...e fuori nevica!: differenze tra le versioni

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* Francesco Righi detto Cico, fratello dei precedenti
* il notaio
* Giangrasso, comandante di polizia, e la signora Laura, genitori separati e defunti dei tre protagonisti (citati)
* Giacomo Furia, l'allibratore clandestino (omaggio al noto [[Giacomo Furia|comico]]citato)
* Nora "Bambola", "fidanzata" di Stefano (che poi si scoprirà essere una prostitutacitata)
* Mamma di Nora "Bambola", (citata)
|Autografo =
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'''''...e fuori nevica!''''' è una [[tragedia]] in due atti del [[1995]] scritta dal [[regista]], [[attore]] e [[Drammaturgo|commediografo]] [[Vincenzo Salemme]] su un'idea di [[Enzo Iacchetti]].
 
== RappresentazioniTrama ==
Il dramma si svolge per intero nell'abitazione della famiglia Righi.
 
=== Atto I ===
Diretta e interpretata (nella parte di Enzo Righi) dallo [[Vincenzo Salemme|stesso autore]], è stata rappresentata in due diverse edizioni: la prima con [[Francesco Paolantoni]], [[Stefano Sarcinelli]] e [[Carlo Buccirosso]]; la seconda con [[Maurizio Casagrande]], con il suo memorabile "Habblate!", [[Carlo Buccirosso]] e [[Nando Paone]].
In seguito alla morte della madre Laura, i fratelli Righi si riuniscono dopo molti anni. Stefano, il primogenito, lavora come agente di cambio ed è fidanzato con Nora, che vorrebbe sposare; Enzo, il secondo, è andato via di casa a 18 anni per realizzare il suo sogno di diventare un cantautore, ma è finito a fare l'animatore sulle navi da crociera; Cico, il più giovane, è affetto da un lieve ritardo mentale ma è molto furbo e acuto, ed esprime le emozioni positive esclamando ''"Nevica! Nevica!"''. Alla lettura del testamento della madre, i tre scoprono che l'eredità è stata divisa in parti uguali, a patto che Enzo e Stefano si prendano cura del fratello minore, del quale la donna si era occupata fino alla morte. Enzo e Stefano scoprono presto che Cico è peggiorato: il ragazzo è sovreccitato, combina un guaio dopo l'altro e sembra totalmente distaccato dalla realtà.
Le musiche sono state composte da [[Antonio Boccia (compositore)|Antonio Boccia]]; la scenografia era affidata a [[Tonino Festa]], i costumi a [[Silvia Polidori]]. Il fotografo di scena era [[Gianluca Gallucci]].
Nel 2012 va in scena la terza edizione con la regia di [[Vincenzo Salemme]] e l'interpretazione di [[Francesco Procopio]], [[Giovanni Esposito]], [[Andrea Di Maria]] e [[Mario Porfito]]. Le musiche sono state composte da [[Antonio Boccia (compositore)|Antonio Boccia]], la scenografia è di [[Alessandro Chiti (scenografo)|Alessandro Chiti]] e i costumi di [[Mariano Tufano]].
 
Un giorno Cico risponde per caso a una telefonata destinata a Enzo, durante la quale si trova a improvvisare una scommessa sulle corse di cavalli; ascoltando il dialogo Stefano scopre che Enzo è uno [[ludopatia|scommettitore incallito]] e ha forti debiti, e si allontana amareggiato. Rimasto solo con Enzo, Cico gli mostra una scatola e gli rivela che in essa sarebbero nascosti dei soldi lasciatigli dalla madre. Deciso a impadronirsene per pagare i propri debiti, Enzo riesce a farsi consegnare la scatola, ma vi trova dentro decine di cambiali a nome di Adriana Vitiello, un'amica con cui la defunta madre giocava a [[poker]]. L'uomo convoca allora la signora, intenzionato a farsi dare il denaro; quando ella arriva, tuttavia, rimane sconcertato nello scoprire che si tratta di Cico: il ragazzo soleva infatti travestirsi per giocare con la madre, e le cambiali sono dunque false. Enzo è disperato per il mancato incasso, ma poco dopo l'allibratore lo richiama per dirgli che la scommessa piazzata da Cico gli ha fatto vincere una forte somma; l'uomo crede allora che il fratello sia in grado di prevedere i cavalli vincenti, ma quando gli chiede consiglio si rende subito conto che si è trattato di un colpo di fortuna.
== Trama ==
 
Nel frattempo, Stefano tenta ripetutamente di mettersi in contatto con Nora, ma questa rifiuta di rispondergli al telefono; Cico dice allora di essere in grado di mettersi in contatto con lei, e lo fa attraverso una parola d'ordine: si viene così a scoprire che Nora è in realtà una prostituta, che sta ingannando Stefano allo scopo di farsi sposare.
La commedia si svolge nell'abitazione dei fratelli Righi: Stefano, il primogenito, lavoratore come agente di cambio e fidanzato con Nora, detta "Bambola", con cui ha intenzione di sposarsi; Enzo, il secondo, è un cantautore che lavora sulle navi da crociera e che è andato via di casa a 18 anni per realizzare il suo sogno di diventare un artista; infine vi è Cico, diminutivo di Francesco, il più piccolo, affetto da un problema psicologico ma con una mente davvero acuta e furba e un vero amante del purè di patate; inoltre, Cico esprime la sua felicità e la sua gioia attraverso la neve, esclamando sempre "Nevica! Nevica!". I tre fratelli si ritrovano dopo anni a causa della morte della madre, e scoprono che l'eredità è stata divisa in parti uguali a patto che sia Enzo che Stefano si prendano cura del fratello minore. Enzo, rientrato nell'abitazione familiare, scopre come Cico sia peggiorato, il quale non perde l'occasione di deridere e di inserire i fratelli in ambientazioni immaginarie, come una pizzeria o una questura; inoltre, ogni notte Cico sveglia i fratelli con in mano una torta ed una candelina per festeggiare il suo compleanno. Un giorno Cico, rispondendo ad una telefonata, conosce Giacomo Furia, un conoscente di Enzo, con il quale gioca una scommessa, piazzando il cavallo Crocché e dando favorito il cavallo Zeppola: così facendo, Stefano scopre le abitudini di Enzo, il quale si rivela essere uno scommettitore incallito con milioni di debiti. Sgomento, Stefano si allontana mentre Cico tira fuori da una mattonella vuota sotto al tavolo della cucina una scatolina, secondo cui ci sarebbero dei soldi lasciati dalla madre a lui. Enzo, allora, giocando con Cico, si fa dare la chiave e scopre che al suo interno ci sono decine di cambiali a nome di Adriana Vitiello, un'amica della defunta madre con cui giocava a poker: rientrato, Stefano accoglie la signora Vitiello, che si scopre essere un travestimento di Cico, mandando nella più totale disperazione Enzo; subito dopo, però, Giacomo richiama e dice ad Enzo che i cavalli giocati hanno prodotto una vincita di 20 milioni di lire, e così Enzo chiede a Cico ulteriori cavalli da giocare, ma si rende subito conto che la scommessa vinta è stata solo un colpo di fortuna. Nel frattempo, Stefano chiama di nascosto la sua fidanzata, ma questa non risponde mai delegando la madre di parlare con lui e di riferirle ciò che il "fidanzato" ha da dire: Cico, però, rivela di aver telefonato varie volte a Nora e di aver scoperto che lei è una prostituta, e la madre le fa da segretaria; incredulo, Stefano chiede ai fratelli di chiamare e Cico, attraverso la parola d'ordine "Pippo Baudo è capellone", riesce a parlare con Nora provando la sua vera natura, mentre Stefano rimane silenzioso e pensieroso dell'imminente matrimonio saltato. Subito dopo, Cico confessa ciò che ha fatto tempo prima: vedendo la sofferenza di sua madre, ha deciso di darle una dose fatale di morfina, uccidendola. All'inizio del terzo atto entra in scena il notaio, un parolaio che sciocca Stefano ed Enzo con il termine "Hablate!", facendo credere ai due fratelli che egli non riesca a capire le loro frasi: Stefano ed Enzo chiedono al notaio un modo per divincolarsi dalla postilla aggiunta dalla madre nel testamento, avendo entrambi deciso di portare Cico in una clinica affinché riceva le cure adeguate; mentre il notaio spiega ai due fratelli il da farsi, compare Cico con in mano la vecchia pistola del padre, un ex maresciallo dei carabinieri. Così Cico "sequestra" il notaio nascondendolo in un tappeto, e giocando ad una caccia al tesoro con i due fratelli; una volta trovato il notaio, questi si spaventa a morte e scappa dall'abitazione. Alla fine della commedia, Enzo e Stefano spiegano a Cico la loro volontà di portarlo in una clinica e si preparano: Cico, mentre i fratelli non ci sono, versa in tre bicchieri del limoncello con diverse gocce di morfina, spiegando ai fratelli che è arrivato il momento di riconciliarsi con l'adorata madre; Enzo e Stefano, seduti sul divano, muoiono subito, mentre Cico, che si siede in mezzo a loro, guarda dritto verso il pubblico dicendo: "Perché non ve ne andate? Non lo vedete che fuori nevica? Non c'è niente da vedere, è finito il teatrino! Tornatevene a casa." e infine, prima di roteare gli occhi e abbandonarsi alla morte, guarda i due fratelli defunti al suo fianco e dice: "Noi ce ne andiamo.", facendo calare il sipario.
 
Stefano ed Enzo vedono ormai le loro vite andate a rotoli; a quel punto Cico rivela che anche la madre, nell'ultimo periodo, soffriva quanto loro, perciò lui l'ha liberata somministrandole una dose letale di [[morfina]].
== Citazioni ==
Nello spettacolo vi sono alcuni personaggi che vengono citati ma non compaiono mai:
* Giangrasso, comandante di polizia, e la signora Laura, genitori separati e defunti dei tre protagonisti
* Giacomo Furia, l'allibratore clandestino (omaggio al noto [[Giacomo Furia|comico]])
* Nora "Bambola", "fidanzata" di Stefano (che poi si scoprirà essere una prostituta)
* Adriana Vitiello (impersonata in un'unica scena da Cico travestito), amica di Laura
* Campironi, produttore discografico del Nord
* Gertrude Hammenheimer, che pare essere una prostituta con cui è andato a letto Enzo
* Massimo Lupini, che pare sia un amico di Enzo e marito di Gertrude Hammenheimer
* Mamma di Nora "Bambola", che poi si scoprirà che fa da segretaria alla figlia
 
=== Atto II ===
Vengono citati anche quattro cavalli in gara nelle sfide su cui l'allibratore clandestino Giacomo Furia fa scommettere:
Dopo le ultime rivelazioni, Stefano ed Enzo comprendono che Cico è ormai fuori controllo; convocano perciò un notaio allo scopo di aggirare la postilla del testamento. Mentre i tre uomini parlano compare Cico, con in mano la vecchia pistola del padre: il ragazzo sequestra il notaio e costringe i fratelli a giocare una tragicomica caccia al tesoro; quando riescono a liberarlo, il notaio scappa terrorizzato, rifiutandosi di aiutare Enzo e Stefano.
* Zeppola
* Crocchè , soprannominato "Polifemo 'o panzarotto" avendo un solo occhio
* Palla 'e riso
* Frittura all'italiana
 
Enzo e Stefano spiegano a Cico di aver chiamato il notaio poiché ormai è necessario portarlo in clinica. Il fratello sembra accettarlo, ma mentre i due si preparano, non visto, versa della morfina in tre bicchieri di [[limoncello]], e li offre agli altri due invitandoli a brindare. Enzo e Stefano, ignari, bevono il liquore avvelenato e muoiono subito; Cico si siede in mezzo a loro e, rompendo la [[quarta parete]], dice rabbiosamente al pubblico: ''"Perché non ve ne andate? Non lo vedete che fuori nevica? Non c'è niente da vedere, è finito il teatrino! Tornatevene a casa!"''. Infine dà un ultimo sguardo ai fratelli defunti e dice sereno: ''"Noi ce ne andiamo"''. Anche lui si abbandona alla morte.
Viene eseguito anche uno spezzone a cappella di "Duje paravise", "Tanti auguri a te", la sigla di [[Braccio di Ferro (serie animata)|Braccio di ferro]] e la sigla dei cartoni animati Warner. Inoltre, vengono citati: il verso del brano [[Sabato pomeriggio]] "passerotto non andare via" di [[Claudio Baglioni]], [[Mao Tse-tung]], l'illusionista statunitense [[David Copperfield (illusionista)|David Copperfield]], la modella tedesca [[Claudia Schiffer]], il conduttore italiano [[Pippo Baudo]], l'attore statunitense [[Tom Cruise]] e il film da lui interpretato Rain Man, la [[Modiano]], [[Sherlock Holmes]], il [[Festival di Sanremo]] e [[Mary Poppins (film)|Mary Poppins]].
 
== Altri mediaProduzione ==
Il dramma nasce da un soggetto di [[Enzo Iacchetti]]. Debuttò nel [[1995]] al Teatro Diana di Napoli; il cast originale comprendeva [[Vincenzo Salemme]] (Enzo), [[Carlo Buccirosso]] (Stefano), [[Nando Paone]] (Cico) e [[Maurizio Casagrande]] (il notaio). La regia era affidata a Salemme con le scene di Tonino Festa. Lo stesso anno fu presentata una seconda edizione con [[Francesco Paolantoni]] e [[Stefano Sarcinelli]] nei ruoli di Cico e del notaio. Le musiche originali sono state composte da [[Antonio Boccia (compositore)|Antonio Boccia]]. Nel 2012 va in scena una nuova edizione con la regia di [[Vincenzo Salemme]] e l'interpretazione di [[Francesco Procopio]], [[Giovanni Esposito]], [[Andrea Di Maria]] e [[Mario Porfito]]<ref>https://vincenzosalemme.it/e-fuori-nevica-2/</ref>.
La commedia è stata registrata anche su [[VHS]] e [[DVD]] prodotta dalla Cecchi Gori Home Video in occasione dello spettacolo al [[teatro Eliseo]] di [[Roma]] nel [[1995]].
 
Nel [[1996]] la commedia è andata in onda su [[RaiDue]], col cast originale, in una registrazione effettuata al [[teatro Eliseo]] di [[Roma]]. Tale edizione è stata distribuita anche in [[home video]].<ref>{{YouTube|id=n43LtX2VWBQ|titolo=...E fuori nevica}}</ref>
 
==Trasposizione cinematografica==
Il 24 luglio 2013 Vincenzo Salemme tramite la sua pagina [[Facebook]] ha annunciato un'imminente versione cinematografica della commedia, interpretata dallo stesso trio di attori protagonisti. Le riprese sono iniziate il 19 settembre 2013 a Napoli e sono terminate il 10 ottobre dello stesso anno; il film ''[[...E fuori nevica! (film)|...E fuori nevica!]]'', liberamente tratto dal dramma, è uscito nelle sale italiane il 16 ottobre 2014, distribuito da [[Warner Bros. Italia|Warner Bros.]]<ref>{{YouTube|id=OL3To7z8Xcw|titolo=...e fuori nevica - Trailer Ufficiale|autore=[[Warner Bros. Italia]]|data=3 luglio 2014}}</ref>.
 
== TramaNote ==
<references/>
 
== Altri progetti ==