ad aprire un bar con biliardo nel suo quartiere. Poi, quando si presentò per l'ennesima volta in ritardo ad una partita di campionato, la misura fu colma e Ferraris IV venne messo fuori rosa. A 30 anni, la sua carriera di calciatore sembrava seriamente compromessa e l'indomito "Tilio" avviato sul viale del tramonto. Lo risollevò da quel gorgo fumoso e anonimo il ct della Nazionale che andò a cercarlo personalmente nel suo bar trovandolo con la stecca da biliardo in mano e l'ennesima sigaretta in bocca. Gli strappò la promessa di smettere di fumare e di provare a prepararsi per il [[Campionato mondiale di calcio 1934|mondiale]]. Ci riuscì: si allenò con uno zelo ed una dedizione che non gli si erano stati mai riconosciuti prima e con la Nazionale divenne Campione del Mondo.
 
La sua inattesa rinascita al Mondiale del 1934 rilanciò la sua carriera e il presidente [[Società Sportiva Lazio|laziale]] Gualdi lo volle tanto fortemente che offrì 150.000 lire pur di vestirlo di biancoceleste. La Roma accettò i soldi e così Attilio passò di sorpresa alla Lazio, dove disputò 39 partite. Il periodo biancoceleste fu però breve e dopo due anni venne ceduto al [[Football Club{{Calcio Bari 1908|Bari]]N}}. Con i pugliesi firmò 54 presenze in due stagioni, poi nel 1938 tornò alla sua [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], e infine terminò la sua carriera professionistica nel [[{{Calcio Catania|Catania]]N}}, dove venne ingaggiato negli acquisti invernali, ricoprendo inoltre il ruolo di allenatore quando il tecnico ungherese [[György Orth]] rassegnò le proprie dimissioni<ref>{{cita web|url=http://dlib.coninet.it/bookreader.php?&f=3953&p=1&c=1#page/2/mode/2up|titolo=Il Littoriale, 20 gennaio 1940, "Ferraris IV nuovo allenatore del Catania"}}</ref>. In seguito indossa la maglia dell'Elettronica, giocando fino all'età di quarant'anni. Suo il famoso giuramento che, prima di entrare in campo, imponeva ai neogiallorossi. Con il pallone tra le mani dovevano recitare insieme a lui: ''”Chi da' ‘a'a lotta desiste fa ‘na'na fine mooorto triste, chi desiste da' ‘a'a lotta è ‘n'n gran fijo de ‘na'na mignotta!”''<ref>Alberto Pallotta, Angelo Olivieri - Magica Roma. Storia dei 600 uomini giallorossi. Unmondoaparte edizioni 2004.</ref>
 
=== Nazionale ===
[[File:Ferraris IV.jpg|left|thumb|Ferraris in Nazionale]]
 
Fu il primo giocatore della Roma a vestire la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]]: esordì il 1º gennaio [[1928]] a [[Genova]], in occasione di Italia-{{NazNB|CA|CHE|M}} (3-2). Sempre nel 1928 figurò nella squadra vincitrice della medaglia di bronzo ai [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|Giochi olimpici di Amsterdam]].
 
La sua vita sregolata, dedita alle sigarette e al gioco, ne aveva provocato l'uscita dal giro azzurro e pure dalla sua squadra di club, minandone le qualità di grande combattente. A sorpresa, quando era già mentalmente e atleticamente un ex giocatore, il Commissario unico della nazionale [[Vittorio Pozzo]], che ne conosceva le qualità, gli concedette fiducia e lo convocò per il [[Campionato mondiale di calcio 1934|Campionato mondiale 1934]] che si sarebbe disputato in [[Italia]]. Così, ripescato e rimessosi a nuovo grazie alla feroce applicazione, si presentò al ritiro sul [[Lago Maggiore]] in condizioni fisiche smaglianti, diventando uno dei baluardi della squadra azzurra. Inizialmente partito come riserva, venne chiamato in causa nella ripetizione della sfida del quarto di finale contro la [[Nazionale di calcio della Spagna|Spagna]] per sostituire (giocando poi fino alla fine del torneo) [[Mario Pizziolo|Pizziolo]], che nella prima partita si era fratturato una gamba (dalla stessa partita erano usciti malconci ed esausti e non giocarono nella ripetizione anche [[Angelo Schiavio|Schiavio]] e [[Giovanni Ferrari|Ferrari]]). Schierato nel ruolo di interno destro fu protagonista di una grande prestazione trascinando con la sua carica agonistica i compagni di squadra. Non uscì più dall'undici titolare arrivando fino alla finale di [[Roma]] dove si laureò Campione del mondo.
 
Nel novembre 1934 fu tra i "[[Battaglia di Highbury|Leoni di Highbury]]" più elogiati dalla stampa britannica nella partita del dopomondiale nello [[Arsenal Stadium|stadio londinese]], persa dagli azzurri per 2-3 contro i "maestri inglesi". A fine primo tempo, con la squadra sotto di 0-3 e in inferiorità numerica per l'infortunio di Monti, Ferraris, con il carisma che gli era consueto, spronò i compagni a tirare fuori la grinta e l'orgoglio. Nella ripresa, insieme a [[Giuseppe Meazza|Meazza]], trascinò gli azzurri in una rimonta che non si completò per un soffio.
 
== La morte ==
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=== Presenze e reti in Nazionale ===
{{Cronoini|ITA 1861-1946||M}}
{{Cronopar|9-5-1926|Milano|ITA 1861-1946|3|2|CHE||Amichevole}}
{{Cronopar|28-10-1926|Praga|CSK|3|1|ITA 1861-1946||Amichevole}}
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{{Cronopar|8-5-1932|Budapest|HUN 1918-1940|1|1|ITA 1861-1946||Coppa Internazionale|1931-1932}}
{{Cronopar|28-10-1932|Praga|CSK|2|1|ITA 1861-1946||Coppa Internazionale|1931-1932}}
{{Cronopar|1-6-1934|Firenze|ITA 1861-1946|1|0|ESP 1931-1939||Mondiali|1934|Quarti di finale}}
{{Cronopar|3-6-1934|Milano|ITA 1861-1946|1|0|AUT||Mondiali|1934|Semif.Semifinale}}
{{Cronopar|10-6-1934|Roma|ITA 1861-1946|2|1|CSK||Mondiali|1934|Finale|dts||'''1º Titolo Mondiale'''}}
{{Cronopar|14-11-1934|Londra|ENG|3|2|ITA 1861-1946||Amichevole|13=[[Capitano (calcio)|cap.]]}}
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* {{Calciopalm|Coppa CONI|1}}
: Roma: [[Coppa CONI 1928|1928]]
 
=== Nazionale ===
* {{Calciopalm|Bronzo olimpico|1}}
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* {{Calciopalm|Mondiale|1}}
: {{WC2|1934}}
 
=== Individuale ===
* ''All-Star Team'' dei [[Campionato mondiale di calcio|Mondiali]]: 1<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://football.sporting99.com/fifa-world-cup-all-star-team.html|titolo=All-Star Team|accesso=17 febbraio 2014}}</ref>
:{{WC2|1934}}
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{FIGC|442}}
* {{Enciclopediadelcalcio|Ferraris%20IV}}
* {{cita web|http://www.almanaccogiallorosso.it/Giocatori/Ferraris.html|Statistiche e profilo su Almanaccogiallorosso.it}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{NazionaleItalia italianamaschile calcio Coppa Internazionale 1927-1930}}
{{NazionaleItalia italianamaschile Olimpiadicalcio olimpiadi 1928}}
{{NazionaleItalia italianamaschile calcio Coppa Internazionale 1931-1932}}
{{NazionaleItalia italianamaschile mondialicalcio mondiale 1934}}
{{Portale|biografie|calcio}}
 
[[Categoria:Calciatori della Nazionalenazionale italiana]]
[[Categoria:Calciatori campioni del mondo]]
[[Categoria:Italiani vincitoriVincitori di medaglia di bronzo olimpica per l'Italia]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero del Verano]]