Inerzia: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
[[File:Blue Marble rotating 1024x1024.
In [[fisica]] classica, in particolare in [[Meccanica (fisica)|meccanica]], l''''inerzia''' di un [[Corpo (fisica)|corpo]] è la proprietà che determina la resistenza alle variazioni dello stato di [[moto (fisica)|moto]] ed è quantificata dalla sua [[Massa (fisica)|massa]] inerziale.
L'inerzia è
Il concetto di inerzia è correlato a diverse grandezze fisiche, come il [[momento di inerzia]], che quantifica la resistenza alle [[Accelerazione angolare|accelerazioni angolari]].
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== Definizione galileiana e newtoniana ==
{{vedi anche|
Il principio di inerzia fu scoperto da [[Galileo Galilei]] e dettagliatamente descritto in due sue opere, rispettivamente, nel [[1632]] e nel [[1638]]: il ''[[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo]]'' e ''[[Galileo Galilei#I Discorsi e dimostrazioni matematiche|Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze attenenti alla mecanica e i movimenti locali]]''. La sua prima enunciazione formale è di [[Isaac Newton]] (''[[Philosophiae Naturalis Principia Mathematica]]''): se un corpo è fermo o si muove di [[moto rettilineo uniforme]], vuol dire che non è soggetto a forze oppure che la risultante delle forze che agiscono su di esso è nulla. Viceversa, se la risultante delle forze applicate a un corpo è nulla, esso è fermo o si muove di moto rettilineo uniforme.
Newton, nei ''Principia'', dedica all'inerzia la Definizione 3<ref>Tratto da
{{cita libro | cognome=Shamos | nome=Morris H. | titolo=Great experiments in physics | url=https://archive.org/details/greatexperiments0000unse | editore=Dover Publications, Inc. | città=New York | anno= 1987| isbn=0-486-25346-5 }}</ref>:
{{Citazione
|''La vis insita, o forza innata della materia, è il potere di resistere attraverso il quale ogni corpo, in qualunque condizione si trovi, si sforza di perseverare nel suo stato corrente, sia esso di quiete o di moto lungo una linea retta.''
Questa forza è proporzionale alla forza che si esercita sul corpo stesso e non differisce affatto dall'inattività della massa, ma nella nostra maniera di concepirla. Un corpo, dall'inattività della materia, è tolto non senza difficoltà dal suo stato di moto o quiete. Dato ciò questa ''vis insita'' potrebbe essere chiamata in modo più significativo ''vis inertiae'', o forza di inattività. Ma un corpo esercita questa forza solo quando un'altra forza, impressa su di esso, cerca di cambiare la sua condizione [di moto o di quiete, NdT]; e l'esercizio di questa forza può essere considerato sia resistenza che impulso; è resistenza quando il corpo, cercando di mantenere il suo stato attuale, si oppone alla forza impressa; è impulso quando il corpo, non dando libero corso alla forza impressa da un altro cerca di cambiare lo stato di quest'ultimo. La resistenza è solitamente ascritta ai corpi in quiete e l'impulso a quelli in moto; ma moto e quiete, come vengono intesi comunemente, sono solo relativamente distinti; e d'altronde, quei corpi che comunemente sono considerati in quiete non lo sono sempre realmente.<!--
-->|[[Isaac Newton]], ''[[Philosophiae Naturalis Principia Mathematica]]''
|Materiae vis insita est potentia resistendi, qua corpus unumquodque, quantum in se est, perseverat in statu suo vel quiescendi vel movendi uniformiter in directum.
Haec semper proportionalis est suo corpori, neque differt quicquam ab inertia
-->|lingua=en▼
Massae, nisi in modo concipiendi. Per inertiam materiae fit ut corpus omne de statu suo vel quiescendi vel movendi difficulter deturbetur. Unde etiam vis insita nomine significantissimo vis inertiae dici possit. Exercet vero corpus hanc vim solummodo in mutatione status sui per vim aliam in se impressam facta, estque exercitium ejus sub diverso respectu et Resistentia et Impetus: Resistentia quatenus corpus ad conservandum statum suum reluctatur vi impressae; Impetus quatenus corpus idem, vi resistentis obstaculi difficulter cedendo, conatur statum ejus mutare. Vulgus Resistentiam quiescentibus et Impetum moventibus tribuit; sed motus et quies, uti vulgo concipiuntur, respectu solo distinguuntur ab invicem, neque semper vere quiescunt quae vulgo tanquam quiescentia spectantur<!--
|lingua2=it}}
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== Problematicità ed evoluzione storica ==
La definizione newtoniana, dal momento che {{chiarire|fa riferimento alla
== L'inerzia in meccanica relativistica e in cosmologia ==
Sebbene il concetto di [[massa (fisica)|massa]] (e quindi di inerzia) sia ancora utilizzato, in particolare su un piano [[Euristica|euristico]], in relatività generale le quantità fisiche rilevanti (quelle che compaiono nelle [[equazioni di Einstein]]) sono il [[tensore energia impulso]]
Parafrasando [[Thomas Kuhn|Kuhn]], possiamo dire che la meccanica relativistica costituisce un paradigma nuovo rispetto alla meccanica classica: di conseguenza nascono delle difficoltà nel mettere in relazione i concetti delle due teorie.
All'interno del tensore energia impulso è possibile tuttavia riconoscere alcuni termini che si possono mettere in corrispondenza con la [[densità]] di massa, con la densità di [[quantità di moto]] e con il [[tensore degli sforzi]] della materia.
== L'origine dell'inerzia nelle teorie più recenti ==
Non esiste una teoria unicamente accettata che può spiegare l'origine dell'inerzia. Molteplici sforzi compiuti da fisici notevoli, come [[Ernst Mach]] ([[principio di Mach]]), Einstein, [[Dennis Sciama]], e Bernard Haisch hanno incontrato notevoli critiche da parte di svariati teorici più recenti. Un altro metodo è stato suggerito da Emil Marinchev (2002)<ref>[
Un articolo recente dal [[fisico]] svedese-statunitense [[Johan Masreliez]] propone che il fenomeno di inerzia possa essere spiegato, se i [[Spaziotempo di Minkowski|coefficienti metrici nella linea elemento di Minkowski]] dovessero cambiare in conseguenza di [[accelerazione]]. Un determinato fattore di scala è stato trovato, che modella l'inerzia come effetto di tipo gravitazionale<ref>[http://redshift.vif.com/JournalFiles/V13NO1PDF/V13N1MAS.pdf Masreliez C. J., ''On the origin of inertial force'', Apeiron (2006)]</ref>. In un seguente articolo per Physica Scripta spiega come la relatività speciale può essere compatibile con un universo con una struttura cosmologica fissa
== Note ==
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