Bulè: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
del Quattrocento > dei Quattrocento (refuso da ocr?) Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
m Punteggiatura Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(2 versioni intermedie di 2 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
La '''bulè'''<ref>{{Treccani|bule|Bulè|accesso=3 febbraio 2023}}</ref><ref>{{Treccani|bule_%28Dizionario-di-Storia%29|Bulè|accesso=3 febbraio 2023}}</ref> o '''bule'''<ref>{{Treccani|bule|Bulè|v=sì|accesso=3 febbraio 2023}}</ref><ref>{{DOP|id=1035352|lemma=bule}}</ref> ({{lang-grc|βουλή}} ''
== La bulè nell'età arcaica ==
Riga 21:
I buleuti entravano in carica dopo la [[docimasia]], il controllo dei requisiti operato dai buleuti in carica, e il giuramento.
All'interno della bulè a ogni tribù veniva assegnata, per un periodo di circa un mese, la [[pritania]], ossia la guida del consiglio, i cui membri, detti [[pritani]], risiedevano in permanenza nell'edificio detto ''Tholos'', nel settore sud-occidentale dell'agorà, e avevano il compito di redigere l'[[ordine del giorno]], di dirigere i lavori della bulè, di predisporre i decreti, di relazionarsi con gli altri organi dello Stato. Tra i pritani cui veniva giornalmente sorteggiato il presidente, l'[[epistate]], che custodiva i sigilli di Stato e le chiavi del tesoro.
L'esercizio delle attività di buleuta era remunerato, secondo il principio democratico della ''[[misthos|mistoforia]]'', ossia della remunerazione delle cariche pubbliche, istituito da [[Pericle]]: a ciascun buleuta spettavano cinque oboli al giorno, ai pritani sei oboli, equivalenti a una [[dracma]], al presidente dei pritani quindici oboli al giorno.
=== Poteri e competenze della bulè ===
Alla bulè spettava l'[[iniziativa legislativa]]: secondo la norma stabilita da Clistene e mai modificata in tutta la storia greca, l'assemblea generale della popolazione non poteva discutere nessun argomento su cui la bulè non avesse predisposto un decreto, secondo la norma detta ''{{polytonic|μὴ προβουλευτικόν}}''{{Chiarire}}: ogni legge votata dall'assemblea generale doveva necessariamente esser stata preceduta da un ''
La bulè, come analogamente il [[Senato]] di [[Roma]], curava le relazioni estere; vigilava sulla sicurezza della città e controllava l'esercito. Spettava alla bulè il controllo preventivo ([[docimasia]]), la vigilanza e il controllo successivo o rendiconto (''euthyna'') sull'operato dei magistrati. La bulè gestiva inoltre le finanze pubbliche e curava il [[Bilancio dello Stato|bilancio]]. Quale organo giudicante, essa trattava le cause di ''[[eisangelia]]'', relative ad accuse per reati contro la sicurezza dello Stato, se tale competenza le era deferita dall'assemblea generale: in quel caso il voto era espresso sull{{'}}''[[ostrakon]]'', un tipo di coccio che poteva recare il nome del condannato all'esilio e che, perciò, si diceva soggetto a [[ostracismo]].
|